venerdì 30 gennaio 2009

Astaroth su Facebook

Allora, io che a parte i blog sono poco telematica, su Facebook mi sono iscritta perché non avevo capito bene (poi ci ho preso gusto ma questo è un altro discorso) non sto su msn, non ho skype, vado a manovella insomma, ho avuto questa idea di creare un gruppo su Facebook.

Che sarebbe il gruppo degli amici di Astaroth, la fondazione che ho messo su con amici vari per fare e promuovere cultura italiana, che detto così dice poco e sembra anzi piuttosto pretenzioso, e lo è anche, ma funziona.

Funziona perché ci crediamo, perché ci buttiamo dentro tutto il tempo libero che abbiamo e anche quello che non abbiamo, perché c'è un sacco di gente entusiasta che ci aiuta. Tipo i vari tirapiedi. Persone che all'inizio manco conoscevamo, ma si offrivano di venire a montare, smontare, inchiodare appendere. Per dire, manco il contentino del'esibizione artistica, proprio la bassa manovalanza.

I tirapiedi sono i nostri amici preziosissimi, e non gli possiamo neanche offrire un biglietto gratis per il teatro. Perché abbiamo uno stabile, si, ma chiunque abbia mai messo mano a qualcosa in teatro sa che ci sono spese fisse che non si possono aggirare e quei pochi posti che ci sono vanno venduti tutti per coprire le spese.

Però, dico, abbiamo scoperto che in Olanda c'è un pubblico per il teatro in italiano. E dirò di più, non sono neanche tutti italiani (che, diciamo pure questa, ce ne sono di italiani che guadagnano anche bene e che trovano che pagare 9 euro per uno spettacolo fatto molto bene sia indecente, meglio sfrusciarseli in due birre in giro, che quello si che è un passatempo sano e costruttivo).

Capisco che non a tutti piaccia il teatro. Capisco che non a tutti possa piacere il tipo di teatro che facciamo noi, che com'è, come non è, sono tutti pezzi comici con il pungiglione che ti costringe a pensare. E i pungiglioni pungono, lo sa anche un bambino che ha voluto guardare l'ape troppo da vicino.

Però, dicevo, il pubblico affezionato c'è, e ci sono anche i tirapiedi, che gli regaliamo al massimo la maglietta, come divisa. Che spesso sono recidivi, cioè abbiamo tirapiedi che da anni, dio li benedica, ci stanno tra i piedi se appena possono. Ma sempre una maglietta sola gli tocca. E poi a un certo punto vengono promossi a Gran Ciambellone. Che forse un gioro, se ci avanza una lira e Polly ha un'idea geniale, facciamo anche la maglietta apposta.

E allora, mi dicevo, noi il nostro pubblico li conosciamo uno a uno personalmente. che c'è un sito, ma se non ci metteva mano santa Marina quest'anno, col cavolo che losi poteva aggiornare con quello che facciamo in radio, i corsi di italiano e olandese, la scuola per bambini il sabato, adesso anche il corso per corpo e voce con saggio, cioè Ululato il 12 giugno.

Che oltre al teatro, il festival di cinema italiano e la radio e altre cose facciamo gli Ululati. Che sono dei reading letterari a tema che sono molto belli per scoprire scrittori e testi che non conoscevi, che ognuno si sceglie il suo, o elaborazioni sul tema che uno manco ci pensava. e questo del 12 giugno è speciale, perché lo fanno tutto da sé i partecipanti al corso Corpo e voce.

Insomma, con la vita che ci insegue, che ne facciamo di cose ma sempre di corsa e sbranati dal tempo, certe volte si fa fatica a dire a tutti cosa stiamo facendo. ancghe perché in genere mandiamo parcamente delle newsletter, ma non vogliamo manco distrurbare, che poi adesso tutti i provider hanno messo un sistema anti spam, quindi non si possono mandare più dei mailing in giro, neanche a gente adulta e consenziente che ci ha dato apposta i suoi dati.

Ci siamo dovuti comprare il programmino fattapposta, che figurati se i grossi spammer professionisti non ne hanno uno 100.000 volte meglio.

E allora ho pensato a Facebook. E adesso stiamo pure lì. Così ci possiamo mettere le foto, i video, gli eventi, i link, le recensioni. Ce le possono mettere tutti. Che facebook ha questo di buono è adatto a gente pigra. Fa quasi tutto da solo.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

ma che belle inziative...oh ma sei un vulcano!

Anonimo ha detto...

Ma che bello, che bello, che bello. Ma come sono fiera di conoscere una Ba così! Ma non me la merito, io. Pazienza! :-)

ps: ma il giro dei carnevali, poi, come va a finire?

Mammamsterdam ha detto...

Il giro arrivo il 13/02, quindi se tu sai quando fanno qualcosa a iesi si combina.

Mammamsterdam ha detto...

Il giro arrivo il 13/02, quindi se tu sai quando fanno qualcosa a iesi si combina.

Raperonzolo ha detto...

Grazie dell'invito. Ma sono volontariamente assente da Facebook!

desian ha detto...

mi dai qualche dritta in più sui vostri reading? Come vi organizzate, dove, quando, cosa fate precisamente, chi sceglie i libri da leggere, sono letture o drammatizzazioni, etc etc. Mi frulla una cosina in testa, ho bisogno di spunti...
Poi, sono il primo a chiederla online e me la merito, la maglietta la voglio anch'io. :-))
Ultima: il mondo è fatto SOLTANTO di gente che 9 euri li brucerebbe in un paio "de birette", godiamoci l'eccezione eccezionale di chi non lo fa e viene a teatro. Io, però, se posso, preferisco cinema!!!

Mammamsterdam ha detto...

Desian, è la cosa più informale del mondo. si sceglie insieme alla libreria Bonardi una data che va bene a loro, in genere chiudono alle 18 e in genere si comincia alle 20, così noi abbiamo un'oretta prima per mettere in fila le sedie pieghevoli che noleggiamo ecc. si finsce alle 22, verso le 23 dopo che abbiamo bevuto vino e comprato libri c buttano fuori.

In genere siamo già il gruppo fisso di die-hards, facciamo un paio di mail per scegliere un tema, poi si manda una "colla per paperi" ovvero call for papers al gruppo stretto (sono persone o del gruppo teatrale o gente di cui sappiamo che legge bene e non fa addormentare il pubblico, quindi la partecipazione, per tenere l'organizzazione leggera, si tiene un po' chiusa).

In genere se ci sono nuovi, questi sono tra il pubblico e ci fanno sapere che la volta dopo gli potrebbe interessare e se c'è spazio ci pensiamo.

Quindi abbiamo un tema, una data e dei lettori. A quel punto si fanno mailing vari al pubblico potenziale, che viene anche per le chiacchiere e il bicchiere di vino che offre la libreria alla fine. Chiediamo a chi vuole un'offerta libera per sostenere la fondazione, ma poi in genere ci scordiamo di raccogliere.

Nel frattempo abbiamo rimediato qualcuno che fa da presentatore/trice. A costui/costei gli interessati fanno sapere il pezzo che decidono di leggere, cantare, performare ecc. In genere si chiede a tutti di tenersi tra i 3 e 5 minuti.

Abbiamo visto di tutto: performance futuriste con uso di oggetti tirati fuori di volta in volta da una valigia, duetti recitati o letti, semplicemente qualcuno che si mette in piedi o seduto di fronte al pubblico con un libro o un foglio davanti e legge, con o senza gesti ecc.

Improvvisazioni teatrali, pezzi autoscritti, pezzi di autori conosciuti o socnosciuti, con eventualmente un pelo di presentazione.

Una canzone con base o musica dal vivo. Una performance con musica dall'Italia via skype.

Io una volta ho fatto una versione rap de "la pioggia nel pineto" con il coretto a cui 5 minuti prima avevo dato il testo con le parti che dovevano fare sottolineate (ma odo- parole- più nuove) e una volta si sono sbagliati, io mi sono voltata e gli ho detto: quella non era sottolineata, e sono andata avanti.

È molto spontaneo, molto poco preparato tranne le prove che ognuno si fa a casa per rispetto del pubblico, che per quanto bravo sei un minimo di cronometro te lo devi fare o non c'è spazio per tutti. In genere cerchiamo di tenerci sui 100 minuti di lettura, che tra alzarsi e sedersi diventano due ore cucite insieme dalla presentatrice.

Overhead: minimo.
Improvvisazione: tanta
Gradimento pubblico: pure, sono arrivati sotto tormente di neve, nubifragi, emergendo da treni che si scontravano alla stazione.

Abbiamo persino tirato su dei soldi, ma fondamentalmente siccome è una delle cose meno faticose che riusciamo ad organizzare, ci divertiamo da matti e basta quello.

Alla fine Marina dela libreria apre delle bottiglie di vino, se qualcuno ha portato dei salatini o simile si tiran fuori and that's it.

Siccome è una cosa molto da gruppo stretto e abbiamo invece tanti amici che muoion dalla voglia di provare, quest'anno abbiamo deciso di fare il corso (già accennato lo scorso anno) e aprire il palco ai freschi.

Anonimo ha detto...

Cheffigata.
Se c'ero, venivo.