mercoledì 14 gennaio 2009

Signore dammi la fede

Io ho avuto un'educazione religiosa preconciliare grazie alla santa zia Filomena, classe 1900. Penso di essere forse l'ultima della mia generazione ad aver imparato a dire il rosario solo in latino.

Poi verso gli otto anni ho avuto una crisi di fede, ho chiesto lumi al parroco, che mi ha dato una risposta per bambini, di quelle insoddisfacenti, e la cosa è finita lì. Io con tutto il mio fondamento preconciliare ma in preda ai dubbi. Ecco, da allora, se proprio devo prnunciare una preghiera, direi semmai: signore dammi la fede o toglimela definitivamente, ma lasciamo perdere questo dubbio.

Poi ho sposato un ateo, che è sempre stato convnto che io in fondo sia profondamente religiosa. I figli non li abbiamo battezzati, tento di passargli qualcosa di catechismo e cattolicesimo, a livello di cultura generale e dio provvederà.

Ecco il dubbio. Il dubbio forse è la cosa che mi descrive meglio. Iol dubito sempre e vi assicuro che è una cosa molto faticosa, sofferta e si perde un sacco di tempo. Però sono profondamente convinta che ti arricchisca la vita. come peraltro chi crede fa bene a pensare che sia la fede, ad arricchirgli la vita.

Ci sono tante cose che ti arricchiscono la vita, ma secondo me il dubbio è lo spartiacque dell'umanesimo. Cioè, a furia di dubitare ci si creano quel paio di punti fermi che nella vita ti permettono di dire: fin qui e non oltre.

È per questo che faccio tanta fatica a dire qualcosa su quello che sta succedendo a Gaza in questi giorni e in tutto il passato recente, e anche in Israele. Vedo le ragioni degli uni e degli altri, e condanno il ricorso alla violenza, quella forma mentis alterata per cui non ti poni il dubbio se un'altra soluzione sia possibile.

I bambini, dicono. Ma i genitori della mia amica D. sono andati via da Israele proprio perché non volevano la militarizzazione dei propri figli, non volevano che andassero a fare i soldati. Suo fratello invece ci è tornato di recente, con la ragazza. ma io dico.

Nella mia inutilità mi dico: portali via, fallo per i figli, dagli un futuro diverso. e mi rendo conto che non serve che io lo pensi, perché mi sfuggono e non sento tante di quelle pulsioni simboliche per cui invece altri ritengono che sia di fondamentale importanza stare lì. Proprio per dare un futuro ai propri figli. Anche se quei figli se li mettono sulle spalle come scudo umano, anche se quei figli che tu tiri su come i genitori tirano su i figli, a 18 anni vanno a fare il servizio militare e vedono e fanno cose che io mi auguro nessuno di noi debba mai passarci.

E, sempre per restare in tema, la stessa impotenza me la sento quando apprendo del'autobus con la pubblicità atea. Non è quello il modo, anche se è divertente ed è un segnale diverso dai soliti. perché dimostra che è più facile avere una certezza che un dubbio. Però, ecco, io credo nel dubbio.

Laicismo. basterebbe quello. Ognuno prega per conto suo ed è laico con tutti gli altri nella vita quotidiana. Ma forse a me sembra una soluzione tanto bella, perché non ho fede.

Signore, dammi la fede per capire quelli che hanno fede, perché io, davvero, da sola non ci arrivo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il discorso è veramente complesso. Io sono laica e la penso come te. Però credo che la fede semplifichi molto la vita, anche se a volte non sembra. Perchè ti aiuta a darti degli obiettivi e a mantenerli e non ti lascia solo con i tuoi dubbi.

M di MS

Mammamsterdam ha detto...

Il punto è questo: qualunque persona etica, tra i suoi dubbi, riesce a darsi degli obiettivi. Solo che a mio avviso, un conto è arrivarci ogni volta con fatica, ma analizzando quello che va bene per te, e un conto arrivarci perché te lo dicono senza porti un secondo di dubbio.

Perché nel primo caso fai subito a prenderti la responsabilità di quello che fai, ne secondo fai subito a ;lavarti le mani come Pilato.

ibnsomma, la fede non deve diventare una scusa per una vita a metà e le opere pie e le opere malvage le fanno indistintamente religiosi di qualsiasi colore, laici, atei, agnostici ecc.

Anonimo ha detto...

E' difficile schierarsi con uno o con l'altro, hanno tutti e due mille ragioni, ma anche mille torti. La fede? Beato chi ce l'ha, secondo me vivono bene, riescono a darsi una spiegazione di tutto quello che capita. Se davvero ci fosse un Dio lassù, qualsiasi tipo di Dio, sarebbe ora che cominciasse aguardare quaggiù

Anonimo ha detto...

Mamsterdam, "Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza".
E mai come in questo periodo storico mi pare una frase necessaria.
E' vero che le certezze, almeno una o due, fanno comodo. Ma non bisogna mai avere fede nelle certezze, anche se servirebbero proprio a questo.


Poi anche io spero esista Dio, ma soprattutto l'aldilà. Mi piacerebbe assai che dopo la morte non sia proprio finito tutto per sempre per sempre.

desian ha detto...

Discorso lunghissimo, riassumo. Laicismo: ci vuole ma, secondo me, solo in religione per non prevaricare proprio perché la sensibilità del nervo è scopertissima.
Poi però sarebbe triste dover dire: vabbè io ho le mie idee su tante altre cose ma me le tengo per me, in privato, per non prevaricare. Sarebbe dura. Dubbio.

Il dubbio: come guida contro la violenza delle certezze.

L'etica: del rispetto di alcuni valori come limite, come confine dell'agire di ognuno.

Gaza e Isarele: scappare da lì per i propri figli, quindi scappare da ogni posto che non ci piace? UHM, difficile anche questo. Restare lì ecc, stessa difficoltà.
Non vedo colpe o ragioni, vedo l'uso massivo della volontà di potenza, vedo l'uso indiscriminato del potere di annientamento e quello lo vedo da una parte sola, checchè se ne dica a giro (come confermano Moni Ovadia e Alì Rashid). Dove finiscono i nostri dubbi cosa mettiamo in campo? Un altro dubbio? Nel frattempo dubito.
ciao

LGO ha detto...

Forse chi ha fede vive meglio, forse fa vivere peggio gli altri. per una convivenza civile, non credo servano certezze, ma regole condivise (e tanti dubbi)
quanto a quello che succede a gaza, è guerra, e la guerra non la capisco, mi sembra assurda e mi fa paura.

Anonimo ha detto...

Visto che parlate di Gaza, allora anch'io tocco l'argomento. Il punto è ch la fede islamica non dice di distruggere gli ebrei ed Israele. Ergo la fede è strumentalizzata. Nel caso specifico non è un problema di fede.