venerdì 2 gennaio 2009

Il quartiere a luci rosse: Capodanno


Da settembre, da quando cioè la fondazione per la quale mi sbatto gratis più che per il mio lavoro retribuito (e, dicono le malelingue e mia madre, più che per la famiglia) ha un ufficetto in centro, io il quartiere a luci rosse lo vivo, per forza di cose, in modo meno marginale di prima.

Quando arrivo dalla stazione in bici, il percorso più breve passa per la Warmoesstraat, la via principale con negozi e ristoranti, e me la faccio con gioia, cercando di metter sotto il minor numero possibili di turisti estatici che cazzeggiano in mezzo alla via come le pecore al pascolo, invece di stare sul marciapiede. Allora salta fuori il mio istinto di cane da pastore abruzzese e li scampanello.

In queste condizioni non ho mai il tempo di guardarmi intorno e prendo nota solo dei punti principali: se davanti alla polizia ci sono assembramenti (i bambini ogni volta fanno il censimento delle moto e delle bici con il logo polizia, che quelli sono la loro passione); che hanno messo un baretto fighetto di succhi di frutta (allora è proprio vero che stanno gentrizzando la zona); che una delle botteghe storiche del the e caffé (ne è rimasta un'altra, sulla sinistra) ha fatto posto a un negozio di regali e costumi birichini, ma non proprio un vero sex-shop.. Da portarci la mamma, ecco.

L'ufficio vero e proprio sta in realtà in una vietta molto innocua, da un lato atelier e dall'altra il parcheggio dell'Hotel Krasnapolski, e all' angolo con la Warmoesstraat le suore. Che unito all'Oude Kerk nella piazzetta dietro, una piazzetta da un lato costeggiata da vetrinette e donzelle, che tutti i turisti italiani con accento del nord-est e non solo amano andarci per scandalizzarsi, chiedersi "Cosa ne direbbe il Papa?" (e voi cosa cavolo venite a farci?) e allo Shelter di cui dicevo al post precedente, confermano che la presenza di dio deve stare dove ce n'è più bisogno, ovvero di fianco agli uffici terreni di Astaroth.

Però, come in tutti i centri turistici, se stiamo a lavorare e decidi di mangiare un boccone, le uniche alternative non troppo turistiche e che ci piacciono te le devi andare a cercare nelle viuzze più il là e per andarci ti devi addentrare verso l'Ouderzijds Voorburgwal e oltre fino a Nieuwmarkt.

Ho scoperto così che davanti al pontile di Casa Rosso live sex-shows ("Ma tu sei andata mai a Casa Rosso?" mi chiese l'amica d'infanzia tanto per bene che ci era stata in viaggio di nozze, e io ricordo di essermi scandalizzata alla sola idea che qualcuno me lo chiedesse dicendomi: ma io ad Amsterdam ci vivo, eeh, altri tempi, la maternità mi ha tolto un bel po' del coté prude alla zia Filomena che mi portavo appresso dall'infanzia) c'è fisso un branco, cosa dico, un gregge di cigni bianchissimi che siccome lì gli danno da mangiare non si spostano. Eccetto a Capodanno, che mentre giravamo in macchina per il centro bloccato da tutte le parti, li abbiamo visti tutti all'inizio del canale, vicino all'università e di fronte alla Agnietenkapel, evidentemente per paura dei vari botti e fuochi d'artificio che si sparavano al loro solito posto.

E ho scoperto una viuzza piccina con vetrine da ambo i lati, più o meno popolate a qualsiasi ora del giorno ma che, a Capodanno, e in cerca del capo che era uscito per guardare i primi fuochi, mi sono attraversata con un figlio per mano e zio Ruvy dietro, cercando di farci strada tra una massa di italiani e altri visitatori che ammiravano le mercanzie. E le donzelle che picchiettavano sul vetro per attrarre l'attenzione.

Che nella folla e con due bambini è sempre complicato scegliere la via più comoda e rapida e lì ci siamo ritrovati, con Ennio che mi chiedeva "Ma perché lo fanno" e io che per una volta mi sono ricordata una frequentazione letteraria utile e camillerianamente ho potuto rispondere:
"Per farsi guardare, loro stanno lì apposta".

quando se diovuole ne siamo usciti, Ruvy dalla retroguardia mi ha informato:
"Orso sembrava tanto interessato"
e immagino lo sarei stata anch'io alla sua età in tutta una folla di quelle.

Abbiamo passato la serata in sede a giocare a carte, berci un Morellino di Scansano di Banti che mi ha riconciliato con il cenone che non abbiamo fatto (frittata ai bambini e noi un indonesiano preso al volo e mangiato a casa prima di uscire) e io ho fatto frittelle in cortile, che ormai a cucine da campo imrpovvisate non mi batte più nessuno. Ruvy ha comprato delle oliebollen al Bijenkorf che hanno fatto tanto per l'atmosfera, ma senza attrezzi per scaldarle non hanno dato il meglio.

Prima di mezzanotte sono arrivati superSilvia e consorte, che da bravi olandesi non potevano non guardarsi la conferenza di fine anno del cabarettista Youp, più guardata degli auguri della regina, ed arrivare prima, poi Willem tutto scandalizzato dall'aggressività della gente in strada.

E arrivata la mezzanotte, rinunciato ad aprire un prosecco che avevo portato per amor di bollicine perché ci si è rotta dentro la spirale dell' apribottiglie, sostituito con altre bollicine presenti, ce ne siamo andati fuori a guardare i fuochi.

Che ad Amsterdam, questo è il bello, la gente a Capodanno perlopiù resta a casa a cenare in famiglia o meno, e comunque senza grandi exploit culinari, ma poi a mezzanotte tutti si mettono a sparare e vanno avanti una buona mezz'ora, quindi basta mettersi in un punto buono.

Gli altri anni, da Java Eiland, prima guardavamo dalla Javakade gli spari del centro, e poi dalla Sumatrakade quelli di Amsterdam Noord, che queste cose qui le fanno con molto più entusisasmo e spendendoci dei gran soldi soprattutto nei quartieri popolari.

Al centro, a mio modesto avviso, i migliori fuochi li fanno sul Bloemgracht angolo Prinsengracht, di fronte alla casa di Anna Frank, dunque, perché per anni un comitato di quartiere pagava un artifciere professionista, che bloccava con il nastro il ponte e poi dava spettacolo. (Ora non so, gli amici che ci abitavano da anni sono rientrati in Italia e io non ci sono più andata).

dicono piazza Dam, ma a occhio direi che se sei in Piazza Dan nella folla non vedi nulla. Meglio allora mettersi su un qualsiasi ponte che guardi nieuwmarkt, per esempio sulla Geldersekade o sul Klovenierburgwal, che i fuochi di Niueuwmarkt sono sempre notevoli.

Ma alla fine noi ci siamo comunque ritrovati in un angolino dell'Ouderzijds da cui vedevamo dietro ai tetti sia i fuochi di Nieuwmarkt, che quelli del lato opposto, più cosette che i passanti sparavano sul ponte. i bambini erano molto impressionati, cosa che ancora una volta gli ha confermato che se si decidono a dormire di pomeriggio per una festa la sera, poi ne vale la pena. che Orso alla fine ci era riuscito e se non lo avesse svegliato il fratello era meglio, ma Ennio, con tutta la buona volontà, proprio non ce la fatta ed è schiantato per primo in macchina.

Che anche questo fa parte di Amsterdam centro a Capodanno. Il traffico è talmente deviato che per fare 200 metri in linea d'aria ci abbiamo messo un'ora facendo il giro di tutto il centro, trannedel pezzettino dove dovevamo andare. E a un incrocio due rissosi si sono pure messi a fgare a botte sdraiati sul nostro cofano, ma per fortuna a quel punto dormivano entrambi e non hanno notato nulla dello spettacolo inverecondo di alcuni giovani adulti, a cuii fuochi non bastano più per divertirsi.

Tutto sommato, lo rifarei.

6 commenti:

Edo Passarella ha detto...

He he he!! Non male! Grazie per la visita, d'ora in poi passerò a trovarti con mucho guzto.
Magica Dam.

LGO ha detto...

G ha visto un primo fuoco poco dopo le undici, ed è crollata addormentata con aria sognante. Ho provato a svegliarla a mezzanotte, ma non c'è stato verso :-)

Mammamsterdam ha detto...

Quindi siete riusciti a vedere qualche fuoco dalle finestre? Almeno quello, dai.

Anonimo ha detto...

L'anno scorso, dopo il cenone in casa, ero stato in Leidseplein con amici...era la guerra. Chi non e` stato ad Amsterdam a capodanno non puo` capire: sembra Baghdad...e siccome a me non piacciono ne` la confusione, ne` tantomeno i botti, di cui ho paura piu` dei miei gatti (ma loro non temono nulla, quindi non fanno testo), quest'anno con Brigitte abbiamo optato per cena piu` brindisi tra di noi, in intimita` con i gatti...e i fuochi li abbiam visti dalla finestra.
Sono soddisfatto: questo e` il mio capodanno estremo ad Amsterdam :)

Edo Passarella ha detto...

E aggiungo:
Ogni nube è una catastrofe silenziosa. Un mondo di vapore che perisce davanti ai nostri occhi.
(da: L'invenzione delle nuvole)

Igraine ha detto...

Barbara, ti è piaciuto poi il quartiere? Io l'ho visto tempo fa (Casa Rosso la ricordo) e devo dire,mi ha messo un'ansia pazzesca. L'idea dell'annullamento di sè, della vendita del corpo, mi piglia malissimo. E Amsterdam, come città,come la vivi? Io l'ho percepita bellissima ma leggermente minacciosa, come Londra. Non per motivi di sicurezza, ma per qualcosa di indefinibile nell'aria. Groningen l'ho vissuta molto meglio. Più allegra,più semplice mi è parsa.