Sto cercando a tempo perso di risistemare il blog, perchè il blogroll che c' era andava aggiornato (quanti ci stanno ancora con una vecchia piattaforma?), perchè la vita corre più veloce e i blogger si conoscono di persona più velocemente di quanto si aggiornino i miei siti, insomma, perchè i miei blogger preferiti faccio prima ad andarmeli a vedere dal blogroll di qualcuno più ordinato e preciso di me, se ci conosciamo, ci leggiamo, ci vogliamo bene, ci apprezziamo, non vogliatemene se ci metto tempo ad aggiornare ma datemi una mano rimettendomi qui sotto il vostro indirizzo, così piano piano vado avanti nei ritagli di tempo.
Si accettano suggerimenti per le categorie, che inizialmente vanno per via geografica. Ho in ballo un gruppo da intitolare La mi porti un bacione a Firenze (ma quanto sono originale, io non lo so) per tutti i toscanacci che mi ritrovo tra i piedi, un' altra Milan l' è un gran Milan (ma come mi vengono, santo cielo, sono un genio), una Regnicoli così i marchigiani sanno che sto parlando degli abruzzesi, un' altra di utilità varie, di giramondi, di anglofoni e dio mi assista.
Pliiiiiiis, se mi mandate dati e aggiornamenti faccio molto prima, che qui siamo in preda al delirio da pulizia di primavera, cambio armadio ecc. in senso figurato, e queste sono attività che anche in senso letterale non è che mi vengano spontanee.
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lunedì 16 maggio 2011
sabato 19 marzo 2011
E pure domenica sto da " Italia al Dente"
Questo weekend c' è Italia al Dente ed è l' evento che mi ha tenuta occupata da gennaio, quando mi sono messa in testa di organizzare uno stand collettivo sotto il nome Ambasciatrice d' Abruzzo.
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Mi ha dato retta un sacco di bella gente e oggi eravamo lì, in attesa dell' apertura, io arrivata come sempre con l' adrenalina a 1000, una litigata con maschio alfa sull' introvabile maglietta del calcio, ma poi con le fiere sei lì, metti insieme le tue cose, tutti che ti fanno domande e non a caso visto che sono io il referente, ma alla fine cominciano ad arrivare le prime persone, Antonella attacca col workshop di pasta alla chitarre rompendo uova, Monique sistema il suo centro di fiori ai confetti di Sulmona, le donzelle posano davanti alle mia marmellatine e zuppine.
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I sommelier musicisti tirano fuori chitarra e contrabbasso, poi arriva Cassandra con il violoncello, poi Marco con il sitar che ho scoperto si suona con un calzino si e uno no e il piede senza calzino fa da appoggio allo strumento.
Domani il trio d' archi e sempre il duo jazz.
È passato l' ambasciatore e ci siamo fatti una foto insieme, ho conosciuto un paio di persone carucce, assaggiato la marmellata di olive nere della bella ascolanina (e anche il suo cioccolato spalmabile all' olio di olivo, signore, dov' ero finora).
Ritrovato un paio di pazzi geniali che ho conosciuto nei ritagli di questa vita piena di gente e cose da fare, tra cui Flavio che mi ha fatto vedere il suo ultimo bambino, il Green Tearamisu, proprio così, un dolce cremoso verde con il the giapponese.
Poi tprno a casa, dò forfait sul letto su cui i figli e l' amichetto si stanno guardando lo Sponge biob della situazione sul PC del capo, alle 21:45 mi sveglia in cerca dell' informazione essenziale la protagonista della nuova avventura, perchè ancora non ho fatto a tempo a dirvelo, ma da giovedì sono la responsabile del settore Food di questo negozio online qui e appena finisce la fiera comincio a lavorarci.
Nel frattempo siamo in fiera anche domani, in KNSM-laan, pronta a rimangiarmi gli spaghetti alla chitarra fatti da Antonella al momento, le pizze ripiene di verdura, e se passate abbiamo un paio di vini buoni da farvi assaggiare.
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I sommelier musicisti tirano fuori chitarra e contrabbasso, poi arriva Cassandra con il violoncello, poi Marco con il sitar che ho scoperto si suona con un calzino si e uno no e il piede senza calzino fa da appoggio allo strumento.
Domani il trio d' archi e sempre il duo jazz.
È passato l' ambasciatore e ci siamo fatti una foto insieme, ho conosciuto un paio di persone carucce, assaggiato la marmellata di olive nere della bella ascolanina (e anche il suo cioccolato spalmabile all' olio di olivo, signore, dov' ero finora).
Ritrovato un paio di pazzi geniali che ho conosciuto nei ritagli di questa vita piena di gente e cose da fare, tra cui Flavio che mi ha fatto vedere il suo ultimo bambino, il Green Tearamisu, proprio così, un dolce cremoso verde con il the giapponese.
Poi tprno a casa, dò forfait sul letto su cui i figli e l' amichetto si stanno guardando lo Sponge biob della situazione sul PC del capo, alle 21:45 mi sveglia in cerca dell' informazione essenziale la protagonista della nuova avventura, perchè ancora non ho fatto a tempo a dirvelo, ma da giovedì sono la responsabile del settore Food di questo negozio online qui e appena finisce la fiera comincio a lavorarci.
Nel frattempo siamo in fiera anche domani, in KNSM-laan, pronta a rimangiarmi gli spaghetti alla chitarra fatti da Antonella al momento, le pizze ripiene di verdura, e se passate abbiamo un paio di vini buoni da farvi assaggiare.
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martedì 31 agosto 2010
Post 1111: when I grow up
Il post 1000 mi è sfuggito, il 1100 pure, mi sembrava carino festeggiare la compagnia che ci facciamo di blogger in blogger con una pietra miliare. Poi scopro che ci manca poco al 1111 e lì mi blocco un pochino, perché volevo un argomento interessante per festeggiare.
Niente, non mi viene.
Allora lascio tutti con questo video di Michelle Shocked, che adoro e cercatevene delle altre di canzoni, perché questa qui non è nemmeno la mia favorita (On the greener side, oppure God is a Real Estate Developer, tanto per dirne due che come argomento mi sembrano appropriate.
Perché, non ce lo scordiamo, noi madri bloggeristiche stiamo tanto a farla lunga, ma sono le nonne che hanno favorito l'evoluzione, perché dopo la menopausa si consuma di meno e si ha più energia ed erano le nonne non cacciatrici ma cercatrici a nutrire i bambini della comunità e le loro mamme incinte e allattanti con il surplus di cibo che non consumavano direttamente. Perché le madri dovendo scegliere mettono i propri, di figli, davanti agli altri, mentre per le nonne un bambino è un bambino, non necessariamente il loro.
Viva le nonne, e speriamo di arrivarci con energia fisica, mentale e voglia di farsi qualche risata.
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venerdì 25 giugno 2010
Un venerdì qualunque (TGF)
Ho portato figli e vicina a scuola, raccolto ogni sorta di legno di recupero per fare una zattera, andata con il capo a fare la spesa per la festa della scuola, deciso che invece di mettermi a cucinare gli apro 3 barattoli della mia meravigliosa caponata di carciofi che bisogna sgombrare la dispensa, ho preparato 30 vasetti di pere al vino bianco e cardamomo (sterilizzandoli prima) per raccogliere fondi per la radio, forse riesco a lavarmi i capelli, prenotare la macchina, passare da Giulia a prendere i libri che vuole donare per la raccolta fondi, raccattare costumi da bagno per i figli in preda ai giochi d'acqua per la festa della scuola, scaricare le cose per la serata all'Astarothteatro, ricordarmi di stampare il testo che leggerò, riportare la macchina, vestirmi, andare alla festa della scuola, scapparne via per andare al reading e rientrare non troppo tardi, ma già spero si facciano come al solito le due.
Solo che improvvisamente si è fatto vivo un nuvolone nero e brutto. Magari posso fare a meno di lavarmi i capelli? perché toccherebbe rientrare i cassetti che sto verniciando fuori e le vernici.
Buon venerdì sera a tutti and Thanks God it's Friday.
Solo che improvvisamente si è fatto vivo un nuvolone nero e brutto. Magari posso fare a meno di lavarmi i capelli? perché toccherebbe rientrare i cassetti che sto verniciando fuori e le vernici.
Buon venerdì sera a tutti and Thanks God it's Friday.
sabato 1 maggio 2010
Del giorno della regina in campagna
il giorno della regina è una di quelle cose che in Olanda bisogna crederci. Io ieri ho scoperto di crederci poco. Ad Amstrerdam non so come sia andata, so solo che i servizi di pulizia stanno scioperando e tanto per capirci si sono dati un po'di tregua intorno alla festa.
Ecco, altro che controllori di volo a Ferragosto, qui lo stesso effetto lo si ottiene se la NU si toglie di torno. Perché la primissima cosa che ricordo del mio primissimo giorno della regina al mondo fu lo shock nel vedere come la gente perda il controllo da queste parti, basta avere una scusa per far festa e lasciarsi andare e tanta birra in circolazione.
Alle 13, nel centro di Amsterdam, cammini letteralmente su 20 cm. di pattume, perché tutti i bicchieri di carta-plastica-materiale inquinante vario sta lì, sotto di te. I bidoni straripano, la gente piscia con l'uccelllo al vento nel canale nel quale passano barche carica di gente alticcia.
Poi alle 17 chiude tutto, la gente si incammina verso la stazione per sdraiarsi sui binari e sconvolgere tutto il traffico ferroviario. e in quel momento squadre di pulistrade cominciano a spazzare, aspirare, caricare e il giorno dopo sembra quasi che non sia successo niente, a parte qualche vetrina o cabina telefonica scassata.
Tutta la gente tutta che conosco ma in particolare la Sturni va poi in giro tutto l'anno con twin set e scarpe chicchissime comprate per un euro per strada.
Ecco. Noi no.
Quest'anno siamo stati in campagna dai nonni dove si comprano bene le biciclette per i bambini, ma eravamo forniti. Scarpe da calcio. Varie ed eventuali. Il tutto con calma, senza troppi ubriachi in strada che vanno nel caffé, senza pattume per terra, una bell'atmosfera tranquilla di festa in paese, la scuola di danza che faceva balli di gruppo, una coppia di tangheri che impegnava un incrocio tra gli applausi delle vecchiette.
Noi con due scatole di robe che i bambini volevano vendere ma ci siamo svegliati tardi e abbiamo lasciato perdere. Ho promesso che il prossimo anno vado io alle 5 a occupare un posto strategico e metter su la bottega purché dalle 9 in poi qualcuno mi dia il cambio e mi faccia tornare a dormire.
Perché questo ci viene bene a noi in campagna dai nonni, giorno della regina o meno: dormire, giocare con i cani, comprarci scarpe e pantaloni il capo (l'unico grande affare: i sandali Naturino per Orso a 10 euro, il resto a prezzo pieno, ma le scarpe carine e comode che trovo io da Molenkamp in campagna, da nessuna altra parte.)
E adesso si va in piscina per le tre lezioni di nuoto di Orso prima di venire in Italia.
Ecco, altro che controllori di volo a Ferragosto, qui lo stesso effetto lo si ottiene se la NU si toglie di torno. Perché la primissima cosa che ricordo del mio primissimo giorno della regina al mondo fu lo shock nel vedere come la gente perda il controllo da queste parti, basta avere una scusa per far festa e lasciarsi andare e tanta birra in circolazione.
Alle 13, nel centro di Amsterdam, cammini letteralmente su 20 cm. di pattume, perché tutti i bicchieri di carta-plastica-materiale inquinante vario sta lì, sotto di te. I bidoni straripano, la gente piscia con l'uccelllo al vento nel canale nel quale passano barche carica di gente alticcia.
Poi alle 17 chiude tutto, la gente si incammina verso la stazione per sdraiarsi sui binari e sconvolgere tutto il traffico ferroviario. e in quel momento squadre di pulistrade cominciano a spazzare, aspirare, caricare e il giorno dopo sembra quasi che non sia successo niente, a parte qualche vetrina o cabina telefonica scassata.
Tutta la gente tutta che conosco ma in particolare la Sturni va poi in giro tutto l'anno con twin set e scarpe chicchissime comprate per un euro per strada.
Ecco. Noi no.
Quest'anno siamo stati in campagna dai nonni dove si comprano bene le biciclette per i bambini, ma eravamo forniti. Scarpe da calcio. Varie ed eventuali. Il tutto con calma, senza troppi ubriachi in strada che vanno nel caffé, senza pattume per terra, una bell'atmosfera tranquilla di festa in paese, la scuola di danza che faceva balli di gruppo, una coppia di tangheri che impegnava un incrocio tra gli applausi delle vecchiette.
Noi con due scatole di robe che i bambini volevano vendere ma ci siamo svegliati tardi e abbiamo lasciato perdere. Ho promesso che il prossimo anno vado io alle 5 a occupare un posto strategico e metter su la bottega purché dalle 9 in poi qualcuno mi dia il cambio e mi faccia tornare a dormire.
Perché questo ci viene bene a noi in campagna dai nonni, giorno della regina o meno: dormire, giocare con i cani, comprarci scarpe e pantaloni il capo (l'unico grande affare: i sandali Naturino per Orso a 10 euro, il resto a prezzo pieno, ma le scarpe carine e comode che trovo io da Molenkamp in campagna, da nessuna altra parte.)
E adesso si va in piscina per le tre lezioni di nuoto di Orso prima di venire in Italia.
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martedì 16 marzo 2010
Ondata positiva, orgasmi spontanei e conti da pagare
A me non solo il messaggio di Titti dall'Aquila mi ha tirata su, che le botte di pensiero positivo ed ottimismo sono contagiose soprattutto se sta per arrivare la primavera, ma ci sono altre notizie belle che mi tirano su.
Ieri era un'ulteriore giornata di corsa e interpretariato in cabina, un pep-talk di marketing e sales, che questi eventi esistono anche loro per stimolare la gente e fargli venire voglia di darsi da fare, ed era anche organizzato benissimo devo dire.
E prima di uscire mi chiama la mia editrice preferita:
"Fahrenheit è interessato al libro".
Ora io questo programma non lo conosco però me ne parla benissimo l'amica Vic e poi sono un'affezionata lettrice del blog della Lipperini e quindi per sentito dire qualcosa sapevo.
"Mi pagano il volo?"
"No".
"Però se vengo giù il 2 aprile tu il paccone di libri che mi stai facendo spedire in questo momento non farlo, me li riporto io. Quanto ti costa la spedizione? Scalamelo dal prezzo del biglietto".
"No".
E considerate che le voglio bene a questa donna, anche se sui conti è un mastino devo dirlo (e fa bene, avrei tutto da imparare).
"Mi costa un divorzio, questo lo sai?" Intanto mi ero fatta tutto un piano di volo con R**Air, che sono anche loro dei mastini, ma senza col cavolo che andrei così spesso in Italia in aereo.
Per fortuna il capo lavorava da casa e sono andata subito a dirgli che il mio hobby più costoso a tutt'oggi, ovvero Statale 17, stava per richiedere un altro obolo. E spiegargli come e perché a me l'idea di essere intervistata da Fahrenheit mi provoca orgasmi spontanei, senza nulla togliere al suo sex-appeal di unico maschio della mia vita, ma è un'altra cosa.
E abbiamo fatto i biglietti per una toccata e fuga che mi riduce a un terzo scarso il bellissimo weekend di Pasqua che ci saremmo fatti dai nonni. Ma non divorzia. Lo amo, cosa farei senza di lui.
Poi sono andata al lavoro saltellando, per quello che si può saltellare incastrati nel traffico dello svincolo di Badhoeverdorp, che già di per sé è un castigo di dio, ma a quell'ora e con un copertone gigantesco che qualcuno si era perso e tre macchine dell'anas o facente funzioni NL che tentvano di recuperarlo incasinando una cosa di suo già abastanza cencia. Che ti saltelli.
Io però stavo schizzandomi fuori dalla pelle, perché è così, basta poco per rendermi felice, e non devono manco essere cose concrete, anche se un vasetto di caviale rosso di salmone fa sempre piacere, just in case.
E nessuno a cui dirlo, che per una di quelle congiunzioni astrali di nessuna delle persone importanti ho il numero sottomano o si degnano di rispondermi.
Finché non ho pensato all'amico Beep, quello che ama immensamente sua moglie con ogni respiro che emana e proprio per questo io e Nicoletta ci sentiamo tanto a nostro agio a parlarci di maialate. Che avere un caro amico assolutamente inoffensivo con cui parlare di sesso e idee creative per il lavoro (che l'uno non esclude l'altro) è un'altra di quelle cose che migliorano la vita.
Che Beep è un annetto che si interroga su cosa vuole fare nella vita, butta a mare un incarico figo dopo l'altro e dovevamo vederci per chiarici le idee, che io questo ho di buono, catalizzo le aspirazioni confuse della gente.
"Beep, conosci un programma che si chiama Fahrenheit?"
"Si per sentito dire".
"Bene, mi intervistano e la cosa mi sta procurando da stamattina orgasmi spontanei e siccome io gli orgasmi li associo a te che a chiacchiere mi fai tanto sangue, dovevo chiamarti. E forse anche il Manifesto ne pubblica un pezzetto. Quando ce lo prendiamo questo caffé?"
"Ma di corsa, questa è una tale carica di energia positiva, va presa al volo, si, che dobbiamo parlare e decidere che fare col vino".
"Ok, sto guidando ora, ti mando una mail con i giorni che posso".
Che il pensiero positivo sarà pure un'arma nelle mani di poteri reazionari che hanno buon gioco nel farti credere che se lo vuoi puoi tutto e se non lo ottieni è colpa tu che non l'hai voluto abbastanza (pensateci la prossima volta che vi leggete uno di quei manuale che soldi e ricchezza li procurano solo a chi li ha scritti, ma che almeno 5 minuti di carica ve li danno), però alle ondate positive io ci credo.
Ci credo perché fare progetti insieme a gente eccitata, motivata, felice e piena di energie e creatività è una delle cose che mi motivano il culo che uno si fa nella vita. Non i soldi, anche se li spendo volentieri ma con cautela, non il successo indiscriminato, non l'essere riconosciuti per strada, che proprio ieri la collega simpatica sposata a grande letterato diceva che cosa spaventosa è per lui uscire per strada con la gente che lo riconosce e gli pianta dei pipponi per dirgli come e qualmente sono d'accordo con lui o no.
No, semplicemente fare un alvoro che ti dà soddisfazione e qualcuno che ti dice bravo. Solo per questo ne vale la pena.
Cavolo, è primavera, gli uccellini cantano, il divano l'ho ritappezzato, adesso mi tocca solo un pochino di manutenzione al capo che sta ancora in inverno, ma poi è tutta discesa.
"E poi scusa, quanti dei tuoi autori vanno ai programmi radio e fanno i fighi in giro, per la miseria?"
Risposta a stretto giro di mail:
".... veramente ho un altro autore che si è già fatto tre trasmissioni televisive, di cui una in prima serata su Raitre e un bel pezzo sul corriere della sera....
però, comunque, TI VOGLIO BENEEEE !!!
e sei brava!! ...e son soddisfazioni...!"
Ecco, sui soldi non ne uscirò mai bene, però mi vuole bene e io ne voglio a lei e oltre ad essere quella che ha creduto in me senza manco sapere perché avrebbe dovuto, è anche la miglior editor del mondo, sicuramente la migliore che qualsiasi scrittore debuttante possa volere.
E non legge il mio blog, anche questo è un punto a suo favore.
Insomma, buone vibrazioni e orgasmi spontanei a tutti, e se vi riesce ho deciso che apro un blog da guaritrice a pagamento, che mi sa che quello funziona meglio della letteratura. Fatemi sapere.
Ieri era un'ulteriore giornata di corsa e interpretariato in cabina, un pep-talk di marketing e sales, che questi eventi esistono anche loro per stimolare la gente e fargli venire voglia di darsi da fare, ed era anche organizzato benissimo devo dire.
E prima di uscire mi chiama la mia editrice preferita:
"Fahrenheit è interessato al libro".
Ora io questo programma non lo conosco però me ne parla benissimo l'amica Vic e poi sono un'affezionata lettrice del blog della Lipperini e quindi per sentito dire qualcosa sapevo.
"Mi pagano il volo?"
"No".
"Però se vengo giù il 2 aprile tu il paccone di libri che mi stai facendo spedire in questo momento non farlo, me li riporto io. Quanto ti costa la spedizione? Scalamelo dal prezzo del biglietto".
"No".
E considerate che le voglio bene a questa donna, anche se sui conti è un mastino devo dirlo (e fa bene, avrei tutto da imparare).
"Mi costa un divorzio, questo lo sai?" Intanto mi ero fatta tutto un piano di volo con R**Air, che sono anche loro dei mastini, ma senza col cavolo che andrei così spesso in Italia in aereo.
Per fortuna il capo lavorava da casa e sono andata subito a dirgli che il mio hobby più costoso a tutt'oggi, ovvero Statale 17, stava per richiedere un altro obolo. E spiegargli come e perché a me l'idea di essere intervistata da Fahrenheit mi provoca orgasmi spontanei, senza nulla togliere al suo sex-appeal di unico maschio della mia vita, ma è un'altra cosa.
E abbiamo fatto i biglietti per una toccata e fuga che mi riduce a un terzo scarso il bellissimo weekend di Pasqua che ci saremmo fatti dai nonni. Ma non divorzia. Lo amo, cosa farei senza di lui.
Poi sono andata al lavoro saltellando, per quello che si può saltellare incastrati nel traffico dello svincolo di Badhoeverdorp, che già di per sé è un castigo di dio, ma a quell'ora e con un copertone gigantesco che qualcuno si era perso e tre macchine dell'anas o facente funzioni NL che tentvano di recuperarlo incasinando una cosa di suo già abastanza cencia. Che ti saltelli.
Io però stavo schizzandomi fuori dalla pelle, perché è così, basta poco per rendermi felice, e non devono manco essere cose concrete, anche se un vasetto di caviale rosso di salmone fa sempre piacere, just in case.
E nessuno a cui dirlo, che per una di quelle congiunzioni astrali di nessuna delle persone importanti ho il numero sottomano o si degnano di rispondermi.
Finché non ho pensato all'amico Beep, quello che ama immensamente sua moglie con ogni respiro che emana e proprio per questo io e Nicoletta ci sentiamo tanto a nostro agio a parlarci di maialate. Che avere un caro amico assolutamente inoffensivo con cui parlare di sesso e idee creative per il lavoro (che l'uno non esclude l'altro) è un'altra di quelle cose che migliorano la vita.
Che Beep è un annetto che si interroga su cosa vuole fare nella vita, butta a mare un incarico figo dopo l'altro e dovevamo vederci per chiarici le idee, che io questo ho di buono, catalizzo le aspirazioni confuse della gente.
"Beep, conosci un programma che si chiama Fahrenheit?"
"Si per sentito dire".
"Bene, mi intervistano e la cosa mi sta procurando da stamattina orgasmi spontanei e siccome io gli orgasmi li associo a te che a chiacchiere mi fai tanto sangue, dovevo chiamarti. E forse anche il Manifesto ne pubblica un pezzetto. Quando ce lo prendiamo questo caffé?"
"Ma di corsa, questa è una tale carica di energia positiva, va presa al volo, si, che dobbiamo parlare e decidere che fare col vino".
"Ok, sto guidando ora, ti mando una mail con i giorni che posso".
Che il pensiero positivo sarà pure un'arma nelle mani di poteri reazionari che hanno buon gioco nel farti credere che se lo vuoi puoi tutto e se non lo ottieni è colpa tu che non l'hai voluto abbastanza (pensateci la prossima volta che vi leggete uno di quei manuale che soldi e ricchezza li procurano solo a chi li ha scritti, ma che almeno 5 minuti di carica ve li danno), però alle ondate positive io ci credo.
Ci credo perché fare progetti insieme a gente eccitata, motivata, felice e piena di energie e creatività è una delle cose che mi motivano il culo che uno si fa nella vita. Non i soldi, anche se li spendo volentieri ma con cautela, non il successo indiscriminato, non l'essere riconosciuti per strada, che proprio ieri la collega simpatica sposata a grande letterato diceva che cosa spaventosa è per lui uscire per strada con la gente che lo riconosce e gli pianta dei pipponi per dirgli come e qualmente sono d'accordo con lui o no.
No, semplicemente fare un alvoro che ti dà soddisfazione e qualcuno che ti dice bravo. Solo per questo ne vale la pena.
Cavolo, è primavera, gli uccellini cantano, il divano l'ho ritappezzato, adesso mi tocca solo un pochino di manutenzione al capo che sta ancora in inverno, ma poi è tutta discesa.
"E poi scusa, quanti dei tuoi autori vanno ai programmi radio e fanno i fighi in giro, per la miseria?"
Risposta a stretto giro di mail:
".... veramente ho un altro autore che si è già fatto tre trasmissioni televisive, di cui una in prima serata su Raitre e un bel pezzo sul corriere della sera....
però, comunque, TI VOGLIO BENEEEE !!!
e sei brava!! ...e son soddisfazioni...!"
Ecco, sui soldi non ne uscirò mai bene, però mi vuole bene e io ne voglio a lei e oltre ad essere quella che ha creduto in me senza manco sapere perché avrebbe dovuto, è anche la miglior editor del mondo, sicuramente la migliore che qualsiasi scrittore debuttante possa volere.
E non legge il mio blog, anche questo è un punto a suo favore.
Insomma, buone vibrazioni e orgasmi spontanei a tutti, e se vi riesce ho deciso che apro un blog da guaritrice a pagamento, che mi sa che quello funziona meglio della letteratura. Fatemi sapere.
mercoledì 10 marzo 2010
Ripasserò
È una settimana un po' così. Se qualcuno sa fare l'esorcismo contro il mal di testa in contumacia e me lo fa, gliene renderò merito.
(La migliore interprete di via dei Gabbiani e immediati dintorni è in missione).
(La migliore interprete di via dei Gabbiani e immediati dintorni è in missione).
lunedì 15 febbraio 2010
Pelandrite prima della tempesta (e ricettina d'emergenza)
Da domani sono in giro per lavoro e Ennio ha avuto l'intuizione geniale di farselo venire stamattina l'attacco di pelandrite. Per cui sta a casa, mi aiuta a riordinare (sto spalando letame), spalando abbiamo ritrovato la spina del Bontempi e sta suonacchiandoselo (voglio un piano che almeno non ha le funzioni pelandro, ovvero Jingle bells e il Valzer delle candele di default che non lo posso sentire più).
Fra un po' lo porto giù a riverniciare il tavolo, che stavolta l'attacco di pelanrite coincide con un giorno, non dico di sole, ma di luce più allegra del solito. si stanno allungando le giornate: un po' già si vedeva al mattino, che prima uscivano alle 8 al buio e adesso escono sempre alle 8 con una luce sempre più blu.
Ma la vera differenza si è vista giovedì pomeriggio nell'andare in piscina alle 17. La settimana prima era buio, stavolta c'è stata luce per una grassa mezz'ora in più. I miei crochi stanno spuntando timidamente.
Insomma, mi viene un attacco di pulizie di primavera finché c'è un pochino di voglia.
Sabato i santi suoceri sono venuti a darci una mano approfittando dell'ultimo giorno libero per le prossime 5 settimane: il capo e pater hanno finalmente montato l'armadione nella nicchia del corridoio sopra, prima o poi ci metteremo anche le porte scorrevoli. E quindi posso aprire scatoloni.
Spero che anche la consegna di piastrelle della vicina al lavoro, che ha ricevuto come istruzioni dal fornitore quello di guardarli in modo un po' sexy i trasportatori, che sono proprio del tipo omaccione rude, arrivi un po' in orario. Eseguirò. Così gli apro la porta, li faccio scaricare e poi siamo liberi. E giovedì così apre lei al riparalavatrici che mi arriva mentre io vado per porcilaie con un cliente.
E Santasuocera mi ha pulito varie cosette in cucina istigandomi a pulirne altre io e soprattutto ha stirato. E alla fine mi sono anche preparata il 'dado' granulato di verdure fresche, mia estrema ratio nelle settimane di lavoro matto e disperatissimo.
Dado d'emergenza per casalinghe occupate
Ingredienti (quantità rigorosamente ad occhio)
4 porri
7 carote
1 sedano rapa
(va bene anche un cespo di sedano intero)
sale
Facoltativo:
prezzemolo
aglio
tutte le erbette e gli odori che avete in casa (mano leggera con timo, rosmarino e salvia che tendono a fare un po' la parte del leone), un paio di coste di bieta, mezzo peperone avanzato (o anche intero comprato apposta)
Lavate le verdure e gli odori, spezzettateli e fategli fare un gran bel giro di valzer nel robot da cucina, insieme a del sale (deve essere un pelino più salato di quanto gradiate in una pietanza normale) che così si mischia bene da se. io ci ho messo il sale grosso, ma così, per sfizio.
Mettete a scolare in un passino messo sul lavandino o sopra un contenitore per raccogliere il liquido, e dopo svariate ore o una notte intera, vi svegliate con questo profumo da mastro verduraio per tutta la casa, che più salite ai piani alti più predomina il porro, ma in modo piacevole.
Se vi manca un passino di dimensioni adatte, il che può succedere di accorgersene quando tutte le verdure sono già sminuzzate, basta tirar fuori il solito strofinaccio lavato ma non candeggiato (che tanto le macchie di verdura ce le ritrovate tutte, quindi cui prodest?), sciacquarlo e strizzarlo bene che non resti la puzza di ammorbidente, avvolgerci tutto dentro e se proprio volete fare le cose bene, persino metterci un peso sopra.
Dopo le svariate ore mettete il tutto in barattoli, tupperware e altro e conservate in frigo fino a un mese (ma anche due). Perde un po'di colore e con il tempo potreste sentire un odorino di crauto che altro non è che cavolo in salamoia e quindi stiamo parlando della stessa cosa usata prima, ma va bene sempre (sto ancora qui a raccontarvelo, no?)
Lo uso in tutti i soffritti, le minestre, i sughi, i ripieni in particolare le polpette (quantità uguale a o poco meno della carne, così si imboscano verdure negli stomachini capricciosi delle belve senza colpo ferire, che l'avete notato che proprio quelle volte che una non sa dove sbattere la testa per la fretta tutte le paturnie alimentari dei figli saltano fuori?) e delle volte, in preda a disperazione, ne butto svariate cucchiaiate nell'acqua della pastina, ci aggiungo un cucchiaio d'olio crudo e formaggio e voilà, minestrone formato brunoise e passa la paura. E se siete della scuola passato di verdure, prima di metterci la pastina a cuocere, un giro di minipimer e passa la paura.
Che con questo trucco cucinare un pasto quasi equilibrato ci vuole davvero giusto il tempo di bollire l'acqua della pasta.
Inoltre fra poco faccio lo stesso lavoro con il mezzo cavolo rosso che mi è avanzato ieri, hai visto mai che torni utile?
Altre scorte viveri della settimana: due broccoli del contadino e orecchiette pronti all'appello e gnocchi nel surgelatore. Per il resto, pizza del supermercato se proprio stiamo messi tanto male.
Fra un po' lo porto giù a riverniciare il tavolo, che stavolta l'attacco di pelanrite coincide con un giorno, non dico di sole, ma di luce più allegra del solito. si stanno allungando le giornate: un po' già si vedeva al mattino, che prima uscivano alle 8 al buio e adesso escono sempre alle 8 con una luce sempre più blu.
Ma la vera differenza si è vista giovedì pomeriggio nell'andare in piscina alle 17. La settimana prima era buio, stavolta c'è stata luce per una grassa mezz'ora in più. I miei crochi stanno spuntando timidamente.
Insomma, mi viene un attacco di pulizie di primavera finché c'è un pochino di voglia.
Sabato i santi suoceri sono venuti a darci una mano approfittando dell'ultimo giorno libero per le prossime 5 settimane: il capo e pater hanno finalmente montato l'armadione nella nicchia del corridoio sopra, prima o poi ci metteremo anche le porte scorrevoli. E quindi posso aprire scatoloni.
Spero che anche la consegna di piastrelle della vicina al lavoro, che ha ricevuto come istruzioni dal fornitore quello di guardarli in modo un po' sexy i trasportatori, che sono proprio del tipo omaccione rude, arrivi un po' in orario. Eseguirò. Così gli apro la porta, li faccio scaricare e poi siamo liberi. E giovedì così apre lei al riparalavatrici che mi arriva mentre io vado per porcilaie con un cliente.
E Santasuocera mi ha pulito varie cosette in cucina istigandomi a pulirne altre io e soprattutto ha stirato. E alla fine mi sono anche preparata il 'dado' granulato di verdure fresche, mia estrema ratio nelle settimane di lavoro matto e disperatissimo.
Dado d'emergenza per casalinghe occupate
Ingredienti (quantità rigorosamente ad occhio)
4 porri
7 carote
1 sedano rapa
(va bene anche un cespo di sedano intero)
sale
Facoltativo:
prezzemolo
aglio
tutte le erbette e gli odori che avete in casa (mano leggera con timo, rosmarino e salvia che tendono a fare un po' la parte del leone), un paio di coste di bieta, mezzo peperone avanzato (o anche intero comprato apposta)
Lavate le verdure e gli odori, spezzettateli e fategli fare un gran bel giro di valzer nel robot da cucina, insieme a del sale (deve essere un pelino più salato di quanto gradiate in una pietanza normale) che così si mischia bene da se. io ci ho messo il sale grosso, ma così, per sfizio.
Mettete a scolare in un passino messo sul lavandino o sopra un contenitore per raccogliere il liquido, e dopo svariate ore o una notte intera, vi svegliate con questo profumo da mastro verduraio per tutta la casa, che più salite ai piani alti più predomina il porro, ma in modo piacevole.
Se vi manca un passino di dimensioni adatte, il che può succedere di accorgersene quando tutte le verdure sono già sminuzzate, basta tirar fuori il solito strofinaccio lavato ma non candeggiato (che tanto le macchie di verdura ce le ritrovate tutte, quindi cui prodest?), sciacquarlo e strizzarlo bene che non resti la puzza di ammorbidente, avvolgerci tutto dentro e se proprio volete fare le cose bene, persino metterci un peso sopra.
Dopo le svariate ore mettete il tutto in barattoli, tupperware e altro e conservate in frigo fino a un mese (ma anche due). Perde un po'di colore e con il tempo potreste sentire un odorino di crauto che altro non è che cavolo in salamoia e quindi stiamo parlando della stessa cosa usata prima, ma va bene sempre (sto ancora qui a raccontarvelo, no?)
Lo uso in tutti i soffritti, le minestre, i sughi, i ripieni in particolare le polpette (quantità uguale a o poco meno della carne, così si imboscano verdure negli stomachini capricciosi delle belve senza colpo ferire, che l'avete notato che proprio quelle volte che una non sa dove sbattere la testa per la fretta tutte le paturnie alimentari dei figli saltano fuori?) e delle volte, in preda a disperazione, ne butto svariate cucchiaiate nell'acqua della pastina, ci aggiungo un cucchiaio d'olio crudo e formaggio e voilà, minestrone formato brunoise e passa la paura. E se siete della scuola passato di verdure, prima di metterci la pastina a cuocere, un giro di minipimer e passa la paura.
Che con questo trucco cucinare un pasto quasi equilibrato ci vuole davvero giusto il tempo di bollire l'acqua della pasta.
Inoltre fra poco faccio lo stesso lavoro con il mezzo cavolo rosso che mi è avanzato ieri, hai visto mai che torni utile?
Altre scorte viveri della settimana: due broccoli del contadino e orecchiette pronti all'appello e gnocchi nel surgelatore. Per il resto, pizza del supermercato se proprio stiamo messi tanto male.
lunedì 11 gennaio 2010
Vini d'Italia, prossima lezione
Domenica 24 gennaio, ore 17-18, presso la Scuola d'Italia , sint Janstraat 37, dietro il Dam (di fronte all'ingresso del garage dell'hotel Kransapolski).
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Ci sono ancora 3 giorni (e 4 posti liberi) per iscriversi alla prossima lezione che terrò sul tema Vini d'Italia. Non so come sia successo, ma la maggior parte di chi si è iscritto finora vuole fare la lezione in italiano, quindi a seconda di quanti ancora si iscriveranno la seconda lingua sarà olandese o inglese.
Assaggeremo almeno 6 vini (ma ne arriveranno sicuramente ancora un paio, visto che Edy Tomasi, che ne importa di notevoli, ha detto che ci mette da parte un paio di bottiglie speciali) ognuno insieme a degli assaggini buonissimi, così non vi ubriacate subito a stomaco vuoto e alla fine fate ancora a tempo a rotolare nella distilleria storica del vicolo accanto per concludere la serata.
Quello che noto a questi corsi è come all'improvviso alla gente si apra il naso. Nel senso che a uno magari può anche piacere il vino, però nel momento in cui lo si invita a notare certe cose, come dire, è come se improvvisamente scoprissi delle capacità sensoriali del tuo corpo che prima ignoravi.
Insomma, chi può e vuole provarci, o chi ha ancora un regalo in sospeso, pensateci, io per altre 4 persone un posto ancora ce l'ho, e se si riuscisse a fare tutto in italiano, sai come ci divertiamo?
Ci sono ancora 3 giorni (e 4 posti liberi) per iscriversi alla prossima lezione che terrò sul tema Vini d'Italia. Non so come sia successo, ma la maggior parte di chi si è iscritto finora vuole fare la lezione in italiano, quindi a seconda di quanti ancora si iscriveranno la seconda lingua sarà olandese o inglese.
Assaggeremo almeno 6 vini (ma ne arriveranno sicuramente ancora un paio, visto che Edy Tomasi, che ne importa di notevoli, ha detto che ci mette da parte un paio di bottiglie speciali) ognuno insieme a degli assaggini buonissimi, così non vi ubriacate subito a stomaco vuoto e alla fine fate ancora a tempo a rotolare nella distilleria storica del vicolo accanto per concludere la serata.
Quello che noto a questi corsi è come all'improvviso alla gente si apra il naso. Nel senso che a uno magari può anche piacere il vino, però nel momento in cui lo si invita a notare certe cose, come dire, è come se improvvisamente scoprissi delle capacità sensoriali del tuo corpo che prima ignoravi.
Insomma, chi può e vuole provarci, o chi ha ancora un regalo in sospeso, pensateci, io per altre 4 persone un posto ancora ce l'ho, e se si riuscisse a fare tutto in italiano, sai come ci divertiamo?
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mercoledì 23 dicembre 2009
Consuntivo mercatino di Natale
Bancarella in fase di allestimento
Da mezzogiorno alle 3 sono stata a congelarmi, in ottima e abbondante compagnia, ma sempre a congelarmi.
Ora, io odio il freddo. Ma quanto lo odio. E il freddo con il vento gelido che ti attraversa, ancora di più, il che probabilmente è il motivo per cui non mi sono mai data allo sci, e forse, seriamente, neanche alla vela.
Fatemi guardare la neve da dietro i vetri di una casa ben riscaldata, o meglio ancora, dal letto con due piumini addosso, e gioisco. Però finisce lì.
Non mi spiego quindi perché mi sono divertita un sacco e sono contentissima di esserci andata. Non è per il risultato finanziario (30 euro).
Però ho rivisto e fatto gli auguri a diversi amici ed ex-vicini, ho conosciuto due signori delizioni che hanno aperto la liubreria su KNSM-laan, giusto dopo che io me ne sono andata a vivere fuori da quel quartiere (e mi hanno detto di passare e portarglieli i libri, hai visto mai?).
Soprattutto, dopo 5 anni di assenza ho rivisto gli artisti di the Ship of Fools. Che era una barca su cui vivono, recitano e viaggiano un gruppo di artisti, la maggior parte dei quali ricadono forse nella descrizione ex-fricchettoni. Johanna, per dire, sono 17 anni che sta nel gruppo.
Se non che, io prima che partissero per questo giro di 5 anni intorno al mondo (e sono stati in Sicilia e tutte le sue isole, a Palermo hanno lavorato con Alajmo, dalle cui storie tratte dal Repertorio dei pazzi della città di Palermo hanno ricavato uno spettacolo e hanno recitato in grecia e un sacco di altri posti, dicevo, prima che mi partissero, io li ho visti. E sono bravissimi. Li invidio e li ammiro, perché altro che noi Astarottini per cui il teatro e la relativa fondazione e sbattimento sono una scelta di vita. Per loro di più.
Ricordo una loro Cantatrice calva nella stiva, con Irina che aveva un bambino di un paio di mesi che dormiva dietro a un tramezzo e che alla fine non usciva per i ringraziamenti, perché dopo l'urlone finale con cui si chiudeva lo spettacolo lei correva a vedere che non si fosse spaventato per gli urlacci.
Me lo raccontò, perché all'epoca anch'io avevo Ennio della stessa età e quella era una mia uscita veloce, in cui mi scoppiavano i seni dal latte, e anche a lei, che però con il costume di scena ci stava tanto bene, e per gli ormoni ci veniva da piangere a tutte e due all'idea del cucciolo svegliato dagli urlacci. Però un pochino invidiavo quel suo bambino che a differenza del mio sarebbe cresciuto su una nave di attori. Poi dopo un paio d'anni sono partiti, ma andavano e venivano da festival in Scandinavia e il mare del nord in genere.
Ecco sono tornati e per farsi rivedere dal vicinato erano anche loro al mercatino di natale e un sacco di gente si è fermata, non solo per i bellissimi vestiti di stoffe vintage riciclate che avevano (che tutto sommato la fascia copriorecchie gialla con la minigallinella di Joanna me la sarei dovuta prendere).
Monique mi ha guardato la bancarella mentre salivo in palestra a mettermi i mutandoni lunghi di lana (ancora quelli del Canada nel 1994) che mi ero portata dietro e poi ha costretto suo marito a venirmi a prendere armi e bagagli per riportarmi a casa, del che li ringrazio enormemente.
E a casa mamma e zia, che stamattina si sono sacrificate a venirmi ad aiutare ad allestire, e mi sono lasciata a casa proprio le confezioni di Natale che mamma con tanto amore mi aveva fatto, mi hanno fatto trovare il barszcz caldo.
Mi si è scaricata la batteria della macchinetta dopo due foto e sentivo troppo freddo per mettermi a rovistare tra le cose per cercare le 16 batteria scorta che mi ero portata. però ho offerto the e zuppa a tutti i colleghi e biscotti a tutti i bambini e la cosa che è andata meglio sono stati il salame al cioccolato e il pesto.
Il che è sempre buono a sapersi.
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lunedì 30 novembre 2009
Anobiii: ci sono precipitata anch'io
Lo sapevo che mi dovevo fare i fatti miei, le avevo sentite le storie, cosa vi credete, di gente che incautamente si era iscritta e poi ne aveva fatto una malattia.
Ma tant'è, la botta di insonnia stanotte, e meno male che faceva freddo e io per non disturbare il capo nel sonno mi ero portata il laptop sconnesso alla scrivania, per cui un attimo prima del punto di congelamente mi si è scaricata la batteria e sono dovuta tornare a letto a scongelarmi.
Che poi stamattina ho pure scoperto che si può fare a meno di inserire tutti i numeretti se ti fai un giro tra gente più o meno compatibile e copi i libri condivisi, che poi la compatibilità, quando manco un ventesimo dei tuoi libri è inserito, è un concetto aleatorio, ho scoperto anche questo.
Mannaggia a me e adesso un nuovo libro quando lo scrivo se continuo così? Però forse è un bel sistema per regalare a chi li apprezza i libri che mi crescono e che piaciuti o meno, preferisco rimetterli in circolo che tenerli ad occupare scaffali che mi servono per i nuovi acquisti.
L'unica cosa è che per le inserzioni multiple mi si blocca tutto. Ma scoprirò il trucco.
Poi il colpo definitivo me l'ha dato la storia del padre di Vic, sorpreso dal terremoto proprio nel momento in cui aveva finito di catalogare TUTTI i suoi libri e la gente che gli scriveva per offrirgli alcuni dei titoli che aveva, in caso gli mancassero nell'esilio da sfollato. Ecco, se mi succede qualcosa almeno i miei libri si sa quali erano.
Che Facebook, dopo tante manfrine, ci sono entrata e come dicevano i fidanzati tossici della mia amica L. sull'ero, io FB me lo gestisco bene (la metà è poi morta di overdose, ma non staremo a mischiare marzo con le pecore e una cosa seria e tragica come una tossicodipendenza con una non-dipendenza da social network come la mia?)
Le ultime parole famose. Anobii non sono poi tanto sicura di riuscire a gestirmelo bene, ma quadno si tratta di libri, quando mai ho conosciuto il senso della misura?
Comunque mi rintracciate qui.
Ma tant'è, la botta di insonnia stanotte, e meno male che faceva freddo e io per non disturbare il capo nel sonno mi ero portata il laptop sconnesso alla scrivania, per cui un attimo prima del punto di congelamente mi si è scaricata la batteria e sono dovuta tornare a letto a scongelarmi.
Che poi stamattina ho pure scoperto che si può fare a meno di inserire tutti i numeretti se ti fai un giro tra gente più o meno compatibile e copi i libri condivisi, che poi la compatibilità, quando manco un ventesimo dei tuoi libri è inserito, è un concetto aleatorio, ho scoperto anche questo.
Mannaggia a me e adesso un nuovo libro quando lo scrivo se continuo così? Però forse è un bel sistema per regalare a chi li apprezza i libri che mi crescono e che piaciuti o meno, preferisco rimetterli in circolo che tenerli ad occupare scaffali che mi servono per i nuovi acquisti.
L'unica cosa è che per le inserzioni multiple mi si blocca tutto. Ma scoprirò il trucco.
Poi il colpo definitivo me l'ha dato la storia del padre di Vic, sorpreso dal terremoto proprio nel momento in cui aveva finito di catalogare TUTTI i suoi libri e la gente che gli scriveva per offrirgli alcuni dei titoli che aveva, in caso gli mancassero nell'esilio da sfollato. Ecco, se mi succede qualcosa almeno i miei libri si sa quali erano.
Che Facebook, dopo tante manfrine, ci sono entrata e come dicevano i fidanzati tossici della mia amica L. sull'ero, io FB me lo gestisco bene (la metà è poi morta di overdose, ma non staremo a mischiare marzo con le pecore e una cosa seria e tragica come una tossicodipendenza con una non-dipendenza da social network come la mia?)
Le ultime parole famose. Anobii non sono poi tanto sicura di riuscire a gestirmelo bene, ma quadno si tratta di libri, quando mai ho conosciuto il senso della misura?
Comunque mi rintracciate qui.
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giovedì 26 novembre 2009
martedì 8 settembre 2009
Il mio giardino segreto
Ci ho messo una vita, ma alla fine ho scoperto anch'io il sito per comprare e vendere, quello nostro si chiama Marktplaats. Che poi è il solito vecchio e-mbay ad usum delphini, che gli olandesi gli scocciava pagare la commissione. Insomma, non ci sono regole, tutto a discrezione di chi compra e chi vende.
Ora, io ciò amiche che ci vestono sé stesse e le figli con cose favolose. Ci si comprano bici che poi in delirio ormonale da allattamento si rivendono e tre mesi dopo se le ricomprano. Guadagnandoci pure quei 20-30 euri nello scambio, che io le invidio queste amiche mie, io sono incapace di mercanteggiare.
Infatti ci compro mobili e sto in trattativa per le scarpine da calcio di Gnorpo 1.
Però nel frattempo ho anche scoperto che c'è chi la da via gratis, la roba intendo, e per sport mi guardo cosa c'è in giro.
Intanto la settimana scorsa mi sono riportata mezzo pallet di mattoncini giallini in casa, che se la macchina e il fisico me lo consentivano, avrei dovuto riportarmelo intero. Sto cercando altri mattoncini e piastrelline, sempre gratis, che la gente a un certo punto decide di rifarsi il giardino, e spala, scava, cambia, si ritrova sacchi di terra, rosoni da pavimento da ricomporre, ghiaia da spalar via che però te la riporti gratis, talvolta persino piante.
Se mio suocero tra qui e domenica mi dà retta e passa da queste parti con il furgone, andrò da Angelique a Bewerwijk a prendermi terra e mattoncini avanzai e da Jan ad Ouderkerk a prendermi un rosone scomposto. Se qualcun altro non mi precede.
O forse se mi dice culo, magari nel frattempo rimedio un mosaico pompeiano autentico, che ci appuri?
Intanto oggi mi promettono l'ultima giornata con 26 gradi dell'anno e anche se c'è foschia, io ieri mi sono riprocurata vanghe e rastrelli e stamane (cerco) di fare il remake al giardinetto davanti. Che se ameno quello è un po' bellino, sul resto della casa posso passarci sopra.
La buona notizia è che la settimana prossima potrebero arrivarci le piastrelle della cucina. La cattiva notizia è che il piastrellista non può prima di 3/4 di ottobre e allora mi tocca riesumare gli slovacchi, sperando abbiano tempo loro.
Gnente gnente il mese prossimo avrò una cucina funzionante? Non ci posso quasi credere.
Ora, io ciò amiche che ci vestono sé stesse e le figli con cose favolose. Ci si comprano bici che poi in delirio ormonale da allattamento si rivendono e tre mesi dopo se le ricomprano. Guadagnandoci pure quei 20-30 euri nello scambio, che io le invidio queste amiche mie, io sono incapace di mercanteggiare.
Infatti ci compro mobili e sto in trattativa per le scarpine da calcio di Gnorpo 1.
Però nel frattempo ho anche scoperto che c'è chi la da via gratis, la roba intendo, e per sport mi guardo cosa c'è in giro.
Intanto la settimana scorsa mi sono riportata mezzo pallet di mattoncini giallini in casa, che se la macchina e il fisico me lo consentivano, avrei dovuto riportarmelo intero. Sto cercando altri mattoncini e piastrelline, sempre gratis, che la gente a un certo punto decide di rifarsi il giardino, e spala, scava, cambia, si ritrova sacchi di terra, rosoni da pavimento da ricomporre, ghiaia da spalar via che però te la riporti gratis, talvolta persino piante.
Se mio suocero tra qui e domenica mi dà retta e passa da queste parti con il furgone, andrò da Angelique a Bewerwijk a prendermi terra e mattoncini avanzai e da Jan ad Ouderkerk a prendermi un rosone scomposto. Se qualcun altro non mi precede.
O forse se mi dice culo, magari nel frattempo rimedio un mosaico pompeiano autentico, che ci appuri?
Intanto oggi mi promettono l'ultima giornata con 26 gradi dell'anno e anche se c'è foschia, io ieri mi sono riprocurata vanghe e rastrelli e stamane (cerco) di fare il remake al giardinetto davanti. Che se ameno quello è un po' bellino, sul resto della casa posso passarci sopra.
La buona notizia è che la settimana prossima potrebero arrivarci le piastrelle della cucina. La cattiva notizia è che il piastrellista non può prima di 3/4 di ottobre e allora mi tocca riesumare gli slovacchi, sperando abbiano tempo loro.
Gnente gnente il mese prossimo avrò una cucina funzionante? Non ci posso quasi credere.
mercoledì 2 settembre 2009
Fatto
Nothing like a dedline to sharpen your mind. E allora, dopo questi ultimi giorni in cui leggevo, scrivevo, rileggevo, cancellavo, piangevo e ricominciavo da capo, ho finito il libro. Il libro sull'Abruzzo, intendo.
Perché ovviamente le idee migliori mi vengono a due giorni dalla scadenza.
L'ho spedito all'editore. Se va tutto bene esce a fine settembre.
Adesso tocca aspettare, ma intanto l'ho fatto.
E da domani ricomincio a vivere un po' normalmente, spero, che qui se non mi cerco un po' di incarichi il piatto piange.
Madò, ma che c'è crisi?
Perché ovviamente le idee migliori mi vengono a due giorni dalla scadenza.
L'ho spedito all'editore. Se va tutto bene esce a fine settembre.
Adesso tocca aspettare, ma intanto l'ho fatto.
E da domani ricomincio a vivere un po' normalmente, spero, che qui se non mi cerco un po' di incarichi il piatto piange.
Madò, ma che c'è crisi?
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giovedì 20 agosto 2009
Neopadre 7: Come riesco a mettere i figli a letto alle 20 (mica sempre, però)
Alcuni commenti della serie "come fai" al post precedente mi hanno dato da pensare, quindi vi dico come facciamo noi e me lo riciclo pure come capitolo per il neopadre, che non ci si allena mai abbastanza in fretta.
Cominicamo dal principio: quando il bambino è neonato cerchiamo, vero, di imporgli delle dormitine a intervalli che riteniamo o ci dicono essere quelli giusti, no? A costo di morire, fare km. avanti e indietro nennando, sottoporsi a Estivillate varie etceterà. Ci viene facile? no. Ci viene spontaneo? manco, un gran culo ci facciamo, ve lo dico io.
Allora perché illudersi che a 5, 6 o 7 anni sia diverso? (Perché non ne possiamo più, ecco perché, e speriamo che adesso che sono grandi si arrangino e ci risparmino. Cosa che non fanno).
E perché quando sono piccoli insistiamo? Perché sappiamo benissimo che se gli passa il momento topico in cui si strofina gli occhietti e fa la lagna, poi gli passa il sonno e diventano vispi e arzilli fino alle 3 di notte, che poi il neonato spesso la mattina può dormire più di noi, che invece siamo degli zombie. Oppure si stranisce e piange per ore senza più riuscire ad addormentarsi con conseguente effetto zombesco.
Ecco, basta non dimenticarselo ed andare avanti. Finché erano al nido io pure li facevo dormire come e quando potevo, tanto la mattina ce la prendevamo comoda. A 4 anni Ennio è andato a scuola e sono iniziati i drammi di arrivarci in orario.
E quando la maestra di Orso un annetto o più fa ci ha detto decisa all'inizio di un colloquio sul rendimento scolastico: Orso deve andare a dormire alle 19:30 al massimo e poi possiamo riparlare di rendimento, che per adesso la mattina casca dal sonno, non si può concentrare e non se ne cava un ragno dal buco quindi di che rendimento stiamo parlando? (l'ha detto in modo molto più carino, che glielo fanno studiare apposta, ma il succo quello era), sempre ragione le abbiamo dovuto dare.
Insomma, il punto è che non possiamo avere la botte piena e il figlio ubriaco (che magari lì si che si metterebbero a dormire).
Un bambino che si fa le giuste ore di sonno, la mattina alle 7 si sveglia da solo e non devi discuterci mezz'ora. Si alza riposato e contento, con una fame da lupi e la colazione quindi basta mettergliela davanti. E alla fine ha persino quei 10 minuti per giocare, o leggere o rilassarsi un attimo prima di andare a scuola.
Lo sappiamo tutti, mica ci vuole il manuale, solo che siamo esseri umani anche noi e ci fa comodo scordarcelo. Ci fa comodo perché mettere un bambino a letto alle 20 presupone che tu dalle 17 / 17.30 cominci a lavorare in funzione di ciò. E alle 17 se va bene stiamo appena cominicando ad uscire dal lavoro, fare mente locale, volerci rilassare un attimo anche noi.
Invece bisogna avere un'idea di cosa farai per cena e magari anche avviarla, perché poi dalle 17 alle 18 bisogna che li ritiri dal doposcuola, alle 18.30 li metti a tavola, per le 19.15, dopo che si è mangiato e chiacchierato con calma (presupponendo che abbiano voglia di mangiare e che tutto quello che metti a tavola gli piaccia, che non comincino a farsi i dispetti e non rompano l'anima negli infiniti e svariati modi che hanno i fratelli di darsi fastidio proprio quando anche tu non desideri altro che un po' di pace, almeno mentre mangi), dalle 19.15 alle 19.30 tentare di fargli lavare i denti, i piedi, la faccia, il pisello (a volte fai prima a buttarli nel bagno mentre cucini, solo che al momento non abbiamo una vasca) e impigiamarli, giocare un minimo per fatti loro, (o come ieri, imporgli di mettere a posto gli infiniti pezzi del lego che mi si infilano nei piedi ogni volta che mi precipito al buio in camera mentre fanno casino quando invece dovrebbero dormire, che poi già che c'era Orso è riuscito a rompere un bicchiere in mille framenti prontamente mescolatisi al lego e vai che ti amo), poi farli giocae un pochino, o leggergli una storia, o cantare una canzoncina e alla fine, minacciandoli delle peggio sanzioni, chiuderti la porta e la luce alle spalle e sperare che dio te la mandi buona.
Invece no, fanno casino almeno fino alle 21 / 21.30 e li devi separare, e metterne uno nel lettone (in genere il più leggero da trasportare), poi però viene l'altro che al buio da solo ha paura, e poi devono bere un bicchiere d'acqua e poi si sono scordati di fare la pipì ecc. ecc. che ve lo dico a fare?
Però è possibilissimo metterli a letto alle 20, anzi, semplicissimo, ad attenersi allo schema. Solo che poi alle 20.01 cadi stroncata pure tu. il bello però è che la mattina la vita è molto più semplice. Che a scuola vanno meglio e a riuscirci pure intorno a ora di pranzo e fargli fare i compiti subito, tutta vita. che sono riposati, felici, magari si ammalano di meno, e tutto questo si rifette positivamente nella nostra vita.
Come vedete in questo schema non ci entra neanche un grammo di TV, perché è mia convinzione che guardare i cartoni al mattino stanchi e deconcentri per la scuola, e guardarli subito prima di andare a dormire ecciti inutilmente i bambini. Per quanto mi riguarda la Tv è come certe medicine: lontano dai pasti e lontano dal sonno.
La cosa bella è che adesso che leggono possono leggersi qualcosina da soli a letto con la lucina, che questo si che concilia il sonno. insomma, non è affatto uno schema da suora di clausura, non vi fate mettere in mente le cavolate. Io da piccola andavo a letto con tutta la routine serale già svolta immediatamente dopo Carosello, cos'erano le 20.30? Ne sono uscita benissimo, e così spero anche di voi.
(No, dico, quando ero al liceo tutti non facevano altro che parlare di arbore e quelli della notte, tranne me, che schiantavo sopra un libro quella mezz'ora prima che andasse in onda. E si che avevo una quindicina d'anni).
sono le nostre giornate che si sono allungate e i nostri impegni che ci impediscono di guardare a cosa è meglio per i bambini, ma a 5-6 anni le 20 non sono un orario così sbagliato per andare a dormire, se la mattina bisogna uscire presto. Poi il weekend e le vacanze saranno pure un'altra cosa, ma a un bambino quelle 11-12 ore di sonno che gli servono gliele vogliamo dare?
Cominicamo dal principio: quando il bambino è neonato cerchiamo, vero, di imporgli delle dormitine a intervalli che riteniamo o ci dicono essere quelli giusti, no? A costo di morire, fare km. avanti e indietro nennando, sottoporsi a Estivillate varie etceterà. Ci viene facile? no. Ci viene spontaneo? manco, un gran culo ci facciamo, ve lo dico io.
Allora perché illudersi che a 5, 6 o 7 anni sia diverso? (Perché non ne possiamo più, ecco perché, e speriamo che adesso che sono grandi si arrangino e ci risparmino. Cosa che non fanno).
E perché quando sono piccoli insistiamo? Perché sappiamo benissimo che se gli passa il momento topico in cui si strofina gli occhietti e fa la lagna, poi gli passa il sonno e diventano vispi e arzilli fino alle 3 di notte, che poi il neonato spesso la mattina può dormire più di noi, che invece siamo degli zombie. Oppure si stranisce e piange per ore senza più riuscire ad addormentarsi con conseguente effetto zombesco.
Ecco, basta non dimenticarselo ed andare avanti. Finché erano al nido io pure li facevo dormire come e quando potevo, tanto la mattina ce la prendevamo comoda. A 4 anni Ennio è andato a scuola e sono iniziati i drammi di arrivarci in orario.
E quando la maestra di Orso un annetto o più fa ci ha detto decisa all'inizio di un colloquio sul rendimento scolastico: Orso deve andare a dormire alle 19:30 al massimo e poi possiamo riparlare di rendimento, che per adesso la mattina casca dal sonno, non si può concentrare e non se ne cava un ragno dal buco quindi di che rendimento stiamo parlando? (l'ha detto in modo molto più carino, che glielo fanno studiare apposta, ma il succo quello era), sempre ragione le abbiamo dovuto dare.
Insomma, il punto è che non possiamo avere la botte piena e il figlio ubriaco (che magari lì si che si metterebbero a dormire).
Un bambino che si fa le giuste ore di sonno, la mattina alle 7 si sveglia da solo e non devi discuterci mezz'ora. Si alza riposato e contento, con una fame da lupi e la colazione quindi basta mettergliela davanti. E alla fine ha persino quei 10 minuti per giocare, o leggere o rilassarsi un attimo prima di andare a scuola.
Lo sappiamo tutti, mica ci vuole il manuale, solo che siamo esseri umani anche noi e ci fa comodo scordarcelo. Ci fa comodo perché mettere un bambino a letto alle 20 presupone che tu dalle 17 / 17.30 cominci a lavorare in funzione di ciò. E alle 17 se va bene stiamo appena cominicando ad uscire dal lavoro, fare mente locale, volerci rilassare un attimo anche noi.
Invece bisogna avere un'idea di cosa farai per cena e magari anche avviarla, perché poi dalle 17 alle 18 bisogna che li ritiri dal doposcuola, alle 18.30 li metti a tavola, per le 19.15, dopo che si è mangiato e chiacchierato con calma (presupponendo che abbiano voglia di mangiare e che tutto quello che metti a tavola gli piaccia, che non comincino a farsi i dispetti e non rompano l'anima negli infiniti e svariati modi che hanno i fratelli di darsi fastidio proprio quando anche tu non desideri altro che un po' di pace, almeno mentre mangi), dalle 19.15 alle 19.30 tentare di fargli lavare i denti, i piedi, la faccia, il pisello (a volte fai prima a buttarli nel bagno mentre cucini, solo che al momento non abbiamo una vasca) e impigiamarli, giocare un minimo per fatti loro, (o come ieri, imporgli di mettere a posto gli infiniti pezzi del lego che mi si infilano nei piedi ogni volta che mi precipito al buio in camera mentre fanno casino quando invece dovrebbero dormire, che poi già che c'era Orso è riuscito a rompere un bicchiere in mille framenti prontamente mescolatisi al lego e vai che ti amo), poi farli giocae un pochino, o leggergli una storia, o cantare una canzoncina e alla fine, minacciandoli delle peggio sanzioni, chiuderti la porta e la luce alle spalle e sperare che dio te la mandi buona.
Invece no, fanno casino almeno fino alle 21 / 21.30 e li devi separare, e metterne uno nel lettone (in genere il più leggero da trasportare), poi però viene l'altro che al buio da solo ha paura, e poi devono bere un bicchiere d'acqua e poi si sono scordati di fare la pipì ecc. ecc. che ve lo dico a fare?
Però è possibilissimo metterli a letto alle 20, anzi, semplicissimo, ad attenersi allo schema. Solo che poi alle 20.01 cadi stroncata pure tu. il bello però è che la mattina la vita è molto più semplice. Che a scuola vanno meglio e a riuscirci pure intorno a ora di pranzo e fargli fare i compiti subito, tutta vita. che sono riposati, felici, magari si ammalano di meno, e tutto questo si rifette positivamente nella nostra vita.
Come vedete in questo schema non ci entra neanche un grammo di TV, perché è mia convinzione che guardare i cartoni al mattino stanchi e deconcentri per la scuola, e guardarli subito prima di andare a dormire ecciti inutilmente i bambini. Per quanto mi riguarda la Tv è come certe medicine: lontano dai pasti e lontano dal sonno.
La cosa bella è che adesso che leggono possono leggersi qualcosina da soli a letto con la lucina, che questo si che concilia il sonno. insomma, non è affatto uno schema da suora di clausura, non vi fate mettere in mente le cavolate. Io da piccola andavo a letto con tutta la routine serale già svolta immediatamente dopo Carosello, cos'erano le 20.30? Ne sono uscita benissimo, e così spero anche di voi.
(No, dico, quando ero al liceo tutti non facevano altro che parlare di arbore e quelli della notte, tranne me, che schiantavo sopra un libro quella mezz'ora prima che andasse in onda. E si che avevo una quindicina d'anni).
sono le nostre giornate che si sono allungate e i nostri impegni che ci impediscono di guardare a cosa è meglio per i bambini, ma a 5-6 anni le 20 non sono un orario così sbagliato per andare a dormire, se la mattina bisogna uscire presto. Poi il weekend e le vacanze saranno pure un'altra cosa, ma a un bambino quelle 11-12 ore di sonno che gli servono gliele vogliamo dare?
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Piezz' e core
martedì 11 agosto 2009
Improvvisazione teatrale in inglese ad Amsterdam
Vi segnalo un'iniziativa di Massimiliano e dei suoi colleghi del corso di improvvisazione teatrale. Queste serate sono aperte a tutti, è una disciplina di cui so solo per sentito dire e che mi sembra difficilissima, ma divertente.
Il bello è che lo fanno in inglese, quindi è accessibile anche a chi è nuovo ad Amsterdam.
Ci vediamo mercoledì al Crea, seguite il link per tutte le informazioni.
http://amsterdam-improv.blogspot.com/
Il bello è che lo fanno in inglese, quindi è accessibile anche a chi è nuovo ad Amsterdam.
Ci vediamo mercoledì al Crea, seguite il link per tutte le informazioni.
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l'arte come artificio
giovedì 30 luglio 2009
Avviso ai naviganti anonimi
No, così, che a volte repetita juvant. Io non ho nulla contro i commenti anonimi, specie se affettuopsi e costruttivi, o comunque propositivi.
So anche che qualsiasi commento con pseudonimo è di fatto anonimo, perché che ne so io chi sei, che fai e perché mi scrivi? però concorderete in parecch che è tutta un'altra cosa. Specie se questi pseudonimi rimandano ad altri blog, perché leggersi vuol dire conoscersi.
I commenti negativi in cui mi si fanno osservare i miei errori di 'grammatica' (consiglio di leggervi la descrizione di questo blog, se non l'avete fatto, tutto in alto in mezzo), mi chiedete se io e gli altri commentatori siamo al delirio puro, se non mi sento sola a credermi un messia, dico: dimmi chi sei e ne parliamo.
Ma se mi venite a scrivere commenti critici su chi frequenta questo blog, su post vecchi, e tornarci siopra perché non vi vedete pubblicati, spiego tutto adesso: io i commenti anonimi antipatici li casso al volo. Personalmente li leggo con attenzione e ne traggo le mie conclusioni, ma non sperate che vi dia un palco per spiegarmi perché voi, anonimamente, siete meglio di me ed altri che qui siora ci stiamo con nome, cognome e faccia.
E se non si è capito: io qui parlo di tante cose, talvolta persino di politica e credo che leggendomi un po' spesso si capisca persino quali siano le mie convinzioni nella vita.
Ma non mi metto a fare discussioni se silvio Belrsusconi sia davvero così bravo e bello o se è solo un complotto delle destre e delle logge massoniche. Semplicemente la persona SB non mi può interessare più di tanto, i danni che un politico, qualsiasi, reca al mio paese si. Ma non ne parlo con sconosciuti.
So anche che qualsiasi commento con pseudonimo è di fatto anonimo, perché che ne so io chi sei, che fai e perché mi scrivi? però concorderete in parecch che è tutta un'altra cosa. Specie se questi pseudonimi rimandano ad altri blog, perché leggersi vuol dire conoscersi.
I commenti negativi in cui mi si fanno osservare i miei errori di 'grammatica' (consiglio di leggervi la descrizione di questo blog, se non l'avete fatto, tutto in alto in mezzo), mi chiedete se io e gli altri commentatori siamo al delirio puro, se non mi sento sola a credermi un messia, dico: dimmi chi sei e ne parliamo.
Ma se mi venite a scrivere commenti critici su chi frequenta questo blog, su post vecchi, e tornarci siopra perché non vi vedete pubblicati, spiego tutto adesso: io i commenti anonimi antipatici li casso al volo. Personalmente li leggo con attenzione e ne traggo le mie conclusioni, ma non sperate che vi dia un palco per spiegarmi perché voi, anonimamente, siete meglio di me ed altri che qui siora ci stiamo con nome, cognome e faccia.
E se non si è capito: io qui parlo di tante cose, talvolta persino di politica e credo che leggendomi un po' spesso si capisca persino quali siano le mie convinzioni nella vita.
Ma non mi metto a fare discussioni se silvio Belrsusconi sia davvero così bravo e bello o se è solo un complotto delle destre e delle logge massoniche. Semplicemente la persona SB non mi può interessare più di tanto, i danni che un politico, qualsiasi, reca al mio paese si. Ma non ne parlo con sconosciuti.
venerdì 24 luglio 2009
Il giro d'Abruzzo (TE e AQ)
Ieri ho scoperto che l'ordinanza che regola la ricostruzione delle case classe E, quella nostra di famiglia, è uscita e quindi mi sono recata dalla costa, dove comunque tira un bel venticello frescolino, al forno d'Abruzzo, perché questo è il nomignolo di Ofena e se lo merita tutto, credete a me che ci ho passato un mucchio di estati.
All'ultimo momento mia madre decide di non venire e quindi parto sentendomi in vacanza, con l'idea segreta di fare una ricognizione a un paio dei miei spacci aziendali preferiti in Val Vomano (La perla e Bassetti, ma mica per darmi a spese folli, no quanto mai, solo per vedere se ci sono ancora).
Poi il destino mi punisce e in una botta di distrazione esco invece a Giulianova, un'uscita (e una valle) prima. E invece di rientrare in autorstada e proseguire, mi avvio verso le colline, in direzione Notaresco, decisa quella valle successiva a raggiungermela tratturo tratturo (è un modo di dire).
Bello questo tuffo in un paesaggio che mi mancava. Con il finestrino aperto, annusare ora il fieno tagliato dalle trebbiatrici a distanza, ora il profumo di un macchione fi fichi e a me l'odore dei fichi, specie le foglie, è la madeleine di tutta un'infanzia estiva tra la pianta secca e la pianta di fichi, dove abbiamo fatto cose terribili (tipo legarci i nemici per poi fucilarli a elasticate alle gambe lanciate da armi improprie, tipo una tavoletta di legno con sopra inchiodata una molletta per i panni e un chiodo che tende l'elastico, dolorosissimi, credete a me, ma non ne ho mai avuta una perché l'operazione di smontare, inchiodare e rimontare una molletta dei panni supera le mie capacità motorie pure adesso. Io i nemici li menavo a mani nude, tranne i vigliacchi che mi cominciavano a tirare i capelli e lì non c'era storia).
Allora decido di prendere il bivio per Castellalto, non ci sono mai salita ma so che dal lato opposto c'è Castelbasso, sede di un festival estivo che amo molto e di cui quest'anno, a parte i cartelloni che indicano che stanno esponendo Burri, nessuno ha il programma di musica e teatro e temo proprio che non ci sia, non se ne parla perlomeno.
Peccato, ci ho visto anni fa Marco Paolini e i mercanti di liquore, ci ho ascoltato un sacco di gruppi, ma temo che la crisi e i finanziamenti colpiscano duro.
Vi regalo un' immagine delle mura da dietro, da dove chi va ai festival in genere non passa.
Poi, scendendo, ho visto questa piccolissima pinciaia, sono delle casette da contadini che venivano costruite in terra battuta e mischiata a paglia, e poi intonacate, e ne sono rimaste davvero pochissime. La cosa bella era che con il mutuo soccorso dei vicini e la guida di un capomastro, ci si poteva costruirle da soli con la sola spesa dei coppi del tetto, che si compravano alla fornace.
Insomma, piangendo piangendo, mi sono salita e scesa un numero improbabile di colline, tutte verdi e gialle, in piena attività agricola, con lo sfondo del Gran Sasso alle spalle. Poi, mancati tutti gli spacci che ormai era tardi, ho preso l'autostrada del traforo, che venendo dalla costa ha sempre questa splendida vista della montagna che si avvicina sempre di più.
Automaticamente esco ad Assergi e l'idea originaria era di salire a Campo imperatore e scendere dall'altra parte, ma Carola mi chiama per sentire quando arrivo e deido di prendere la strada normale, cioè scendere verso paganica, prendere la statale 17 e farmi il tratturo, quello vero stavolta, anche se totalmente sfregiato dagli ecomostri e gli incroci e altre cose brutte che hanno fatto a una statalina di campagna tranquilla per farla sembrare la tangenziale di Bologna.
Solo che la via è bloccata, eh già, abbiamo avuto un terremoto, prendo la deviazione per Filetto che non ci sono mai stata, mi preoccupo dopo 10 minuti di guida su montagne deserte, poi scendo, passo quel paio di case crollate e tendopoli che ormai fanno parte del paesaggio, chiedo conferma che vado bene alla protezione civile veneta che fa foto, esco sulla via che passa dietro paganica, un ingorgo mostruoso tra camion di inerti, mezzi dell'esercito, un pullman gran turismo che cosa cazzo ci stia facendo qui, spero per loro che si siano persi e non stiano facendo un disastro-tour e riesco, dietro a un camion dell'esercito a passo d'uomo e che dietro la cava solleva una gran polvere, di fronte al bivio di Onna, che ormai si è capito che se ci passo è meglio che non lo guardo che mi fa impressione.
Arrivo talmente tardi che con l'amica d'infanzia architetto che deve spiegarmi come fare le pratiche decidiamo di vederci dopo pranzo. A questo punto il termometro dell macchina mi dice che fuori ci sono 43 gradi, le cicale friniscono e il paesaggio ha colori totalmente diversi da quello delle colline
(La macchinetta che uso è quella dei bambini (contenti che non ci ho appiccicato un cerotto, o un paio di baffi, o un grugnetto da maiale?Solo perché non so come si faccia e dovrei ciedere a orso), la luce quella a picco del mezzodì estivo, quindi fateci voi la cresta sulle foto e i colori. il giallo delle stoppie vira quasi al viola, a un color rame, non lucido, non brunito, ma decisamente rame).
A questo punto l'unica per un po' di refrigerio è andare a mangiare alla sorgente, in un vecchio mulino, che era iniziata una ventina d'anni fa con una tettoia di cannucce fuori dal mulino e adesso ne hanno fatto un bel posto fighetto, con la vista sul fiume e le sorgenti.
La cosa buffa e scenografica, che prima era una cannula all'aperto che usciva, e invece adesso hanno fatto le cose per benino, è la fontanella di acqua sorgiva dentro, che se hai sete ti vai a riempire la brocca qui. Due mestieranti della politica al tavolo accanto, che nominavano D'Alema ed altri come se ci facessero colazione tutti i giorni, erano deliziati, che ai romani in trasferta nel bush-bush queste cosine qui ci vanno pazzi.
Poi, quel paio d'ore a guardare la casa con i tecnici, l'ingegnere è un ragazzo simpatico e, da ignorante, direi competente, che si arrampica su tetti e solai. Sarà una cosa molto lunga, ma si può fare.
La sera concerto jazz a Colonnella, che ha un centro storico delizioso a scalinate e case in mattoni a vista, tipiche, ad ascoltare Signorelli, Tavolazzi e Barbieri, di cui mi è piaciuto molto il brano Figlio della primavera.
Ennio, per la stanchezza e la delusione di non uscire si è fatto venire una crisi isterica, stamattina ha detto che alla colonia non ci vuole più andare, insomma, siamo d'accordo che lo prendo prima, dormiano nel pomeriggio e stasera ci andiamo a sentire il quintetto di Lusi e Manzi con Kyle Gregory.
Bisogna andarci: questi piccoli festival estivi sponsorizzati dai comuni, in questi borghi bellissimi e sconosciuti, danno una dimensione umana e intima al contatto artisti-pubblico, e ce ne sono sempre di meno, che non possiamo perderceli.
(Avrei fatto molte più foto, ma ragazzi, faceva troppo caldo).
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Abruzzo nel cuore,
comunicazioni di servizio
lunedì 6 luglio 2009
Nikolaj ha una famiglia (e pure un pisello)
Ricevo in extremis questa bella notizia e voglio condividerla con tutti voi che a dicembre avete sentito della storia di Nikolaj.
"Desidero comunicare a tutti che Nikolaj è arrivato in Germania con la sua nuova famiglia. La dottoressa che lo aveva seguito in Germania, con il marito e il fratellino sono andati a prenderlo un paio di giorni fa a Kiev e, terminato l'iter faticoloso dell'adozione, hanno potuto portarlo con sé in Germania.
È tutto finito bene! Ha un fratellino di un anno più grande, due genitori che gli vogliono bene e potrà fare con calma, anno dopo anno, i 'ritocchi' chirurgici di cui ha bisogno.
Grazie a tutti coloro che hanno seguito con affetto la sua storia e contribuito, traducendo e/o diffondendo la fiaba di Natale, a far sì che Nikolaj ottenesse la salute e ora anche una famiglia. Appena ricevo una foto attuale, ve la spedisco!"
"Desidero comunicare a tutti che Nikolaj è arrivato in Germania con la sua nuova famiglia. La dottoressa che lo aveva seguito in Germania, con il marito e il fratellino sono andati a prenderlo un paio di giorni fa a Kiev e, terminato l'iter faticoloso dell'adozione, hanno potuto portarlo con sé in Germania.
È tutto finito bene! Ha un fratellino di un anno più grande, due genitori che gli vogliono bene e potrà fare con calma, anno dopo anno, i 'ritocchi' chirurgici di cui ha bisogno.
Grazie a tutti coloro che hanno seguito con affetto la sua storia e contribuito, traducendo e/o diffondendo la fiaba di Natale, a far sì che Nikolaj ottenesse la salute e ora anche una famiglia. Appena ricevo una foto attuale, ve la spedisco!"
domenica 5 luglio 2009
Check-list
- Bagagli miei? Fatti, manca quello a mano.
- Bagagli dei bambini? Fatti, compresi i libri e i giochini per intrattenerli per strada.
- Bagagli del capo? Fatti.
- Arretrati di Nathan Never? Ordinati, con recapito all'indirizzo delle vacanze.
- Camera di Ennio per l'ospite home-sitter? Riordinata, letto bonificato, tutti i lego ficcati nella scatola apposita.
- Lavatrici? Fatte innumerevoli, ne mancano due.
- Pulizie di casa? Non esageriamo, ma diciamo che i topi non dovrebbero mettersi a scorrazzare.
- Vestiti vecchi, macchiati, allentati e generalmente impresentabili, miei e dei bambini? Non tutto, ma buttati un bel po'.
- Pagamenti? Fatti.
- Provviste per il viaggio? Pronte.
- Varie ed eventuali? Siamo pronti a tutto.
Italia, stiamo arrivando. Poi essendo le connessioni Internet in vacanza quello che sono, sentirete ancora parlare di me, ma in modo meno compulsivo del solito.
E ci vediamo all'Aquila, spero almeno il 10 luglio.
- Bagagli dei bambini? Fatti, compresi i libri e i giochini per intrattenerli per strada.
- Bagagli del capo? Fatti.
- Arretrati di Nathan Never? Ordinati, con recapito all'indirizzo delle vacanze.
- Camera di Ennio per l'ospite home-sitter? Riordinata, letto bonificato, tutti i lego ficcati nella scatola apposita.
- Lavatrici? Fatte innumerevoli, ne mancano due.
- Pulizie di casa? Non esageriamo, ma diciamo che i topi non dovrebbero mettersi a scorrazzare.
- Vestiti vecchi, macchiati, allentati e generalmente impresentabili, miei e dei bambini? Non tutto, ma buttati un bel po'.
- Pagamenti? Fatti.
- Provviste per il viaggio? Pronte.
- Varie ed eventuali? Siamo pronti a tutto.
Italia, stiamo arrivando. Poi essendo le connessioni Internet in vacanza quello che sono, sentirete ancora parlare di me, ma in modo meno compulsivo del solito.
E ci vediamo all'Aquila, spero almeno il 10 luglio.
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