mercoledì 29 giugno 2011

Orso spara



Niente, così, è che mi è sembrato tanto carino con quel cappello in testa (il mitra molto meno).

Menu di domenica e cose di vini

Antipasti freddi
INSALATA DI TONNO AL LIMONE CON PANE CROCCANTE

PEPERONI ARROSTO CON AGLIO, PREZZEMOLO E OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA DOP

TAGLIATA DI SEPPIE CON SEDANO CROCCANTE E NOCI
Su richiesta dei miei corsisti delle degustazioni abbiamo organizzato una cena di pesce con vini selezionati da moi meme, in collaborazione con la mia commare, che gli amici bisogna sceglierseli bene, la chef Antonella Barbella.

Ecco il menu che la sciagurata si è inventata. Il tavolo è quasi strapieno, ma un paio in più ce li possiamo ancora mettere.

Poi ditemi che ci trattiamo male.

Invece il programma di degustazioni estive del mercoledì nel giardino dell' Istituto Italiano di Cultura lo trovate qui. In caso vogliate trattarvi bene pure voi.


Antipasti caldi

COZZE RIPIENE CON SUGHETTO FINTO

FILETTO DI MERLUZZO PASTELLATO CON LA BIRRA SERVITO CON SALSA CRUDAIOLA DI POMORODO

GAMBERONI SGUSCIATI IN PANURE DI ERBETTE CROCCANTI

ZUCCHINE RIPIENE DI RICOTTA E SALMONE ALL’ANETO

ALICETTE IMBOTTITE DI CACIO E UOVA

CALAMARI ALLE ZUCCHINE E MENTA FRESCA

ZUPPETTA DI FAGIOLI E COZZE

Primo piatto

CHITARRA AL PROFUMO DI MARE CON CREMA DI PEPERONI GIALLI E PECORINO

lunedì 27 giugno 2011

Ennio fa due più due sul sesso

Veramente devo stare più attenta a quello che dico ai bambini. O magari a come glielo dico. Tempo fa c' era stata tutta la discussione sul sesso, i siti porno e la conclusione faticosamente raggiunta che il sesso è una cosa essenziale e bellissima e comunque per gli adulti, che adulti che fanno sesso con i bambini fnno una cosa bruttissima e qualsiasi dubbio in questo senso va immediatamente riferito a mamma e papà che provvederanno a risolvere tutto. E comunque il porno è la brutta copia del sesso, perchè è una cosa finta e quindi non è sbagliato perchè ci mancano le emozioni e il sentimento e per questo smettetela di andare su quel maledetto portale di cui vi passate il nome a scuola.

Va bene no? Siamo dei genitori responsabili no? Il mondo è cattivo e senza terrorizzarli ai bambini vanno messi quel paio di punti fermi su cosa è lecito o meno.

Te la credevi, Ba, che finiva qui?

La settimana scorsa, in macchina Ennio mi tira fuori il discorso del porno, mannaggia a me che per amore di battuta e per togliermeli di torno che giorni prima mi stavanp sfinendo con uno di quei giochini che devi dire i tre lavori che ti piacciono di più al mondo e tre di questo e tre di quell' altro e tre secondi che avete per piantarla e farmi finire di lavorare e smettetela di farmi domande inutili che mi deconcentrate, ai tre lavori che non avrei mai voluto fare ci ho messo: l' attrice porno. E lì si sono messi a ridere. Solo che [oi ci siamop tornati e io lo sapevo mentre lo dicevo che me ne sarei pentita, mannaggia a me e le battute.

"Perchè mamma, quei signori stupidi che guardano i film porno..." (i signori stupidi sono pure quelli che bevono troppa birra e poi fanno gli scemi e urlano in strada, per capirci)
" Si, ma amore se sei grande a guardarsi un film porno ogni tanto non c' è niente di strano, lo fa tanta gente, basta non esagerare come con tutte le cose".
"Ma allora anche... noi, papà non li guarda mai".
"Massì che quando era studente se li guardavano tutti insieme con quelli che abitavano con lui".

(Poi il capo ha detto che non capisce come mi sia venuta in mente una cosa del genere, io invece mi ricordavo che un suo coinquilino lavorava alla videoteca e ogni tanto ne riportava qualcuno a casa, devo aver capito male, ed ecco come si diffondono voci false e tendenziose, resta il fatto che mi ricordo benissimo che una delle prime volte che siamo usciti insieme il capo ha tentato di spiegarmi in inglese la differenza fondamentale tra i film hard porno e softporno e io non l' avevo capita per niente, siamo fatti cos^`in questa famiglia, poi uno dice che do informazioni sbagliate ai bambini, per forza).

Ed era la prima,

Ieri primo momento mio di relax del weekend (sabato barbecue con la squadra di calcio sotto la pioggia, ma già rimandato,m domenica inaugurazione tempo tropicale e gazebo in giardino per pranzo e cena, più una traduzione giurata di uno che ha fretta e io ho avuto la dabbenaggine di farmela portare e insomma, la mattina libera mi è andata a fare empowering a un ragazzo senza prospettive in Italia che vuole cambiare vita qui e me ne sono pentita amaramente, che a me le due ore a piegarmi il bucato e mettere a posto in santa pace senza maschi che stavano in piscina, mi faceva pure bene), mi piazzo a letto con il giornale.

Ennio ancora in mutande, che le domeniche sono fatte per girare in mutande, specie se fa caldo, mi si infila sotto il lenzuolo, si aggomitola, insomma vuole starmi vicino e io apprezzo. E si gira e si rigira e mi chiede cose e insiste per farsi ridare il computer e io che gli dico che se mi deve scocciare meglio che se ne vada, ma in fondo mi piace averlo lì e poi, come sempre, la domanda mazzata in testa, sempre confuse e biascicate, le domande difficili, che io vorrei essere sicura di aver capito bene e so che non posso chiedere troppi chiarimenti o si chiude a riccio.

"Mamma, ma è vero che esistono quelle mamme pazze che fanno sesso con i figli, ecco, ma questi bambini mumble mumble?"

Ossignore allontanami questo calice. Ma come gli vengono in mente queste cose? Ma chi gliele dice?

"Ennio, aspetta, spiegami bene, io non conosco nessuno che abbia una situazione del genere, ma scherziamo, i genitori NON FANNO sesso con i figli, non so cosa risponderti".
"Ma quei bambini cosa pensano?"
"Non ho idea, comunque gli adulti che fanno sesso con i bambini fanno una cosa sbagliata, e in generale i bambini se ne accorgono che una situazione non è come dovrebbe essere, che c' è qualcosa di strano, quindi i bambini sono in realtà molto bravi, basta che seguono il loro istinto".

E ditemi brava che non ho attaccato subito con i miei distinguo, i ma, i forse, i qualche volta, i potrebbe pure essere, no, mi sono stata zitta e ho dato riposte brevi, comprensibili e inequivocabili, posso migliorare, posso farcela a non confondergli ulteriormente le idee.

Poi se ne è andato a giocare, ma ormai a me la voglia di leggere era passata e stavo tutta mumble mumble. Poi approfitto del capo che entra a farmi una coccola per riferirgli la cosa, e gli rovino tutta la poesia della coccola coniugale della domenica pomeriggio e quasi quasi mi chiedo se non sia meglio andare a pensare a qualcosa per cena.

Poi ceniamo in giardino, chiacchieriamo, il capo va a metterli a letto, io sgombro e cazzeggio e quando salgo mi fa:
"Gliel' ho chiesto a Ennio, dice che glielo hai detto tu, secondo me gli hai detto dell' altro e lui ha fatto due più due".

Eccerto, se tu spieghi al bambino che ci sono adulti malintenzionati, anche i genitori sono adulti, anche i genitori potrebbero essere malintenzionati. Meglio chiederlo per accertarsene. Fila, ma resta un argomento che mi mette a disagio.

Poi salgo a vedere se dormono, Orso che al momento è in attesa di letto nuovo e dorme su due materassi sovrapposti sta tutto nudo, scivolato per terra, avvinghiato al copripiumino vuoto mentre il piumino latita in giro, e tocca raddrizzarlo ed eliminare direttamente il piumino, tanto fa caldo, ma se dovesse rinfrescare di notte glielo metto appoggiato ai piedi, che Orso è quello che già da neonato non si scopriva mai e si ricopre nel sonno, si voltava e plink, con la punta dell' alluce si tirava dietro coperta, lenzuoli piumini eccetera.

Ennio è sveglio.

"Mi racconti una storia di quando eri piccola tu?"
Le nostre parabole che servono tanto a capire cosa succede al mondo.
"C' è qualcosa che magari ti fa paura? Così vedo se ho qualcosa da raccontarti su quello".
"Io ho paura che mi rapiscano per il sesso".
Aha.

"Guarda amore, questa cosa però non succede praticamente mai. Ci sono tanti bambini e questa cosa qui succede davvero così poco spesso che non ti devi preoccupare. Però è importante che tu lo sappia e che sappia quali sono i comportamenti strani di certi adulti, così sai quando stare attento. Per esempio io una volta a Tortoreto stavo tornando a casa in bicicletta sul lungomare, di giorno e a un certo punto c' è la colonia delle suore in spiaggia, quella che portano i bambini al mare. E lì un signore mi ferma e mi chiede se posso aiutarlo, pensa che lo abbia punto una vespa sulla schiena solo che non ci può guardare e vuole che lo faccia io. E a me sinceramente sembrava una cosa strana, un signore grande che chiede a una bambina di guardargli la schiena e gli ho detto che lì c' erano le suore con la colonia e che sicuramente avevano la cassetta del pronto soccorso, di chiedere a loro. Ma lui insisteva, e anche se io non ero convinta per niente, non volevo andare a vedergli la schiena e lui parlava e io a un certo punto sono scappata. Perchè uno già fa tanta fatica a dire di no e se quell' altro parla e parla, e poi magari mi convince a fare una cosa che non voglio, ho pensato, meglio che scappo così non lo sento più, e sono corsa alla bicicletta e me ne sono andata".
"Ma era un signore cattivo?"
"Non lo so, magari non lo era, ma la situazione mi sembrava strana, io non lo conoscevo e se non sai cosa fare è meglio scappare".

Poi torno giù dal maschio alfa e riferisco:
"Non lo so, capo, mi sa che sto sbagliando tutto e gli creo soltanto delle paure inutili, ma che devo fare?"
"Non lo so neanch' io, a me per fortuna da piccolo non è mai successo nulla, però nemmeno io lo so fino a che punto gli dobbiamo dire qualcosa".

Insomma secondo me gli essenziali li sa:
- gli adulti non fanno sesso con i bambini perchè se lo fanno sbagliano e vanno in prigione
- i genitori non fanno sesso con i propri figli e in generale non lo si fa tra parenti stretti ("ma se la regina gli dà il permesso un fratello può sposare una sorella, mamma, io lo so", "No amore, non credo, al massimo se sono cugini")
- se una situazione non ti convince fidati del tuo istinto e se non sai cosa fare, scappa.

Adesso spero che ci dorma sopra la notte. Anche perchè quest' estate li voglio mandare alla colonia giornaliera del comune e non ci dormo io la notte già fin da adesso che manco li ho iscritti.

E lo so da dove viene, da quando mio fratellino a 12 anni doveva andare in colonia da solo in Polonia e come mia madre quando era toccato a me mi aveva istruita su mestruazioni e simili, se mi fossero arrivate mentre ero lontana, con lui i miei si erano posti il problema di avvertirlo.

"Italo, guarda, tu sei un bambino grande, lo sappiamo che in colonia ti divertirai, io, ecco, volevo solo avvertirti, che sai, certe volte ci sono dei signori cattivi, che magari vogliono fare male ai bambini, e se per caso, ma tanto non succede, però ecco, se incontri uno di questi signori cattivi..."
"Papà, ma cosa mi vogliono ESATTAMENTE fare questi signori cattivi?"

e lì mio padre poveretto si è incartato da pazzi e ha rimesso la questione in mano a mia madre, che sempre col suo modo pratico e non impicciata dagli infiniti tabù linguistici dell' italiano che in fondo non era la lingua sua e certe cose si dicono più facilmente e direttamente in un' altra lingua gli ha risposto che magari cercavano di mettergli il pipitto nel sedere. Che erano altri tempi, signora mia, e non avevamo la televisione e Internet a suggerire ai poveri genitori preoccupati le infinite seghe mentali che si possono fare sui figli nei loro infiniti dettagli.

Ecco, io uguale a mio padre, mi incarto e poi non so bene come venirne fuori, c' è però da dire che figli come Ennio e mio fratello non te la rendono neanche più facile la missione di genitore.

domenica 26 giugno 2011

Orso è il mio migliore amico!

Orso chiaramente sta passando uno di quei momenti nella vita in cui tutti ci chiediamo: chi sono, da dove vengo, dove vado e chi sono i miei amici. E siccome per lui è un momento cos^`la risposta spesso è: io non ho amici.

Invece li ha.

Mi manda un sms la mamma dell' amichetto J, che abita completamente in altri lidi ma lo scorso anno erano a scuola insieme e anche se quest' anno stanno in classi diverse si frequentano e sua mamma per me è sempre un refugium peccatorum quando proprio no so dove parcheggiarlo.

"Sai che ultimamente quei bambini che abitano nella nostra strada hanno messo J sotto pressione perchè dicesse che Orso è scemo. La cosa strana è che quando lui è qui giocano tutti insieme e non gli dicono niente, ma io credo che siano anche un po' gelosi. Comunque se J non lo avesse detto lo avrebbero escluso. E lui ha gridato forte: Orso è il mio migliore amico, e poi se ne è andato da solo. E io sono una madre orgogliosa".

Una cosa del genere è successa a me da piccola con Dalila, che abitava di fronte a me ed era più grande, quindi c' era sempre questo dualismo: tu sei piccola e non giochi con noi, ma poi ci giocavo comunque. e un giorno una bambina di fuori mi si è messa a prendere in giro perchè avevo delle macchie indelebili (idrocarburi di qualche traffico da officina di mio padre, che all' epoca aveva un lavaggio auto e autotreni) e mi prendev in giro. e io stavo già cadendo nel mio complesso di Calimero, tipo ecco, adesso mi prendono in giro pure le altre, quando Dalila le si è rivoltata come una serpe e le hafatto:
"Tu sta zitta e non dire niente, che questa è più pulita di te".

E io contenta di avere l' amica grande che prendeva le mie parti.

io spero che superata questa fase anche Orso impari ad apprezzre e ricordare i suoi migliori amici di quando era piccolo, ecco.

sabato 25 giugno 2011

I can't stand the rain

Disordine affettivo stagionale è il nome completo di quello che io chiamo winterblues. Cioè al nord d' inverno le giornate sono buie, la serotonina scarseggia e a una a caso viene la drepressione.

Adesso ho scoperto il disordine disaffettivo stagionale quando a fine giugno un barbecue con la squadra di calcio già rimandato un paio di volte mi aspetta, con capo ed enio in avanscopert e qui ci sono 14 gradi e piove.

Io odio questo tempo. è abbastanza disaffettiva come dichiarazione?

venerdì 24 giugno 2011

Calzedonia riflettici



[fine indegna di un paio di mutande di Intimissimi nella scatole dei lucidi per scarpe]

Su segnalazione di Nicoletta di un post di Giovanna Cosenza, ho deciso di scrivere a Intimissimi perchè la trovata di ingegno delle mutande Bunga Bunga mi ha persuasa definitivamente a boicottare quest' azienda. La mail sotto è mia ma sul blog di Giovanna trovate un esempio di mail più neutro. vi invito a partecipre se anche voi come me siete stuf* di certe manovrette squallide su argomenti purtroppo seri e che in senso lato hanno anche a che fare con noi e la nostra vita in questo tipo di clima.

Se poi qualcuno nel frattempo sa suggerirmi dove posso comprare calzette lunghe e colorate per gli Gnorpoli, che ne hanno sempre bisogno, di un marchio meno ' spiritoso' mi fa un favore, perchè negli ultimi anni veramente ho sempre comprato quelle al pilota automatico e adesso mi tocca rinventarmi qualcosa. Io adoro quelle della Hema qui, ma sono solo corte e a me il calzino corto fa 'yiikkkees'.


Spettabile azienda Intimissimi,

Da quanto tempo rifornisco una famiglia numerosa di mutande e calzette del vostro marchio e di quello Calzedonia? Probabilmente da quando avete aperto i primi negozi e sicuramente e abbondantemente da quando ne avete messi agli aeroporti di Roma. Vivo all' estero come buona parte della mia famiglia e tra me, mia madre e mia cognata abbiamo sempre approfittato dei tempi di attesa del volo per fare le scorte invernali ed estive per noi e i nostri mariti e figli. Bene, ho finito, i miei soldi sul vostro fatturato non li vedrete più. Intanto passo a Sloggy e poi ci si penserà.

Il motivo è che il vostro nuovo prodotto, le mutande “Bunga Bunga Dance”, sono estremamente offensive e se non ci arrivate voi, che avete uffici marketing, comunicazione e stampa (e se non li avete, vi suggerisco di procurarvi almeno un buon consulente alla comunicazione che ve lo spieghi) non perdo tempo io a farlo.
Inutile scherzare con le mutande su quella che è una vicenda grave e penosa della storia recente del nostro paese. Una vicenda che sta buttando all' aria la credibilità di tanti personaggi importanti e che ha stimolato una grossa maggioranza di cittadini a partecipare a proteste in piazza, sul web e nella cabina elettorale.

Non serve che mi mandiate una mail di risposta minimizzando il significato di questa cosa, dicendo che si tratta di uno scherzo simpatico e che sicuramente state vendendo kilioni di esemplari. Io non dubito che ogni prodotto squallido abbia i suoi estimatori ma vi invito a riflettere sul significato di quello che state facendo per l' immagine e il futuro della vostra azienda.

Mi unisco quindi a tutti coloro che vi stanno chiedendo di ritirare dal commercio l' articolo. Che vogliate pure aggiungere una lettera di scuse mi lascia sinceramente indifferente, siete un' azienda che è perfettamente in grado di prendersi le proprie responsabilità sociali ed aziendali, e la mia opinione è che in questi casi è inutile fare dei discorsi etici, basta mettere mano al portafoglio, che le flessioni nel fatturato in negativo sono l' argomento migliore. Questo è esattamente quello che ho intenzione di fare, smettendo di acquistare i vostri prodotti e persuadendo il maggior numero possibile di persone a farlo.

Come autrice di alcuni blog letto da molti genitori e non solo, persone da raggiungere ne ho.
Buon lavoro e pensateci bene, di tutta la gente che negli scorsi mesi ha tentato di darsi notorietà sul web e fuori giocando con il Bunga Bunga, gli unici che hanno avuto un risultato permanente e duraturo sono stati Elio e le storie tese. Gli altri si sono immediatamente azzittiti, chissà come mai. La mia supposizione è che una battuta del genere, per tutto quello che comporta e ci sta intorno, non è più divertente per molte famiglie italiane, e da giornalista italiana all' estero vi invito anche a riflettere al pessimo servizio che fate alla reputazione del nostro paese. Non per amor di patria, ci mancherebbe, semplicemente perchè come azienda che vende in Italia sarete immagino estremamente consapevoli di ciò che vuol dire quando le agenzie di rating cominicano a tenere d' occhio le aziende chiave, cosa che sta succedendo anche grazie alla costante perdita di reputazione all' estero dei nostri rappresentanti politici.

Un paio di mutande non provocano sicuramente la caduta di reputazione e finanziaria di un paese, ma sono in questo caso un sassolino nella scarpa estremamente fastidioso.

Cordialmente,

Barbara Summa

giovedì 23 giugno 2011

Paura di volare

Bene, adesso l' abbiamo capito. Non è lo spirico anarchico e neanche quello di contraddizione, Non è che deve fare tutto a modo suo, non è che non sta a sentire. Orso ha semplicemente paura di sbagliare. Di confrontarsi. Se non ci pensa le cose le fa bene, se ci pensa troppo si spaventa e non si ricorda più come fare, perchè chiude proprio i portelloni hai voglia a guidarlo.

Il diploma di nuoto non l' ha fatto per questo.

Ci ha poi provato in tutti i modi anche con la presentazione orale (volontaria e facoltativa, ha scelto lui) a scuola, che lo abbiamo costretto a tutti i costi noi a prepararsela e la maestra a tutti i costi a tirarla fuori (oh, ragazzi, sa spiegare alla perfezione i 4 tempi del motore a scoppio, mica bruscolini).

Ieri è riuscito a farsi buttare fuori dalla prova generale del concerto del coro di domenica, cosa in sospeso fin dal concerto di Natale, e la maestra soffriva più di noi, con me che trovavo ottimo e giusto che si prendesse la responsabilità delle sue azioni e lui forse sollevato dal pensiero. Gli regalano però un biglietto per vederla.

Niente, Orso ha paura. Non è un sabotatore, o meglio, lo è nel senso che sabota solo sè stesso.

Adesso toccherà lavorarci, però come è bello avere certezze nella vita.

mercoledì 22 giugno 2011

Far fare i bagagli ai bambini

Oggi un post dedicato a Nonsolomamma che fa i bagagli agli hobbit, perchè tempo fa ho avuto un' idea geniale che ho intenzione di applicare il più spesso possibile. Ho fatto preparare ai bambini i loro vestiti per un breve viaggio.

In pratica ho disegnato su un foglio di carta una lista di capi di abbigliamento che volevo portassero: mutande, canottiere e calzette in abbondanza (7), t-shirt divise tra quelle a maniche corte e quelle a maniche lunghe (5 +2), pigiama (1 + un sotto extra), pantaloni corti e lunghi (3 + 1) e un paio di golf. E il costume da bagno. Il tutto tarato sul fatto che avevo intenzione di fare un unico bucato intermedio e che Ryanair ci costringe, per fortuna, a tenerci leggeri.

Si possono aggiungere da soli spazzolino da denti e asciugamano, se serve, Un paio di libri o giochini da leggere per le strada e uno o due giochi da tavolo piccoli da scegliere democraticamente, e qualora finisse a mazzate, scelgo io.

Hanno reagito con entusiasmo enorme, si sono scelti da loro i vestiti. Ennio è sceso sotto con una bracciata di cose e tutta la biancheria pressata nel cappuccio della felpa. Orso non ha pianto, non si è lamentato, ci ha provato a dire: ma perchè devo fare sempre tutto io, ma ha capito che gli conveniva e l' ha piantata subito.

Io ho fatto il controllo finale, ma c' era poco da controllare. Hanno scelto benissimo ed essendo una vacanza, chissenefrega se non tutti i colori sono abbinatissimi e se la maglietta preferita è talmente lisa da essere quasi inguardabile.

Le premesse sono che quasi tutto il bucato sparso sia stato fatto e riposto, e questo lo faccio comunque quando partiamo così non mi scordo niente che possa ammuffire nel cesto in nostra assenza. E anche - l' unica cosa sempre perfettamente organizzata e coerente a casa nostra - che i vestiti nell' armadio siano riposti secondo un ordine fisso che da quasi 7 anni è il loro:
-primo cestone in altro biancheria, mutande a sinistra, canottiere e calzette al centro, pigiami straripanti a destra, accessori sparsi dietro le mutande.
- secondo cestone magliette, ,maniche corte a sinistra e maniche lunghe a destra.
- terzo cestone pantaloni, i corti e i lunghi sono l' unico cambio stagionale che faccio, con queli non usati sulla mensola in cima all' armadio, insieme alle cose un pelo troppo grandi per poter essere già indossate (frutto di scambi tr amici e saldi pensati in crescita).
- cestone in basso, felpe e maglioni sparsi.
- Sbarra in alto: le occasionali camice che no mettono quasi mai ma quanno ce vò ce vò, e i blazer che gli ho comprato una volta per natale e che usano di tanto in tanto, Orso con maggior entusiasmo del fratello, perchè lui è anche una fashion victim come lo zio preferito (certe volte, Orso, non mio cognato, quando stiamo per uscire mi apre il comodino per scegliere uno o più anelli che secondo lui devo indossare, e mi riporta sempre tutte le mollette per capelli perdute per strada). Ennio purtroppo, mi rendo sempre più conto, ha i gusti nel vestire del mio secondo cognato, che è un ragazzo d' oro, ma predilige la comodità ad ogni costo senza mai porsi il problema che comodità ed estetica possono benissimo andare insieme. Inevitabile credo, visto che il padre è il bipolarismo assoluto di ciò.

Devo cominciare ad applicarlo più spesso questo sistema, anche per altre cose. Secondo voi a quali attività/compiti/lavori si può applicare la lista dettagliata per permettere ai bambini di aiutare scegliendo però in autonomia e attivamente? sto pensando alle borse della ginnastica, visto che in cucina, a una porta di distanza dalla lavatrice, hanno entrambi un cassetto proprio per le cose da ginnastica e calcio, che io lavo, asciugo e ripongo senza dover fare più di due passi.

martedì 21 giugno 2011

Ennio e l' altra metà del cielo (conversazioni da Hanneke's Boom)



Ennio è un bambino fortunato perchè sta in una classe bellissima. Il grosso sta insieme da quando avevano 4 anni con poche nuove entry, ma siccome sono anche stati in parecchi al nido, si rincrociano nel doposcuola, hanno avuto brave maestre, insomma quello che noto è molto rispetto reciproco, molta collaborazione e quasi nulla del famoso antagonismo maschi contro femmine.

Raramente vedi quei compleanni tutti maschi o tutte femmine, come per esempio succede dall' amichetta A. da quando va a scuola, e anche se capisco bene le motivazioni di sua madre, per me non sono d' accordo e quando facciamo i nostri inviti sto anche attenta che il gruppo sia misto: se le amichette ce l' hai, che fai, non le inviti al tuo compleanno?

È vero che a scuola ci sono anche le bambine, anzi ragazzine delle classi più grandi, preadolescenti con l' ormone a palla che fanno della lotta ai maschi piccoli e le capette a ricreazione, ma cosa vuoi che sia.

Adesso invece ha un problema e il problema sono le ragazze del suo coro con cui fa le prove il venerdì in conservatorio. Quella che sarebbe potuta essere la lezione più facile, vicino casa da andarci in bici, accanto alla meravigliosa biblioteca centrale di Amsterdam e adesso pure accanto un baretto-ristorantino shabby chic, mooooolto shabby, stupendo ma di quelli che da noi l' ufficio igiene e i vigili del fuoco non è che ti farebbero chiudere, nooooo, ti fucilerebbero sul posto, ma ad Amsterdam si può, nell' ultimo angolino selvaggio in pieno centro di Amsterdam, ecco, il venerdì invece di essere un pomeriggio in cui oltre alle attività ci godiamo anche la vita, no, è ogni volta uno psicodramma.

Il venerdì mi viene incontro quando esce da scuola in due modalità: o il mode "posso andare a giocare da qualcuno" oppure quello "oggi non voglio andare al coro" in varie sfumature interpretative. Quella tragica, quella disperata, quella assertiva, quella smadonnante, quella con gli insulti e un paio di volte siamp pure venuti alle mani (tipo che mi da i pugnetti mentre urla nooooooooo, non so se avete presente). Oppure quella colpevolistica" " io no voglio andare al coroooo, sei tu che lo vuoi".

Che ogni volta, il maledetto ci riesce ogni volta a farmi venire i patemi, farmi sentire in colpa, convincermi che forse baglio a non prendere sul serio le sue istanze e che messaggio gli sto trasmettendo, per carità, il genitore moderno se non si fa almeno 15 pippe mentali al secondo invece di dargli una sculacciata e dirgli: in macchina e zitto, andiamo al coro, nulla, abdicherebbe al proprio ruolo. Poi uno dice che adesso si fanno meno figli e come facevano una volta con 10 bambini? Beh una volta li mandavano a lavorare in campagna o in miniera a 7 anni, si faceva la fame e vedi che un bambino così troppe energie per lamentarsi che lo mandi al coro non è che gli rimangano. Ma sto divagando.

Insomma, venerdì non solo mi ero già smistata Orso dall' amichetto che quando sono arrivata a scuola già se ne erano andati e non avevo distrazioni. non solo ero in bici quindi niente fretta, patemi, parcheggio da pagare, macchina condivisa da restituire (o, alternativamente, rosicamente che per fare una cosa tanto semplice ed efficiente devo calcorare una mezz' ora in più minimo e quella macchina la pago a quarti d' ora).

Insomma, situazione ideale per affrontare uno tsunami di crisi, con pianti, scene isteriche, grandi insulti (stronza che da noi è l' apoteosi delle parole pribite, me l' avrà detto almeno 4 volte in un km. e mezzo?) Io imperturbabile, gli ho detto di salire in bici che andavamo a pranzo a quel baretto carino che avevamo visto l' altra volta, che avrei discusso solo quando ci saremmo messi bene comodi e seduti e che mi doveva spiegare seriamente un po' di cose. È stata durissima, patemi a gogò, ma ce l' abbiamo fatta.

Hanneke's Boom è un locale di un shabby chic, ma così shabby, ma così chic che se invece di sederti agli ottimi tavolini pitturati di fresco e lindi e pinti, decidi di accostarti agli sgabellini vintage sicuramente acquistati da Neef Louis ti ritrovi sotto al naso persino la ragnatela originale vintage e scusatemi se è poco.

Come il proprietario spiegava a un visitatore, hanno messo insieme 8 container abitabili a formare uno stanzone che fuori è rivestito in legno.



E lì, stravaccati sul divano in pello, noi che schifiamo i tavolinetti, e poi il divano per abbracciarsi e chiarirsi fa tanto, ci siamo ordinati due stozze e abbiamo incominciato a parlare. Lui che è un ragazzo dai gusti semplici ha voluto il panino con due crocchette e la senape, un classico olandese. A me invece ispirava la crema di mascarpone con una dadolatina di verdure grigliate, che poi guardavo i germogli e mi dicevo: ma come, con tutto il casino in Germania ci mettete i germogli ed ebbene si, sono ancora viva per raccontarvelo e ci stavano tanto bene


Diciamo che dopo questa foto qui e dopo tutta la conversazione ha detto:
"Va bene, ci vado".
E io stronza: " Ma certo che ci vai, in fondo su quello eravamo d' accordo, no?"

Che anche se sono la madre dal patema facile su certe cose non scendo più in discussione.

Ci siamo detti un po' di cose: Che le ragazze, 26 contro 8 maschi, quando entra e lo vedono nell' atrio pare dicano: è arrivato lo scemo. Lo diranno, non lo diranno? Magari lo guardano e basta e lo sappiamo come un gruppo di ragazze che ti guarda possa mettere in crisi un giovane, a me il contrario ancora adesso mi mette in crisi, è semplicemente una lotta impari. Che quando finiscono la lezione dicono che in ascensore ci vanno solo loro e lo chiudono fuori. Anche lì, lo fanno tutte le volte, lo avranno fatto una volta che si volevano raccontare i fatti loro, lo provocano per vedere come reagisce? Non lo so.

So solo che lui ci patisce e conosco benissimo la sensazione, ne soffro tuttora anch' io di quel senso di venire respinti. So che molti stronzetti o ragazzine linguacciute e bullette di solito sono loro che per prime hanno paura e attaccano per colpire per prime convinte che significhi colpire più forte. So che l' estrema sensibilità di bambini che sanno di poter contare sui genitori contro il mondo certe volte è anche un ottimo modo per marciarci se non hanno voglia e preferescono stravaccarsi davanti al computer, che lo rpeferisco pure io. So tante cose, gliele dico sapendo che in teoria è facile e in pratica ci vuole una vita per imparare ad affrontarla. Però nel frattempo si conoscono tante persone e si fanno tante esperienze e si è vissuto, vivaddio.

So che la forza migliore la troviamo dentro di noi, che a lui il coro piace e che sta imparando un mucchio di cose. accidenti, di tutti i bambini scelti per cantare nell' Opera al Festival dei canali quest' estate lui è quello che ha inizioato almeno un anno dopo tutti. Ha cominicato a novembre accidenti e sa solfeggiare, leggere le note e trovarsi i brani che canta sulla tastiera. E dovrei farlo smettere per delle stronzette del cavolo? Ma che smettano loro.


Insomma, ci siamo goduti il pranzo con vista Nemo, siamo arrivati al coro con un quarto d' ora di ritardo, ma niente male perchè quel giorno lì facevano delle riprese da mettere sul web e ancora non iniziavano a cantare ed erano già tutti seduto e gli ho dato appuntamento in biblioteca se tardavo dall' andarm a comprare gli occhiali e lì l' ho trovato, sdraiatp pancia a terra a leggersi i fumetti.

Il tutto alla modica cifra di € 15 in due con bevande, una megacoccola, una bella discussione e un momento importante condiviso.

Se lo portavo dalla psicologa mi costava di più e non ci mangiavo un panino così buono. Che non diventi un vizio però perchè io lo stress non lo posso reggere.

www.Hannekesboom.nl

lunedì 20 giugno 2011

Ma a giugno, chi me lo fa fare a mettermi a guardare altre scuole?

Giugno, col bene che ti voglio, lo so mi stresserò aiaiaiaiaiai!

E pure quest' annop si ricomincia, l' anno scorso ne ho parlato qui, e qui e qui, ma in realtà era cominicata già qui e a mia discolpa posso dire che è tutta colpa della mia vicina che mi ha detto che sarebbe andata a vedere la nuova scuola Dalton nel nostro quartiere. Di cui tre cose già so perchè sta nello stesso edificio della scuola in cui andrà la cuginetta piccola a settembre e noi genitori si sa, parliamo molto di figli e scuole e so quasi tutto.

Ma il punto è che la mia vicina è talmente insoddisfatta e preoccupata per la grande che comunque le vuole cambiare scuola. E a questo punto, se anche noi decidessimo di farlo, qualunque combinazione va bene. Lasciarne uno a testa, quello che ci si trova bene, nella scuola vecchia e dividerci per portare gli altri nell' altra scuola, a parte che questa è talmente vicina e comoda da raggiungere in bici per stradine tranquille, che ci potrebbero comunque andare da soli. Oppure no, e i miei restano dove sono, va pure bene.

Dallo scorso anno ho imparato un paio di cose: non ho intenzione di stressarmi più del necessario, non è questione di vita o di morte, è una scuola, importantissima, per carità, ma va bene comunque.
Se qualcuno cambia comunque ai bambini la si presenta come una cosa di gruppo, restano con un paio di amichette e la cuginetta e questo potrebbe bastare a renderla una cosa un pochino più famigliare.
Ai bambini non si dice nulla fino a che non abbiamo deciso noi grandi.
Adesso devo trovare un quarto d' ora tranquillo per parlarne col capo senza stressarci, senza drammi, serenamente e pensando al meglio dei bambini.

Orso è innamorato e sarà durissima farlo spostare.

Fatemi gli auguri.

domenica 19 giugno 2011

Lo stress da scelta


Non so voi, ma io sono una di quelle persone che al ristorante non riescono a ordinare prima di aver letto tutto il menu, hai visto mai che mi sto perdendo qualcosa di unico? Perchè la vita è breve, la quantità di calorie che si possono responsabilmente ingurgitare quella è e allora meglio sceglierle bene, le calorie.

Non parliamo della gelateria.

Questa cosa della scelta perfetta e responsabile a oltranza è un po' un vizio di famiglia da cui cerchiamo, io e il capo, di curarci. Per dire che prima ancora di capire come e cosa avremmo voluto fare con la casa nuova per un paio di mesi ci siamo girati un numero impossibile di showroom di cucine e piastrelle, per installare la cucina con pavimento e tutto ci abbiamo messo un anno e cose del genere.

In realtà l' episodio scatenante è stato l' acquisto della lavatrice. Ne avevamo una che funzionava anche bene, di terza mano comprata all' epoca in cui eravamo giovani, poveri e belli e con esigenze di pulizia. Funzionava ancora in realtà, ma aveva cominciato ad arrugginirsi tutta, io ero incinta, avevamo bisogno di un' asciugatrice che con questo clima ci vuole se puoi e allora si era deciso di fare un acquisto congiunto lavatrice-asciugatrice impilabili, che poi magari ti fanno anche lo sconto.

Abbiamo anche deciso subito la marca, Miele, che è quella che ti dà garantie a vita o quasi e ce l' ha da sempre la mamma, e la nonna, e le zie del capo, vuoi che mi metta contro questo matronato, che noi abbiamo avuto una Candy per trent' anni e poi quando abbiamo comprato quella nuova mia madre aspettava che tornassi dall' università nel weekend perchè lei non ci si è mai abituata, c'è da dire che mia madre ha pippe strane su qualsiasi cosa abbia una presa elettrica, pure il microonde ci ha messo vent' anni a decidersi a usarlo e lo guardava sempre con sospetto.

Due anni. E meno male che nel frattempo la vecchia funzionava, e io incinta mi trascinavo i panni per 4 piani, dal pianoterra dove c' era la lavatrice, in bagno dove avevamo i fili per stendere. Ho seriamente valutato il divorzio, voglio dire, una volta che ti sei stampato e studiato tutte le schede tecniche dei vari modelli di lavatrice della Miele, ma quanto tempo ci vuole a decidere quello che serve? Ma questo è stato l' estremo da cui abbiamo deciso di partire per migliorare la nostra vita.

Anche perchè la scelta a tutti i costi è uno stress tale. Per dire, io adoro le scarpe poco convenzionali, per i mocassini e le decollete nere a mezzo tacco ci vuole una conformazione mentale che non è la mia, e il signore mi ha salvata donandomi negli ultimi anni la 42, quindi c' è poco da scegliere e manco tutte le stagioni. Per cui ho quantitativi esagerati di scarpe, quando ne trovo ai saldi, unica occasione in cui le raggruppano per numero e non perdo tempo, ne compro e quando non ne trovo consumo quelle che ho già.

Altro patema ricorrente della mia vita, gli occhiali. Io porto occhiali da almeno 39 anni, un dramma specie da bambina, ma le lenti mi stanno scomodissime, ho una miopia con astigmatismo che mi rende impossibile da sempre raggiungere una visione al 100% e comunque il mio cotè fashion victim mi frega pure sugli occhiali. Che inoltre, avendo lenti costosissime, sulle montature non solo devo tenermi ma le devo scegliere longeve perchè in genere cambio occhiali solo quando proprio non se ne può più con le lenti.

L' ultimo paio risale a quando i figli erano piccoli e a ogni gesto affettuoso mi scassavano il modelli sottilissimo e trendissimo che avevo, che oltretutto dopo un anno era fuori produzione e non mi potevano sostituire le stanghette che qualche erede aveva tagliato in due. Per cui, per puro caso, entro da Hans Winkel in Rokin.

Non una catena, come quelle in cui vado da sempre da quando sono in Olanda, non un negozio con millemila montature esposte che intanto che aspetti te le provi. Un negozio come un caffè, tavolinetti tondi in granito su cui accomodarti finchè qualcuno non è libero e infiniti cassettini. Chiusi.

Ci sono tornata venerdì perchè i miei occhiali hanno fatto un volo ai primi di maggio, si sono spaccati, li tengo insieme con l' attak che mi è pure colato sulle lenti, ed insomma, tocca. Sono entrata, ho spiegato alla signora che tipo di montatura artigianale bellissima a righe colorate lei mi avesse sconsigliato la volta scorsa causa figli: "Aspetta che crescano e la smettano di farti fuori gli occhiali, prendine una robusta e non troppo costosa per ora".

Lei la cerca, dovrebbe averne ancora una,
"Si, però posso anche cambiare".

Ne tira fuori una rossa con delle righine in basso. Poi mi chiede se porto il viola e ne tira fuori una simile, stupenda, ma troppo scura per la mia faccia.
" No, addosso a te sembra una di quelle montature pesanti da uomo" verissimo.

Poi ne tira fuori altre due, ma insiste che mi sta bene la prima. E ha perfettamente ragione. Poi mi misura la vista da cima a fondo, tanto piove ed è giornata tranquilla, sente che il contattologo mi ha aumentato la lente destra, concorda che in effetti mi è cambiato sia il cilindro che il resto, ma alla fine si chiede: ha senso che ti aumenti le lenti se tu poi stai più comoda con quelle vecchie? Facciamo un po' di prove e in effetti io ci vedo meglio con gli occhiali attuali. Con le lenti nuove ho ancora la nausea perchè ci vedo in due modi diversi con ogni occhio uno e non riesco sempre e metterli insieme, ci devo proprio fare uno sforzo.

Le chiedo dell' operazione che ho deciso di non fare e mi racconta di una sua amica che l' ha fatta, le hanno riportato il tutto a 0 e così si è subito potuta mettere le bifocali. Pare che alla mia età, anche se mi rimettono a vederci, poi interviene la vecchiaia. Insomma, ho ancora tre o quattro nni per godermi questi supersplendidi occhiali rossi, consegna giovedì.

"Ma come è possibile, chiedo prima di andarmene, che io ho sempre bisogno di vedere tutto prima di decidere su qualsiasi cosa e da voi mi tirate fuori dai cassettini due o tre montature e una è sempre da subito quella definitiva?"

"Mah, ce lo dicono spesso, deve essere merito di mio padre che ha impostato così il negozio ed è riuscito a trasmettercelo".

Ecco, datemi dei negozi così dove ti vendono quello che vogliono loro non per il marketing, le offerte e i trucchi, ma perchè sanno esattamente cosa stanno facendo e di cosa hai bisogno. Ci sto lasciando più del prezzo del biglietto aereo per tutti e quattro noi ad agosto per l' Italia, ma sono soldi spesi ottimamente.

A me evitatemi lo stress da scelta, che mi uccide. Ma non toglietemi la liberta di scegliere, che mi incazzo.

Decisamente ho un bruttissimo carattere (e manco prendo il Gensenium)

venerdì 17 giugno 2011

Orsaggini (delle ciliegie, del sonno, dei rituali, con un accenno alla stitichezza)


"Comincio dalla rossa o dalla nera?" si chiedeva ieri Orso ieri in macchina mentre tornavamo dal coro e io avevo appena comprato dal fruttarolo-gioielliere mezzo chilo di ciliegie dolci francesi, ma che aveva anche le dolci olandesi e le aspre francesi, e diciamo che ho aperto un mutuo per le ciliegie e mezzo chilo di piselli che ci mangiamo crudi come caramelle e allora paragonato al prezzo al chilo delle caramelle costavano pure poco.

Poi me le ha restituite "Mamma, ti nutro" solo che usava la parolam olandese per educare, che un po' assomiglia a nutrire, cambia un prefisso, perchè di ciliegie ne ha morsa una e ha deciso che preferiva i piselli.
******
Abbiamo appena aggiunto un nuovo elemento alla routine di famiglia (no, non è il ripasso dei denti da parte nostra dopo che se li sono spazzolati e adesso che ci penso, toccherà prendere appuntamento con il dentista che triterà perchè Ennio si lava i denti talmente male che persino l' ultimo dente da latte che gli è caduto aveva una mega-carie e non oso pensare a come stanno quelli definitivi, amen).

È una di quelle cose assolutamente inutili ai fin i pratici e l' idea me l' ha data Maya che la settimana scorsa ha scritto un guest post per Soulemama. Insoma, io ho questo penchant per i blog di madri consapevoli, creative, home-teaching ecc. perchè sono così sereni, rilassanti, belle foto, ti mostrano un mondo possibile che non sarà mai il mio, perchè col cavolo che mollo Amsterdam per seppellirmi in mezzo alla natura vivere tutta riciclo-loveandpeace.

Guardo le foto, mi si regolarizza il respiro, mi vengono tante belle idee e poi click, e passo ai quotidiani e mi si rialza la pressione. Dio da, dio toglie.

Comunque nel leggere dell' abitudine di Maya di nascondere piccoli bigliettini affettuosi ovunque, e specialmente nel pranzo a scuola dei bambini, all' inizio mi si sono rizzati un pelo gli aculei, che ho capito e la consapevolezza, e la natura, e la maternità creativo-ecologica-progettuale, che poi voglio vedere se fra 15 anni quei figli l`^non si faranno le canne come tutti, ma chi vivrà vedrà appunto, così tanto per curiosità, e il blessed, che queste qui benedicono e si sentono benedette ogni due per tre, deve essere un topos blogghistico di quelle parti, e lovingtendercare, ecco, a me un eccesso di sciroppo mi rende recalcitrante, l' ho sempre detto che ho un brutto carattere. A vederle scritte come la verità rivelata certe cose che noi facciamo magari da ignoranti, inconsapevolmente, come respirare, e che sono altrettanto importanti, boh, mi sembrano improvvisamente meno autentiche, più di plastica (senti chi parla che rovescia le sue robe di blog in giro).

Ma poi ci ho ripensato e mi sono ricordata di Orsetto mio bello che mi fa i cuori, in genere un po' lunghi e sbilenchi, col filo di ferro, con la carta prima dipinta di rosa con i grumi di tempera che fanno una testura, o con le perline da stirare, Orso che mi porta regalini floreal-monnezzari, tappi di bottiglie, cerniere arrugginite, boccioli di ortica e mollette per capelli perdute che raccatta da strada, Orso il mio tenero e sensibile incazzoso, che ci diamo mezz' ore di bacetti perchè nessuno dei due vuole smettere per primo.

Allora gli ho messo un biglietto nella scarpa da ginnastica mercoledì dicendogli che era il mio amore bellissimo e poi per par condicio ne ho messo uno anche al fratello, che gli ha fatto pure piacere, ma appunto, in un altro modo che a Orso.

E ieri che io ero stravolta dall' insonnia da traduzione urgente e il capo era comunque malato, li ha preparati lui per scuola e gli ha messo anche lui un bigliettino. E mi sembra un' idea tenera, geniale, che fa proprio per noi anche se siamo degli sfigati qualunque e un pochino meno blessed degli altri che le pensano queste cose.

E comunque anche qui è ricominciata la scuola dopo queste due settimane strane di limbo vacanzifero, io visto che non siamo andati al mare mi sentivo in dovere di organizzare attività ai bambini, loro si sentivano in dovere di sfrantecarmi quello che non ho con lagne continue voglio andare dall' amico tizio, perchè non facciamo venire l' amico caio, perchè non abbiamo ancora comprato il teletrasporto, ecco perchè, e non lo compriamo e no, non compriamo manco la Wii, anche se invece un aspirapolvere ci vorrebbe.


Siamo andati allo zoo un lunedì di Pentecoste grigio e bagnato che io e Giulia sinceramente l' unica cosa che volevamo era una cella di clausura in qualche convento con un pannicello anti-emicrania in testa, ma vabbè, per i figli questo e altro. E Orso mi si è combinato così, ha ritrovato gli occhiali troppo grandi da duro e Giulia me lo chiamava Syd, e mica aveva tutti i torti, specialmente con il cappuccio tirato su Syd ci stava tutto.

In queste due settimane hanno dormito poco, mangiato peggio, giocato da matti, si sono riempiti di schifezze urlavano e parlavano e litigavano e complottavano in continuazione con il risultato che ieri è schiantato Ennio che non è andato a scuola perchè aveva le occhiaie fino alla mascella, vomitacchiava, era stitico da 3 giorni ed essere stitici a casa nostra equivale a un chiaro segnale che tutto non va e tocca correre ai ripari, era caldo e insomma, stai a casa, dormi e riprenditi con tuo padre che sta messo uguale.

Ho cercato di metterli a letto presto, anche perchè avevo promesso a un' amica una mission impossible di traduzione giuridica di una sentenza con tutti gli antefatti e le considerazioni della giuria che a me veniva da pensare a ogni piè sospinto: avete voluto fare i furbi, entrambe le parti? E mò puppatevi ' sto processo interminabile e le spese legali e di traduzione, 25 pagine da mercoledi sera a stamattina e niente, Orso continuava a fare casino, mi ha costretta a stare seduta in corridoio a controllare che stesse a letto e nel frattempo ho riempito pure il nuovo questionario dello studio ABCD (Amsterdam Born Children's Diseases), una roba che ho iniziato quando ero incinta e dopo anni di informazioni su abitudini alimentari e ritmi di vita, stavolta era tutto su come, quanto e quanto profondamente dorme e capirete che uno che fa casino dietro la porta non è l' ispirazione migliore per riempire un questionario del genere (e poi l' asma, gli eczemi e la febbre da fieno, le radiazioni da telefonino).

Però ho capito che nella disgrazia sono fortunata, perchè è vero che ci mette una vita ad addormentarsi, è vero che spesso vuole dormire con il fratello e o fanno casino o si prendono a mazzate e uno dei due si offende e vanno separati, ma l' altro non vuole e io comincio a urlare, proprio quello che serve per conciliare il sonno ai bambini la sera. che ogni volta mi maledico per la mania degli addormentamenti soft, io dovrei sculacciarli come si deve appena lavati i denti, a puro scopo preventivo, come le ultime querre che abbiamo avuto in giro dall' 11 settembre per capirci, così piangono, il pianto concilia il sonno, entro 10 minuti ci siamo spicciati e la mattina sono freschi, riposati e felici. Magari potessi.

Ma dicevo, nella disgrazia mi va bene perchè poi una volta che si addormenta dorme come un sasso senza muoversi, dorme regolarmente quelle 9 ore a notte che magari fossero 10 ma evidentemente 9 se le fa bastare anche se sarebbe meno isterico al mattino se fossero 10 ma tutto non si può avere, ce le avessi io 9 ore di sonno ininterrotto a notte, altro che maschere di bellezza.

E la mattina ci mette un sacco per svegliarsi, proprio un corpo morto come quello che cadde almeno per 20 minuti di coccole, bacetti, grattini, insomma, non si sveglia, non ha incubi, non fa pipì a letto, non parla nel sonno, al massimo digrigna un pochino i denti, non sempre però (e comunque mai come suo padre), al massimo a ogni morte di papa viene a infilarsi in mezzo a noi perchè ha paura e si riaddormenta come un sasso, e un sasso che dorme accanto così profondamente concilia il sonno da matti se solo il letto fosse più largo. Ecco tutto questo l'ho messo nel questionario tranne la mia teoria proibita sul come farlo addormentare in fretta, ma solo perchè non me l' hanno chiesto.

E stamattina era assolutamente insopportabile a colazione, incazzato, urlava contro il fratello che per una volta manco gli stava a fare niente, anzi, rispondeva pure poco, abbiamo messo gli zaini sul tavolo in modo che non lo guardasse, nulla. Per cui l' ho preso, scalzo com' era l' ho portato in giardino con tutta la colazione, mangia al sole che ti rassereni e alla fine gli ho messo questo biglietto qui sotto ai panini.



Quanto mi cominciano a piacere le tradizioni lovingtendercare, veramente. E comunque Orso non lo cambierei con niente e nessuno, basta metterlo a letto presto.

mercoledì 15 giugno 2011

Come fu che misi la spirale

Per cui due anni dopo ho deciso di toglierla, il capo ci voleva pensare bene e parlarne, ma cosa ti vuoi parlare che era il periodo che non avevamo manco il tempo di morire. Gliel' ho comunicato in bagno la mattina presto del giorno prima di partire per l' Italia con i bambini:

"Senti, io oggi ho l' appuntamento per togliermi la spirale, si lo, so, non guardarmi così, ma tanto adesso per tre settimane non ci vediamo, poi siamo al mare con i bambini in camera e anche lì la vedo scarsa la questione, e se ci ripensiamo quando torno me la rimetto, che problema c' è, ma siamo in vacanza e abbiamo tempo di pensarci sopra".

Mentivo sapendo di mentire, ovviamente, visto che Orso è stato messo in cantiere al mare con Ennio che dormiva accanto.

Che poi come diceva la mia dottoressa, perchè il patema del capo era ma l' età e abbiamo già una famiglia e se questa terza gravidanza per disgrazia rimette tutto in gioco e ce la facciamo se metti che va male qualcosa? però appunto la dottoressa mi ha tranquillizzata che non è che le statistiche tra la gravidanza di orso e tre anni dopo cntuplicassero le sfighe, la differenza non era questo disastro e in fondo " potete sempre scegliere per la diagnosi prenatale fatta con coerenza" che quel con coerenza è uno dei migliori eufemismi che abbia mai sentito, eprò è verissimo, in questioni di figli la coerenza è tutto.

Ecco, la natura deve volermi bene perchè non è più successo niente (non che mi fossi sbattuta, nel frattempo) mi rendo conto adesso che la fermata del terzo figlio è passata, mi sa. Continuiamo a non opporci alla natura, per quello che serve, ma se avessi adesso un figlio, costui da sedicenne si ritroverebbe genitori sessantenni. Non so se è quello che voglio. un altro medico mi ha suggerito di togliermi il patema, rimettermi a prendere la pillola che oltretutto a suo dire farebbe anche bene a tante altre cose.

Io non lo so. L' urgenza del terzo figlio sicuramente non ce l'ho più, anzi, ultimamente vedo tanti amici e parenti con bambini tra i 0 e 3 anni e mi rendo conto che le forze non le ho più, meno male che non ho un duenne a piede libero da rincorrere mentre tenta di buttarsi nel canale. O che non dorme e gnagnola di continuo e ti sfinisce, ma dormire no.

Ma rimettermi la spirale? Mah. Tiriamo a campare e non opponiamoci alla natura, che è il contrario di quello che ho sempre fatto, detto e pensato in fatto di contraccezione, ma adesso va così.

martedì 14 giugno 2011

Alleluja, si torna a scuola

Per fortuna i mostri domani tornano a scuola, perchè come tutte le madri di figli in vacanza sanno, intrattenere la prole per 14 giorni di seguito da sola è una di quelle cose che dopo mi ci vorrebbe una settimana alle terme per riprendermi, invece no, mi aspetta la solita routine.

Saremmo dovuti andare in Abruzzo in spiaggia, cosa che, adesso lo posso dire, fortunatamente è saltata, dato il maltempo e l' insana idea di andare in campeggio. Il capo per motivi di lavoro e deadline, che sono quelli appunto responsabili del saltovacanza, in questi giorni lo si è visto poco e quel poco era preoccupante.

Io ho fatto avanti e indrè tra casa nostra e quella di santasuocera, visto che ho colto al volo l' occasione per far finire a Orso il corso di nuoto e prendere il maledetto diploma A che non se ne può più e non lo posso iscrivere a un corso regolare sotto casa fino a che non ce l' ha. Bene, abbiamo con l' occasione scoperto definitivamente che il ragazzo soffre di ansia da prestazione, non mettetelo a fare un esame che da il peggio di sè.

Ennio oscillava tra il martellamento continuo: "Posso andare da un mio amico? Posso giocare con X, Y o Z", quando tutti quanti, X, Y e Z figli di genitori olandesi che col cavolo che cambiano piani all' ultimo momento, erano già incastrati in piani vacanza inderogabili. La nostra salvezza sono stati l' amico N di madre neozelandese che abitano pure vicino casa e che siccome almeno quest' anno la megavacanza se la fanno in Nuova Zelanda in estatem erano anche loro qui in cerca di intrattenimento. E l' amico J di Orso, la cui madre oppressa tra sensi di colpa e sfrantecamento di maroni anche lei gradisce la presenza di un amichetto che distragga il pargolo dal fuoco di fila di domande e richieste permettendole, che so, di leggersi un libro mentre li controlla giocare.

Li ho portati al museo, allo zoo, all' Ikea (santa Ikea). A mangiare fuori. Sempre con lo sfrantecamento da esci, alzati, vestiti, mettiti le scarpe, sto uscendo, chi viene con me e la voglia di abbandonarli a se stessi, chiudersi in camera con un libro, un computer e gli auricolari e al diavolo l' esigenza tutta materna di portarli fuori a prender aria e scrollarsi di dosso le pulci la volta che sembra primavera ed esce un raggio di sole.

Trascinarsi due reprobi in giro quando hai l' emicrania pulsante e gli zuccheri a zero mentre litigano, si scocciano, si offendono, ti chiedono di giudicare e punire mentre tu vorresti solo deviare per la discarica comunale e depositarli el cassonetto rifiuti organici per quel paio d' pre di silenzio.

Quando vorresti approfittre delle vacanze e del primo sole per risistemare il giardino e cominciare a mangiar fuori, risistemare qualcosa per l' irrigazione orto, mentre il tuo secondogenito si appropria di mazzuolo e decide di fare a pezzi le piastrellone 60x60 avanzate dalla cucina e ccatastate in un angolo discreto del giardino, per ritrovarmi l' orto pavimentato a schiazze che mi schiacciano le cime di rapa e i pepoeroni proprio l' anno che ho protetto, non si sa bene in quale momento morto, le fragole e finalmente se ne mangia qualcuna senza che le facciano fuori le lumache come sempre.

Il tutto con due maschi giovani che remano contro e il maschio alfa che non c' è quando occorre ma che a programmi fatti avrebbe voluto aver qualcosa da dire in proposito e tocca andare di diplomazia, e non puoi neanche imitare l' amica preferita che il suo, di maschio, lo diplomatizza promettendogli a complete blow job per la qualunque, che poi non l' ho capito bene se sono promesse vane o no, visto che il figlio di 4 anni dorme appiccicato a cozza in mezzo al lettone e ogni proposta velata di dormire nel suo lettino appositamente montato a 50 cm (di più non ce ne sono) dal lettone suscita patemi vari e un aggravio di cozzaggine. Non la puoi imitare perchè la sola idea di dover promettere ancora qualcosa a qualcuno pur di veder accadere il minimo indispensabile quotidiano, no, non ce la posso fare.

Che a una certa età vorresti che certa gente si infilasse le scarpe da sè, desse retta, mangiasse quando una cosa gliela metti davanti e non sei ore dopo quando ormai se l' è bella che mangiata qualcun altro. che questo non è un ristorante à la carte, non è un giardino d' infanzia, non è l' ONU e signore ti ringrazio che domani mi si tolgono tutti di torno per quelle 3 ore e mezzo prima di doverli andare a riprendere a scuola e dare una mano alla suddivisione dei pacchetti delle foto scolastiche ordinate tempo fa e adesso mi ricordo che il modulo per figlio 1 io proprio non l' ho mai visto e le foto non gliele ho ordinate, meno male che ne ha un paio tra quelle in coppia con il fratello.

È la prima volta che non rimpiango che quest' anno le vacanze lunghe ce le danno a fine luglio. Mi serviranno tutte queste settimane per rirpendermi dalla vacanza breve di giugno. E così spero anche di voi, madri martiri italiane che invece avete appena iniziato.

domenica 12 giugno 2011

Perchè votare SI per il nucleare, un commento informato

Avevo letto sull' Unità questo articolo di Roberto Vacca, che ho molto amato come scrittore da ragazzina, e di cui ricevo regolarmente le newsletter, che trovo molto informative e talvolta controcorrente su argomenti di cui so poco.

Poi mi è arrivato anche per mail e mi è sembrata un' aggiunta interessante il testo della mail, che con il suo permesso, vi allego tel quel. Leggetelo, pensateci, andate a votare.


Allego mio articolo pubblicato oggi da L'UNITA' sul referendum nucleare.
Spiego perché voto SI: in questo modo si elimina la legge 75/2011, confusa
e incasinata [introdotta il 26/5 dall'attuale governo] che dà carta bianca
al governo per adottare fra 12 mesi le "strategie energetiche nazionali" che
vorrà - e data l'usuale incompetenza del governo, c'è da aspettarsi il
peggio.
Dunque votare SI non vuol dire affatto votare "contro il nucleare", ma
eliminare una legge deplorevole, dopo di che (anche subito) se ne potrà fare
un'altra ben congegnata con l'aiuto di esperti. Parecchi di questi esperti -
amici che stimo - predicano l'astensione. Credono che, mantenendo la legge
75 (il che accade se non si raggiunge il quorum) si favorirebbe la
realizzazioni di centrali elettronucleari. Non è così: per farle bene (il
che è possibile in linea teorica) occorre analizzare tutte le opzioni e
spiegarle bene al pubblico.
Il referendum non è pro (NO) o contro (SI) il nucleare, ma pro o contro
l'orrida legge 75. Chiariamo l'equivoco - simile a quello del referendum del
1987. Anche questo non fu "contro il nucleare" ma abolì 3 leggi per cui:

- l'Italia smise di finanziare la ricerca francese sui reattori veloci
Superphoenix
- la scelta dei siti di centrali nucleari fu tolta al CIPE e data al
Parlamento
- fu abolito il finanziamento ai Comuni in cui costruire centrali nucleari.

Cerco di dire chiaro come stanno le cose. A confondere le idee contribuisce
anche Ratzinger, che esorta a usare energie non pericolose per l'uomo:
dimostra di nuovo di non capire e non sapere. Infatti non cita nemmeno il
pericolo N°1 - quello delle 12.000 testate nucleari ancora esistenti (con
potenziale distruttivo equivalente a 730 kg di alto esplosivo per OGNI
essere umano).
Concludo: voto SI per le ragioni giuste, non per quelle immaginarie - chi si
astiene cerca di conservare almeno per 5 anni un'orrida legge della destra.

IL TITOLO che L'Unità mi ha dato è "Io, uomo di scienza, sul nucleare voterò
SI" --- spero che chi lo legge capisca subito che non ne sono l'autore. Non
pretendo di essere uomo di scienza (sebbene abbia prodotto alcuni teoremi
matematici) - in TV uso il "sottopancia": "ingegnere/scrittore". A chi mi
chiama scienziato o intellettuale, dico che sono metalmeccanico.
Best
Roberto

sabato 11 giugno 2011

Flora

Domani festeggio il mio compleanno così ho avuto la scusa di ripulire un po' il giardino, togliere erbacce dall' orto, legare i pomodori, scoprire con orrore un bruco sui cavoli (e io che pensavo fossero le lumache).

Ho la scusa per inaugurare questa bellissima teiera del mercatino.


Godermi i fiori fotografati in campagna, che a parte un paio di margheritine è la fase di interregno senza fiori.


Capire perchè i maledetti caprifogli si rifiutano ostinatamente di fiorire, ma crescere crescono (anche questo fotografato nel bosco, dove cresce come un' erbaccia, mannaggia a lui).


Però i lamponi uno alla volta stanno spuntando, e le fragole, quelle che non mi si mangiano le lumache, sono sempre più rosse.

Per un paio di disillusioni recenti, quelle che ti sbatti ti sbatti, poi sempre il figlio della serva sei, ho coniato un motto:
più poppe e meno pippe. Mercoledì quando finiscono queste vacanze impreviste dei figli, mi vado a fare un giro da Marlies Dekkers per il reggiseno nuovo della stagione, che le ultime due stagioni ha fatto un po' di ciofeche (Inutile, io spero sempre che mi rimetta in vendita qualche modello con gli inserti di pelle o di metallo, ma a questo giro va di hippy e pisley, mah).

mercoledì 8 giugno 2011

44 in fila per 6 col resto di 2


Ieri per il mio compleanno abbiamo deciso di andare in un parco a tema, il Walibi-flevo. Ennio c' era già stato con la scuola e io e il capo erano anni che non andavamo sulle montagne russe. Orso ci ha provato a dire che secondo lui non c' erano tante cose per lui, e anche se era verissimo non gli abbiamo dato retta.

Di giochi per lui ce n' erano a sufficienza e che lui si sia rifiutato di provarne la maggior parte fino alle 14 ha solo a che fare col fatto che è un testone, perchè due giorni prima queste robe qui sopra le faceva eccome. Ma lo so che Orso è un diesel, ha il riscaldamento lento, per cui all' inizio ci siamo divisi col capo, comunicando per telefono.

Poi ci siamo scatenati:
"Dove siete?"
"Al Robin Hood a fare la fila".


Siamo andati a fare la fila anche noi a questa megamontagna russa di legno che, ha poi confessato il capo. era quella che gli faceva più paura, metti che il legno non regge? Che salta un palo?
"Ma vaaa, che come costruzione ha tanti di quei pali che è solidissima".

Mezz' ora di fila, poi il capo e Ennio hanno fatto il giro prima e quando sono scesi Orso si è rifatto la fila a ritroso e li ha raggiunti mentre io aspettavo il mio turno. La prima discesa, prima prima e quasi a stomaco vuoto, lo dico subito, l' ho fatta ad occhi chiusi. Poi li ho aperti e mi sono pentita. Poi guardavo quelli davanti a me che la facevano a braccia alzate e mi sono detta: sticazzi. Poi tanto era l' ultima e mi sono detta, massì, che sarà mai, ho alzato le braccia e flash, la foto e per una volta non sono venuta su una foto delle montagne russe come la partoriente che sta a spingere, come mi è capitato in passato a Canada Wonderland.

Poi siamo andati a mangiare schifezze, che avevamo fame. Vi dico subito che la cosa più commestibile di questo posto è il gelato Ben& Jerry's e magari il banchino della frutta e shakes all' inizio.

Poi siamo passati alle cose serie, ovvero al Goliath, un nome un programma, a turno con Ennio perchè la fila era molto più breve. Io mi ero appena fatta fuori, per disperazione, un panino ai gamberetti e maionese, visto che dell' happy meal che volevo il capo mi ha preso solo i nuggets, Orso me li ha mangiati e i bastardi hanno ordinato cola light che a me il light fa schifo. Toccava consolarsi con taaaaanta maionese.
"Sei sicura che non butti fuori i gamberetti?"
Li ho tenuti, ma la nausea l' avevo tutta, ma cosa vuoi che sia un po' di nausea dopo aver fatto due figli. (Decisamente, non so perchè, le montagne russe fanno tanta gravidanza/parto).

Il capo l' ho visto scendere un po' pallido dal Goliath. Poi io sola con Ennio siamo andati a quel tipo di montagna russe dove stai appeso ai seggiolini. Il capo ha passato perchè era l' unica attrazione con indicazione massima di altezza a 2 mt e lui è 1,98 e non ha voluto scoprire quanto fosse il margine.

Ancora meno fila, qualcosa vorrà dire. Infatti alla terza curva mi è tornato su di corsa il nugget di pollo, uno dei due che Orso mi ha concesso. Ci siamo fatti tre giri io e Ennio, mentre il capo portava Orso allo Splash, che aspettavamo che aprisse dalla mattina. Devo dire che c' è una svolta specifica dove regolarmente, a tutti i giri, cominciava a colarmi il naso. Sarà il liquido cerebrale che fuoriesce, mi consolavo io.

Poi siamo andati ai sombreri ruotanti e quelli mi hanno stroncata definitivamente. Per le cose che girano, mi dispiace doverlo ammettere, non ho più lo stomaco. Sarà per questo che le incazzature mi fanno più effetto adesso che da giovane.

"Ennio sto malissimo, fammi riprendere e soprattutto STAI ZITTO". Fatica sprecata, quello parla a macchinetta peggio di me. Telefono.
"Capo, non ce la farò mai a venire allo Splash, ma raggiungeteci al Rio Grande."

Il Rio Grande era un' imitazione di whitewater rafting ci si bagna un pochino, ma molto meno che allo Splash, ma a Orso è piaciuto da matti e mi ha fatto rifare un altro paio di giri con lui mentre il capo ed Ennio andavano a The Speed of Sound.

"Scusi, come si arriva a, come si chiama, the Wall of Sound? Abbia pazienza, so che non è quello il nome ma l' unica cosa che mi viene in mente è The sound of Music".
" Non si preoccupi, lo chiamano tutti così, di là".

Era il primissimo posto dove siamo arrivati al mattino, quando era ancora chiuso. Quello vicino a tutti i giochini per i piccoli.

"Orso, questo posto lo conosci, vai da solo allo Splash mentre io mi faccio un giretto qui e poi cerchiamo papà e Ennio.
Il Sound od Music era il migliore e mentre scendevo ho beccato il capo in fila che mi ha fatto cenno di raggiungerlo che mi aspettava. Solo che all' ingresso ho beccato Orso in lacrime disperate:
"Lo Spash è già chiusooooooooo".

Da vera madre degenere l' ho consolato, coccolato, promessogli un gelato enorme se solo mi faceva fare un giro col padre, gli ho messo in mano la borsa che comunque non mi potevo portare su e ho avuto l' idea geniale di incaricarlo di farci un filmino. Eccolo, ma non si carica.


Finalmente il capo e io ci siamo fatti un po' di montagne russe, a quell' ora praticamente senza fila, tenendoci romanticamente per mano. La parte peggiore era quando ci rifacevamo il tutto all' indietro. la nausea ormai era a manetta. Orso lo abbiamo parcheggiato davanti alla fontana parlante, mentre andavamo via la stava picchiando frustandola con la felpa, mentre stavamo facendo la fila la fontana si vendicava mandandogli dei mega spruzzi, a cui lui prudentemente si era tirato indietro.

"Delle due una, o ci si diverte come un pazzo, o si offende".

Poi di nuovo separati, capo e Ennio al Crazy River e io e Orso all' ultimissimo giro con la ruota panoramica, solo noi due. Poi megagelato che mi ha risistemato lo stomaco al volo e a casa. Distrutti, ma chissà perchè più noi adulti che i mostri, che ci hanno provato a fare casino fino a che no li ho messi a dormire in camere separate. Ennio è schiantato per primo.

E non appena Orso si decide a farsi piacere le montagne russe, non solo ci torniamo ma facciamo l' abbonamento famiglia per tutta la stagione che costa qualcosa in più del doppio di un ingresso. A 3/4 d' ora in macchina da casa si puo pure fare fra un paio d' anni. Se il rincoglionimento senile non mi stronca nel frattempo.

Un po' di nausea, cose volete che sia. Lo dicevo pure quando ero incinta.

INFORMAZIONI SU WALIBI FLEVO
Il parco si chiama Walibi Flevo, il navigatore dovete programmarvelo su Biddinghuizen e nei paraggi ci sta anche il Dolphinarium di Harderwijk a cui andremo al prossimo giro. L' ingresso costa € 30,50 per gli adulti, € 28 tra i 6 e gli 11 anni e sopra i 55 e per i portatori di handicap, il parcheggio € 7,50. La stagione chiude il 30 ottobre 2011. Con i trasporti pubblici si può andare in treno fino alla stazione di Harderwijk e poi comprare un biglietto per il Walibi Express. Attenzione, acquistando dall' autista del bus un biglietto bus+ingresso si paga lo stesso prezzo scontato del solo biglietto online, ovvero un euro in meno di quanto detto qui sopra.

lunedì 6 giugno 2011

Aggiornamenti stile Soulemama

Giovedì saremmo partiti per la nostra vacanza di mare di quest' anno, 10 giorni in Abruzzo.

Mercoledì mattina alle 5 il capo mi conferma che il casino di lavoro che aveva non si risolve e che non partiamo. Io mi organizzo, chiamo santasuocera, chiamo la piscina vicino a santasuocera per sentire se possono farmi fare quel paio di lezioni di nuoto che mancano a Orso per prendere il maledetto diploma A, alle 17.35, mentre sto facendo cenare in anticipo i mostri, l' amichetto in visita e la mamma e sorellina che sono venuti a riprenderselo la piscina mi conferma tre lezioni a partire dalla mattina dopo, alle 18.10 stiamo correndo, armati e inbagagliati, verso la stazione per premdere il treno delle 18.55 e arrivare dai nonni alle 21.30.

Il problema non era quello di fare bagagli per tre, ricordarmi il timbro per la traduzione giurata da consegnare in itinere, avvertire il capo, attrezzare i nonni, confermare le lezioni. Il problema è stato trascinare fuori casa due mostri in fibrillazione da vacanza (mancata), incertezza sul prossimo futuro e voglia di giocare con gli amichetti.

Li ho comprati ricordandogli che questo weekend dai noi c' erano le giostre, proprio davanti casa.

Però dai nonni che sono più a nord i sambuchi erano ancora fioriti, ne abbiamo colti un sacco pieno nei boschi, ci abbiamo fatto oltre 25 litri di sciroppo, io sono riuscita in un progetto creativo veloce targato Roberta Filava. Venerdì abbiamo fatto la nostra prima escursione seria, con autobus e poi grandi camminate per Groningen fino al museo del fumetto. Poi in piazza a strafocarci di patatine e pesce fritto. Poi a fare in giro con le macchinine sotto casa.

Poi ho scoperto Elisabeth George e i suoi thriller di Scotland Yard.

Poi abbiamo fatto grandi marmellate e salse di fragola con le fragole dell' orto di oma. visto il concorso ippico di Pentecoste a Roden, siamo andati un pomeriggio al parco di Nienoord che oltre ai giochi erano le giornate delle macchine a vapore, oltre ai trenini a vapore che ci sono sempre era pieno di volontari e bambini e vecchie trebbiatrici e locomotive. E un sacco di sole.

Considerato che in Abruzzo le previsioni davano tuoni e fulmini, manco mi è dispiaciuto.

Il capo non l' abbiamo visto nè sentito, ha lavorato come un pazzo, domenica compresa (verso le 3 di notte, quando eravamo rientrati a casa, mi ha chiamata per avvertirmi che stava rientrando). Adesso dorme e ancora non ci parlo seriamente, ma abbiamo deciso che domattina, visto che oggi il tempo fa schifo ma domani ci sarebbe il sole, andiamo al parco Walibi Flevo a farci tanti giri di montagne russe per festeggiare il mio compleanno. E mercoledì sistemiamo il giardino. E forse domenica, dopo una nuova toccata e fuga dai nonni per il diploma definitivo, si spera, di Orso al sabato, spero di riuscire a festeggiare il mio compleanno.

La flessibilità è una gran cosa, ma dopo questi giorni di poche certezze e vita alla giornata, dico solo che meno male che siamo andati dai nonni o mi sarei trasformata in Erode.