sabato 10 gennaio 2009

Secondamano

A me è sempre piaciuto andare per rigattieri, anche se sono sconfortanti, e anche se i vestiti non mi entrano mai (a parte che sui vestiti, vado solo nelle boutique sepcializzate e non dalle opere pie).

Tutto questo in Olanda è cominciato prima che in Italia e, a quanto ricordo io dei miei primi anni qui, anche con una chiara matrice ecologista. Risparmiamo sui rifiuti e diamo una seconda opportunità a coe che non vogliamo più.

Molti dei kringloopwinkel, ovvero i negozi del riciclo, hanno inoltre un'altra funzione. Servono infatti per far fare uno stage o offrire un'attività lavorativa a persone che magari per tanto tempo non hanno lavorato, o sono portatori di handicap. e, in un paese in cui i figli escono di casa a 18 anni e le case sono piccle, chi ha spazio per tenersi tutti i mobili della nonna o della zia quando questa passa a miglior vita? Che qui oltretutto si usa molto nominare l'esecutore testamentario di professione che ti risove la successione e sgombra casa, chiude le bollette ecc.

L'esecutore, dopo che gli eredi si sono presi i pezzi che vogliono, fa molto prima a chiamare un rigattiere che si porti via tutto. E così entrano in circolo tanti pdei pezzi di cui dirò giù. e i posti migliori sono in provincia, che nelle grandi città ci sono troppi studenti e troppi poveri perché dal rigattiere ci sia qualcosa di davvero interessante.

A me, per dire, ha fatto impazzire l'idea, la prima volta che sono entrata in uno, di potermi comprare una macchina per cucine o una lavatrice a pochi soldi. Che sono sempre oggetti costosi, e in genere uno se li compra quando ha una vita un pelo assestata.

Poi piano piano ci ho preso gusto, e da quando sto ad Amsterdam non mi faccio il minimo scrupolo nel raccattare dalla strada qualcosa che mi interessa. Prima mi vergognavo da matti, come la prima volta che guidando in Hoogte Kadijk, che è una stradina stretta, non solo ho intravisto uno scaffaletto vintage malandato, ma che mi sembrava l'ideale da appendere al muro del giardino con sopra dei vasetti vuori e pieni di bulbi, ma c'era anche un posto libero di fianco.

Parcheggio, mi precipito a tirarlo amorevolmente fuori dal mucchio di ciarpame e in quel momento mi si affianca in mezzo alla strada un bonazzo che si affaccia al finestrino e mi fa:
"Guarda, che mica è antico, lo sai?"
mentre l'amica Anna in macchina si spanciava dalle risate, che a lei questi amsterdammici loquaci e sarcastici che ti attaccano bottone per strada, li adora. Io invece avrei voluto sprofondare: beccata come una bag-lady a rovistare tra la monnezza, cosa direbbe la mia mamma.

Poi passa. Poi ci si specializza e si imparano i trucchi, anche se io non li ho mai applicati. L'amica Annemiek-designer invece si. Nella maggior parte dei quartieri di Amsterdam le cose grosse da buttare hanno una serata riservata in cui si mettono in strada, e la mattina presto passa il camion.

Gli spigolatori quindi fanno il giro delle strade e raccattano tutto. Ma nel quartiere di Annemiek, zona di antiquari e rigattieri, c'era proprio la guerra. Lei mi raccontava che se vedevi un concorrente svoltere l'angolo, ti precipitavi per la parallela e vedere se riuscivi a tagliargli la strada prima del prossimo mucchio. Poi, lei che ci guardava, pur non facendolo professionalmente, al meccato dei cenci il lunedi mattina in Noordermarkt sosteneva di rivedere cose che lei la sera prima aveva lasciato lì.

Io in quegli anni ì preferivo andare per i negozi e pagare quelle due lire. (Il mio colpo migliore sono state due poltrone girevoli di Artifort in pelle bianca, prese ad Haarlem nella Zeilstraat a 90 fiorini). Più comodo e non si prendeva freddo.

Anche se negli anni passati su Java Eilad, zona fighetta quanto poche, e con un ricambio abitanti anche veloce, a ogni trasloco si trovava in strada di tuto. Che chi compra casa in genere determinate cose che devi togliere dalla casa in affitto, se hai sfiga, magari non sa che farci. Una volta ho trovato una serie di tavole da pavimento in buono stato con addirittura il messaggio: circa 28m2 abete non trattato, chi lo vuole lo prenda pure. in un quarto d'ora era andato.

Ho trovato un pensile del'Ikea che per qualche mese mi ha fatto da scarpiera poggiato per terra, poi se lo è preso l'amica Marta, altra grande spigolatrice. Annemiek, in visita dalla campagna, dove erano appena traslocati, e incinta, ha caricato in macchina una cassettiera e uno scaffale dal set di un'intera cameretta per bambino, di quelle in laminatino leggero bianco, ma comunque in ottimo stato. (che abbiamo fatto persino dello humor nero: hanno divorziato, si sono sbarazzati del bambino, o com'è che scaricano un'intera cameretta così? più semplicemente, saranno passati dall'affitto alla proprietà, magari con un secondo bambino in arrivo o effettivo e gli hanno comprato il letto a castello con cameretta coordinata, no, lo dico per le madri e le gravide che passano di qui numerose, che ci abbiamo il patema da bimbo facile).

Marta mi ha procurato una cucinetta in colori chiassosi per giocare, uno skateboard e altre cose. A sua figlia ha trovato un cavallone in peluche di dimensioni cavalcabili.

Tutto questo, adesso ci arrivo che lo sapete che ho i preamboli lunghi, per arrivare al fatto che da quando ci sono e-bay e simili pure i timidi come me si sono lanciati nel secondamano, e come al solito, Marta, ne è diventata una professionista. sarà che lei sa mercanteggiare (cioè, non si vergogna come me).

Ma la vera cosa fantastica in Olanda è Marktplaats: e da quando ho deciso che me ne sarei servita per procurarmi le cose che mi mancano per casa, ci passo le sere. si vede che sono dolorosamente una principiante. Una lampada Titania che mi volevano vendere a 70 euro, non ho fatto a tempo a rispondere alla mail che qualcuno ha offerto 80 ed è morta lì.

Adesso però mi sto specializzando sul design anni '50 e '60, specie quello scandinavo e tipo Pastoe, anche se sia su Marktplaats che dai rigtieri qui le cose migliori, a mio avviso,`sono tutti i mobili e mobiletti arti deco dell'Amsterdamse School, che se ne trovano. Anna e Jeroen ci hanno
fatto tutto un arredamento filologico del soggiorno, quando hanno comprato una casa di quel periodo lì.

Mi hanno appena venduto un set di tre tavolinetti da caffé, anche se sto dubitando se farmeli spedire (che costano davero poco) o andare a Nimega a prendermeli e controlare di persona se davvero vale la pena. Che anche lì, farsi spedire le cose a dostanza, non sai mai cosa ti mandano.

E sto in trattativa per una vetrina/libreria di Minotti. Speriamo bene, su questa.

4 commenti:

i roberti ha detto...

Ciao barbara a me lo dici andare per rigattieri mercati e a raccattare? l'ho sempre fatto e quando ho vissuto a Barcellona 1 volta al mese in ogni quartiere ci si poteva liberare di tutto e così giravamo, calendario alla mano, in cerca di cose e nei quartiri ricchi come Gracia si trovavano cose bellissime. Ho riempito la mia casa a Barcellona. Peccato che qui non esiste qualcosa di simile ma soprattutto manca la mentalità.
Un bacio grande
roberta

Gallinavecchia ha detto...

Concordo: quello che per un'altra persona non serve più può essere invece per me utilissimo!
Anche qua negli ultimi anni si sono moltiplicati negozi dell'usato e contovendita e ne siamo diventati regolari fruitori, non solo per acquistare ma anche per vendere, soprattutto per l'usato ancora in buono stato della pulcina (giochi, accessori, abiti, libri...). Insomma, oltre che un modo divertente per scovare qualcosa di interessante a poche lire (ancora non mi viene spontaneo dire pochi euro!) o guadagnare qualche soldino, è essenzialmente un ottimo eco-riciclo, che già si spreca anche troppo in questa società dei consumi.

Un bacio e buona domenica :-)
Gallina

Mammamsterdam ha detto...

quello che dice roberta, che manca la mentalità, è molto vero, soprattutto per la mentalità contadina abruzzese che non si butta niente, che non sai ti torni utile. Però adesso, con le case piccole che abbiamo tutti e i figli che crescono, e a volte anche la serena certezza che altri figli non ne farai (che prima dei contraccettivi, hai voglia te a pianificare) mi accorgo che tutti si disfano delle cose superate dei bambini e così facendo piano piano scopri anche il vantaggio di prenderle usate certe cose. gli skeeler di Ennio, per esempio, otrebbero non piacergli. allora tanto vale cominicare con un paio da battaglia, che i piedi a questi bambini crescono a velocità spaventosa.

graz ha detto...

Il papà dell'olandese ci sguazza su Marktplaatz ma lui compra cartoline vecchie. Io non riesco ancora a fidarmi, temo sempre di ricevere dei bidoni fenomenali. Magari male in arnese o, peggio, taroccati, magari malamente. /graz