giovedì 5 giugno 2008

Pater semper

Lo dice il mio manuale, alla voce "Figura e ruolo del padre": il bambino accetta come padre colui che la madre gli presenta come tale. Poi si deve arrangiare lui a paternizzare.

Come il vicino che stamane ho visto dalla finestra: un padre con passeggino e skateboard (sul passeggino il piccolo, sullo skateboard da passeggino il bimbo grande in piedi), che sulla nostra minisalita faceva le corse spingendo i suoi due campioni. Da dietro la finestra non li ho sentiti, ma secondo me facevano anche "brooom brooom".

Poi due minuti dopo è sceso il nostro, di padre, che oggi accompagna la classe in gita scolastica al Linnaeushof, un grosso parco giochi fuori Amsterdam, tra Haarlem e l'aeroporto, in un'amena località chiamata Bennebroek.

Mi torneranno, spero, sporchi, pieni di patatine e stanchi morti. E orso mi raccoterà dell'autobus con cui li hanno portati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che sia bellissimo sentire i racconti dei figli che rivivono i momenti piacevoli che hanno trascorso. Quando torno a casa, la prima cosa che chiedo a mia figlia (dopo i mille baci) è di raccontarmi la sua mattina in compagnia del papà. E' molto piacevole ascoltarla, mentre racconta (alternandosi con il suo "Daddy") i loro momenti insieme. La stessa cosa accade quando è mio marito a tornare dal lavoro.

Anonimo ha detto...

ciao, passo di qui tramite theitalianmom. bello, mi piace il tuo blog. tornerò a trovarti.