sabato 21 giugno 2008

Festa della scuola (e ricetta harira)



Ieri c'è poi stata la festa della scuola, tema: MAROCCO, per la quale mi avevano messo di corvee per una zuppa da 200 persone (e ho maledetto il capo, che per una volta potevano fare senza di me). poi non mi davano la ricetta in tempo, che avevo solo mercoledi pomeriggio per fare la spesa.

Alora ho digitato su google Moroccan soup e la prima è venuta fuori questa zuppa di lenticchie, semplicissima, che ha la base di una qualsiasi delle mie zuppe (trito di cipolla, carota e sedano (+ più aglio, che con la cipolla sono separatista o l'uno o l'altro), lenticchie rosse sbucciate e a metà, che stanno in tutti i supermercati allo scaffale etnico. quello che ha davvero fatto una differenza enorme sono state le spezie,: cardamono, semi di cumino e paprika rossa in polvere, poi la ricetta (che ha anche il convertitore in misure metriche incorporato) diceva Garam Masala che è un mix di spezie indiano, secondo me ci voleva la harissa, ma l'uno l'avevo in casa, l'altra no, quindi una ricetta filologicamente poco corretta).

E poi lo zenzero grattuggiato.

Soffriggi odori e spezie in olio di oliva, aggiungoi lenticchie, sale e acqua e fai bollire fino a disfacimento delle lenticchie.

Il comitato genitori, tra cui il capo aveva lavorato dal mattino per preparare tutto. Nel cortile c'erano:

il buffet lunghissimo, con vari tipi di cous cous, ma quello di Omar, con i pezzoni dentro e i mazzetti di menta interi, li batteva tutti. Dolci di ogni tipo, datteri, una insalata di carote lesse a pezzettini, secondo me condite con il coriandolo in polvere, pane arabo, puré vari di ceci e altro, la mia zuppa e un'altra uguale ma con gli sfilacci di pollo dentro, buonissimi tutti.

Il cortile era stato addobbato in stile arabo: una decina almeno di tappeti (forniti da Manja di Dood Paard, l'altra madre attrice professionista della scuola, che li aveva da una produzione vecchia). Che tra parentesi Dood Paard fa cose interessantissime, quest'inverno hanno avuto una tournee negli USA e adesso stanno un mese con una co-produzione al festiva Oerol, un mega festival teatrale che tutte le estati si tiene sull'isoletta di Terschelling, che in due giorni da 200 è passata a 20.000 abitanti. In pratica tutta l'isola fa da decoro teatrale, le varie compagnie si sceglono i posti, si installano e il resto delle spazio diventa un campeggio (che un'altra madre dell'asilo, regista, ci sta anche lei quasi tutti gli anni, per dire, questo è il mio quartiere, ci sono un paio di impiegati di banche e assicurazioni, ma rispetto ai cuochi, fotografi e creativi vari sono in minoranza).

I bambini o qualche genitore, non so bene, avevano fatto 4 tavolini bassi quadrati in multiplex, decorati con i mosaici di vetro bianchi e turchese e avevano creato così quattro angoli in cui sedersi su cuscinoni enormi bianchi e verdi. Uno, nascosto dietro al container dei giochi, era diventato l'angolo dei padri. Nell'altro, ci si poteva fare la propria cornice: che ogni bambino aveva ricevuto un quadretto con dentro una scritta in arabo in oro su nero che poi mi devono spiegare (avevo visto Meriam scrivere in cucina su dei foglietti, ieri, ma non sapevo cosa, glielo chiederò) e poteva, con la colla da piastrelle poresente in loco e le tessere del mosaico, farcisi una conricetta a piacere. Quella di Ennio l'abbiamo fatta noi, che facciamo pratica per le piastrelle che ci attendono.

Nell'altro tavolino, sempre Meriam e qualche altra madre facevano i tatuaggi all'henné. Anche Orso ne ha voluto uno da me, un uccelloragno, mitico animale del bestiario Orsesco, insieme al pulcellino. ma pare poi sia andato a protestare dal padre, rivoleva i soldi.

Non solo i bambini erano tutti vestiti a festa: la maggior parte più o meno in tema 1000 e una notte (Wida e Pamir con dei costumi afgani meravigliosi, che abbiamo fatto un pezzo di strada insieme e un paio di madri ci hanno fermati per guardarglielo bene e farle i complimenti).

Ma Omar e Annemiek avevano portato bustoni pieni di djellaba per grandi e piccoli, quelli da donna meravigliosi, e ci siamo tutti travestiti. Maestre in testa. la coppoletta del capo era troppo piccola e l'ho mollata al papà francese. Ennio aveva passato il pomeriggio da Yael e sono arrivati vestiti lui da indiano rosso e Yael da Uomoragno con tutti le imbottiture dei muscoli.

Orso invece era bellissimo: l'ho ritirato dal doposcuola con un paio di pantaloni di riserva enormi, causa incidente e l'ho infilato nella camicia da notte bianca presa un poaio di natali fa, gli ho messo la coppoletta bianca in testa ed è stato bellissimo e buono per tutta la sera.

Poi è venuta la danzatrice del ventre, ha fatto un piccolo show buffo (è venuta vestita da pagliaccio, ma lo faceva male, e poi ha confessato di essere davvero la danzatrice del ventre ma che nella vita aveva sempre desiderato fare il clown, ma non le viene bene e allora tanto vale tirar fuori i veli. era bassetta, con la panzottina (Monique mi ha dato di gomito dicendo che se volevamo reinventarci una carriera, la panza ce l'avevamo già, di pensarci bene) e simpatica, ha raccontato anche cosine interessanti sulla danza del ventre, ha fatto una lezione a un grosso gruppo di bambini interessati che hanno tutti ricevuto da lei uno scialle con monetine da lanciare in altro e poi aveva anche due serpenti.

ha ballato con un serpentone avvolto in vita e poi chi voleva poteva farsi la foto:

"Vieni a vedere, Ennio ha il serpente sul collo".

Orgogliosissimo con questo bestione in collo, aaagggh! Io che ho la fobia dei serpenti, tu quoque fili mi. Orso era interessato a guardare in prima fila, ma al momento di indossarlo si è prudentemente eclissato.

insomma, una fedstona bellissima, rilassata, a parte un momento di panico che la piccola di G. era scomparsa, in realtà si era persa nella folla, ma ho visto sua madre orribilmente in panico controllato, che quella donna controlla tutto (e poi ha detto che è stato il momento peggiore della sua vita) ma con una scuola così circondata dalle acque e dalla strada, e una bimba anarchica come lei, pensi ovviamente al peggio. Poi abbiamo chiuso il cancello a chiave, mentreio andavo ad avvertire il padre che si era incamminato verso la punta deserta dell'isola, dopo il parcheggio.

poi è scomparso anche Orso, ma in genere non si allontana e sono andata a cercarlo di sopra. lo trovo sulle scale:

"Ho fatto la cacca"
"Devo pulirti bene?"
"No, mi ha aiutato la maestra"

che con il sottanone in effetti si fa fatica. La maestra si era un pelo stranita che era senza mutande, ma le ho spiegato dell'incidente e del fatto che avendo la djellaba, non ho perso tempo ad andare a riprendergliele a casa.
"Anche gli scozzesi vanno nudi sotto gonnellino" (mi dicono, che io a uno scozzese le mani sotto la gonna non le ho mai messe).

Alla fine eravamo tutti ultracotti, con il capo ci siamo fatti avanti e indietro un paio di volte per riportrci a casa i tavoli e ammennicoli che avevamo prestato, solo che al mattino c'era il pulmino di un teatro (altro padre che ci lavora, non so a che titolo).

Però, quando finisce la parte ufficiale, quando i bambini hanno trovato modo di intrattenersi per conto loro, quando il buffet ormai è a metà, è sempre bello rilassarsi e chiacchierare con gli altri genitori, stavolta sdraiati sui tappeti e i cuscini, sotto il sole calante. Con i passanti alla fermata dell'autobus (e abbiamo requisito subito un paio di maestre dell'asilo che si sono unite e altre a cui abbiamo dato le scorte di cous-cous per casa) che ci guardano e io ogni volta che dico: una miglior pubblicità di questa per la nostra scuola non è pensabile.

"In estate dovremmo farne almeno ogni due settimane, di feste così".

2 commenti:

princess ha detto...

bella festa, istruttiva per piccoli e grandi

graz ha detto...

ma postare qualche fotina, no??? Vabbè che la tua prosa è piuttosto evocativa ma lasciarci a boccasciutta non è mica carino, sai?? Ciao, graz