martedì 30 novembre 2010

Obiezioni

Stamatina a colazione informo il capo del suicidio di Mario Monicelli, che peraltro lui non conosce affatto. Io stessa sono arrivata a leggere solo il titolo.
"Ma stava male?" fa.
Scorriamo insieme l'articolo: 95 anni, tumore alla prostata, ricoverato.

"Eccerto", fa lui, "in Italia non c'è l'eutanasia, che altro gli rimane da fare alla gente? Tanto", mi consola, "vedrai, ci sarano tanti buoni cattolici disposti a riordinare i pietosi resti".

Quello che amo di quest'uomo è che la sua innata pietas è sempre temprata da un giocoso cinismo. Le cose veramente serie in questa casa si buttano in vacca, salvo poi piangerle sinceramente e con convinzione come meritano.

Il che mi porta a una riflessione: ma tutta la disputa del movimento per la vita che esigendo diritto di replica a Vieni via con me si arrogava l'incarico di etichettare Mina Welby e Beppino Englaro come pro-morte, si rende conto che se uno può si suicida anche grazie alle loro intemperanze?

Mi sono ricordata la notizia sui farmacisti obiettori che ho commentato ieri su Facebook: a me qualcuno mi deve spiegare il senso logico di questa: "impedendo l’annidamento provoca la morte del concepito" cioè se ne impedisci l'annidamento ne impedisci il concepimento, allora di cosa stiamo parlando della morte di qualcosa che non è mai entratto in vita?

Insomma, alle 8 di mattina davanti ai pietosi resti della colazione si discute di obiezione. Il capo ancora ci arriva a capire che un medico ha diritto all'obiezione, finché non gli spiego che proporziioni ha preso in certe zone d'Italia, dove non puoi abortire perché non c'è mezza struttura pubblica che te lo permette e dove i pochi non obiettori chiudono con qualsiasi prospettiva di carriera visto che non gli fanno fare altro dalla mattina alla sera, e capisco il non essere obiettore, ma rischi di diventarlo se fai raschiamenti alla catena di montaggio.

Sui farmacisti lo capisco molto meno. Ci sono tanti di quei farmaci che fanno male a embrione, feto e partoriente che vengono venduti come le caramelle, e ci sono così tante cose che ti ammazzano se prese male, come talvolta accade, che mi viene da dire: se vuoi obiettare, fallo con completezza e coerenza e vai a vendere caramelle zigulì.

Anche perché tecnicamente c'è una differenza enorme tra un ginecologo che deve agire attivamente per interrompere una gravidanza e una pillola del giorno dopo che appunto, impedisce l'annidamento e la gravidanza proprio non c'è né ci sarà mai.

Guardate, è la stessa identica differenza, a parer mio, tra lo sventrare un nemico a baionetta sguainata con gli schizzi di sangue che ti arrivano addosso e vedere negli occhi un uomo che muore, e mandare avanti un drone telecomandato da 1000 km. di distanza, che magari sbaglia strada e fa fuori una scuola di bambini, ma la distanza è grande e chissenefrega. Stiamo rendendo asettica la guerra e la tortura, e ci stiamo a formalizzare per una pillola? Che poi in genere chi vota contro l'una vota a favore dell'altra, non so se ci abbiamo mai fatto caso, e questa è un'altra delle insanabili contraddizioni del'animo umano che ancora non mi spiego bene.

Ci sono in Olanda invece gli ufficiali di stato civile che rifiutano i matrimoni tra omosessuali e lì il capo trova che bisogna metterci un bel limite. Perché una volta erano pure proibiti i matrimoni tra bianchi e neri e il capo equipara una cosa del genere all'altra. E non so bene come abbiano risolto la questione nei comuni, perché è una di quelle discussioni che a volte saltano fuori e tutti gridano, ma poi non sai come va a finire (rifiutarsi di eseguire compiti inerenti al proprio contratto è motivo per il licenziamento sui due piedi nei Paesi Bassi, ma magari in questi tempi buonisti basta chiedere a un collega che ti sostituisca e tutti felici).

Insomma, la vita è bella e importante perché tutti, nei modi e condizioni adatti, abbiamo il diritto ad opporci. Poi che ci siano quelli che si oppongono per comodità e quelli che pagano con la vita e con il salto nel vuoto il diritto alla propria obiezione, ne converrete, c'è una differenza abissale.

lunedì 29 novembre 2010

Save the Date 11 dicembre (Mercatino di Natale, vini delle feste e robe varie)

Ieri abbiamo concluso anche il secondo gruppo che ha seguito Vini d'Italia, la parte sulla convivialità è sicuramente venuta benissimo, ci sono in ballo appuntamenti, degustazioni e robe varie, e ho promesso che estorcerò al mio spacciatore/importatore preferito di vini, cotechini e robine buone varie un mercatino di Natale ad uso privati.

Perché non so voi, ma a me andare nei negozi gioiellieri a fare la spesa da mangiare certe volte mi dispiace e cerco invece di arrangiarmi diversamente. E poi voglioamo mettere certi topoi della casalinghitudine italiana tipo il bicarbonato di soda, il sale grosso, i biscotti di quellì lì, i mugnai finti, la farina 0 macinata a pietra, la polenta bio istantanea perché al contrario dell'amica masochista ed impiegata io 40 minuti a rimestare non ho né il tempo né la vocazione. e del chinotto e della cedrata Tassoni ne vogliamo parlare? Questo quando l'importatore ordina quello che manca a lui personalmente nelle terre basse.

(E col gruppetto al mercoledì ho promesso una cena con degustazione a casa mia di quelle cose d cui ho voglia adesso, tipo bagna cauda, funghi, polenta e stufatino di cinghiale, chi vuole imparare a farlo viene a cucinare, gli altri si presentano a cena e ci beviamo sopra le cose che ci vanno bene sopra. Poi rotoleranno tutti via da casa mia ma chiederemo a quell'anima pietosa del capo che è astemio di portarli lui alla stazione in macchina.

Intanto vi comunico che lo spacciatore/importatore sarà presente al mercatino di Natale e che ci saranno anche i libri della borsa libri usati da scambiare e leggere e coccolare, e i sacchetti dei preparati per minestre di legumi, budino al cioccolato, cantuccini e altre robine da farsi da sé che è più facile se qualcuno te li ha già pesati, preparati e corredati di istruzioni facili facili.

Il tutto il
sabato 11 dicembre dalle 11 alle 14
sint Janstraat 37 (dietro il Dam)

Poi alle 16 butto fuori gli altri e preparo invece per le due lezioni di vini delle feste: Bollicine e Cioccolato e vino.

Qui sotto il programma:

Vi proponiamo con piacere Vini d’Italia, un corso con degustazione di vini italiani per imparare a conoscere meglio i tanti vini e vitigni italiani, accompagnati da assaggini e cenette appropriati e da tanta convivialità. Il corso base di dicembre prevede 2 lezioni che offrono un excursus del panorama vitivinicolo italiano, tecniche di degustazione e una conoscenza più approfondita delle due principali regioni vinicole: Piemonte e Toscana. E poiché chi beve bene magari ci vuole anche mangiar bene sopra nel corso delle nostre degustazioni verranno servite specialità italiane. I corsisti possono scegliere tra la formula cena + lezione il mercoledi sera e la formula aperitivo + lezione la domenica pomeriggio.

Date
- Ciclo breve del mercoledì nelle date: 8 e 15 dicembre, dalle 20.00 alle 22.30 uur: € 99 per due lezioni con cena, Ristorante da Paolo e Seba-Pizza Taxi, Ceintuurbaan 121
- Ciclo di 3 lezioni della domenica domenica pomeriggio il 16 e 30 gennaio e 13 febbraio: € 99 dalle 17 alle 19, con stuzzichini € 99 + € 15 di iscrizione.
- I Vini delle feste, Bollicine l’ 11 dicembre dalle 16 alle 17.30, € 30
- I Vini delle feste, Cioccolato e vino, sempre l’11 dicembre dalle 18 alle 19.30, € 35
- Le due lezioni dell’11 dicembre insieme: € 55
- Lezione tematica: i vini a base del vitigno Sangiovese tra Romagna, Umbria e Toscana, 9 gennaio 2011, € 45
- Corso base con cena il mercoledi sera 5, 12 e 26 gennaio: € 145
- Corso base con aperitivo la domenica pomeriggio il 16 e 30 gennaio e 13 febbraio: € 99

Descrizione del corso
Nel corso di ogni lezione, che consiste di una parte teorica e di una degustazione guidata, si assaggiano tre vini a tema e uno a sorpresa, accompagnati da stuzzichini o piatti adeguati per imparare i rudimenti degli abbinamenti cibo-vino

Condizioni generali per l’iscrizione
- L’iscrizione si ritiene confermata se la quota di iscrizione perviene all’organizzazione entro il termine di 8 giorni prima del corso.
- I corsisti per cui il pagamento del corso non è stato ricevuto in tempo verranno esclusi dalla lista iscritti in modo da lasciar libero il posto ad altri.
- Qualora non venga raggiunto il numero minimo di 10 corsisti per gruppo la docente si riserva il diritto di cancellare il corso, o aggiornarlo a data successiva, contro la sola restituzione della quota di iscrizione e partecipazione ricevuta. Il diritto di cancellazione si applica anche in caso di cause di forza maggiore o malattia/indisposizione grave della docente. In tal caso le lezioni perse verranno riprogrammate in altra data, d’accordo con i corsisti.
- La mancata presenza a una lezione del ciclo non comporta diritto a restituzioni al corsista inadempiente, che può però nominare un sostituto.

Per informazioni ed iscrizioni: 020 419 7484 o info(chiocciola)madrelingua.com

domenica 28 novembre 2010

Cosa ricostruiresti per primo all'Aquila? Building the future, restoring the past

Ho ricevuto notizia di questa bella iniziativa del comune di Eindhoven e ve la riporto tel quel. collegatevi e indicate cosa vorreste veder ricostruito per primo. Per quanto mi riguarda, e anche con l'occhio a quel paio di strde che oggi sono aperte, io ricomincerei dalla Biblioteca Provinciale Salvatore Tommasi. Perché se non abbiamo sempre e a disposizione i documenti che ci ricordano chi siamo, come facciamo ad andare avanti?
****************
Dettagli del progetto:
“Restoring the future, by rebuilding the past” - www.senseofcommunity.eu
(Restaurare il futuro, ricostruendo il passato)


Cos’e’?
Nell'ambito dell'Open Innovation Festival (Eindhoven, 29 novembre - 3 dicembre 2010) ed in collaborazione con aziende ed istituzioni europee, il Comune di Eindhoven (Paesi Bassi) ha avviato una iniziativa dal titolo "Rebuilding the future, by restoring the past" per promuovere nuove forme di aggregazione sociale (SenseOfCommunity) dei cittadini aquilani intorno ad idee e progetti per la ricostruzione della città dell'Aquila.

Perche’?
Dopo il terremoto del 6 aprile 2009 si e’ generata una perdita costante del senso di comunita’ tra gli aquilani che si sono trovati dispersi su un territorio molto vasto e privati delle relazioni interpersonali. La chiusura del centro storico ha impedito alle persone di ogni eta’ di accedere agli usuali luoghi di aggregazione ed interazione sociale. Per tale ragione, “Restoring the future, by rebuilding the past” da la possibilita’ di partecipare alla ricostruzione della citta’ con suggerimenti, idee e progetti.

Come?
Il Comune di Eindhoven insieme a GroupSupport ed alla TU/e danno la possibilita’ ai cittadini aquilani di suggerire un luogo che vorrebbero vedere ricostruito nella propria citta’. Questo luogo puo’ essere un monumento, un parco, un palazzo o un simbolo cittadino al quale le persone riconoscono un particolare valore nel soddisfacimento dei loro bisogni reali, desiderose di tornare a vivere la citta’.

Come partecipare?
- dalle ore 09.00 di domenica 28 novembre alle ore 23.00 di lunedi’ 29 novembre sara’ possibile accedere al link http://eu.smartspeed.com/ccg/senseofcommunity e rispondere alla domanda “Quale e’ il luogo che vorresti vedere ricostruito nella tua citta’?” inserendo il nome o la descrizione di cio’ che si vorrebbe vedere ricostruito o ripristinato per poter vivere nuovamente uno spazio cittadino;

[dopo le 23.00 di lunedi’ la lista di idee sara’ elaborata per unificare proposte simili o compatibili tra loro ed evitare duplicazioni]

- dalle ore 12.00 di martedi’ 30 novembre alle ore 23.00 di mercoledi’ 1 dicembre sara’ possibile accedere allo stesso link http://eu.smartspeed.com/ccg/senseofcommunity per votare le 5 iniziative che si ritengono di maggior interesse;

- dalle ore 12.00 di giovedi’ 2 dicembre alle ore 23.00 di venerdi’ 3 dicembre sara’ possibile accedere al sito http://eu.smartspeed.com/ccg/senseofcommunity per rispondere alla domanda “Cosa bisogna fare per ricostruire i luoghi che avete scelto?”. In questo modo, chiunque avra’ la possibilita’ di dare il proprio contributo in termini di idee e suggerimenti per facilitare l’attuazione del progetto di ricostruzione dei luoghi piu’ votati.

Sulla base dei dati raccolti, le aziende e le istituzioni parte del progetto “Restoring the future, by rebuilding the past” lavoreranno alla possibilita’ di realizzare quanto suggerito dalla cittadinanza.

Grazie per la partecipazione e invitate parenti ed amici ad essere parte attiva di questa iniziativa!

Responsabile del progetto: Gaby Sadowski (g.sadowski@eindhoven.nl)

Per informazioni tecniche sul sito Internet disponibile per le votazioni:
Danny van den Boom (danny.van.den.Boom@groupsupport.com)

Per ulteriori informazioni: Alberto Nucciarelli (a.nucciarelli@tue.nl)

venerdì 26 novembre 2010

Chi l'ha visto? Quattordicenne scomparso da Amsterdam Noord

Update delle 13.31: risolto, anche grazie alle informazioni date da chi ha visto l'annuncio. I dettagli non li saprò mai, ma quanto mi sento meglio (il bischeretto nella foto aveva gli stessi capelli di Enniuccio mio capitemi a'mme). E comunque mi inbcasino il pomeriggio ma vado in macchina allo spettacolo di Amersfort così mio figlio lo porto pirzunalmente di pirzuna a casa dell'amico dopo canto, mentre il piano A prevedeva che lo lasciassi al traghetto e poi ci andava in bici da solo. Mai che alle 17 è già notte.


Sono abbonata al mail-alert della polizia del mio quartiere e siccome si tratta di un ragazzino scomparso mi permetto di pubblicarlo qui, perché pare che qui leggano anche un sacco di persone di queste parti.

Dal 25 novembre 2010 alle 16 è scomparso un rgazzino di 14 anni. Si chiama Matthew, bianco, postura normale, capelli biondi, scarpe bianche tipo all stars, jeans e probabilmente un giubbotto nero.

È tornato a casa da scuola e da casa, ad Amsterdam Noord, se ne è andata.

Chi avesse notizie può contattare:

Politie Amsterdam-Amstelland
Wijkteam Waddenweg

Telefoon: 0900-8844

Il mail alert è un mezzo della nostra polizia di quartiere di comunicare con gli abitanti, in genere chiedono apppunto informazioni su scippi, furti da appartamenti ecc. Ultimamente hanno spedito un identikit. Non so neanche più come mi sono abbonata. In genere qui la Polizia usa questi mezzi, o tramite manifesti con foto e identikit, delle volte li pubblicano sui giornali o esiste uno spazio apposito.

Mi chiedo se in altri paesi si faccia uso di questo tipo di comunicazione e in che modo.

giovedì 25 novembre 2010

Cominciare dai padri. E dalle madri.

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Mi viene da dire una sola cosa, per stanchezza: forse bisognerebbe iniziare dai padri. E dalle madri che se li scelgono.

Io, per quello che posso, continuo con i miei figli.

(Stasera ascoltata in macchina una parodia di Lola, dei Kinks, così mi è toccato spiegare a Orso e Ennio il fenomeno transgender. Ha voluto sapere se si mettono i palloncini nella maglietta per simulare i seni, come ha visto fare una volta al mare all'animatore che mi faceva da spalla nella lettura del manuale della perfetta fattucchiera. poi siamo arrivati a casa prima che il discorso si complicasse. E pure questo punto qui lo possiamo cancellare dalla lista. Ed era cominciato con una domanda innocente: ma Lola è un nome da maschio o da femmina?
L-o-l-a Lola).

Non è decisamente giornata.

Dal traghetto


Freddo fa freddo e io mi sono raffreddata (con l'aria condizionata, maledetta).

Però la mattina in traghetto è proprio bello.



Spero mi passi il raffreddore perché con questo tempo e i guanti giusti, nulla è meglio di una bella sbiciclettata (il cappello lo porto 11 mesi l'anno, anzi, adesso vado a feltrirmi uno sciallino, va).

mercoledì 24 novembre 2010

Prima e dopo ( ma che ci faccio col diploma da sommelier?)


Stasera di nuovo la cena con degustazione da Seba, dopo una settimana in cui tra lezioni miei, interpretariato per il corso da sommelier e degustazione del consorzio Chianti Classico, che dire, il tasso alcolico e i vini mi hanno un po' sottratta ad altre cose. Ma il bello è che mi sono accorta finalmente di quanto abbia imparato, dall'astemia che ero un paio di anni fa.

Per dire che di un cosiddetto sangiovese 90% + 10 % altri due vitigni autoctoni, a me non toglie nessuno dalla testa che ci fosse dell'altro Merlot o Cabernet Sauvignon. Non poteva proprio avere quel sapore (e infatti poi il mio prof ha confermato, yuppie yuppie). No, ci voleva perché proprio la settimana scorsa ero in piena crisi di: ma chi me l'ha mai fatto fare a diventare sommelier, cosa ci posso fare mai nella vita?

Beh, ci posso continuare a fare i corsi che sto facendo adesso. Che sembra siano graditi (no, dico, ma guardate la differenza tra il prima e il dopo della lezione).




Bene ragazzi, stasera vi stendo con il Falanghina e il Ripasso, che ce ne sono di cose carucce da raccontarvi in proposito.

martedì 23 novembre 2010

Sinterklaas sta per strada (e io in mezzo a una strada)

Stasera per grazia ricevuta i bambini possono mettere la scarpa per Sinterklaas sperando in un regalino. Quest'anno ci siamo imposti che ciò avvenga un numero limitato di volte, come deve essere.

Perché la prima volta Ennio era talmente in fibrillazione da non riuscire a dormire e l'ha fatto tardissimo, poi ci sono state liti, tensioni stanchezze, urla. Per due volte Sinterklaas ha lasciato una caramellina piccolissima e una lettera di reclamo e istruzioni per migliorarsi, cosa inusuale, ma quanno ce vò ce vò.

E poi i paletti:
"Stasera no perché sono in Overijssel e domani in Limburgo".

Poi diciamocelo, le volte che Sinterklaas potrebbe arrivare chi ha tempo di fare un regalo meditato? La prima volta me la sono cavata con due trottoline in legno colorato che avevo comprato perché non si sa mai e un regalino imrpovviso, magari a un bimbo piccolo in visita, torna sempre utile.

Sabato sera non sapevo più cosa fare, ho trovato nella scatola degli imballaggi e regalini (mettere a posto crea scatole, ma è utile) due bustine di carta rossa colorata a motivi natalizi. Dalla ciotola dei dolci di san Martino abbandonata in vetrina ho riesumato tre confettini aranione per Ennio e tre verdi per Orso. E poi, che non si può fare così?

Mi è caduto l'occhio sul barattolo del mai da pop corn. Ho fatto due pacchettini di mais molto carini, chiusi con lo scotch. Un successo. La mattina dopo ho tirato fuori la macchina da pop-corn. A parte un paio di liti per decidere se il pop-corn lo si faceva dolce o salato (Orso come me è per il salato, Ennio ci ha versato il fondo del barattolo di zucchero che mi stavo tenendo tanto da conto per la colazione di domenica, io il caffé senza zucchero e latte non ce la faccio. L'ho ripescato col cucchiaio.

"Mammmaaaa, ci sono anche tre confettini colorati" urla Orso tirandoli fuori. "Papà, guarda, oh che gioia".

Prego notare che quei confettini lì stanno in vetrina da San Martino perché nessuno li ha reputati degni di attenzioni, ma vuoi mettere la confezione quanto fa?

E poi diciamocelo, Orso avrà le sue paturnie, romperà pure le scatole in modo insopportabile quando incoccia, tocca vestirlo dormiente al mattino perché nulla, lui la mezz'ora di coma dopo la sveglia proprio ce l'ha fissa e bisogna litigarci perché si degni di comunicare cosa vuole nel panino per scuola.

Ma sentirlo urlare Oh che gioia, ripaga di tutto.

Se adesso riuscissi a fargli mollare il computer per rimettere la scarpa e nn abbiamo neanche una mela per il cavallo di Sinterklaas, tocca proporre un mandarino,

Secondo me stasera arriva qualcosa. Una bella fascia da avambraccio catarifrangente con due led intermittenti per segnalare la presenza dei ciclisti di notte, per esempio. Così all'occorrenza il cavallo di Sinterklaas non me li mette sotto quando rientriamo al buio in bici.

domenica 21 novembre 2010

Cerchi casa ad Amsterdam dal 1 dicembre?

La mia amica Silvia offre una stanza in villetta a schiera a Diemen condivisa con altre due persone. La casa si trova a 15 minuti dal centro in metro/treno e a 30 minuti dal centro in bici, la stazione è a due passi.

La casa è nuova, completamente ammobiliata, dispone di internet wireless compreso nel prezzo, ha un giardino, un bel soggiorno e parcheggio libero proprio davanti alla porta.

Si cerca un coinquilino/a non fumatore e responsabile. Il prezzo è di € 570 al mese, con una mensilità di deposito.

Scrivete direttmente a Silvia all'indirizzo walkabout_00147(chiocciola)yahoo.it

sabato 20 novembre 2010

Fuori dai tutti i moduli: Hondsdagen (Canicola)

Siamo andati ieri a vedere a Rotterdam Hondsdagen, uno spettacolo teatrale di cui non sapevo nulla e non mi aspettavo nulla, tranne che ci aveva lavorato il nostro amico Beppe Costa, e quello che fa Beppe a teatro finora mi è piaciuto molto. Lui poi in genere a teatro suona, strumenti normali, strumenti strani, e ci recita intorno.

Ne siamo usciti che non eravamo più le stesse persone e non credo lo risaremo più. Hondsdagen ti cambia. Io alla fine ero esausta.

Ispirato, ma tanto liberamente, al film Hundstage - Canicola (Dog Days), è un lavoro incentrato sull'umiliazione. Perlomeno, scrive la drammaturga, prestata dal teatro delle Fiandre, quello era lo spunto iniziale, poi a forza di lavorarci le cose prendono una vita propria. E la musica offre conforto in questi giorni da cani.

Due musicisti, due ballerini (ma noi credevamo lo fossero tutti) e cinque attori del Ro Theater hanno messo in scena.... cosa?

Questo è uno spettacolo come non ne ho mai visto altri (e di robe strane, off, d'avanguardia e on the edge ne ho viste un paio nella vita). Il critico bacchettone comincerebbe subito a stroncarlo con in mano il suo moduletto:
- ma cosa vuol dire?
- dove vuoi arrivare?
- ma è teatro o danza? No, perché bisogna decidere, mica è chiaro (non è chiaro per niente, ma secondo me è riduttivo persino definirlo danza)
- ma perché i musicisti recitano?
- ma perché i ritmi sono così dilatati? Ma mica ci puoi mettere un minuto e mezzo ad andare da una parte all'altra del palco (il vecchietto che strascina i pieni mentre l'infermiera con la bocca cattiva ogni tanto gli punta un dito sulla schiena per incoraggiarlo a non fermarsi).

Si può, si può tutto senza mai perdere di tensione, senza mai dare il colpo di grazia al pubblico che rimane in pizzo alla sedia, attentissimo, entusiasta, che tutte le domande che può farsi all'inizio per la fine ha smesso di chiedersele.

Ma di che si parla? C'è una storia? Ci sono personaggi? Ecchissenefrega. Questa gente sta lavorando sulle tue emozioni e si capisce benissimo.

Si capisce dalle due sciure accanto a me che passano il tempo a ridacchiare e sussurrarsi cose. Lo fanno per imbarazzo, come tutti quelli che a volte ridono e io non capisco perché, ma ognuno ha le sue valvole. Io volevo cambiare posto, la mia amica le voleva schiaffeggiare, ma poi resti dove sei per quanto ti assorbe tutto quello che accade in scena.

E cos'è che ci assorbe tanto? uno grosso spazio vuoto, pavimento e pareti verdolino ospedaliero. Un'infermiera dominante e cattiva che comanda e cura. Botte, stupri, sesso, cattiverie, merda, impotenza. dopo i primi tre minuti volevo solo alzarmi ed andarmene ed era chiaro che tutti erano carnefici e vittime allo stesso tempo. Tutto sublimato nei movimenti, nell'uso del corpo, negli sguardi, nel segno del morso. Nei corpi vestiti e nudi, ma soprattutto nudi, vestiti, spogliati, rivestiti, in mutanbde, pigiama, camicia tuta. con l'imponente mucchio di panni bianchi accumulato sull'angolo da usare come podio, come letto, come guardaroba. E il piccolo lavandino nell'angolo in cui lavarsi le mani, torturare qualcuno, riunirsi per chiacchierare e ciacolare mentre alle tue spalle qualcuno subisce l'ennesimo sopruso.

Uno spettacolo senza quasi testo e quel poco soprattutto in tedesco, con cartelloni in inglese (una donna è il negro del mondo, torna a casa tua, la fine è icina, cane, dio), retto da una tecnica bellissima, una regia al millimetro, un uso del corpo e delle musiche che levati. Tutto un lavoro sulle emozioni.

Perché la scena in cui il commesso viaggiatore imbranato, dopo esser stato preso, spogliato, violato in un balletto di corpi che si snodano e girano lentamente dalla biondina che gli dormiva accanto, mentre lo abbandonano dimenticato si mette a ballare. Nudo, un omone con la panza, che balla felice dopo tutto quello che ha passato. e con quella felicità e leggerezza vince sui suoi aguzzini e si libera da loro.

Pensi a tante cose, dopo. A come, indipendentemente da quello che siamo stati e che abbiamo fatto finiremo tutti sbavanti e dipendenti nella nostra merda con qualcuno che dovrà pulirci, imboccarci o metterci la mano nella patta per vedere se ci siamo bagnati di nuovo. Finiremo tutti prigionieri dell'inferno dei nostri lavori, delle nostre vite, delle nostre gabbie. Finiremo tutti balbettanti a chiamare mamma mentre stiamo per morire ed è bello che qualcuno, che sia il portantino trucido, la tua figlia maltrattata o uno sconosciuto indifferente, sarà bello guardarli e pensare che quella è proprio al tua mamma che ti vuole bene e che ti sta venendo a prendere. Che mentre ti riaslzi da terra una ragazzina esile, che poco fa ha torurato qualcun altro, ti abbraccia e ti canta sottovoce Serce mentre ballate, una canzone che mio padre cantava sempre in polacco quando si ubriacava ma qui Angelina la canta in russo.

Che nonostante, siamo e vivi e dobbiamo festeggiare questo. Io direi che se vi piace Le Cirque du Soleil questo ve lo dovete andare a vedere.

Poi intendiamoci, questo è il mio distillato, un altro potrebbe essersi fatto il suo completamente diverso. cosa vuoi stare lì a pensare a una storia se non c'è neanche l'intenzione della storia? Siamo al di là delle storie, dei personaggi, delle situazioni.

Però ne esci fuori grata, felice e pensi che ne sia davvero valsa tanto la pena. e che se avessi saputo tutto quello che vi sto scrivendo qui probabilmente non ci sarei andata.

Allora vi dico solo: scordatevi tutto quello che ho detto e andateci per favore. Anche solo magari per vedere un po'di culi, lacuni anche bellissimi. Per vedere che si può mostrare e umiliare in scena un corpo nudo o seminudo di uomo o di donna, senza la minima intenzione erotica, di una bellezza estetica che ti tiglie il fiato e ovviamente anni luce dalla solita velina maltrattata in TV.

Questo è uno spettacolo che oggi in Italia non vi farebbero vedere mai (30 anni fa si, se ne faceva di roba di questo tipo). Quindi se potete andateci qui, perché come vi dicevo, se è per la lingua ce n'è talmente poca che si può anche non capirla. Il resto si capisce benissimo. E vi fa solo bene.

Potete ancora il 20, 26 e 27 novembre e il 27 c'è anche una replica notturna all'una di notte, dopo il DJ. Se non recitassi anch'io in questi giorni ci tornerei tutte le volte. Magari se chiudiamo in fretta la Pecorina il 27, potremmo saltare in macchina ed arrivare prima di mezzanotte, quando chiudono.

Perché per quanto io ami la Pecorina, dopo aver visto questo metto tutto in discussione. È stata la mia prima frase di senso compiuto al termine.

"Questi qui fanno roba del genere e noi stiamo a fare la Pecorina, porca miseria".

È bellissimo potersi confrontare nella vita.

venerdì 19 novembre 2010

La mia amica Vic si lancia


Io per Natale ho deciso di regalarmi questa farfalla su mousepad. Perché la mia amica Vic ha aperto un negozio qui. E questo semplice fatto è la realizzazione del motto: invece di piangere il bruco lei ha accolto la farfalla. Ve lo segnalo perché magari anche voi come me state cominciando adesso a fare mente locale su cartoline e pensierini.

E a parte che a me piace un sacco quello che fa lei, se non ci credete quardatevi il suo blog la cosa per cui la ammiro tantissimo è che lei l'ha fatto davvero. Il blog, con tutto quello che comporta, e il negozio.

La mia amica Vic è la mia amica Vic. Se avete letto Statale 17 ho parlato anche di lei e di suo padre. Da quando la conosco fa cose. In genere adora gli origami, più sono piccoli meglio è. Non è di quei fanatici che fanno le miniature con le pinzette, lei è per le sole mani, ma a Ofena ho ancora la sua gru alta meno di 8 mm. E infatti fra un po' ricominciano i suoi corsi di origami di Natale, per bambini e grandi, alla biblioteca di Pescara.

Però quello che fa benissimo, a mio modesto parere, sono gli acquerelli. Cioè, siamo andati in barca a vela sull'Ijsselmeer e lei invece delle cartoline faceva acquerelli e li spediva. Il nostro primo anno da sposati mi ha regalato una replica dell'Amicizia, di Egon Schiele, che un'acquarellista in visita ha definito tecnicamente perfetta. Per me questo quadro riassume tutto. Ci siamo l'una per l'altra anche quando non ci vediamo, non ci parliamo, non ci sentiamo. ci siamo e lo sappiamo.


E guardatevi anche questo tutorial che bello (che secondo me è la fontanella della Villa all'Aquila, dove ci andavamo a bere lo sciroppo di menta al baracchino).

Non avevo ancora linkato il suo blog qui perché non sapevo se stavo offrendo munizioni al nemico. Ma non ci sono nemici e non ci sono guerre se decidi di vivere la tua vita e viverla bene, restano farfalle e amiche. E lei resta e resterà la mia grandissima, meravigliosa amica da cui imparo sempre tanto. Grazie Bà. Ma tanto lo sai.

Ma io ho mai goduto...

... mentre andavo a votare? mi sa di no, mi sono sempre mancate le premesse.



Grazie al Corpo delle Donne che l'ha pubblicato, l'ho trovato lì e mi andava di condividerlo. Pd, non vorrei dire, ma dopo le primarie, quali sono le prossime mosse per conquistare l'elettorato giovane? Gli mandate il lecca lecca a casa?

giovedì 18 novembre 2010

Minorenni pixelati


Sono o non sono una meraviglia?

Grazie a tutti per il supporto tecnico.

mercoledì 17 novembre 2010

Vini d'Italia stasera


Io stasera ho da fare qui. Con questo gruppetto carinissimo di amanti del vino.

Mi dispiace per voi che non ci siete, ma potete sempre rifarvi questa domenica, mercoledi prossimo e domenica prossima. E poi l'11 dicembre con le bollicine.

Fatemi sapere se vi interessano le informazioni: orsovolante(chiocciola)gmail(punto)com.

Ricetta delle caccole alla zucca


"Mamma, stasera voglio la pizza".

Proprio stasera che ho 10 minuti per fargli da mangiare e devo uscire. Benone.
"Quella del supermercato, vero?"
"Siiiii, Orso, mangiamo la pizza".
"Noooo, io voglio la pasta".
"Sentite, mettetevi d'accordo che sto guidando".

"Pizza", "Pasta", "Uauuuu", "Fai sempre quello che vuole lui".
"Tagliamo la testa al toro, vi faccio a tutti e due la frittata con le patate".
"A me senza patate".
"Io voglio la paastaaaauua".
"Ok, vi fate tutti e due una tazza di cereali e latte e andate a letto".

Lì si sono messi d'accordo immediatamente per la pasta, fusilli al sugo con dentro una zucchina. Il sugo quello nostro fatto in estate, per fortuna. Poi sono scappata a strafocarmi al thai più buono di Amsterdam, the White Elephant in van Woustraat 3. Le foto le ha fatte Andrea (Gori) perché quelle del mio aiphò al buio non rendono.

La sera dopo si ripropone il problema della zucca comprata la settimana scorsa, che già alla cassa nel metterla in busta mi sono accorta che sul fondo era molliccia, ma che fai, mica te la fai cambiare a questo punto. Zucca che da domenica viene: lavata, svuotata del pezzo molliccio e messa al forno a fuoco basso, con un fondino di acqua ad ammorbidirsi. Bisognava adesso lavorarla.

Ci ho fatto le caccole di zucca, che in questa casa bisogna stare attenti a pronunciare la parola gnocchi, perché questa suscita altre aspettative.

Come procedere:

- Togliere a cucchiaiate i semi dall'interno della zucca, se non lo avete già fatto prima di cuocerla.
- Mettere la zucca lessata, con buccia e tutto (ma senza semi) nel robot con un uovo, sale, pepe e un pizzico di noce moscata e ridurla in purea.
- Aggiungere tanta farina quanta ne serve per ottenere una massa solida ma soffice, che non si appiccichi troppo. A questo punto sa di poco, ma ricordate che ci arriva ancora una tonnellata di parmigiano in fase di condimento.
- Mettere nel frattempo a bollire acqua in un tegame grosso e ampio. Salarla.
- Prepararsi accanto al tegame una schiumarola e uno scolapasta appoggiato a una ciotola o tegame, per raccogliere l'acqua di sgocciolatura. Accanto la zuppiera in cui porterete a tavola le caccole.
- Tenete sottomano burro (a fiocchetti) e parmigiano grattuggiato, o altro formaggio fondente che ci volete aggiungere.
- Con due cucchiaini formate delle caccole e buttatele nell'acqua bollente. In alternativa ho riempito una sacca a poche di quelle usa e getta (grazie Marina, quando le ricompri, che era l'ultima? O le prendo io e te ne passo la metà?).
- A questo punto sarebbe bello potersi fare in santa pace degli gnocchetti che in varie tornate buttate nell'acqua, scolate, buttate la seconda tornata, versate la prima nella ciotola di servizio possibilmente calda, condite il primo strato con burro e parmigiano, scolate la seconda tornata e buttate la terza mentre condite la seconda ecc. (purtroppo sotto leggerete come è andata veramente ma: don't try it at home).
- Quanto state per finire l'ultima tornata urlate dalla cucina minacce irripetibili per chiunque non sia a tavola manilavato entro 3 minuti, portate a tavola e servite.

Se invece i figli rientrano prima del previsto rischiate che uno decida che l'impasto dalla sacca a poche lo spreme lui e invece di caccole vi ritrovate i vermoni, ma potete sempre spezzarli in 2 o 3 con la schiumarola man mano che cuociono.

L'altro invece si ricorda improvvisamente di aver rinunciato alla pizza il giorno prima e comincia a piangere e voi per evitare ulteriore stress per una sera che siamo tutti a tavola insieme gli date 5 euro, lo mandate al supermercato di fronte a scegliersi una pizza surgelata, accendete il forno per portarlo a temperatura mentre figlio piccolo collaboratore si sta sbafando, una a una, tutta la prima tornata di caccole da condire nella zuppiera, e insomma, alla fine eravamo tutti felici, abbiamo mangiato tante verdure nascoste nelle caccole, chi voleva la pizza ha avuto la pizza e ha persino riportato il resto senza comprarsi il giornalino, cosa che prima di uscire gli era stata severamente proibita da entrambi i genitori, e pure stavolta ce l'abbiamo fatta.

Perché non per dire, ma le caccole secondo me sono più veloci degli gnocchi di patate, si sporca di brutto solo il robottino, e sono tanto, ma tanto buone. Provateci, e fatemi sapere.

martedì 16 novembre 2010

Wintersleep

Oggi è iniziato il freddo serio e dovrò ricordarmi di mettere in casa tutti i vasi di bulbi spuntati precocemente in questo inizio di autunno calduccio.

Vorrei fare un calendario dell'avvento con le belve, più che con i dolcini (ma anche quelli) con dei bigliettini di propositi di cosette carine da fare insieme.

Vorrei finire di sistemare provvisoriamente la cucina per la milionesima volta.

Vorrei fare un berretto di lana per mio cognato da regalargli a san Nicola.

Vorrei finire il mio libro autoprodotto di ricette e racconti abruzzesi delle prozie.

Vorrei dedicarmi di più ai maschi.

Ma quello che vorrei fondamentalmente è mettermi in letargo, uscire il meno possibile di casa e leggermi in santa pace i 300 libri regalati alla fondazione che mi stanno inscatolati dietro al divano.

Purtroppo non posso.

domenica 14 novembre 2010

Cicciolina a Zaandam (in caso di nostalgie)


Ex-Porn Star deve essere qualcosa che funziona, e bene, perché hanno semopre grandi pubblicità in giro, per tacere del vespino rosa con la scritta bianca, la macchinetta e mi pare il furgone idem, che oltretutto devono pure essere vicini di Margherita B., povera, perché li vedevo sempre parcheggiati sotto al suo palazzo.

Ma cosa facciano non lo so, secondo Ruvy sono feste a tema in cui, a parte che bisogna andar vestiti a tema o non entri, poi c'è l'esibizione di qualche ex-porn star famosa. Se la gente ci vada anche per fare del sesso trasgressivo, o se sia soprattutto una quesitone di scenografie e ambienti, non ve lo so quindi dire.

Oggi però mentre seguivo il corteo di Sinterklaas ho visto da vicino il cartello sopra e non ho potuto fare a meno di fotografarvelo. A occhio direi che non è il mio genere, ma magari è il vostro.

Non vi perdete quindi il 20 novembre, sabato prossimo, Cicciolina a Zaandam.

Visto che il quartiere a luci rosse hanno deciso di bonificarlo nel frattempo (ho avuto la settimana scorsa un colloquio con il responsabile del comune del progetto ridestinazione d'uso di tutta una serie di bordelli, cinema porno e altri immobili intorno alla Oude Kerk) e ragazzi, che delusione e disillusione.

Uno dice i politici italiani, ma anche qui l'ipocrisia e il profitto guidano tutto. Altro che decriminalizzazione della zona (quella c'è stata già e da un pezzo): riempiamo di bottegari e mandiamo via le donnine, che dove dovrebbero andare ad esercitare, ancora non riesce a spiegarmelo nessuno. Finiranno anche loro sfruttate nei club con controlli di gran lunga minori di quelli che ci sono adesso nelle vetrine, dove almeno: you see what you get.

Però tutti i turisti imbranati che amavano scandalizzarsi ("Ma cosa ne direbbe il papa" li ho sentiti con queste orecchiette sante) nel vederle dietro alla Oude Kerk, che da un pezzo non funziona più come chiesa e chissenefrega, ma come sala concerti e mostre, adesso se ne potranno andare al Grand Café, al wine-bar o dallo stilista emergente.

Sodoma e Gomorra, mi diceva l'amica di famiglia, polacca trapiantata in Australia che in scalo ad Amsterdam era finita, e come potrebbe essere diversamente, proprio lì, ma guarda un po'. Proprio nel quartiere non ci passa neanche un tram o un autobus, oh, ma tutti lì finiscono. E si scandalizzano.

Bene, in questo bagno di ipocrisia, meglio Cicciolina, che lei almeno è sempre stata onesta e naturale in quello che faceva, e sinceramente non è mai stato neanche il peggio che sia finito nel nostro parlamento. Con questi chiari di luna, tocca davvero rimpiangerla per il suo acume politico.

Chissà, magari alla fine ci andrò pure io a Zaandam.

venerdì 12 novembre 2010

Love is ...


Orso e il suo grande amore sono incredibilmente schiantati a dormire dopo picchi di fibrillazione notevoli da parte di mio figlio. Hanno cenato, giocato, si sono impigiamati, hanno fatto pipì e si sono lavati i denti, adesso condividono un lettone. E in un momento di disegni sulla lavagnona lui le ha fatto questo. Lei ha anche disegnato una coppietta simile e senza cuori, ma pare fossero lei e qualcun altro (non ho capito se un qualcun altro rispetto a lui o altro da lei).

Se poi qualcuno mi spiegasse come ottenere l'effetto pixel sulle facce di minorenni altrui, il ben noto mimetismo Ruby, vi ci metterei anche la fotina tenera di loro due nel lettone.

Design fai-da-te da museo


Ieri ho accompagnato la classe di Ennio a una visita all'Hermitage, l'ultimo museo aperto ad Amsterdam che ha un successo enorme, perché tutti gli altri sono chiusi o quasi per restauri.

Dell'Hermitage e delle sue collezioni e mostre c'è parecchio da dire, ma quello che mi hanno colpito sono state alcune soluzioni di arredo della parte dedicata ai bambini, ovvero tre piani di atelier e una saletta mensa con dei tavoli meravigliosi fatti in multiplex, che porca miseria non ho fotografato, per farli aspettare, mangiarsi i panini e parcheggiarli un minimo.

Mi hanno colpito perché sono assolutamente bellissime e fatte con materiali ancora più semplici, il tipo di cose che chiunque si potrebbe fare in casa da sé.


Innanzitutto la segnaletica, semplici viti colorate con il buco a stella che formano scritte decorative e pratiche su porte dei bagni, pareti, come indicazioni ecc.

Sulle porte dei bagni quello dei maschi era indicato da un cerchietto (testa) sopra un triangolo isoscele con il lato piccolo in alto, in rosso, e quello delle femmine con lo stesso cerchietto e il trangolo capovolto, tipo vestitino, in verde.

L'altra cosa bellissima, qui la vedete meglio, è la parete attaccapanni. Hanno praticamente preso qualsiasi cosa appendibile al muro, fermaporta, anelli da tenda, ganci di tutti i tipi, li hanno verniciati con un colore allegro ma opacissimo, e li hanno avvitati al muro. Più bello di così non si può e l'anello portabastone della tenda secondo me è ideale per farci passare un foulard leggero nel buco.

Intorno al vano dell'ascensore hanno appeso tutta una serie di cornici vuote dello stesso colore della parete circostante. Avvitate saldamente possono essere usate persino come corrimano, anche se io ci vedo bene anche degli elastici semplici fissati sul retro, in modo da infilarci foto, cartoline e piccoli oggetti tipo le chivi, ma si perderebbe, lo concedo, il minimalismo che qui è così bello. A me piacerebbe anche in un color tabacco o antrcite, sempre opaco, che con la luce che cade dal lucernario in alto secondo me sarebbe bellissimo.


E per finire l'illuminazione della saletta mensa (e ecco che si vedono un pochino anche i tavoli che mi piacevano tanto) perché è la versione migliorata di qualcosa che stavo pensando per la nostra zona giorno. Io volevo infilare una di quelle rotaie a cui appendere diversi punti luce da spostare sopra il tavolo ogni volta che sposto il tavolo stesso (perché io se ogni paio di settimane non sposto mobili non sono contenta, e il tavolo è l'unica cosa che mi è rimasta da spostare in cucina).

Qui il soffitto è coperto da una pannellatura color legno da cui con discrezione escono i fili. Il tutto mi sembra eccessivo per una stanza bassa come la nostra, ma l'effetto è bello, e anche se queste lampade così nude, con solo un filo e portalampada colorati, come se ne vedono spesso qui, mi sembra molto triste, qui, anche se con tutto quel bianco fa veramente cella d'isolamente Baader-Mainhoff, l'effetto generale posso solo definirlo smashing.

Questo tipo di soluzioni secondo me concentrano il bello e il brutto di certo design nordico, non solo olandese, ma in maggioranza si. È tutto basato sull'idea, la facilità di esecuzione e la reperibilità dei materiali e non sulla tradizione industriale e artigianale (quei primi servizi in acciaio quadrati di Alessi negli anni 70, erano tecnicamente difficilissimi da fare, per esempio, ma all'epoca Alessi ne aveva fatte di pentole e metallistica varia per non farsi spaventare dall'esecuzione).

D'altronde il bello e democratico di queste idee è che con un minimo di manualità e senza bisogno di attrezzature speciali, chiunque può riprenderle, adattarle alla propria casa e magari migliorarle o sputtanarle per sempre (come per esempio ho fatto io con l'idea dell'elastico portaoggetti, che di suo non è sbagliata (e infatti qualcuno di Droog Design l'aveva già fatto), ma applicata alle cornici non le migliora esteticamente).


Vi posto qualche foto dell'atelier in cui i bambini hanno fatto con il Das delle medaglie commemorative tipo quelle esposte. Qui il mio eroe con la sua tartaruga, che nelle intenzioni originarie era una maquette di un tavolo con le sedie intorno, ma tutti abbiamo detto: "oh, ma stai facendo una tartaruga" e alla fine l'ha adattata a tartaruga. Variazioni in corso d'opera, mi pare si chiamino.

giovedì 11 novembre 2010

Questo matrimonio s'ha da fare

"Colei che non puo' essere nominata ha detto che adesso no, ma quando siamo grandi andiamo ad abitare insieme".
Lo dico da parecchi mesi che Orsetto mio, a parte quando incoccia, e' in UNO stato di grazia, e mi piace pensare che sia anche grazie al suo piccolo grande amore.
Oggi allora ho preso da parte il padre e ci ho parlato seriamente.

E venerdi dopo aver consegnato Enniuccio al coro che se lo spupazzera' tre giorni, I promessi verranno a dormire da noi tra il doposcuola e le nove di mattina, che la riconsegno in piscina ai suoi.

Che questi Figli minori una botta di vita per conto lori se la meritano ogni tanto.

mercoledì 10 novembre 2010

Finocchi

"Homo" si insultano i mostri in macchina.
"Ma stiamo scherzando? Ma come vi permettete? lo sapete almeno cosa state dicendo" mi incazzo io all'ingresso del tunnel.
"Si, è un maschio che si fidanza con un altro maschio".
"E quindi? Che non vi senta mai più dirlo. E poi lo sapete quanti amici abbiamo che amano un altro maschio?"

Glieli elenco.

Poi tanto a cena se lo ridicono mentre io spignatto per ospiti last-minute, guarda caso, uno che proprio mentre aspettavamo gli altri mi diceva di voler emigrare, perché vivere in Italia con un compagno non è più cosa di questi tempi. Che mi lancia uno sguardo comprensivo.

"Tu dicevi in Italia, no?" gli faccio.

A parte questi intoppi educativi, i finocchi verdura sono i miei preferiti, freschi d'estate profumati di anice in inverno. Io li mangio crudi, e in questo caso tocca scegliere quelli tondi. Se invece li fate al gratin come mia suocera, che li taglia a pezzetti, li sbollenta, e poi li passa al forno con del formaggio olandese grasso grattuggiato sopra e una spruzzatina di pepe, meglio quelli lunghi e magri.

Metti un finocchio a cena
No, niente, mi è venuto in mente perché aderisco qui. E perché tanto si capisce benissimo che la famosa frase era una stoccata a Vendola. Uno dei pochi politici credibili di questo momento, e allora tanto vale ricordargli chi sia in modo da metterlo al suo posto. che i miei figli ancora possono parlare senza sapere quello che dicono, ma da un capo di governo mi aspetto qualcosina in più.

martedì 9 novembre 2010

Miserie umane

A voi sembra che i soliti disastri naturali di cui l'Italia è ricca siano un castigo di dio? Pure quelle volte, come nel caso di alluvioni e esondazioni e frane è chiarissimo che certe zone a notorio rischio idrogeologico potrebbero venir protette meglio con i semplici investimenti e politiche che tutti predicano da anni ma nessuno adotta se non in pochi e sporadici casi? It ain't rocket science, o no?

A me in questi giorni sta sul cuore il Veneto, come lo è la Liguria tutte le volte che anche lì viene giù tutto, come lo è la Sicilia, come lo sono tutti i posti e tutte le persone che vengono colpite nel proprio quotidiano ogni volta che le cateratte si aprono e la terra trema o i boschi bruciano.

Abbiamo una protezione Civile per questo e quello che vale lo sappiamo. In genere basta dare degli angeli ai pompieri, i militari e i volontari che rischiano in proprio, senza poi chiederci se ce l'hanno un contratto decente, un organico sufficiente, la benzina per i mezzi, le attrezzature.

Lo sapete, vero, che i VVFF in tutta Italia sono quanto quelli della sola Parigi? cioè, ci salvano la pelle tutte le volte - e spesso - che serve e non gli pagano gli straordinari, non gli pagano da mangiare se non mesi dopo e se li devono anticipare loro, li trattano a pezze da piedi. Lo sapete questo vero? Io l'ho imparato con il terremoto.

Chi ci lascia la pelle sono anche loro. Li avete mai visti i funerali di stato con le TV in prima fila per un pompiere?

Ogni volta saltano fori le promesse di soldi per l'emergenza, distribuiti con i criteri oscuri che sappiamo. Perché se invece di farlo dopo, i soldi si investissero prima per prevenirli, questi disastri, non c'è gusto. Un disastro evitato, non se ne accorge nessuno, non fa titoli, non fa figo.

La gente soffre, perde casa, spesso lavoro, quello che ha perso (macchine, attrezzature, suppellettili) se le ricomprano e vivaddio.

A me sembrerebbe abbastanza brutto questo.

Poi però adesso la cosa più eclatante che sento in commenti e in giro per blog, e scusatemi se magari dipende da me che sento spesso questo, evidentemente ci faccio caso, è che bravi i veneti, loro si che si rimboccano le maniche, loro si che non hanno bisogno di nessuno, loro si che spalano il fango. Mica come quelli del sud.

Beh, a Tortoreto qualche anno fa è esondato un laghetto sulle colline che si è portato giù un mare di fango, ci sono ancora le tracce sui muri non ridipinti a un metro di altezza. E meno male che è successo di notte mentre tutti dormivano e non, ne dico una, mentre i bambini entravano a scuola in piazza matteotti, che le foto che ho visto, i bambini più piccoli se li risucchiava il fango immediatamente.

E anche lì la gente si è presa le pale, ha spalato, ricomprato macchine magari apena consegnate, ricomprato una tipografia, un bar, quello che serviva. Forse nel lavorio l'unica differenza è che non ho sentito nessuno dire: visto come ci arrangiamo, mica come quelli del nord, che quando c'e da prendere contributi a pioggia per risistemare il Po li prendono e ogni anno poi stiamo daccapo.

Scusate, le miserie umane sono tante ma a me oggi sta sullo stomaco questa. E ci sta di brutto. E io ho un bruttissimo carattere.

Allora, miseria per miseria lo dico qui, che stavo per dirlo nel blog di un'amica e mi sono trattenuta. Ehi, voialtri del nord che siete così bravi e ce l'avete con noi profittatori del sud: comincia per V, la indovinate?

Certe volte il federalismo mi sembra auspicabile solo perché certa gente tocchi con mano le cazzate che dice. So che dovrei vergognarmi per quello che ho appena scritto, ma qui abbiamo tutti la faccia come il culo. pure io.

lunedì 8 novembre 2010

Mistranslations

"Io vi aspetto dove stanno suonando i bambini".
"Va bene".

Che fa la madre cretina la domenica pomeriggio, quando alle 17 comincia il suo corso da sommelier in centro e vorrebbe esserci alle 15 per prepararsi tutto con calma, per una volta? Decide di concedersi un'oretta di parco/mercatino con i bambini, cercare di vedere le amiche espositrici calate dal profondo nord, mezz'ora andare, mezz'ora tornare, un'oretta in giro e vabbé, diciamo che se faccio l'ultima spesa e trasporto tutto adesso anche se arrivo alle 15.30-15.45 va bene lo stesso.

Eccetto poi perdersi un figlio al mercato e litigare di brutto con l'altro. Tutto per una traduzione sbagliata.

Eppure sembrava una roba idilliaca: preso l'ultimo parcheggio libero nel raggio di km. e pure vicino a un ingresso del Westerpark. Figlio 1 deve immediatamente fare la cacca e troviamo pure un bagno immediatamente. Figlio 1 e 2 decidono di mettersi a giocare a pallone su un campetto in linea retta in direzione mercato e ci accordiamo che io vedo a vedere dove sono le amiche, loro non si spostano dal campetto e li vengo e riprendere fra poco. Persino la madre sconosciuta degli altri bambini non ci trova nulla di male.

Solo che il mercatino è un sacco più grosso di quanto pensassi e manco a farlo apposta incrocio il figlio di una mia amica che la cerca.
"Fermo qui che le telefono".
"Ma no, tanto stiamo con i parenti e so dove stanno loro, ci ritroviamo lì" e scappa.

Prima che si perdano i miei me li riprendo e ovviamente li stacco dal pallone a prezzo di ricatto.

"Venite, ci sono cose bellissime e ci prendiamo da bere e forse da mangiare".


Orso offeso rifiuta i sanissimi succhi di carota e more perché vuole la coca cola. Poi vuole le fragole. Poi si offende perché la moneta ai tre ragazzini (meno di 40 anni in tre) che suonavano la chitarra e stavano cantando i Weezer (e non solo gli veniva meglio di Twist and Shuot che hanno fatto dopo, ma ci si fermava un mucchio di gente, tutti quarantenni nostalgici come me che vedere tre cuccioli suonare i nostri oldies goldies vende sempre bene, of course) gliela voleva dare lui.

Poi se dio vuole me li trascino e ci sono anche cose carucce, facciamo tre code agli hamburger (abbandonati quando ho visto che per la ressa li impaninavano mezzi crudi) e altro cibo che ci piacerebbe ma si fa pure fatica a mettersi d'accordo e non perdere il posto in coda con Orso che fa il diavolo a 4 perché dice di avere sete ma insiste per la cocacola, che mi rifuto di compragli con tre bottiglie di tre succhi diversi smezzate in borsa e beva prima quelli (li ha poi finiti il capo a casa).

Le amiche non si trovano, Ennio dice la frase in incipit, massì, mi fido e poi orso è una lagna, lo capisco che voglia farsi i fatti suoi, ci sono 60 mt. di bancarelle e Orso ha appena accettato il compromesso di comprar fragole, due cestini a € 2,50 in un sacchetto trasparente e ci avviamo con calma verso i ragazzini che suonano. Ho ancora 25 minuti e magari ci rifermiamo a giocare.

Ennio non c'è. Lo cerchiamo avanti, indietro, per il mercatino, dov'è, lascio Orso ad ascoltare i ragazzini per muovermi meglio, ma poi mi viene il patema che si perda anche lui.

Non sono veramente preoccupata che gli sia successo quaclosa di brutto, piuttosto che non ci trovi e vada in panico. Il panico nel frattempo lo faccio venire a Orso. Alla fine mi rassegno a tornare al campetto da calcio, perché non so dove cercarlo, non so cosa fare, è sempre più tardi e magari devo andare dalla polizia più vicin, così se poi lo ritrovano mi possono avvertire.

Veramente non so cosa devo fare. E spero di nascosto che abbia fatto un colpo di testa e stia di nuovo al campetto. Ein effetti sta lì a lanciare palle e inseguirle insieme al cagnolino di una signora caruccia.

"Sta lì, per fortuna".
"Mamma, ma che stronzo".
"No, Orso, non dirle queste cose" (però, penso, ha ragione, stronzetto infame, guarda come si sta divertendo il bastardo mentre noi qui con le piccole morti).

Io arrivo con la faccia da tempesta, i nervi scossi, il timer spento da un pezzo, vorrei mettermi a piangere di sollievo e contemporaneamente tritarlo con queste mie mani. Vorrei che al solo vedermi gli venga il senso di colpa istantaneo e fulminante, ma manco mi si fila. E allora oltre a tritarlo vorrei farne puré.

Mi incazzo.
"Ma te l'ho detto che venivo qui".
"No, tu mi hai detto che stavi dai ragazzini che suonavano".
"Non è vero".

Cavolo, ha ragione. Suonare e giocare sono spelen tutti e due. Mi cascano le braccia. Lui mi aveva detto che ci aspettava dai bambini che giocavano, non quelli che suonavano.

"Hai ragione, ho capito, ma mi sono messa paura lo stesso e pure gratis e adesso è tardissimo e andiamo che devo lavorare e sono in ritardo MUOVETEVIIIIII".

Orso adesso si è messo lui a lanciare le palle al cane. Poi si rifuta di seguirmi. Poi fa opposizione passiva e lancia la giacca per terra. Poi mi incazzo io e lancio il sacchetto delle fragole per terra. Poi la crisi isterica viene a lui, per via delle fragole e io le recupero e lui si smuove.

Attraverso la strada urlando come una pazza in italiano dietro una famigliola felice nonni e nipoti che si vede che mi ignorano il più possibile, ma chiamerebbero volentieri la neuro. Orso piange per la metà di fragole che ho abbandonato nell'erba.

Poi è andato tutto benisimo, eh. Al corso ci siamo divertiti da matti, c'erano dei vecchi che ormai sono amici, e c'erano dei nuovi che spero lo diventeranno. E quando sono rientrata i reprobi erano stati messi a letto ma facevano ancora casino.

"Il punto è che tu sbagli a fidarti perché non tieni sufficientemente presente che sono dei bambini e che potreste non capirvi".
Io taccio e penso che la formulazione poteva essere più felice, ma che ha ragione pure lui. Oh, non ha torto nessuno qui, ma mi sfinisco io alla fine.

Difficilmente stamattina in bagno potevo dar torto al capo, ma tra lo scapicollarmi per fargli fare un'ora di parco al sole e uscire all'una per fatti miei, divertirmi da sola in santa pace al mercato e arrivare con calma al lavoro mentre loro marcivano in casa dietro al computer e il capo lavorava, onestamente, continuerò a lottare contro il tempo e a urlare per strada quando le cose vanno male. Perché insieme la maggior parte delle volte ci divertiamo pure.

È tutta una questione di traduzione insufficiente, in fondo. Per questo ultimamente mi diverto di più a fare lezioni di vino che traduzioni.

sabato 6 novembre 2010

Sunday market alla Westergasfabriek



Domani c'è questo mercatino a cui andrò a dare un'occhiata per la prima volta. Il complesso della Westergasfabriek è comunque molto interessante, ci sono parchi giochi, caff'`e, un cinema con programmi per bambini e un sacco di manifestazioni culturali.

Ma soprattutto domani ci sono Annemiek e Hanny con la loro collezione di vestiti per bambini, per ora cucita a mano da loro, presto un brand: mOOK.

Primo volo

"E dobbiamo portarci le medicine, se ne prendiamo, un sacco a pelo, il pigiama e i vestiti in una valigia e una borsina con lo spazzolino da denti e il dentifricio. E un libro o un giochino".

Ennio dopo i drammi e la pausa di riflessione ha chiesto proprio lui senza stimoli o messaggi subliminali di tornare al coro dei bambini. Gli ho detto che poteva, di corsa, ma che doveva pensarci bene ed essere convinto. Giovedi scorso ha ricominciato, ieri ha fatto la lezione al conservatorio senza drammi, sa che da dicembre il venerdi non ha più il doposcuola (e il conflitto di interessi tra il restare lì a giocare e il doverne uscire subito per la lezione col coro).

Giovedì ai giardinetti mi attacca discorso la madre di un altro bambino che ci va da un paio d'anni. E così scopro che il weekend prossimo hanno un weekend di canto, partono venerdì sera e tornano domenica. Ancora non so cosa faranno, eccetto cantare e forse un concerto.

Da un lato mi fa piacere, dall'altro siamo ancora così poco inseriti nel coro, non conosco gli altri genitori e gli altri bambini, lui in fondo neanche, non so se magari venerdì notte gli viene nostalgia. Non ha mai dormito fuori per due notti se non dai nonni o da amici vicino casa. Questi invece me lo portano a Nunspeet, che sta pure fuori provincia.

Lui è tutto felice ed eccitato, io sono convinta che gli faccia bene per capire se in questo coro vuole starci o no e sono contenta che ci vada e abbia voglia. Aspetto mi arrivi la lettera con i dettagli e il bollettino di pagamento della quota di partecipazione. Ma sono sempre la madre chioccia e ansiosa.

"Vuoi il sacco a pelo di papà? "chiedo, che è l'unico che abbiamo "E un cuscino? E magari un pupazzo da abbracciarti, che se vuoi lo nascondi nel sacco a pelo?"

Si, mette a ridere, mi abbraccia e mi si stringe contro nella macchina.
"Questo, voglio" e mi guarda.

Mah, io che dicevo sempre che i miei figli un oggetto di transizione che sia uno non l'hanno mai avuto, mi scopro promossa a pupazzo da abbracciare. E mi fa piacere che mi stia aiutando lui a lasciarlo andare in questo primo volo in autonomia.

giovedì 4 novembre 2010

Differenze


È al compleanno musical-creativo che si vedono chiaramente le differenze tra i miei figli. Nel momento in cui chitarra, banjo e bidone di metallo uso percussione cominciano a suonare, e Ennio sta per terra a percuotere l'aria, e io gli allungo un vassoio di alluminio e gli dico suona, e lui afferra i pennelli sparsi a terra per tenere occupati i bambini disegnando, ma nel frattempo abbandonati, suo fratello si unisce. Con gli stessi attrezzi uno suona e l'altro dipinge.

E poi qualcuno deve spiegarmela bene questa cosa: ma uno che è mancino e vuole imparare a suonare la chitarra, deve per forza impugnarla da destro?

La facciottina sotto al lampione da far volare via è del mio Orsetto, non potevo cancellarla, anche se tecnicamente fa schifo (e che pretendiamo da un telefono, la messa a fuoco?)

E comunque il bello delle feste negli atelier scaciati è che il complesso mastrolindo si limita alla cucina e al bagno. Il resto, tutta vita.

Io adoro queste feste così, e se penso a certe feste da bambini tutte ingessatine (che però siamo belli anche a quelle), mi viene voglia per i prossimi compleanni dei miei di organizzargli le lotte nel fango. così magari posso buttarmici anch'io.

Questo post non serve a niente, ma stavo ripulendo il telefono dalle foto e così vi toccano se siete arrivati fin qui.

mercoledì 3 novembre 2010

Stasera ricomincio con "Vini d'Italia" (confessioni di un'ex-astemia)

Stasera si ricomincia con Vini d'Italia, le mie lezioni con degustazione guidata e mangiarini alla scoperta dei vini italiani. La cena ce la prepara Sebastiano che ci ospita inoltre da Pizza Taxi, in Ceintuurbaan 121. Ricordo che Sebastiano per due volte che ha badato ai miei figli e gli ha fatto le polpette ha scardinato per 3 anni dal loro immaginario le polpette della mamma (sante manine) per sotituirle con le 'pette di 'Tiano.

Quello di stasera mi sembra un bel gruppetto, e poi a me piace tanto quando posso far mangiare e stare in compagnia un gruppo di persone. Da questo punto di vista mi mancano un po' le lezioni di cucina che facevo prima (prima, quando mi sembrava naturale e utile sbattersi per dei mesi per mettere insieme a fatica un gruppetto, che si, ci divertivamo eccome, ma mi rendo conto che mangiar bene non è per gli olandesi una priorità tale da pagare il necessario. E fare opera missionaria in questo senso va bene quando sei giovane, idealista e piena di energie, e non più quando ci sono tante altre cose nella vita che ti danno soddisfazione e richiedono giornate da 48 ore).

Con il vino il discorso è diverso, non solo perché comunque a questi corsi ci vengono veramente un sacco di italiani, ma anche perché per qualche strano corto circuito il discorso vino = qualità = tocca cacciare almeno un po' di soldi sembra essere già innestato in un gruppo più ampio di persone.

Per me che ho passato anni da astemia ha avuto molto senso l'imparare a scoprire cosa c'è esattamente dentro un vino, guardandolo, annusandolo e capendolo. Da questo punto di vista il corso per il diploma da sommelier dell'AIS è fatto molto bene e soprattutto i relatori sono veramente persone speciali.

Ecco, un po' di quell'entusiasmo credo di riuscire a passarlo anche a gente che non ha il minimo interessa a sobbarcarsi un impegno grosso come un corso professionale, ma a cui piace il vino e a cui piace passare una serata in compagnia imparando qualcosa. Ma dovrei riuscirci, visto che ritornano una serie di vecchi amici delle lezioni della scorsa stagione. persone che la stessa teoria già l'hanno fatta, ma che tornano per l'atmosfera e i vini nuovi che ho scelto stavolta.

Certe volte quando mi arrivano degli inviti mi rendo conto che la fase degli aperitivi per incontrare gente nuova l'ho superata da un pezzo. Fare chiacchiere inutili e faticose in un ambiente rumoroso e affollato, bevendo pessimo vino pagato troppo (non nomino il locale, ma è il solito post da fighetti, come vedete il diploma AIS mi ha rovinata per sempre a certi riti sociali) non fa più per me, non per cattiveria, ma proprio non ho tempo.

Datemi invece un gruppo di persone con cui condividere almeno un interesse, magari anche fugacissimo, come questi corsi, ma anche come certi concerti, o conferenze o spettacoli o serate che ci facciamo da Astaroth che poi ci mettiamo a tirar tardi e chiacchierare, ecco, lì si che in qualche modo mi sembra di conoscere solo gente piacevole.

Domenica si ricomincia inoltre con il corso aperitivo, niente cena ma tanti mangiarini buoni che farò io sabato. Perché come mi piace avere la scusa per cucinare per gente che apprezza quel pelo di più dei maschi di casa, ecco, è la parte più rilassante dei miei weekend.

Se vi interessa ho ancora qualche posto last-minute:
3 lezioni con cena il mercoledi dalle 20 alle 22 costano € 145,
3 lezioni-aperitivo la domenica dalle 17 alle 19 € 99.

E a dicembre, i vini per le feste: Bollicine l'11 dicembre e Like wine for chocolate il 12 dicembre, tutte e due le volte dalle 17 alle 19.

020-419 7484 o info(chiocciola)madrelingua.com
.

martedì 2 novembre 2010

All' Ennio risanato

Lunedi è ricominciata la scuola dopo le vacanze d'autunno ed Ennio aveva mal di pancia, mal di testa e male alle ossa delle gambe. Che è un po' il modo in cui ho passato io le vacanze e meno male che 3 giorni sono andati al doposcuola e un giorno li ho collocati da amici vari (santo padre dell'amico che è enuto a prendersi Ennio e già che c'era mi ha pure portato orso a destinazione).

Insomma, l'ho tenuto a casa lunedi, che il pomeriggio iniziava anche con la terapeuta e stare un po'tranquilli e sereni non guastava.

"Guarda che zoppica", fa il capo, "dice che venerdì è caduto dalle scale al doposcuola, io lo porterei dal medico già che sta a casa".
"Pronto direttrice? Ennio resta a casa, ha un principio d'influenza e lo devo portare dal medico perché venerdì è caduto dalle scale lì da voi".
"Oh cielo, è caduto? Come sta? Ma era comunque al doposcuola, no?"

Che sono poi le stesse scale, ma magari le assicurazioni sono diverse.

Poi che durante le vacanze anche il nostro medico era via l'ho scoperto la settimana scorsa che mi sono dovuta far cacciare una scheggia dal piede dal sostituto, e che tutti l'aspettavano al varco l'ho scoperto telefonando e ottenendo un appuntamento solo oggi, con il sostituto. Manco oggi è andato a scuola perché alla sola proposta si è messo a piangere e giuro che quest'anno non gliel'ho mai data vinta ma stavolta mi è parso utile e necessario.

Stamattina mail della terapeuta, da cui ieri è andato volentieri e si è divertito.
Solo un breve messaggio per dirti che secondo me ieri si è trovato bene. Mi è sembrato rilassato e ha saputo dire chiaramente cosa gli dà dei problemi. Proprio bravo. Ma che figlio caruccio che avete. E a scuola come sta andando? Ci vediamo venerdi prossimo.

Che direi che è incoraggiante. Insomma abbiamo riordinato i lego scientificamente 9i 2/3, poi ci siamo stufati e abbiamo buttto il resto alla rinfusa in una scatola). Abbiamo fatto i biscotti, preso il caffé e cornetti alla Coffee Company, mi ha accompagnata a fare agopuntura e poi dopo avermi visto infilzata se ne è andato a guardare l'allenamento di aikido e faceva le mosse allo specchio quando non c'era nessuno in palestra. Michael Jackson.

E non sapevamo cosa ci aspettava.

Vado a riprendere Orso al doposcuola e mi trovo tutte le maestre in affanno:
"Ma come sta Ennio, ma è vero che è caduto qui da noi?"
"E non ha detto niente, non ne sapevamo nulla".
"Ma si è fatto male, come sta?"
"E non viene neanche a scuola".
"Calma, sta bene, al piede non ha nulla, lo sapete come sono i bambini, cadono, si rialzano e continuano a far danno. E l'assenza è più un attacco di pecondrìa che altro, domani torna".
"Dio che paura, Orso ci ha detto che era caduto stava in un lago di sangue e l'avevano ricoverato in ospedale".

Speriamo Ennio sia definitivamente risanato o qui Orso per eccesso di empatia chissà che mi combina.

lunedì 1 novembre 2010

Piccolo grande amore

"Ti dico una cosa che però non devi dire a nessuno, non devi scriverla nel blog, non la devi dire a Ennio e neanche a tutto il mondo".
"Non la dico a nessuno".

Non ditemi che ve l'ho detto.

"Ma a lei glielo hai detto?"
"No".
"Secondo me però almeno a lei glielo devi dire, è una cosa bellissima".
"Quando siamo grandi abitiamo insieme".

A me piace moltissimo questa bimba, anche se insieme quei due sono pericolosi. Troppo vivaci, si mandano in fibrillazione reciproca, che giusto il Valium. Io le piaccio, non so come e perché ma sono un paio d'anni che mi è affezionata, mi chiama, mi racconta. Ho sempre pensato che era perché fosse innamorata di Ennio, che peraltro non vuole saperne.



Comunque sono contenta. Che sia innamorato e che me l'abbia detto.