Detta domanda mi è stata fatta l' altra sera in pizzeria da figlio 1. Figlio 2 stava mettendo da parte le croste della sua pizza per chiedermene un' altra (vedi che se mi rifiuto di fargli bere checchessia che non sia acqua se non come dessert, la pizza la finiscono?) e non seguiva quindi il discorso.
Visto che io faccio bene a non avere la TV in casa? Perché in pizzeria invece del solito calcio sullo schermo c' era uno speciale su Freddy Mercury e quel paio paio di canzoni di cui hanno fatto vedere degli spezzoni di concerto e We will rock you la sanno, We are the champions pure, si fa presto a mettersi a seguire il tutto.
"Ma veramente Freddy Mercury è morto?"
"Si, l' hanno appena detto, un sacco di anni fa".
"Ma come è morto?"
"Di AIDS, che è una malattia".
Silenzio, mumble mumble, io mi sparo un morso di prosciutto crudo e ruchetta.
"Ma come si prende questa malattia?"
"Se ti va nel sangue il sangue di qualcuno che ce l' ha".
Il mio compare Seba lancia un' occhiata di sguincio, non so se significhi qualcosa. Tanto il resto ne parliamo in macchina.
"Ma come fai a farti venire nel sangue il sangue di qualcun altro?"
"Veramente non è solo il sangue, è anche il seme, lo sai no cos' è il seme (sempre rimandare lo studente ai capitoli già svolti) e in genere tutti i liquidi che produci con il corpo (semplificare, ha 9 anni, mica posso mettermi a fare l' analisi comparata dei fluidi corporei se sto guidando con l' obiettivo di averli a letto entro le 20, vero?).
A casa, al momento della favola della buonanotte mi fa la richiesta:
"No, parlami dell' AIDS".
Parlo di AIDS.
Parlando di AIDS parliamo di sesso. Del fatto che l' AIDS ci ha costretti a riconsiderare, se ce n' eravamo scordati, l' importanza di avere rapporti sicuri. Spiego cos' è un raporto sicuro (sempre con parole e parabole adatte all' età).
Faccio il discorso rapporti promiscui e non.
"Ma allora tu e papà, voi avete fatto sesso due volte per avere noi?"
"No, separiamo le due cose. Si fa sesso per avere dei bambini. Ma lo si fa anche perchè ti piace farlo, perchè ci si piace, perchè ci si vuole bene, lo fai sempre con la stessa persona o con tanti. Io e pap`a preferiamo farlo solo noi due, ma ci sono anche persone che hanno sesso con persone diverse e se sono tutti d' accordo va bene uguale. E comunque no, non lo abbiamo fatto solo due volte, ma più spesso".
"Tutti i giorni?"
Non esageriamo.
"Guarda che quando sei appena innamorato forse lo fai tutti i giorni, ma normalmente un po' di meno, e non ci dimentichiamo che chi ha certi bambini piccoli che gli si infilano continuamente nel lettone, forse lo fa meno di chi non ha nessuno che lo interrompe".
Ecco, l' ho detto. Chiamate il Telefono Azzurro.
Visualizzazione post con etichetta tutto quello che NON avrei voluto sapere sul sesso ma abito ad Amsterdam e mi tocca. Mostra tutti i post
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venerdì 11 novembre 2011
lunedì 27 giugno 2011
Ennio fa due più due sul sesso
Veramente devo stare più attenta a quello che dico ai bambini. O magari a come glielo dico. Tempo fa c' era stata tutta la discussione sul sesso, i siti porno e la conclusione faticosamente raggiunta che il sesso è una cosa essenziale e bellissima e comunque per gli adulti, che adulti che fanno sesso con i bambini fnno una cosa bruttissima e qualsiasi dubbio in questo senso va immediatamente riferito a mamma e papà che provvederanno a risolvere tutto. E comunque il porno è la brutta copia del sesso, perchè è una cosa finta e quindi non è sbagliato perchè ci mancano le emozioni e il sentimento e per questo smettetela di andare su quel maledetto portale di cui vi passate il nome a scuola.
Va bene no? Siamo dei genitori responsabili no? Il mondo è cattivo e senza terrorizzarli ai bambini vanno messi quel paio di punti fermi su cosa è lecito o meno.
Te la credevi, Ba, che finiva qui?
La settimana scorsa, in macchina Ennio mi tira fuori il discorso del porno, mannaggia a me che per amore di battuta e per togliermeli di torno che giorni prima mi stavanp sfinendo con uno di quei giochini che devi dire i tre lavori che ti piacciono di più al mondo e tre di questo e tre di quell' altro e tre secondi che avete per piantarla e farmi finire di lavorare e smettetela di farmi domande inutili che mi deconcentrate, ai tre lavori che non avrei mai voluto fare ci ho messo: l' attrice porno. E lì si sono messi a ridere. Solo che [oi ci siamop tornati e io lo sapevo mentre lo dicevo che me ne sarei pentita, mannaggia a me e le battute.
"Perchè mamma, quei signori stupidi che guardano i film porno..." (i signori stupidi sono pure quelli che bevono troppa birra e poi fanno gli scemi e urlano in strada, per capirci)
" Si, ma amore se sei grande a guardarsi un film porno ogni tanto non c' è niente di strano, lo fa tanta gente, basta non esagerare come con tutte le cose".
"Ma allora anche... noi, papà non li guarda mai".
"Massì che quando era studente se li guardavano tutti insieme con quelli che abitavano con lui".
(Poi il capo ha detto che non capisce come mi sia venuta in mente una cosa del genere, io invece mi ricordavo che un suo coinquilino lavorava alla videoteca e ogni tanto ne riportava qualcuno a casa, devo aver capito male, ed ecco come si diffondono voci false e tendenziose, resta il fatto che mi ricordo benissimo che una delle prime volte che siamo usciti insieme il capo ha tentato di spiegarmi in inglese la differenza fondamentale tra i film hard porno e softporno e io non l' avevo capita per niente, siamo fatti cos^`in questa famiglia, poi uno dice che do informazioni sbagliate ai bambini, per forza).
Ed era la prima,
Ieri primo momento mio di relax del weekend (sabato barbecue con la squadra di calcio sotto la pioggia, ma già rimandato,m domenica inaugurazione tempo tropicale e gazebo in giardino per pranzo e cena, più una traduzione giurata di uno che ha fretta e io ho avuto la dabbenaggine di farmela portare e insomma, la mattina libera mi è andata a fare empowering a un ragazzo senza prospettive in Italia che vuole cambiare vita qui e me ne sono pentita amaramente, che a me le due ore a piegarmi il bucato e mettere a posto in santa pace senza maschi che stavano in piscina, mi faceva pure bene), mi piazzo a letto con il giornale.
Ennio ancora in mutande, che le domeniche sono fatte per girare in mutande, specie se fa caldo, mi si infila sotto il lenzuolo, si aggomitola, insomma vuole starmi vicino e io apprezzo. E si gira e si rigira e mi chiede cose e insiste per farsi ridare il computer e io che gli dico che se mi deve scocciare meglio che se ne vada, ma in fondo mi piace averlo lì e poi, come sempre, la domanda mazzata in testa, sempre confuse e biascicate, le domande difficili, che io vorrei essere sicura di aver capito bene e so che non posso chiedere troppi chiarimenti o si chiude a riccio.
"Mamma, ma è vero che esistono quelle mamme pazze che fanno sesso con i figli, ecco, ma questi bambini mumble mumble?"
Ossignore allontanami questo calice. Ma come gli vengono in mente queste cose? Ma chi gliele dice?
"Ennio, aspetta, spiegami bene, io non conosco nessuno che abbia una situazione del genere, ma scherziamo, i genitori NON FANNO sesso con i figli, non so cosa risponderti".
"Ma quei bambini cosa pensano?"
"Non ho idea, comunque gli adulti che fanno sesso con i bambini fanno una cosa sbagliata, e in generale i bambini se ne accorgono che una situazione non è come dovrebbe essere, che c' è qualcosa di strano, quindi i bambini sono in realtà molto bravi, basta che seguono il loro istinto".
E ditemi brava che non ho attaccato subito con i miei distinguo, i ma, i forse, i qualche volta, i potrebbe pure essere, no, mi sono stata zitta e ho dato riposte brevi, comprensibili e inequivocabili, posso migliorare, posso farcela a non confondergli ulteriormente le idee.
Poi se ne è andato a giocare, ma ormai a me la voglia di leggere era passata e stavo tutta mumble mumble. Poi approfitto del capo che entra a farmi una coccola per riferirgli la cosa, e gli rovino tutta la poesia della coccola coniugale della domenica pomeriggio e quasi quasi mi chiedo se non sia meglio andare a pensare a qualcosa per cena.
Poi ceniamo in giardino, chiacchieriamo, il capo va a metterli a letto, io sgombro e cazzeggio e quando salgo mi fa:
"Gliel' ho chiesto a Ennio, dice che glielo hai detto tu, secondo me gli hai detto dell' altro e lui ha fatto due più due".
Eccerto, se tu spieghi al bambino che ci sono adulti malintenzionati, anche i genitori sono adulti, anche i genitori potrebbero essere malintenzionati. Meglio chiederlo per accertarsene. Fila, ma resta un argomento che mi mette a disagio.
Poi salgo a vedere se dormono, Orso che al momento è in attesa di letto nuovo e dorme su due materassi sovrapposti sta tutto nudo, scivolato per terra, avvinghiato al copripiumino vuoto mentre il piumino latita in giro, e tocca raddrizzarlo ed eliminare direttamente il piumino, tanto fa caldo, ma se dovesse rinfrescare di notte glielo metto appoggiato ai piedi, che Orso è quello che già da neonato non si scopriva mai e si ricopre nel sonno, si voltava e plink, con la punta dell' alluce si tirava dietro coperta, lenzuoli piumini eccetera.
Ennio è sveglio.
"Mi racconti una storia di quando eri piccola tu?"
Le nostre parabole che servono tanto a capire cosa succede al mondo.
"C' è qualcosa che magari ti fa paura? Così vedo se ho qualcosa da raccontarti su quello".
"Io ho paura che mi rapiscano per il sesso".
Aha.
"Guarda amore, questa cosa però non succede praticamente mai. Ci sono tanti bambini e questa cosa qui succede davvero così poco spesso che non ti devi preoccupare. Però è importante che tu lo sappia e che sappia quali sono i comportamenti strani di certi adulti, così sai quando stare attento. Per esempio io una volta a Tortoreto stavo tornando a casa in bicicletta sul lungomare, di giorno e a un certo punto c' è la colonia delle suore in spiaggia, quella che portano i bambini al mare. E lì un signore mi ferma e mi chiede se posso aiutarlo, pensa che lo abbia punto una vespa sulla schiena solo che non ci può guardare e vuole che lo faccia io. E a me sinceramente sembrava una cosa strana, un signore grande che chiede a una bambina di guardargli la schiena e gli ho detto che lì c' erano le suore con la colonia e che sicuramente avevano la cassetta del pronto soccorso, di chiedere a loro. Ma lui insisteva, e anche se io non ero convinta per niente, non volevo andare a vedergli la schiena e lui parlava e io a un certo punto sono scappata. Perchè uno già fa tanta fatica a dire di no e se quell' altro parla e parla, e poi magari mi convince a fare una cosa che non voglio, ho pensato, meglio che scappo così non lo sento più, e sono corsa alla bicicletta e me ne sono andata".
"Ma era un signore cattivo?"
"Non lo so, magari non lo era, ma la situazione mi sembrava strana, io non lo conoscevo e se non sai cosa fare è meglio scappare".
Poi torno giù dal maschio alfa e riferisco:
"Non lo so, capo, mi sa che sto sbagliando tutto e gli creo soltanto delle paure inutili, ma che devo fare?"
"Non lo so neanch' io, a me per fortuna da piccolo non è mai successo nulla, però nemmeno io lo so fino a che punto gli dobbiamo dire qualcosa".
Insomma secondo me gli essenziali li sa:
- gli adulti non fanno sesso con i bambini perchè se lo fanno sbagliano e vanno in prigione
- i genitori non fanno sesso con i propri figli e in generale non lo si fa tra parenti stretti ("ma se la regina gli dà il permesso un fratello può sposare una sorella, mamma, io lo so", "No amore, non credo, al massimo se sono cugini")
- se una situazione non ti convince fidati del tuo istinto e se non sai cosa fare, scappa.
Adesso spero che ci dorma sopra la notte. Anche perchè quest' estate li voglio mandare alla colonia giornaliera del comune e non ci dormo io la notte già fin da adesso che manco li ho iscritti.
E lo so da dove viene, da quando mio fratellino a 12 anni doveva andare in colonia da solo in Polonia e come mia madre quando era toccato a me mi aveva istruita su mestruazioni e simili, se mi fossero arrivate mentre ero lontana, con lui i miei si erano posti il problema di avvertirlo.
"Italo, guarda, tu sei un bambino grande, lo sappiamo che in colonia ti divertirai, io, ecco, volevo solo avvertirti, che sai, certe volte ci sono dei signori cattivi, che magari vogliono fare male ai bambini, e se per caso, ma tanto non succede, però ecco, se incontri uno di questi signori cattivi..."
"Papà, ma cosa mi vogliono ESATTAMENTE fare questi signori cattivi?"
e lì mio padre poveretto si è incartato da pazzi e ha rimesso la questione in mano a mia madre, che sempre col suo modo pratico e non impicciata dagli infiniti tabù linguistici dell' italiano che in fondo non era la lingua sua e certe cose si dicono più facilmente e direttamente in un' altra lingua gli ha risposto che magari cercavano di mettergli il pipitto nel sedere. Che erano altri tempi, signora mia, e non avevamo la televisione e Internet a suggerire ai poveri genitori preoccupati le infinite seghe mentali che si possono fare sui figli nei loro infiniti dettagli.
Ecco, io uguale a mio padre, mi incarto e poi non so bene come venirne fuori, c' è però da dire che figli come Ennio e mio fratello non te la rendono neanche più facile la missione di genitore.
Va bene no? Siamo dei genitori responsabili no? Il mondo è cattivo e senza terrorizzarli ai bambini vanno messi quel paio di punti fermi su cosa è lecito o meno.
Te la credevi, Ba, che finiva qui?
La settimana scorsa, in macchina Ennio mi tira fuori il discorso del porno, mannaggia a me che per amore di battuta e per togliermeli di torno che giorni prima mi stavanp sfinendo con uno di quei giochini che devi dire i tre lavori che ti piacciono di più al mondo e tre di questo e tre di quell' altro e tre secondi che avete per piantarla e farmi finire di lavorare e smettetela di farmi domande inutili che mi deconcentrate, ai tre lavori che non avrei mai voluto fare ci ho messo: l' attrice porno. E lì si sono messi a ridere. Solo che [oi ci siamop tornati e io lo sapevo mentre lo dicevo che me ne sarei pentita, mannaggia a me e le battute.
"Perchè mamma, quei signori stupidi che guardano i film porno..." (i signori stupidi sono pure quelli che bevono troppa birra e poi fanno gli scemi e urlano in strada, per capirci)
" Si, ma amore se sei grande a guardarsi un film porno ogni tanto non c' è niente di strano, lo fa tanta gente, basta non esagerare come con tutte le cose".
"Ma allora anche... noi, papà non li guarda mai".
"Massì che quando era studente se li guardavano tutti insieme con quelli che abitavano con lui".
(Poi il capo ha detto che non capisce come mi sia venuta in mente una cosa del genere, io invece mi ricordavo che un suo coinquilino lavorava alla videoteca e ogni tanto ne riportava qualcuno a casa, devo aver capito male, ed ecco come si diffondono voci false e tendenziose, resta il fatto che mi ricordo benissimo che una delle prime volte che siamo usciti insieme il capo ha tentato di spiegarmi in inglese la differenza fondamentale tra i film hard porno e softporno e io non l' avevo capita per niente, siamo fatti cos^`in questa famiglia, poi uno dice che do informazioni sbagliate ai bambini, per forza).
Ed era la prima,
Ieri primo momento mio di relax del weekend (sabato barbecue con la squadra di calcio sotto la pioggia, ma già rimandato,m domenica inaugurazione tempo tropicale e gazebo in giardino per pranzo e cena, più una traduzione giurata di uno che ha fretta e io ho avuto la dabbenaggine di farmela portare e insomma, la mattina libera mi è andata a fare empowering a un ragazzo senza prospettive in Italia che vuole cambiare vita qui e me ne sono pentita amaramente, che a me le due ore a piegarmi il bucato e mettere a posto in santa pace senza maschi che stavano in piscina, mi faceva pure bene), mi piazzo a letto con il giornale.
Ennio ancora in mutande, che le domeniche sono fatte per girare in mutande, specie se fa caldo, mi si infila sotto il lenzuolo, si aggomitola, insomma vuole starmi vicino e io apprezzo. E si gira e si rigira e mi chiede cose e insiste per farsi ridare il computer e io che gli dico che se mi deve scocciare meglio che se ne vada, ma in fondo mi piace averlo lì e poi, come sempre, la domanda mazzata in testa, sempre confuse e biascicate, le domande difficili, che io vorrei essere sicura di aver capito bene e so che non posso chiedere troppi chiarimenti o si chiude a riccio.
"Mamma, ma è vero che esistono quelle mamme pazze che fanno sesso con i figli, ecco, ma questi bambini mumble mumble?"
Ossignore allontanami questo calice. Ma come gli vengono in mente queste cose? Ma chi gliele dice?
"Ennio, aspetta, spiegami bene, io non conosco nessuno che abbia una situazione del genere, ma scherziamo, i genitori NON FANNO sesso con i figli, non so cosa risponderti".
"Ma quei bambini cosa pensano?"
"Non ho idea, comunque gli adulti che fanno sesso con i bambini fanno una cosa sbagliata, e in generale i bambini se ne accorgono che una situazione non è come dovrebbe essere, che c' è qualcosa di strano, quindi i bambini sono in realtà molto bravi, basta che seguono il loro istinto".
E ditemi brava che non ho attaccato subito con i miei distinguo, i ma, i forse, i qualche volta, i potrebbe pure essere, no, mi sono stata zitta e ho dato riposte brevi, comprensibili e inequivocabili, posso migliorare, posso farcela a non confondergli ulteriormente le idee.
Poi se ne è andato a giocare, ma ormai a me la voglia di leggere era passata e stavo tutta mumble mumble. Poi approfitto del capo che entra a farmi una coccola per riferirgli la cosa, e gli rovino tutta la poesia della coccola coniugale della domenica pomeriggio e quasi quasi mi chiedo se non sia meglio andare a pensare a qualcosa per cena.
Poi ceniamo in giardino, chiacchieriamo, il capo va a metterli a letto, io sgombro e cazzeggio e quando salgo mi fa:
"Gliel' ho chiesto a Ennio, dice che glielo hai detto tu, secondo me gli hai detto dell' altro e lui ha fatto due più due".
Eccerto, se tu spieghi al bambino che ci sono adulti malintenzionati, anche i genitori sono adulti, anche i genitori potrebbero essere malintenzionati. Meglio chiederlo per accertarsene. Fila, ma resta un argomento che mi mette a disagio.
Poi salgo a vedere se dormono, Orso che al momento è in attesa di letto nuovo e dorme su due materassi sovrapposti sta tutto nudo, scivolato per terra, avvinghiato al copripiumino vuoto mentre il piumino latita in giro, e tocca raddrizzarlo ed eliminare direttamente il piumino, tanto fa caldo, ma se dovesse rinfrescare di notte glielo metto appoggiato ai piedi, che Orso è quello che già da neonato non si scopriva mai e si ricopre nel sonno, si voltava e plink, con la punta dell' alluce si tirava dietro coperta, lenzuoli piumini eccetera.
Ennio è sveglio.
"Mi racconti una storia di quando eri piccola tu?"
Le nostre parabole che servono tanto a capire cosa succede al mondo.
"C' è qualcosa che magari ti fa paura? Così vedo se ho qualcosa da raccontarti su quello".
"Io ho paura che mi rapiscano per il sesso".
Aha.
"Guarda amore, questa cosa però non succede praticamente mai. Ci sono tanti bambini e questa cosa qui succede davvero così poco spesso che non ti devi preoccupare. Però è importante che tu lo sappia e che sappia quali sono i comportamenti strani di certi adulti, così sai quando stare attento. Per esempio io una volta a Tortoreto stavo tornando a casa in bicicletta sul lungomare, di giorno e a un certo punto c' è la colonia delle suore in spiaggia, quella che portano i bambini al mare. E lì un signore mi ferma e mi chiede se posso aiutarlo, pensa che lo abbia punto una vespa sulla schiena solo che non ci può guardare e vuole che lo faccia io. E a me sinceramente sembrava una cosa strana, un signore grande che chiede a una bambina di guardargli la schiena e gli ho detto che lì c' erano le suore con la colonia e che sicuramente avevano la cassetta del pronto soccorso, di chiedere a loro. Ma lui insisteva, e anche se io non ero convinta per niente, non volevo andare a vedergli la schiena e lui parlava e io a un certo punto sono scappata. Perchè uno già fa tanta fatica a dire di no e se quell' altro parla e parla, e poi magari mi convince a fare una cosa che non voglio, ho pensato, meglio che scappo così non lo sento più, e sono corsa alla bicicletta e me ne sono andata".
"Ma era un signore cattivo?"
"Non lo so, magari non lo era, ma la situazione mi sembrava strana, io non lo conoscevo e se non sai cosa fare è meglio scappare".
Poi torno giù dal maschio alfa e riferisco:
"Non lo so, capo, mi sa che sto sbagliando tutto e gli creo soltanto delle paure inutili, ma che devo fare?"
"Non lo so neanch' io, a me per fortuna da piccolo non è mai successo nulla, però nemmeno io lo so fino a che punto gli dobbiamo dire qualcosa".
Insomma secondo me gli essenziali li sa:
- gli adulti non fanno sesso con i bambini perchè se lo fanno sbagliano e vanno in prigione
- i genitori non fanno sesso con i propri figli e in generale non lo si fa tra parenti stretti ("ma se la regina gli dà il permesso un fratello può sposare una sorella, mamma, io lo so", "No amore, non credo, al massimo se sono cugini")
- se una situazione non ti convince fidati del tuo istinto e se non sai cosa fare, scappa.
Adesso spero che ci dorma sopra la notte. Anche perchè quest' estate li voglio mandare alla colonia giornaliera del comune e non ci dormo io la notte già fin da adesso che manco li ho iscritti.
E lo so da dove viene, da quando mio fratellino a 12 anni doveva andare in colonia da solo in Polonia e come mia madre quando era toccato a me mi aveva istruita su mestruazioni e simili, se mi fossero arrivate mentre ero lontana, con lui i miei si erano posti il problema di avvertirlo.
"Italo, guarda, tu sei un bambino grande, lo sappiamo che in colonia ti divertirai, io, ecco, volevo solo avvertirti, che sai, certe volte ci sono dei signori cattivi, che magari vogliono fare male ai bambini, e se per caso, ma tanto non succede, però ecco, se incontri uno di questi signori cattivi..."
"Papà, ma cosa mi vogliono ESATTAMENTE fare questi signori cattivi?"
e lì mio padre poveretto si è incartato da pazzi e ha rimesso la questione in mano a mia madre, che sempre col suo modo pratico e non impicciata dagli infiniti tabù linguistici dell' italiano che in fondo non era la lingua sua e certe cose si dicono più facilmente e direttamente in un' altra lingua gli ha risposto che magari cercavano di mettergli il pipitto nel sedere. Che erano altri tempi, signora mia, e non avevamo la televisione e Internet a suggerire ai poveri genitori preoccupati le infinite seghe mentali che si possono fare sui figli nei loro infiniti dettagli.
Ecco, io uguale a mio padre, mi incarto e poi non so bene come venirne fuori, c' è però da dire che figli come Ennio e mio fratello non te la rendono neanche più facile la missione di genitore.
lunedì 14 marzo 2011
Pavimento pelvico, incontinenza, rieducazione e lady-balls
Immagine trafugata dal sito http://www.suzanneschelhaas.nl
Ogni tanto ne ho parlato ma su richiesta riassumo. Il pavimento pelvico è l' insieme di muscoli che rivestono il fondo delle pelvi. Subito sopra ci stanno un sacco di organi tipo la vescica e l' utero che ci si appoggiano e se la gravità non è un' opinione, ci pesano sopra. Quando facciamo pipì basta rilasciare alcuni di questi muscoli e splosh.
In realtà, anche se molte di noi sbagliando lo fanno, non occorre spingere per liberarsi la vescica, basta lasciarsi andare.
Per tanti motivi diversi il pavimento pelvico, come tutti i muscoli esercitati poco o male, si indebolisce e allora può succedere che sotto determinati sforzi, tipo un colpo di tosse, una risata, sollevare dei pesi, si perdano delle gocce di urina. La perdita involontaria di feci o urina si chiama incontinenza.
Questo dell' incontinenza è un grosso tabù, specie per le donne di una certa età, però spesso si vive come una cosa inevitabile, mentre basta un minimo di rieducazione per arginare il problema in tantissimi casi. Quanto sia grosso il problema me ne sono accorta leggendo tra i commenti di un qualche blog la domanda: ma perchè mia madre improvvisamente è diventata una fanatica del salvaslip che manco io lo uso? eh, perchè psicologicamente il salvaslip, anche se ha la stessa funzione, è più accettabile di un pannolino da adulti. Sennò che li hanno inventati a fare?
Una tipica situazione in cui il pavimento pelvico viene sottoposto a uno stress notevole sono la gravidanza e il parto. Per questo ai corsi preparto ci insegnano tutta una serie di esercizi per rinforzare in muscoli, tipo il famoso ascensore che non ho mai capito bene come funzionasse, o altri che si basano sulla contrazione e il rilasciamento dei muscoli. Un esempio tipico per capire come farli questi esercizi è quello di cominciare a svuotare la vescica e quando siamo a metà interrompere. I muscoli che contraiamo in quel momento sono gli stessi che dobbiamo contrarre ritmicamente, quelle 10-20 volte tutte le mattine, a scopo prevenzione e manutenzione dell' attrezzatura.
Ora, io non so se voi siete di quelle che tutte le mattine riescono a fare il saluto al sole, 20 minuti di ginnastica, lavarsi tutti i denti uno a uno per due minuti a testa ed altre ottime e sane pratiche igieniche. Io per quanto mi riguarda cerco di ignorare la sveglia il più possibile per poi partire di corsa come se, dice la mia amica Betta che ha di queste espressioni da bolognese, come se avessi la Nimbus 2000 di Harry Potter puntata sul coccige che spinge. A sera svengo a letto, cara grazia se riesco a lavarmi i denti. Sullo struccarmi non mi pronuncio perchè proprio per questo motivo tendo ad evitare di truccarmi, con la scusa che lo stile Savon de Marseille mi si addice tanto.
Figuriamoci se mi ricordo di avere un pavimento pelvico che andrebbe esercitato. Anzi, siccome io sono un esempio da manuale di quello che dicono sul parto, che poi ti dimentichi tutto, ho infatti ricordi molto carini e empowering del mio primo parto, eccetto che chiunque altro che è stato nei paraggi se lo ricorda come un incubo assoluto, visto che avevo spinte leggerissime e inutili e che dopo due ore erano tutti pronti a cacciar fuori Ennio con le buone o le cattive.
(Un bel parto interdipartimentale, mi hanno detto in seguito, hanno cacciato gente da non so quanti reparti per venire ad assistermi), Il quale Ennio, povera stella, che fatica nascere, nel frattempo tutti i segnali di stress che poteva dare li aveva belli che dati, e proprio grazie a detti sintomi di stress l' equipe pronta a intervenire ha aspettato quell' attimo per ripulire la scena del delitto prima di attaccare la ventosa e a quel punto a forza di muscoli e testardaggine l' ho cacciato fuori. Uno sforzo spaventoso. Il risultato è che per un paio di anni mi sono ritrovata il pavimento pelvico fantasma, nel senso del piede amputato che ti senti ancora, ma al contrario: quei muscoli lì li avevo ancora, ma era come non averli perchè non me ne accorgevo.
Poi ho fatto un secondo figlio, io insisto che sia avvenuto per partenogenesi e pura testardaggine perchè per come stavo messa, non so bene cosa sia successo, se c' ero dormivo e se dormire è reato manco quello facevo, però dio esiste e anche Orso è nato naturalmente, a tempo record e due ore dopo stavo seduta sul pavimento di casa a gambe incrociate a presentare Ennio al fratello e mia suocera che chiede:
" Ma come fai a stare a gambe incrociate, non ti hanno messo i punti?"
si, me li hanno messi, ma cosa vuoi che sia.
Intanto continuavo ad alzarmi quelle due volte a notte per andare in bagno e dopo 4 anni una si sarebbe pure scocciata. Per fortuna uscì con Betta il discorso, che Betta mi ha portata in quel periodo a fare la qualunque, respirazione consapevole, camminate sul fuoco, weekend tra i boschi a farsi le terapie di gruppo per la ricerca del sè, che mi hanno fatto tanto bene a parte il fatto che il meccanismo degli esercizi era talmente trasparente, che non so se l' ho fatto bene il corso.
Con Betta commentavo il famoso articolo di Jacopo Fo sui muscoli vaginali e i vaffanculo che gli mandò mezza sinistra femmina italiana, della serie: e mò pure gli esercizi ai muscoli vaginali tocca farvi, brutti maschi sciovinisti e rompicoglioni, imparate voi invece a identificare al primo tocco il punto G e poi ne riparliamo (si, non proprio in questi termini, ma una roba del genere). Che io mi chiedo, ma le donne di destra se lo leggono Jacopo Fo o il discorso piacere, vagina e punto G lo hanno delegato a figure più meritevoli, tipo la Santanchè? No, mi piacerebbe saperlo, lo chiedo alle elettrici di destra che dovessero passare da queste parti.
Comunque stavo dicendo a Betta, scusate le infinite divagazioni, che se ci fosse stato un corso in cui in un weekend ti insegnano a recuperare il contatto con la muscolatura circum-idraulica, altro che il sè, io sarei stata pronta a partire e lei mi fa:
" Ma ci sono le palline".
Mi si aprì un mondo, nonchè mi toccò per la prima volta in vita mia a entrare in un sex-shop, perchè hai voglia a leggere sulle confezioni: raccomandate dall' associazione nazionale ostetriche, un' ostretrica una che ne ne parli la devo ancora beccare.
Sicuramente dipende dal fatto che oltre a funzionare come si deve queste palline, a volerci sprecare un po' di tempo e buona volontà, poi dipende perchè lo sappiamo tutti che ogni persona fa storia a sè, ma insomma, ci si può anche giocare e pure avendo un pavimento pelvico d' acciaio si possono tranquillamente usare a puro scopo di piacere personale.
O come diceva una coppia su un sito belga che ho cercato apposta (peccato mi si aprissero ogni due minuti delle finestre di chat con porcone di tutti i tipi che mi volevano conoscere, ma ho gentilmente declinato) non solo mettendole e andandoci in giro a far commissioni come sempre, una prova piacere, anche se non del tipo esagerato che hai orgasmi a ripetizione, dicono loro (e che peccato, l' orgasmo a ripetizione in fila dal macellaio onestamente è un' esperienza che mi manca) ma torni a casa la sera pronta a strappar di dosso le mutande al marito, e in più fa bene alla salute, dicevano loro, e io che le ho sempre viste e usate per la salute, ieri sera leggendo quel sito e cliccando la crocetta delle finestre di chat, mi chiedevo se sono io che sono fatta male.
Come sono fatte
In ogni caso, sono due palline di silicone sui 2 cm. di diametro tenute insieme da un cordino, rivestito o meno in silicone, e con un altro cordino tipo tampone per tirarle fuori. Internamente sono cave e hanno un contrappeso, il che fa tanto bene per stimolare la muscolatura involontaria che è quella fondamentale, e che essendo involontaria hai voglia a fare gli esercizi, quella reagisce ad altri segnali e bisogna fregarla di nascosto.
Come usarle
Le palline vanno lubrificate con l' olio di mandorle, la crema K-Y o quello che vi pare prima di venir inserite in vagina, da sdraiate e rilassate, ma aiuta anche stare sul bidè con tanta acqua che scorre, e vanno lubrificate entrambe. Se c' è attrito nell' inserirle fermatevi, rilubrificate e ricominicate, a insistere si rischia di farsi male, cosa che dura quel paio di giorni e impiccia i doveri coniugali, che già dopo aver fatto figli tocca seguire la botta di passione e privacy dove e come si presenta. (E penso che si capisca perchè una che come tocca letto a sera sviene si scorda di usarle).
All' inizio si possono tenere stando sdraiate (soprattutto perchè una che sta messa proprio male, tipo le neomamme, a volte come si alza le perde. Poi però ci si può girare per casa e nel momento che ci sentiamo sicure e se ci va, anche andarci in giro. Non credo che arriverò al virtuosismo dell' amica di Betta che ci andava a cavallo (anzi, alla sola idea mi vien male), ma il mondo è bello perchè siamo tutti fatti diversi.
Il sito che guardavo ieri avvertiva che il primo paio di volte che si usa può dare una sensazione come di stimolo a urinare, io non me ne sono mai accorta, ma forse è perchè in genere le uso da sdraiata mentre dormo. poi però passa.
Funzionano?
La prima volta le ho usate una settimana mentre dormivo e ho smesso di svegliarmi due volte a notte per andare in bagno. E scusatemi se è poco. Ora, dopo tanti anni dai parti, ho di nuovo un pavimento pelvico come tutti e mi scordo di usarle, anche se ho l' impressione che di tanto in tanto un ripasso non faccia male.
Ma io sono la persona meno indicata al mondo per tenere schemi e tabelle comparative, e in più ho proprio una resistenza mentale all' idea, un po' come mangiare le arance: se ci penso prima alla sola idea mi si allega la bocca, poi la mangio e non è vero che è acida come penso io (anche le arance le mangio poco). E allora se ne sono così entusiasta da raccomandarle a chiunque, nonostante le mie pippe mentali, qualcosa vorrà pur dire.
È igienico?
Una parentesi di coda anche a tutta la storia Moon Cup eccetera. Intanto la vagina è un ecosistema perfetto, lo so da fonte sicura. Il che vuol dire che è autopulente, meglio di certi forni, che se interviene qualsiasi elemento esterno a modificarne l' acidità naturale questa si ristabilisce automaticamente. In fondo mica ci facciamo sempre e comunque la doccia ogni volta che facciamo l' amore (o no?)
Le palline basta lavarle bene con l' acqua e asciugarle, io le tengo addirittura buttate in un cassetto con altre robe e non mi è mai venuto niente.
È un po' come il discorso del ciuccio: al primo figlio o comunque all' inizio stai sempre a sterilizzarlo, metterlo nelle borsine apposite, manco stessi in sala operatoria in un intervento a cuore aperto. Poi si passa alla fase che il bambino lo fa cadere, tu lo raccogli, te lo passi in bocca e glielo rimetti (una cosa che fino a che non ho cominciato a farla io mi faceva uno schifo profondo, è proprio vero, i figli ti cambiano).
E poi, adesso che con la scusa di scrivere questo mi sono informata in giro e ho letto un po', mi rendo conto che l' educazione anti-corpo e puritana inculcatami dal cotè Silvestrone, in particolare la santa zia Filomena, io forse davvero sto perdendomi qualcosa dalla vita, come a volte tenta con delicatezza di farmi capire il capo.
Forse devo cominciare a scendere a patti con l' idea di andarci dal macellaio una mattina. Se ce l' avessi un macellaio a distanza di sicurezza.
Però non sono l' unica: quando Wonderland ha chiesto su Facebook e sul blog di dirle quali erano stati i regali più utili per la nascita, io su entrambe ho risposto entusiasta, ma il commento è scomparso e io mi sono imbarazzata troppo per ripeterlo (aggiornamento, adesso che ho l' autorizzazione ci riprovo). Peccato, perchè trovo davvero che siano la cosa più importante da sapere sicuramente in gravidanza e dopo il parto ed è per questo che da quando l' ho capito alle neomamme non regalo altro. Finora hanno gradito tutte.
Se non ve lo regalano compratevelo, è un investimento che permetterà di risparmiare sui pacchi famiglia di salvaslip fra qualche anno. Anche perchè per vendere roba usa e getta ci sono intere lobby di produttori al lavoro, mentre le cose tipo moon Cup e palline, che hanno il notevole vantaggio di ridurre i rifiuti, tocca fare il passaparola.
Una mia amica mi ha raccontato della ricerca che ha fatto eseguire anni fa per conto di un' assicurazione sanitaria che voleva sapere se conveniva pagare la rieducazione o rimborsare i pannolini alle donne dopo la menopausa. Anche se la rieducazione emergeva enormemente vittoriosa, hanno scelto per i pannolini, sicuri che l' idea del tabù avrebbe frenato la richiesta di rimborsi. Come a dire che la qualità della vita delle donne `e l' ultima ruota del carro e se permettete, è sessismo e il personale che diventa politico pure questo.
Fate quest' atto eversivo, usate le palline e la Moon Cup.
(Cavolo, tutta questa fatica per scrivere e poi trovo su youtube un video della Valigia Rossa che spiega tutto, cercatevelo, io ho dovuto togliere il link perchè mi copriva il testo e faceva cose stranem, ma lo spiega benissimo e mostra le palline in questione).
martedì 8 marzo 2011
Master and servant

"Sei lo schiavo più stupido che abbia mai avuto".
"E tu sei il padrone più stupido che io abbia mai avuto" risponde Ennio felice.
Le derive che stanno prendendo le conversazioni tra i miei figli e Zio Preferito, non so se devo preoccuparmi.
Adesso comunque che Zio Preferito ha un quarto nipote, comincia a diventare dura la vita per averne l' attenzione esclusiva e totale.
Perchè nel frattempo è arrivato anche Florian, il fratellino di cugin Bruno.
Quattro maschi pure in questa generazione, decisamente c' è qualcosa di compulsivo nel cromosoma Y dei maschi Diga di qua.
Per fortuna che c' è il cugino Diga di là che ha due femmine.
Tutt' altra cosa:
Amichecca finalmente è andato in sauna con uno con cui si chattava da un anno senza mai incontrarsi ed ha sfogato l' ormone, meno male perchè non se ne poteva più. Però si lamenta della vita dura:
"Guarda, qui ad Amsterdam sono tutti passivi, non se ne trova uno attivo manco per sbaglio" .
"Caro mio, e se lo vuoi attivo mi sa che ti devi accontentare di me. Non ti sei accorto che al mondo solo le donne sono attive?"
Con questi due nanetti taaaaaanto politicamente scorretti ribadisco che lo so che è l' 8 marzo e allora senza pretendere la mimosa gialla dal capo, che povero, non fa parte delle sue tradizioni la festa della donna, senza dirgli niente mi sono combinata due amiche a cena con prole e seminatori tra le 18 e le 20. Poi figli a letto e noi botte di vita.
E auguri a tutti i nuovi diplomati AIS degli ultimi due giorni, ragazzi, è stata dura ma siete stati bravissimi e sono orgogliosa di voi. E soprattutto degli olandesi che si sono fatti la degustazione tutta in italiano!
sabato 5 marzo 2011
In biblioteca

Orso ha pubblicato nel suo blog un video di cosa hanno fatto ieri in biblioteca loro.
Da quando Ennio il venerdì ha le prove del coro in conservatorio, sarebbe, mi dico ogni volta, una splendida occasione per passare con Orso un pomeriggio nella biblioteca centrale che gli sta a fianco. Poi il tempo, la logistica, vado a prenderli da scuola, in macchina, non ho pi`¨la bicicarro per caricarne due in una volta, che vi devo dire? Ci riusciamo poco.
Ieri avevo l' amante virtuale in visita per il weekend e pover' uomo lo abbandoniamo sabato e domenica, mi sembrava carino proporgli un caffè in biblioteca, che è un posto che piace da matti anche a lui.
"Ci vediamo ai traghetti, così con due bici riprendiamo i bambini, ce ne portiamo uno a testa dietro" .
Mah, gli ospiti. all' ora dell' appuntamento era in muesumplein, alle 15 era a farsi una birra e mi ha comunicato che col cavolo che veniva a scuola, troppo lontano, al massimo ci raggiungeva in biblioteca. Gli ho dato il rompete le righe, noi ci organizzaziamo per conto nostro e tu goditi la città senza far conto di noi, il tutto per resistere alla tentazione di sfancularlo.
Se diovuole dopo aver giocato congelandoci davanti a scuola, a piedi, di corsa, strani e stracarichi arriviamo in biblioteca, consegnamo Ennio al coro e con Orso ce ne andiamo in biblioteca, al caffè del 6 piano, godendomi piano per piano la splendida vista della città dalle vetrate enormi, con il sole che splendeva e una strana foschia che lo velava, da schiantare su una delle poltrone messe lì e guardare fuori fino all' ora di chiusura.
Al caffè Orso ha voluto una sessione di bacetti, poi ho incontrato due figuri che si stanno preparando all' esame da sommelier lumando le pupe l`^e nel terrore da esame (questo lunedi) mi chiedevano come orocedesse, come fosse il commissario ecc, e uno nella confusione mi fa:
" Ma esattamente cosa chiedono all' esame anale"
e a quel punto ho capito che conta che gli vada di culo, quell' esame lì (ho tanto riso, ma dopo, non davanti a lui. Anche perchè costui è il tipico galletto italiano sempre a far battute sulle donne eccetera, mentre sia io che l' amichecca - quella che da qualche mese mi ha preso in simpati a e mi racconta di tutti gli uccelli che sa succhiato in vita sua, non che io ci tenga a saperlo, ma so che alla gente faccio spesso di queste simpatie a pelle e mi raccontanto quello che NON voglio sapere) ecco, sia io che l' amichecca siamo fermamente convinti che si tratti del tipico macho che all' occasione un giro di giostra altrove se lo fa pure e, aggiunge l' amichecca che di queste cose se ne intende, pare, comunque se ne intende più di me:
"è il classico tipo che alla fine te lo succhia pure" elemento su cui sospendo il giudizio, ma vabbè. ecco, con un tipo così il lapsus mi sembra rivelatore), ma sono comunque ragazzi simpaticissimi e carini e mentre Orso scompare chiacchierano un attimo.
Recupero Ennio e passiamo il resto del pomeriggio a scialarci in biblioteca, specialmente quando no solo scorpo la sezione riviste, ma mi accorgo che pur essendo due mezzi piani sopra, ho perfettamente in vista i bambini. Li abbandono per godermi una rivista di arredamento casa e una di giardinaggio che mi ha dato due idee meravigliose per il giardino.
Scopro al ritorno che i bambini non li guardavo bene perchè con i cilindri morbidi hanno costruito una megascalinata da cui buttarsi nel cuscinone, che però ha i bordi duri (vedasi film di orso quando ci si schianta sopra di muso).
Poi arriva finalmente anche l' amante virtuale che si carica Ennio, io saluto l' ex-vicina suonatrice di celeste che era in conservatorio per un concorso concertistico e ci riaggiorniamo sulla sua idea di proporre alla nostra scuola di venire a fare qualcosa di musicale con i bambini. Torniamo a casa, ceniamo di corsa con pita e ripienini buonissimi e poi mi prende Antonella, con cui andiamo da Lucia per parlare di affari, la convinciamo a seguirci un attimo in un locale per fare l' analisi organoplettica al nuovo e recente amore di un' amica comune (guardarlo, annusarlo e se lei permette assaggiarlo, non ha permesso), finiamo per una birretta con confidenze al cafè de Ponteneur in Pontanusstraat, vicino al mercato del Dappermarkt, e consiglio anche a voi di passarci una di queste sere.
Decisamente ci dobbiamo andare più spesso in biblioteca. E farci queste uscite a forza tra madri che non escono mai, ma dovrebbero.
mercoledì 9 febbraio 2011
Ho promesso a mio figlio la foto di Luxuria
"Mamma, allora gli uomini hanno solo 11 malattie, le donne invece ne hanno 12".
Io speravo di stendermi a fianco a lui, che si addormentasse presto e mi potessi rilassare, invece con mio figlio non ci si annoia mai.
"Come mai dici così?"
" Perchè alle donne può venire anche il cancro al seno, agli uomini no" .
" Agli uomini può sempre venire il cancro al pisello".
Mannaggia a me e la mania delle risposte complete, che mi frega sempre.
Non voglio neanche sapere chi troverà questo blog in base a una chiave di ricerca come da titolo. Ma non lo cambio perchè questo è. E pensare che era iniziata bene. Come tutti i mercoledi che siamo a casa relativamente presto dalle varie attività (siamo persino andati a trovare Dafna e Noam, che questo bambino altrimenti faceva a tempo ad arrivare al bar mitzvà prima che riuscissi a fare una visita alla puerpera come si deve, ma o avevo i microbi e non era il caso, o avevo da lavorare e non c' ero a prescindere).
Il capo torna a casa malaticcio e comunica che va subito a letto e non cena. Noi ceniamo con pasta e lenticchie e lokoum di dessert (ho fatto la spesa dal negozio turco), guardiamo una ire de Dieu di cartoni di Simon's Cat, andiamo a letto e ci spogliamo e coccolo un po' Orso e poi vado da Ennio e lì è iniziata la sfilza delle domande difficili. anche se all' inizio tentavo di anestetizzarlo recitasndogli " tu sei la nuvoletta e io sono il vento
Ma siamo arrivati in men che non si dica ai venti di guerra. Ricordo solo - non so come, io cercavo di abbioccarmi, ricordate? - di aver iniziato con il referendum monarchia o repubblica dopo la guerra, che visto che Mussolini nel discorso lo ha tirato lui, di Hitler avevamo già parlato a suo tempo, e gli ho detto già che c' ero di Franco in Spagna, di gente da tutta Europa che andava a combattere il franchismo (dell' ultimo olandese ho letto il necrologio la settimana scorsa, mi sa che se ne sono andati piu o meno tutti nel frattempo) e che dopo hanno reinsediato il re.
Poi ho un black out, come spesso accade nei discorsi profondi con mio figlio. Si parlava di seni rifatti e direi che ci siamo arrivati partendo dalla domanda della povera anima innocente 'Ma perchè c' è tanta gente che ancora crede a B.' e vai a spiegargli e il monopolio mediatico, e sua figlia che si è rifatta pure le tette. A quello ci siamo arrivati perchè mi sono lasciata sfuggire che è più vecchio del nonno e si è stupito moltissimo e mi è toccato arrivare al concetto di chirurgia plastica.
Che una povera donna semiaddormentata pensa: adesso mi sdraio cinque minuti con lui, gli faccio due coccole e spero si addormenti e sai invece che ti abbioccherai tu per prima, però con Ennio non ci si annoia mai e la tensione resta sempre alta.
Insomma, come diovuole siamo arrivati al concetto di tette rifatte, ci siete ancora tutti? Perchè da lì non siamo saltati direttamente a Luxuria, siamo passati invece al cancro.
Il cancro, ricorderete, è stato un topos delle domande di Ennio per tutto l' inverno, per colpa del maledetto mese della prevenzione e dei cartelloni pubblicità e progresso dedicati. Ma evidentemente o non sono stata esaustiva io, o era rimasto qualche dubbio a lui, stasera ci siamo tornati
La faccio breve, dalle tette rifatte di Marina ho spiegato che in realtà il sistema lo avevano inventato per le amputazioni di un seno delle malate di cancro, da lì ai rifacimenti in generale e la gente che ritiene erroneamente di non essere amata e si rif à tette e altro. E che è sbagliato secondo me.
Poi deve aver fatto una battuta e da lì sempre per l' esigenza di completezza nelle risposte al bambino ho introdotto il concetto di transgender con tutta una serie di esempi. Che un uomo che vuole esser donna basta che si faccia fare il seno
" E poi il dottore gli toglie il pipitto e con il coltello gli fa un buco"
e la cosa mi ha causato un capogiro per la crudezza con cui l' ho recepita io, e beata innocenza, ma il concetto di buco gliel' ho davvero spiegato io o `e frutto di un processo deduttivo dopo tutti i discorsi sulle nascite? No, mi sa che a un certo punto forse gliel' abbiamo detto noi, perdo un po' il filo con questo figlio inquisitore e le sue infinite domande a cui io, sempre la nevrosi della risposta esatta ed esaustiva e semplice ed adatta alla sua età, ma non banalizzatrice per rispetto alla sua intelligenza, eccheppalle, ma non si potrebbe andare tutti a dormire a questo punto che ne ho tanto bisogno?
No, perchè il concetto di donna che vuole diventare uomo è più difficile. Il seno se lo fa togliere, va bene, ma il pisello come glielo fanno?
Ho un' illuminazione, gli ormoni.
Nel frattempo Orso a cui avevo dedicato la coccola da un minuto è alla porta per la quarta o quinta volta a chiedere con tono inquisitorio come mai da Ennio ci sto così tanto tempo?
Colgo la palla al balzo, prometto a Ennio che domani gli faccio vedere sul computer le foto di Luxuria, magari anche il documentario su di lui già che ci siamo così me lo rivedo con calma.
Poi vado da Orso, ci spupazziamo per tempo debito, poi torno giù per mettere a ricrescere la pasta lievitata che domani ho delle signore a pranzo.
Poi saltellando tra Manager di Me Stessa e Lorenza scopro che i figli che fanno domande difficili non ce li ho solo io e sai cos' è? la storia delle 11 malattie contro le 12 mi è sembrata troppo carina per non annotarla, ma quando ho cercato di ricordarmi come ci fossimo arrivati mi sono davvero ricordata come è successo.
Non so voi ma io sono esausta mi sa che stavolta ci vado davvero a letto.
Io speravo di stendermi a fianco a lui, che si addormentasse presto e mi potessi rilassare, invece con mio figlio non ci si annoia mai.
"Come mai dici così?"
" Perchè alle donne può venire anche il cancro al seno, agli uomini no" .
" Agli uomini può sempre venire il cancro al pisello".
Mannaggia a me e la mania delle risposte complete, che mi frega sempre.
Non voglio neanche sapere chi troverà questo blog in base a una chiave di ricerca come da titolo. Ma non lo cambio perchè questo è. E pensare che era iniziata bene. Come tutti i mercoledi che siamo a casa relativamente presto dalle varie attività (siamo persino andati a trovare Dafna e Noam, che questo bambino altrimenti faceva a tempo ad arrivare al bar mitzvà prima che riuscissi a fare una visita alla puerpera come si deve, ma o avevo i microbi e non era il caso, o avevo da lavorare e non c' ero a prescindere).
Il capo torna a casa malaticcio e comunica che va subito a letto e non cena. Noi ceniamo con pasta e lenticchie e lokoum di dessert (ho fatto la spesa dal negozio turco), guardiamo una ire de Dieu di cartoni di Simon's Cat, andiamo a letto e ci spogliamo e coccolo un po' Orso e poi vado da Ennio e lì è iniziata la sfilza delle domande difficili. anche se all' inizio tentavo di anestetizzarlo recitasndogli " tu sei la nuvoletta e io sono il vento
Ma siamo arrivati in men che non si dica ai venti di guerra. Ricordo solo - non so come, io cercavo di abbioccarmi, ricordate? - di aver iniziato con il referendum monarchia o repubblica dopo la guerra, che visto che Mussolini nel discorso lo ha tirato lui, di Hitler avevamo già parlato a suo tempo, e gli ho detto già che c' ero di Franco in Spagna, di gente da tutta Europa che andava a combattere il franchismo (dell' ultimo olandese ho letto il necrologio la settimana scorsa, mi sa che se ne sono andati piu o meno tutti nel frattempo) e che dopo hanno reinsediato il re.
Poi ho un black out, come spesso accade nei discorsi profondi con mio figlio. Si parlava di seni rifatti e direi che ci siamo arrivati partendo dalla domanda della povera anima innocente 'Ma perchè c' è tanta gente che ancora crede a B.' e vai a spiegargli e il monopolio mediatico, e sua figlia che si è rifatta pure le tette. A quello ci siamo arrivati perchè mi sono lasciata sfuggire che è più vecchio del nonno e si è stupito moltissimo e mi è toccato arrivare al concetto di chirurgia plastica.
Che una povera donna semiaddormentata pensa: adesso mi sdraio cinque minuti con lui, gli faccio due coccole e spero si addormenti e sai invece che ti abbioccherai tu per prima, però con Ennio non ci si annoia mai e la tensione resta sempre alta.
Insomma, come diovuole siamo arrivati al concetto di tette rifatte, ci siete ancora tutti? Perchè da lì non siamo saltati direttamente a Luxuria, siamo passati invece al cancro.
Il cancro, ricorderete, è stato un topos delle domande di Ennio per tutto l' inverno, per colpa del maledetto mese della prevenzione e dei cartelloni pubblicità e progresso dedicati. Ma evidentemente o non sono stata esaustiva io, o era rimasto qualche dubbio a lui, stasera ci siamo tornati
La faccio breve, dalle tette rifatte di Marina ho spiegato che in realtà il sistema lo avevano inventato per le amputazioni di un seno delle malate di cancro, da lì ai rifacimenti in generale e la gente che ritiene erroneamente di non essere amata e si rif à tette e altro. E che è sbagliato secondo me.
Poi deve aver fatto una battuta e da lì sempre per l' esigenza di completezza nelle risposte al bambino ho introdotto il concetto di transgender con tutta una serie di esempi. Che un uomo che vuole esser donna basta che si faccia fare il seno
" E poi il dottore gli toglie il pipitto e con il coltello gli fa un buco"
e la cosa mi ha causato un capogiro per la crudezza con cui l' ho recepita io, e beata innocenza, ma il concetto di buco gliel' ho davvero spiegato io o `e frutto di un processo deduttivo dopo tutti i discorsi sulle nascite? No, mi sa che a un certo punto forse gliel' abbiamo detto noi, perdo un po' il filo con questo figlio inquisitore e le sue infinite domande a cui io, sempre la nevrosi della risposta esatta ed esaustiva e semplice ed adatta alla sua età, ma non banalizzatrice per rispetto alla sua intelligenza, eccheppalle, ma non si potrebbe andare tutti a dormire a questo punto che ne ho tanto bisogno?
No, perchè il concetto di donna che vuole diventare uomo è più difficile. Il seno se lo fa togliere, va bene, ma il pisello come glielo fanno?
Ho un' illuminazione, gli ormoni.
Nel frattempo Orso a cui avevo dedicato la coccola da un minuto è alla porta per la quarta o quinta volta a chiedere con tono inquisitorio come mai da Ennio ci sto così tanto tempo?
Colgo la palla al balzo, prometto a Ennio che domani gli faccio vedere sul computer le foto di Luxuria, magari anche il documentario su di lui già che ci siamo così me lo rivedo con calma.
Poi vado da Orso, ci spupazziamo per tempo debito, poi torno giù per mettere a ricrescere la pasta lievitata che domani ho delle signore a pranzo.
Poi saltellando tra Manager di Me Stessa e Lorenza scopro che i figli che fanno domande difficili non ce li ho solo io e sai cos' è? la storia delle 11 malattie contro le 12 mi è sembrata troppo carina per non annotarla, ma quando ho cercato di ricordarmi come ci fossimo arrivati mi sono davvero ricordata come è successo.
Non so voi ma io sono esausta mi sa che stavolta ci vado davvero a letto.
martedì 7 dicembre 2010
Le domande difficili dei bambini: sesso, droga ma non il rock'n roll.
Veramente prima o poi qualcuno dovrà scrivere un libro sulle domande difficili dei bambini. A parte che ultimamente Ennio nei momenti più strani vuole che gli racconti delle storie di droga dei miei ex-compagni di scuola (uno morto per overdose a meno di trentanni, un altro finito in comunità, suo padre, che era una persona molto semplice, ma gli ha veramente salvato tutto, si è venduto due pescherecci per stargli accanto quando stava male, asciugargli il sudore, abbracciarlo. L'ho incontrato anni fa era era felice, aveva appena avuto un bambino).
Non mi chiedete come ci siamo arrivati a quesi discorsi con Ennio, ma a qualche punto ci dobbiamo essere arrivati, e la cosa su cui insisto di più è che non bisogna fare le cose stupide che ti propongono gli amici solo per appartenere al gruppo, ma avere il coraggio di prendere le proprie decisione e sapere cosa può farti male. Sapendo che ci sono anche altre vie per risolvere un disagio o una sofferenza.
Questi miei due compagni di scuola erano ragazzi molto sensibili ed estremamente intelligenti, e forse anche molto buoni. Uno era cresciuto in quest'ambiente di pescatoracci machisti, e ricordo che fin da piccolo lo prendevano un sacco in giro.
L'altro ha passato 5 anni di liceo a picchiarmi e terrorizzarmi, lui si era scelto il ruolo opposto, quello del macho, ma si sentiva benissimo, in qualche modo sotterraneo, che lo faceva per difesa. Poi gli morì il padre e io che ci ero in rapporti pessimi, ricordo comunque che mi era venuta l'idea di chiedere a mio padre, che anche lui il padre l'ha perso da neonato, di parlarci lui, visto che io una cosa del genere mi rendevo conto di non poterla condividere con nessuno. Ma non c'erano proprio i rapporti reciproci per farlo, temevo che se glielo avessi proposto mi avrebbe presa ancora più in giro e ho difeso me stessa. Ragazzi fragili, e io che adesso ho dei figli mi chiedo sempre come possiamo evitarle o aiutarle queste fragilità.
Ma si diceva di sesso, percé adesso questo è un argomento interessante. Quelle cose da adulti che ai bambini sembrano vagamente disgustose e forse anche molto ridicole, ma se ne parla.
"Mamma, lo sai che oggi sul computer a scuola X e Y (due bimbe) hanno aperto il sito dei giochini sessuali e la maestra se ne è acorta? E si è arrabbiata tantissimo".
Mi sono chiesta a lungo come spiegare la differenza tra l'amore e il sesso, che io cerco di veicolare comunque come una cosa bella della vita, non sia mai mi vengano repressi come hano fatto con me, e il porno, specie su Internet, che per due bambini di quell'età trovo davvero riprovevole.
"Il punto tesoro mio, è che il sesso per i grandi è molto piacevole. È un po' come qando noi ci facciamo le coccole, ma anche diverso, e uno lo fa perché è belo e sta bene con la persona con cui lo fa, sono amici, si piacciono. Il porno invece è una cosa finta, lo mettono su Internet per gli sfigati che non sono capaci di sforzarsi un pochino e voler bene e fare le coccole a qualcuno, e allora possono solo guardare. Ma è finto ed è molto diverso dal sesso che si fa. Le persone che fanno sesso si divertono, le persone che recitano nel porno fanno finta perché le pagano, ma non si divertono. E poi è tutto esagerato, per esempio prendono apposta dei signori con un pisello molto grande o delle signore con il seno molto grande. così succede che tanti bambini un pochino piuù grandi di te, che già stanno crescendo e gli cresce il pisello o il seno, guardano quelle cose su Internet e pensano che sono loro a essere fatti male, e invece non è vero. Perché in molte famiglie le mamme e i papà no sono abituati a farsi vedere nudi in bgno, per esempio, e questi bambini non lo sanno come sono fatti davvero gli uomini e le donne adutle normali."
È difficile ogni volta, a me questa spiegazione convinceva fino a un certo punto. Poi come sempre sono gli amici che non hanno figli e non hanno la pressione della correttezza pedagogica a trovare le spiegazioni migliori.
Ne parlavo con l'antropologo bergamasco che mi ha dato una spiegazione ancora più geniale:
"Il porno lo vivi solo con un senso, la vista, il sesso lo fai con tuti i sensi".
Geniale. Ci voleva l'amico attore per spiegarmi certe cose.
"Mamma, ma i grandi che fanno sesso, sai che poi fanno i bambini, ma come fanno veramente?"
Ottima domanda, anzi, io non me la sono posta fino ai 14-15 anni. Respiro profondamente e riattacco:
"Ok, tu hai presente quando certe volte ai maschi il pisello diventa grande? Bene in questo modo possono infilarlo nella pisella delle femmine, perché è da lì che escono i semini (e lo sa gia) e bisogna mettere il semino vicino all'uovo, che nelle femmine sta circa qui" e gli tocco la pancia.
"Ah, si quello che un mese lavora una e un mese lavora l'altra". (Bravo, allora ascolti).
"Si, e quando poi un semino riesce a entrare dentro l'uovo lo feconda, ma ancora non è un bambino. Sono due cellule (breve excursus su cos'è la cellula) e ogni cellula per farne un altra si divide in due. Quindi prima sono due, poi due cellule si dividono in due e ne fanno quattro, poi quattro si dividono e ne fanno otto, poi se si dividono otto quanto fanno?"
"Sedici".
"E poi?"
"Trentadue".
"E poi?"
"Sessantaquattro e poi, aspetta centoventotto e poi duecento... cinquanta... sei".
"E poi vanno avanti, ma adesso tu ti devi vestire, io devo andare a prendere l'aereo e ne riparliamo un'altra volta".
Niente, i figli ti costringono a tenerti aggiornata. Prima o poi mi tocca ritrovare qualche mio libro della gravidanza e fargli vedere i disegnini.
Comunque per adesso il porno è scongiurato, vediamo quanto dura.
Io ve lo dico subito che se va avanti così e nessuno mi procura questo libro su come rispondere ai bambini, bisognerà che lo faccia io. Un manuale di sopravvivenza per le madri di figli maschi. Se sopravvivo, that's it.
Non mi chiedete come ci siamo arrivati a quesi discorsi con Ennio, ma a qualche punto ci dobbiamo essere arrivati, e la cosa su cui insisto di più è che non bisogna fare le cose stupide che ti propongono gli amici solo per appartenere al gruppo, ma avere il coraggio di prendere le proprie decisione e sapere cosa può farti male. Sapendo che ci sono anche altre vie per risolvere un disagio o una sofferenza.
Questi miei due compagni di scuola erano ragazzi molto sensibili ed estremamente intelligenti, e forse anche molto buoni. Uno era cresciuto in quest'ambiente di pescatoracci machisti, e ricordo che fin da piccolo lo prendevano un sacco in giro.
L'altro ha passato 5 anni di liceo a picchiarmi e terrorizzarmi, lui si era scelto il ruolo opposto, quello del macho, ma si sentiva benissimo, in qualche modo sotterraneo, che lo faceva per difesa. Poi gli morì il padre e io che ci ero in rapporti pessimi, ricordo comunque che mi era venuta l'idea di chiedere a mio padre, che anche lui il padre l'ha perso da neonato, di parlarci lui, visto che io una cosa del genere mi rendevo conto di non poterla condividere con nessuno. Ma non c'erano proprio i rapporti reciproci per farlo, temevo che se glielo avessi proposto mi avrebbe presa ancora più in giro e ho difeso me stessa. Ragazzi fragili, e io che adesso ho dei figli mi chiedo sempre come possiamo evitarle o aiutarle queste fragilità.
Ma si diceva di sesso, percé adesso questo è un argomento interessante. Quelle cose da adulti che ai bambini sembrano vagamente disgustose e forse anche molto ridicole, ma se ne parla.
"Mamma, lo sai che oggi sul computer a scuola X e Y (due bimbe) hanno aperto il sito dei giochini sessuali e la maestra se ne è acorta? E si è arrabbiata tantissimo".
Mi sono chiesta a lungo come spiegare la differenza tra l'amore e il sesso, che io cerco di veicolare comunque come una cosa bella della vita, non sia mai mi vengano repressi come hano fatto con me, e il porno, specie su Internet, che per due bambini di quell'età trovo davvero riprovevole.
"Il punto tesoro mio, è che il sesso per i grandi è molto piacevole. È un po' come qando noi ci facciamo le coccole, ma anche diverso, e uno lo fa perché è belo e sta bene con la persona con cui lo fa, sono amici, si piacciono. Il porno invece è una cosa finta, lo mettono su Internet per gli sfigati che non sono capaci di sforzarsi un pochino e voler bene e fare le coccole a qualcuno, e allora possono solo guardare. Ma è finto ed è molto diverso dal sesso che si fa. Le persone che fanno sesso si divertono, le persone che recitano nel porno fanno finta perché le pagano, ma non si divertono. E poi è tutto esagerato, per esempio prendono apposta dei signori con un pisello molto grande o delle signore con il seno molto grande. così succede che tanti bambini un pochino piuù grandi di te, che già stanno crescendo e gli cresce il pisello o il seno, guardano quelle cose su Internet e pensano che sono loro a essere fatti male, e invece non è vero. Perché in molte famiglie le mamme e i papà no sono abituati a farsi vedere nudi in bgno, per esempio, e questi bambini non lo sanno come sono fatti davvero gli uomini e le donne adutle normali."
È difficile ogni volta, a me questa spiegazione convinceva fino a un certo punto. Poi come sempre sono gli amici che non hanno figli e non hanno la pressione della correttezza pedagogica a trovare le spiegazioni migliori.
Ne parlavo con l'antropologo bergamasco che mi ha dato una spiegazione ancora più geniale:
"Il porno lo vivi solo con un senso, la vista, il sesso lo fai con tuti i sensi".
Geniale. Ci voleva l'amico attore per spiegarmi certe cose.
"Mamma, ma i grandi che fanno sesso, sai che poi fanno i bambini, ma come fanno veramente?"
Ottima domanda, anzi, io non me la sono posta fino ai 14-15 anni. Respiro profondamente e riattacco:
"Ok, tu hai presente quando certe volte ai maschi il pisello diventa grande? Bene in questo modo possono infilarlo nella pisella delle femmine, perché è da lì che escono i semini (e lo sa gia) e bisogna mettere il semino vicino all'uovo, che nelle femmine sta circa qui" e gli tocco la pancia.
"Ah, si quello che un mese lavora una e un mese lavora l'altra". (Bravo, allora ascolti).
"Si, e quando poi un semino riesce a entrare dentro l'uovo lo feconda, ma ancora non è un bambino. Sono due cellule (breve excursus su cos'è la cellula) e ogni cellula per farne un altra si divide in due. Quindi prima sono due, poi due cellule si dividono in due e ne fanno quattro, poi quattro si dividono e ne fanno otto, poi se si dividono otto quanto fanno?"
"Sedici".
"E poi?"
"Trentadue".
"E poi?"
"Sessantaquattro e poi, aspetta centoventotto e poi duecento... cinquanta... sei".
"E poi vanno avanti, ma adesso tu ti devi vestire, io devo andare a prendere l'aereo e ne riparliamo un'altra volta".
Niente, i figli ti costringono a tenerti aggiornata. Prima o poi mi tocca ritrovare qualche mio libro della gravidanza e fargli vedere i disegnini.
Comunque per adesso il porno è scongiurato, vediamo quanto dura.
Io ve lo dico subito che se va avanti così e nessuno mi procura questo libro su come rispondere ai bambini, bisognerà che lo faccia io. Un manuale di sopravvivenza per le madri di figli maschi. Se sopravvivo, that's it.
venerdì 19 novembre 2010
Ma io ho mai goduto...
... mentre andavo a votare? mi sa di no, mi sono sempre mancate le premesse.
Grazie al Corpo delle Donne che l'ha pubblicato, l'ho trovato lì e mi andava di condividerlo. Pd, non vorrei dire, ma dopo le primarie, quali sono le prossime mosse per conquistare l'elettorato giovane? Gli mandate il lecca lecca a casa?
Grazie al Corpo delle Donne che l'ha pubblicato, l'ho trovato lì e mi andava di condividerlo. Pd, non vorrei dire, ma dopo le primarie, quali sono le prossime mosse per conquistare l'elettorato giovane? Gli mandate il lecca lecca a casa?
domenica 14 novembre 2010
Cicciolina a Zaandam (in caso di nostalgie)
Ex-Porn Star deve essere qualcosa che funziona, e bene, perché hanno semopre grandi pubblicità in giro, per tacere del vespino rosa con la scritta bianca, la macchinetta e mi pare il furgone idem, che oltretutto devono pure essere vicini di Margherita B., povera, perché li vedevo sempre parcheggiati sotto al suo palazzo.
Ma cosa facciano non lo so, secondo Ruvy sono feste a tema in cui, a parte che bisogna andar vestiti a tema o non entri, poi c'è l'esibizione di qualche ex-porn star famosa. Se la gente ci vada anche per fare del sesso trasgressivo, o se sia soprattutto una quesitone di scenografie e ambienti, non ve lo so quindi dire.
Oggi però mentre seguivo il corteo di Sinterklaas ho visto da vicino il cartello sopra e non ho potuto fare a meno di fotografarvelo. A occhio direi che non è il mio genere, ma magari è il vostro.
Non vi perdete quindi il 20 novembre, sabato prossimo, Cicciolina a Zaandam.
Visto che il quartiere a luci rosse hanno deciso di bonificarlo nel frattempo (ho avuto la settimana scorsa un colloquio con il responsabile del comune del progetto ridestinazione d'uso di tutta una serie di bordelli, cinema porno e altri immobili intorno alla Oude Kerk) e ragazzi, che delusione e disillusione.
Uno dice i politici italiani, ma anche qui l'ipocrisia e il profitto guidano tutto. Altro che decriminalizzazione della zona (quella c'è stata già e da un pezzo): riempiamo di bottegari e mandiamo via le donnine, che dove dovrebbero andare ad esercitare, ancora non riesce a spiegarmelo nessuno. Finiranno anche loro sfruttate nei club con controlli di gran lunga minori di quelli che ci sono adesso nelle vetrine, dove almeno: you see what you get.
Però tutti i turisti imbranati che amavano scandalizzarsi ("Ma cosa ne direbbe il papa" li ho sentiti con queste orecchiette sante) nel vederle dietro alla Oude Kerk, che da un pezzo non funziona più come chiesa e chissenefrega, ma come sala concerti e mostre, adesso se ne potranno andare al Grand Café, al wine-bar o dallo stilista emergente.
Sodoma e Gomorra, mi diceva l'amica di famiglia, polacca trapiantata in Australia che in scalo ad Amsterdam era finita, e come potrebbe essere diversamente, proprio lì, ma guarda un po'. Proprio nel quartiere non ci passa neanche un tram o un autobus, oh, ma tutti lì finiscono. E si scandalizzano.
Bene, in questo bagno di ipocrisia, meglio Cicciolina, che lei almeno è sempre stata onesta e naturale in quello che faceva, e sinceramente non è mai stato neanche il peggio che sia finito nel nostro parlamento. Con questi chiari di luna, tocca davvero rimpiangerla per il suo acume politico.
Chissà, magari alla fine ci andrò pure io a Zaandam.
martedì 26 ottobre 2010
Giochetti sessuali
"Orso, ma come mai ti interessa il sesso?"
"Orso, se tu vuoi sapere qualcosa basta che ce lo chiedi, che problema c'è, noi ti diciamo tutto. Ma il sesso non è per bambini è per le persone grandi e io non voglio che magari vedi cose che ti possono dar fastidio".
"O magari che ti mettono paura, io lo so che non te lo devo dire così, ma molte cose non sono per bambini e voi siete piccoli".
"E poi chi ti ha detto come si scrive?"
Siamo ancora abbastanza seri tutti quanti quando lui risponde.
"Mentre stavamo facendo i giochini al computer si è aperto da solo e poi un paio di volte ci siamo andati anche con Ennio".
Ennio fa un debole tentativo, non di negare, e manco di protestare, ma reagisce alla chiamata a correo.
"Va bene, facciamo che da soli al computer per ora non ci giocate più e la sera ci giocate qui in cucina, mentre io preparo la cena".
"Ma non possiamo solo una volta?"
"Denti, pigiama e a letto, che vi vengo a far vedere un video. E mettete a posto i giochi per terra".
Da quando i bambini sono a piede libero dietro il computer (ovvero da quando Ennio ha imparato a digitarsi da solo il nome del sito dei giochetti, 4 anni or sono) io e il capo parliamo di filtri, password, controlli vari. poi, chevvelodicoaffà, non se ne fa nulla per mancanza di tempo, altre cose che incalzano, la vita è dura ecc.
Questa la premessa.
Stasera cena alla disperata, i bambini hanno già mangiato una pizza surgelata passata in forno, voluta da Ennio che per una volta è andato al supermercato a comprarsela. Poi ovetto strapazzato per Ennio e occhio di bue semistrapazzato per Orso che si è voluto spaccare da solo le uova, ma poi, invece di fare le bizze quando gli ho presentato una padellona con uno strato sottile di uovo giallino sparso tutto crateri e macchie ha fatto:
"Ma è bellissimo, sembra la luna" e se diovuole se l'è mangiato, previo condimento di sugo e pesto scucchiaiato sopra.
Io volevo filarmela per quei 3/4 d'ora che avevo la macchina ed era ancora aperto il faidte, in uno di quei raptus che a volte mi prendono e domani ho deciso che afferro il trapano e sistemo io tutta una serie di cose.
Poi ho fatto il giro dell'isolato, mi sono detta ma chi me lo fa fare che ce ne sono di cose da fare e attrezzi e materiali preposti in casa e male che vada (o megio, bene) scappo dal ferramenta in bici a fsre la parte della femmina imbranata con questi omaccioni prodighi di consigli e suggerimenti che le viti me le vendono a numero quelle che mi servono che poi ci torno perché me ne mancano due, e se si scocciano me le regalano pure, non il gigante del faidate che avrà di tutto, ma un cane che ti sappia dare un consiglio sensato cercacelo.
E rientro a tirar fuori dal forno la lasagna fatta con i resti della lasagna conviviale di dmenica più le verdure buonissime e sanissime che ho comprato e cotto, ma chi se le mangia, però nella lasagna domenica ci erano piaciute e allora vai, una roba sana ed oculata e pure buona (ci abbiamo poi spalmato anche noi il resto di pesto sopra, lo dico per quei filologi della ricetta).
E mentre sto lì a spadellare lasagne per me e il capo e tento di rispondere alle infinite domande di Ennio, e il capo povero sta a fare un paio di pagamenti prima che la gente smetta di lavorare per me, Orso comincia a ticchettare sul laptop che sta lì ad aspettarmi per il dopocena.
E poi gira il tavolo, va dal fratello, vieni, guarda gli fa, passa sotto il tavolo per riemrgere dal lato del computer, io butto un occhio distratto con la lasagna a mezz'aria e strabuzzo.
Ha ticchettato e quindi aperto un sito di giochini sessuali strapieno di gnocche nude di quelle che se ci clicchi sopra. Io a mano aperta a coprirlo mentre cerco di posare la lasagna e cliccare con l'altra.
Segue discorsetto serio. Per mezzo secondo ho avuto l'impressione che al capo fosse venuto da ridere sotto i baffi quando gliel'ho detto, ma è stato un attimo.
Non so, cioè si, lo so, mi sembrano veramente troppo piccoli per capitare anche per sbaglio tra le gnocche che si infilano robe negli orifizi, è la visualità e la crudezza delle immagini che mi spaventa per loro, non il fatto di parlare di sesso.
Che poi, ma magari mi illudo, sono anche di quei bambini che finora non li ho mai beccati a giocare al dottore o robe simili, secondo me tutto quello che s di sesso gli viene da ridere come una di quelle cose ridicole che fanno i grandi. capisco la curiosità, ma piuttosto li stronco leggendogli Tropico del cancro o magari del capricorno.
Che mi ricordo solo che era una roba talmente noiosa che con la mia amica Lori ci siamo divise le pagine segnando solo quelle dove succedev qualcosa di pruriginoso, poi anche lì, nonostante la curiosità, e le orecchie rosse, tutte ste robe ci sembrabano altamente improbabili e dove starebbe il divertimento, ci chiedevamo? E avevamo almeno 14 anni a testa.
Bei tempi quando non c'era Internet e le uniche cose porno in cui inciampavi per sbaglio erano i frammenti di riviste e fumetti che i ragazzi grandi lasciavano in inverno nelle cabine vuote in spiaggia. Che in fondo, per un genitore, sono molto meno controllabili del computer di casa.
"Orso, se tu vuoi sapere qualcosa basta che ce lo chiedi, che problema c'è, noi ti diciamo tutto. Ma il sesso non è per bambini è per le persone grandi e io non voglio che magari vedi cose che ti possono dar fastidio".
"O magari che ti mettono paura, io lo so che non te lo devo dire così, ma molte cose non sono per bambini e voi siete piccoli".
"E poi chi ti ha detto come si scrive?"
Siamo ancora abbastanza seri tutti quanti quando lui risponde.
"Mentre stavamo facendo i giochini al computer si è aperto da solo e poi un paio di volte ci siamo andati anche con Ennio".
Ennio fa un debole tentativo, non di negare, e manco di protestare, ma reagisce alla chiamata a correo.
"Va bene, facciamo che da soli al computer per ora non ci giocate più e la sera ci giocate qui in cucina, mentre io preparo la cena".
"Ma non possiamo solo una volta?"
"Denti, pigiama e a letto, che vi vengo a far vedere un video. E mettete a posto i giochi per terra".
Da quando i bambini sono a piede libero dietro il computer (ovvero da quando Ennio ha imparato a digitarsi da solo il nome del sito dei giochetti, 4 anni or sono) io e il capo parliamo di filtri, password, controlli vari. poi, chevvelodicoaffà, non se ne fa nulla per mancanza di tempo, altre cose che incalzano, la vita è dura ecc.
Questa la premessa.
Stasera cena alla disperata, i bambini hanno già mangiato una pizza surgelata passata in forno, voluta da Ennio che per una volta è andato al supermercato a comprarsela. Poi ovetto strapazzato per Ennio e occhio di bue semistrapazzato per Orso che si è voluto spaccare da solo le uova, ma poi, invece di fare le bizze quando gli ho presentato una padellona con uno strato sottile di uovo giallino sparso tutto crateri e macchie ha fatto:
"Ma è bellissimo, sembra la luna" e se diovuole se l'è mangiato, previo condimento di sugo e pesto scucchiaiato sopra.
Io volevo filarmela per quei 3/4 d'ora che avevo la macchina ed era ancora aperto il faidte, in uno di quei raptus che a volte mi prendono e domani ho deciso che afferro il trapano e sistemo io tutta una serie di cose.
Poi ho fatto il giro dell'isolato, mi sono detta ma chi me lo fa fare che ce ne sono di cose da fare e attrezzi e materiali preposti in casa e male che vada (o megio, bene) scappo dal ferramenta in bici a fsre la parte della femmina imbranata con questi omaccioni prodighi di consigli e suggerimenti che le viti me le vendono a numero quelle che mi servono che poi ci torno perché me ne mancano due, e se si scocciano me le regalano pure, non il gigante del faidate che avrà di tutto, ma un cane che ti sappia dare un consiglio sensato cercacelo.
E rientro a tirar fuori dal forno la lasagna fatta con i resti della lasagna conviviale di dmenica più le verdure buonissime e sanissime che ho comprato e cotto, ma chi se le mangia, però nella lasagna domenica ci erano piaciute e allora vai, una roba sana ed oculata e pure buona (ci abbiamo poi spalmato anche noi il resto di pesto sopra, lo dico per quei filologi della ricetta).
E mentre sto lì a spadellare lasagne per me e il capo e tento di rispondere alle infinite domande di Ennio, e il capo povero sta a fare un paio di pagamenti prima che la gente smetta di lavorare per me, Orso comincia a ticchettare sul laptop che sta lì ad aspettarmi per il dopocena.
E poi gira il tavolo, va dal fratello, vieni, guarda gli fa, passa sotto il tavolo per riemrgere dal lato del computer, io butto un occhio distratto con la lasagna a mezz'aria e strabuzzo.
Ha ticchettato e quindi aperto un sito di giochini sessuali strapieno di gnocche nude di quelle che se ci clicchi sopra. Io a mano aperta a coprirlo mentre cerco di posare la lasagna e cliccare con l'altra.
Segue discorsetto serio. Per mezzo secondo ho avuto l'impressione che al capo fosse venuto da ridere sotto i baffi quando gliel'ho detto, ma è stato un attimo.
Non so, cioè si, lo so, mi sembrano veramente troppo piccoli per capitare anche per sbaglio tra le gnocche che si infilano robe negli orifizi, è la visualità e la crudezza delle immagini che mi spaventa per loro, non il fatto di parlare di sesso.
Che poi, ma magari mi illudo, sono anche di quei bambini che finora non li ho mai beccati a giocare al dottore o robe simili, secondo me tutto quello che s di sesso gli viene da ridere come una di quelle cose ridicole che fanno i grandi. capisco la curiosità, ma piuttosto li stronco leggendogli Tropico del cancro o magari del capricorno.
Che mi ricordo solo che era una roba talmente noiosa che con la mia amica Lori ci siamo divise le pagine segnando solo quelle dove succedev qualcosa di pruriginoso, poi anche lì, nonostante la curiosità, e le orecchie rosse, tutte ste robe ci sembrabano altamente improbabili e dove starebbe il divertimento, ci chiedevamo? E avevamo almeno 14 anni a testa.
Bei tempi quando non c'era Internet e le uniche cose porno in cui inciampavi per sbaglio erano i frammenti di riviste e fumetti che i ragazzi grandi lasciavano in inverno nelle cabine vuote in spiaggia. Che in fondo, per un genitore, sono molto meno controllabili del computer di casa.
mercoledì 27 gennaio 2010
E com'è il dopoparto per i padri? Il coté fisico e non solo
Un commento di Dude (e altre) al post precedente, un commento per scherzo di Josif Brodskij nello Zauberfumoir, il fatto che io ho ereditato da mio padre manco una lira ma il dono di attirarmi le confidenze di chiunque si (anche quelle di cui faresti a meno) mi hanno catalizzato ultimamente tutta una serie di riflessioni, nanetti e fatti vari che vorrei mettere insieme in qualche modo per rispondere alla domanda:
Esiste una vita sessuale sdopo il parto? e, corollario, come vivono i neopadri il dopoparto, che noi madri stiamo lì a raccontarcela da sempre in tutti i dettagli, anche quelli di bassa macelleria, ma sti maschi che non parlano dei fatti intimi con gli amici, che vita fanno?
La mia prima considerazione è che pare che un sacco di padri coetanei abbiano interiorizzato a tal punto la propria presenza in sala parto che proprio non si pongono più il problema: vado o non vado, ma piuttosto quello: come reagirò, che effetto mi farà, rischierò di svenire?
Il che se per certi aspetti è un notevole passo avanti, a me sembra che proprio su questo punto ci sia poca discussione tra maschi e che quindi il neopadre si trova un po' buttato agli squali senza salvagente, fatto salvo il sostegno o il dialogo con la propria compagna, che però è femmina, è parte interessata, ha anche un certo diritto di prelazione sulla faccenda e quindi, come la mettiamo?
A me sembra che un primo dubbio inespresso sia quello: come sarà dopo? Mi ci perdo dentro, avrò bisogno della mappa, dei maniglioni antipanico, del salvagente? Fateci caso, è su questa paura atavica che si aggrappano come le sanguisughe tutte quelle mail che ti arrivano con Enlarge your penis. Il maschio si adatta a quelle che lui prevede circostamze cambiate con i mezzi che può (magari da piccolo ha comprato pure gli occhiali a raggi X per vedere le donne nude).
Sfatiamo un mito: anche se dalla vagina esce un bambino intero e questo fenomeno come padre presente in salaparto te lo segui in technicolor, a 3 D e pure con tutti gli odori e sapori e un paio di altri sensi che al momento ignoravi di avere, questa non è una condizione permanente. Lo so da me che è impressionante ed emotivamente un ottovolante, però tranquilli, ricordatevi che è assolutamente vero quello che dicono: dopo il parto ti scordi tutto.
Cioè, noi madri in genere perdiamo la memoria fisica del dolore provato ed è questo che ci permette di rifare altri figli. La paura invece forse ci vuole più tempo a perderla: una mia amica che per una serie di sfighe e comunicazioni sbagliate per i primi 10 minuti dopo la nascita ha creduto seriamente che la bambina fosse morta, ha detto subito che la prossima volta avrebbe adottato, e solo adesso, 6 anni dopo, sta pensando di rifarne un altro.
Però la paura, o comunque almeno il pensiero del neopadre è un altro: tonrerà il corpo di mia moglie quello che ra prima? E non si riferisce alle smagliature, al blubber di pancia, alla megatetta che prima o poi si sgonfia dal latte, ai venti chilinpiù da perdere, all'instabilità dell'anca. No, lui pensa alla passera.
Lo vogliamo tranquillizzare?
Cavolo, se persino l'utero che di solito ha le dimensioni di un mandarino piccolo, e poi cresce e poi se tutto va bene entro una settimana torna alle condizioni originarie riesce a restringersi in fretta, vuoi che il resto non segua? Il fatto che il canale possa allargarsi da far passare il bambino è un fenomeno assolutamente temporaneo, creato da una congiunzione astrale spaventosamente complicata di ormoni, doglie, contrazioni, articolazioni che in gravidanza si allentano ed è per questo che prendiamo delle distorsioni spaventose, perché coinvolge tutte le articolazioni e non solo quelle del bacino, tranquilli che non è una condizione permanente (Dude, sei più tranquillo adesso?).
Con grande delusione del futuro padre che mi confessava di sperare di poter soddisfare dopo la nascita la sua fantasia più segreta nel favoloso sesso dopoparto che si immaginava, ovvero quella pratica universalmente nota con il suo nome inglese composto da due parole che iniziano per effe e la seconda finisce al gerundio.
Io, lo ammetto, quando sento certe cose mi scende un po' il latte alle caviglie, poi il maschio in questione mi è parente e sono l'unica femmina a cui a volte confessa certe cose inconfessabili e io con tutta la delicatezza di cui sono capace ho risposto sghignazzando: eccerto, e il piede no? Il ragazzo è intelligente, ci sarà forse rimasto male ma ha capito di aver forse detto una cosa che non andava e si è andato a documentare. Ecco, documentatevi anche voi, mica posso dirvi tutto?
Però una cosa posso dirla: mentirei se dicessi che torna tutto identico a prima. Ci sono lacerazioni, ci sono tagli, ci sono punti, tessuti che cicatrizzano più o meno bene. è un problema? Dipende, dal lato estetico qualcosina cambia ma uno può prenderla come una nuova entusiasmante aventura, il nuovo look della donna che ami e che d'improvviso sembra un'altra. ci si possono fare delle gran belle fantasie, volendo, altro che scambi di coppia.
Sono un problema per riprendere a fare l'amore? Oh, sentite, io so per certo di coppie che quando è arrivata l'ostetrica per rimuovere i punti ha scoperto che ci avevano pensato benissimo da soli, nell'urgenza di riabbracciarsi, che insomma, sono casi documentati.
Ma non succede sempre: sicuramente spesso c'è un disagio fisico della madre, dolori, ferite, cicatrici, ragadi, stanchezza.
Più spesso c'è un lato mentale, senso di inadeguatezza, rifiuto del proprio corpo così com'è cambiato, il pensiero fisso al bambino, le montate lattee che uno direbbe sono un problema fisico ed è vero, ma anche mentale, se ti senti ridotta a mucca e non ti piaci, o comunque ti devi abituare.La depressione postnatale, la mancanza di voglia per via degli ormoni. Gi odori, anche questi gli ormoni.
Una mia amica non si è più riabituata all'odore del marito, le puzzava, non ce la faceva a baciarlo, alla fine si sono lasciati (per tutta una serie di altre cose, ma alla fine il suo motivo di pancia è stato questo e se ne è accorta anni dopo, quando ha ritrovato un uomo che a pelle le faceva un gran sangue, proprio lei che credeva di essere diventata frigida dopo i figli).
C'è anche un lato mentale del padre: dopo aver visto cosa ha passato la madre, forse fai fatica a rivederla come amante, come oggetto, nel senso più bello, del tuo desiderio, come la donna con cui ami fare l'amore. Forse fai fatica a penetrarla 'dopo' e ti immagini un sacco di cose che oggettivamente non sono, ma la fantasia in fondo è tutto.
Il padre, pover'uomo, spesso non è che stia meglio: anche lui deve riadeguarsi al proprio ruolo, ricrearselo, anche lui deve essere la roccia di sostegno della mogli stanca, debole e rincoglionita, anche lui avrebbe bisogno di qualcuno con cui parlare dei suoi dubbi e paure, ma non ce l'ha.
Esiste, lo dice Desian, anche una depressione postnatale dei padri alle prese con il proprio cambiamento di ruolo.
Però che un figlio ti cambi la vita in tanti sensi in qualche modo lo sappiamo tutti prima di cominicare a farlo, il punto è che a vlte te la cambia in mdoi che mai ti saresti immaginato.
E ricordiamoci che per un sacco delle paturnie che tolgono voglia al sesso alla neomadre, si, il neopadre può fare un sacco, ma deve farlo con coerenza, affidabilità e su cose che con il sesso non hanno niente a che vedere.
Io non sono un'esperta in materia, un paio di cose le so perché le abbiamo imparate con sudore, lacrime, sangue e sperma (e rigurgitini dei figli, per completare la lista). Altre le so perché me le hanno raccontate o le ho intuite da quello che non ti raccontano.
Ma sono convinta che il neopadre abbia molte cose da dire. Intanto cominci con il regalare ala madre le palline con la scusa del pavimento pelvico e l'incontinenza, poi se due si piacciono, si vogliono bene e hanno ancora qualcosa da dire, basta rimettersi a giocare. che la leggerezza e le risate a mio avviso rimangono sempre il miglior ingrediente dell'amore, e, vivaddio, anche del sesso.
E dopo essere passati per tante pippe mentali con la leggerezza forse ci si rimette a sperimentare, e scorpire cose, che voi umani, veramente, non ci sareste mai arrivati.
Per cortesia neopadri, aspiranti, maschi in genere e donne che amano gli uomini, mi dite la vostra in proposito? Che la maggior parte dei problemi è perché se ne parla troppo poco.
Esiste una vita sessuale sdopo il parto? e, corollario, come vivono i neopadri il dopoparto, che noi madri stiamo lì a raccontarcela da sempre in tutti i dettagli, anche quelli di bassa macelleria, ma sti maschi che non parlano dei fatti intimi con gli amici, che vita fanno?
La mia prima considerazione è che pare che un sacco di padri coetanei abbiano interiorizzato a tal punto la propria presenza in sala parto che proprio non si pongono più il problema: vado o non vado, ma piuttosto quello: come reagirò, che effetto mi farà, rischierò di svenire?
Il che se per certi aspetti è un notevole passo avanti, a me sembra che proprio su questo punto ci sia poca discussione tra maschi e che quindi il neopadre si trova un po' buttato agli squali senza salvagente, fatto salvo il sostegno o il dialogo con la propria compagna, che però è femmina, è parte interessata, ha anche un certo diritto di prelazione sulla faccenda e quindi, come la mettiamo?
A me sembra che un primo dubbio inespresso sia quello: come sarà dopo? Mi ci perdo dentro, avrò bisogno della mappa, dei maniglioni antipanico, del salvagente? Fateci caso, è su questa paura atavica che si aggrappano come le sanguisughe tutte quelle mail che ti arrivano con Enlarge your penis. Il maschio si adatta a quelle che lui prevede circostamze cambiate con i mezzi che può (magari da piccolo ha comprato pure gli occhiali a raggi X per vedere le donne nude).
Sfatiamo un mito: anche se dalla vagina esce un bambino intero e questo fenomeno come padre presente in salaparto te lo segui in technicolor, a 3 D e pure con tutti gli odori e sapori e un paio di altri sensi che al momento ignoravi di avere, questa non è una condizione permanente. Lo so da me che è impressionante ed emotivamente un ottovolante, però tranquilli, ricordatevi che è assolutamente vero quello che dicono: dopo il parto ti scordi tutto.
Cioè, noi madri in genere perdiamo la memoria fisica del dolore provato ed è questo che ci permette di rifare altri figli. La paura invece forse ci vuole più tempo a perderla: una mia amica che per una serie di sfighe e comunicazioni sbagliate per i primi 10 minuti dopo la nascita ha creduto seriamente che la bambina fosse morta, ha detto subito che la prossima volta avrebbe adottato, e solo adesso, 6 anni dopo, sta pensando di rifarne un altro.
Però la paura, o comunque almeno il pensiero del neopadre è un altro: tonrerà il corpo di mia moglie quello che ra prima? E non si riferisce alle smagliature, al blubber di pancia, alla megatetta che prima o poi si sgonfia dal latte, ai venti chilinpiù da perdere, all'instabilità dell'anca. No, lui pensa alla passera.
Lo vogliamo tranquillizzare?
Cavolo, se persino l'utero che di solito ha le dimensioni di un mandarino piccolo, e poi cresce e poi se tutto va bene entro una settimana torna alle condizioni originarie riesce a restringersi in fretta, vuoi che il resto non segua? Il fatto che il canale possa allargarsi da far passare il bambino è un fenomeno assolutamente temporaneo, creato da una congiunzione astrale spaventosamente complicata di ormoni, doglie, contrazioni, articolazioni che in gravidanza si allentano ed è per questo che prendiamo delle distorsioni spaventose, perché coinvolge tutte le articolazioni e non solo quelle del bacino, tranquilli che non è una condizione permanente (Dude, sei più tranquillo adesso?).
Con grande delusione del futuro padre che mi confessava di sperare di poter soddisfare dopo la nascita la sua fantasia più segreta nel favoloso sesso dopoparto che si immaginava, ovvero quella pratica universalmente nota con il suo nome inglese composto da due parole che iniziano per effe e la seconda finisce al gerundio.
Io, lo ammetto, quando sento certe cose mi scende un po' il latte alle caviglie, poi il maschio in questione mi è parente e sono l'unica femmina a cui a volte confessa certe cose inconfessabili e io con tutta la delicatezza di cui sono capace ho risposto sghignazzando: eccerto, e il piede no? Il ragazzo è intelligente, ci sarà forse rimasto male ma ha capito di aver forse detto una cosa che non andava e si è andato a documentare. Ecco, documentatevi anche voi, mica posso dirvi tutto?
Però una cosa posso dirla: mentirei se dicessi che torna tutto identico a prima. Ci sono lacerazioni, ci sono tagli, ci sono punti, tessuti che cicatrizzano più o meno bene. è un problema? Dipende, dal lato estetico qualcosina cambia ma uno può prenderla come una nuova entusiasmante aventura, il nuovo look della donna che ami e che d'improvviso sembra un'altra. ci si possono fare delle gran belle fantasie, volendo, altro che scambi di coppia.
Sono un problema per riprendere a fare l'amore? Oh, sentite, io so per certo di coppie che quando è arrivata l'ostetrica per rimuovere i punti ha scoperto che ci avevano pensato benissimo da soli, nell'urgenza di riabbracciarsi, che insomma, sono casi documentati.
Ma non succede sempre: sicuramente spesso c'è un disagio fisico della madre, dolori, ferite, cicatrici, ragadi, stanchezza.
Più spesso c'è un lato mentale, senso di inadeguatezza, rifiuto del proprio corpo così com'è cambiato, il pensiero fisso al bambino, le montate lattee che uno direbbe sono un problema fisico ed è vero, ma anche mentale, se ti senti ridotta a mucca e non ti piaci, o comunque ti devi abituare.La depressione postnatale, la mancanza di voglia per via degli ormoni. Gi odori, anche questi gli ormoni.
Una mia amica non si è più riabituata all'odore del marito, le puzzava, non ce la faceva a baciarlo, alla fine si sono lasciati (per tutta una serie di altre cose, ma alla fine il suo motivo di pancia è stato questo e se ne è accorta anni dopo, quando ha ritrovato un uomo che a pelle le faceva un gran sangue, proprio lei che credeva di essere diventata frigida dopo i figli).
C'è anche un lato mentale del padre: dopo aver visto cosa ha passato la madre, forse fai fatica a rivederla come amante, come oggetto, nel senso più bello, del tuo desiderio, come la donna con cui ami fare l'amore. Forse fai fatica a penetrarla 'dopo' e ti immagini un sacco di cose che oggettivamente non sono, ma la fantasia in fondo è tutto.
Il padre, pover'uomo, spesso non è che stia meglio: anche lui deve riadeguarsi al proprio ruolo, ricrearselo, anche lui deve essere la roccia di sostegno della mogli stanca, debole e rincoglionita, anche lui avrebbe bisogno di qualcuno con cui parlare dei suoi dubbi e paure, ma non ce l'ha.
Esiste, lo dice Desian, anche una depressione postnatale dei padri alle prese con il proprio cambiamento di ruolo.
Però che un figlio ti cambi la vita in tanti sensi in qualche modo lo sappiamo tutti prima di cominicare a farlo, il punto è che a vlte te la cambia in mdoi che mai ti saresti immaginato.
E ricordiamoci che per un sacco delle paturnie che tolgono voglia al sesso alla neomadre, si, il neopadre può fare un sacco, ma deve farlo con coerenza, affidabilità e su cose che con il sesso non hanno niente a che vedere.
Io non sono un'esperta in materia, un paio di cose le so perché le abbiamo imparate con sudore, lacrime, sangue e sperma (e rigurgitini dei figli, per completare la lista). Altre le so perché me le hanno raccontate o le ho intuite da quello che non ti raccontano.
Ma sono convinta che il neopadre abbia molte cose da dire. Intanto cominci con il regalare ala madre le palline con la scusa del pavimento pelvico e l'incontinenza, poi se due si piacciono, si vogliono bene e hanno ancora qualcosa da dire, basta rimettersi a giocare. che la leggerezza e le risate a mio avviso rimangono sempre il miglior ingrediente dell'amore, e, vivaddio, anche del sesso.
E dopo essere passati per tante pippe mentali con la leggerezza forse ci si rimette a sperimentare, e scorpire cose, che voi umani, veramente, non ci sareste mai arrivati.
Per cortesia neopadri, aspiranti, maschi in genere e donne che amano gli uomini, mi dite la vostra in proposito? Che la maggior parte dei problemi è perché se ne parla troppo poco.
martedì 26 gennaio 2010
Il regalo per la neomamma

Premesso: le smart-balls che vedete in foto avrebbero dovuto regalarmele il giorno che mi hanno dimessa dal reparto maternità. Dovrebbero consigliartele di default in farmacia il giorno che vai a comprare la prima pastina senza glutine. Dovrebbero parlarne in tutti i manuali.
Invece col cavolo. Per puro culo qualcuno (anzi qualcuna, anzi Betta, che all'epoca era il mio coach di respirazione, mai soldi per me sono stati spesi meglio) me le ha suggerite per caso. E così sono entrata tutta tremebonda nel primo sex-shop della mia vita, con l'amica Cinzia che invece di sostenermi spirtulmente si è messa a guardare certi completini maliziosi a rete per il marito, che la cannottiera a rete nera con il bordino rosso fa sicuramente tanto per un matrimonio affettuoso, ma non era quello al momento il mio punto urgente.
"Ehm, sto cercando, come dire, quelle palline dopoparto?"
che uno potrebbe dire, si, ciao, gli eufemismi, ma era proprio così, sulla scatola c'era scritto in quattro lingue: consigliato dall'associazione di categoria delle ostetriche, solo in francese c'era una cosa che sembrava più fisioterapisti, fisiatri, vallo a sapere che rapporto hanno i francesi con le palline.
Ora, uno dice le palline, la libido del dopoparto, il pavimento pelvico sminchiato, la ginnastica postnatale che io ci ho provato, ma quando mai sono riuscita non dico ad andarci, ma a iscrivermi? Perché un corso di ginnastica postnatale al mattino con la possibilità di portarsi il neonato mentre gli altri frutti della passione sono a scuola voi l'avete mai visto? Io nemmeno.
Le palline risolvono.
Ma mi sono consolata con la reazione dell'amica Anna a cui ad acquisto effettuato ho telefonato con la lieta novella. Ha avuto un attimo di silenzio poi ha chiesto:
"Ma possibile che siamo solo noi le deficienti?"
Ecco, possibile che siamo solo noi che dopo i figli tutto il discorso sesso si scinde improvvisamente dalla procreazione, anzi, diciamoci la verità, è la procreazione che ci frega, ci toglie il sonno, ci distrugge, occupa la nostra mente 24 ore su 24 e i neopadri, porelli, quelli che riescono a riprendersi in breve dal trauma del loro oggetto del desiderio in fase parto, perché noi stiamo lì a urlare e a spingere, ma loro sono fuori e vedono tutto e poi devono fare i conti con un prima e un dopo che ha anche tutto un altro aspetto e i punti e la cicatrice eccheppalle, la pianto qui sennò rischiamo di morire tutti vergini.
I primi tentativi cauti, tanto per capire se ci ricordiamo ancora come si fa. Che magari con tutta la buona volontà uno se lo vorrebbe pure ricordare, ma la tetta comincia a schizzare latte, il pargolo si sveglia, tu schianteresti addormentata ogni due per tre, il neopadre partecipa ma l'uomo è sempre l'uomo, e anche se ci prova a non fare il troglodita insensibile la carne è debole e il malumore striscia.
E alla fine di tutto ciò, perché qui è il punto fondamentale della pallina, teniamolo bene a mente, ogni mattina alle 4, che tu di sonno ne avresti e anche il pargolo magari è in coma latteo cosa succede? Devi fare pipì. Ci provi a trattenerla e riaddormentarti, ma niente, lo stimolo ti tiene sveglia.
Ecco, io adesso lo dico e ci metto pure la faccia: ma dell'incontinenza del dopoparto parla mai nessuno? No, dico. Che ti fai una risata o un colpo di tosse e ti senti immediatamente reparto geriatrico? Altro che storie, secondo me la depressione postnatale tutta lì sta.
Io queste palline, dico la verità, mi faceva impressione usarle, già non uso i tamponi, e infatti le ho usate pochissimo e molto meno di quello che mi avrebbe fatto bene. Quindi non vi parlo delle mie esperienze personali, vi riferisco le istruzioni della signora del negozio nella mia traduzione.
Usa del lubrificante, su ENTRAMBE le palline (scordatelo una volta e capirai perché). Olio di mandorle, gel K-Y, quello che ti pare. Olio di oliva extravergine spremuto a freddo esclusivamente con procedimenti meccanici, aggiungo io, che quello mi sa che in casa ce l'abbiamo un po' tutti.
Belle sdraiate e rilassate inserite le palline. Ora, all'inizio e dopo il parto una può stare messa male, in teoria ci si può camminare e muovercisi in casa, ma non è detto che all'inizio funzioni. Non scoraggiamoci, cominciamo da sdraiate e se abbiamo voglia proviamo a fare gli esercizi di contrazione che ci hanno insegnato (ma ce li hanno poi mai insegnati?) al corso di preparazione al parto.
Ma se non hai tempo e voglia puoi anche dormirci e basta, qualcosa fa comunque, perché ci sono dentro i contrappesini che si muovo e credo sian quelli che ti mettono in moto la muscolatura involontaria, che la muscolatura involontaria è tutto nella vita. Ma a risultati pratici, cosa fa esattamente?
Beh, intanto ti cominci a svegliare alle cinque con lo stimolo di andare al bagno. Poi alle sei. Alla fine, con un po' di culo persino alle sette, se nel frattempo non insorgono altri fattori sveglianti. Ma facciamo finta che viviamo in un mondo perfetto.
E per quanto mi riguarda già questo basta, avanza e ce ne ricorderemo con gratitudine quando entreremo in menopausa. Meglio una pallina oggi che un pannolone domani. Ecco, l'ho detto.
Ma c'è anche la fase advanced, anche se per quanto mi riguarda, con i cinque anni di insonnia che mi hanno regalato i figli forse solo ora potrei cominciare a pensarci (infatti ci penso e mi sono ricordata delle palline e le ho regalate alla neomamma, sperando non mi si stranisca).
La fase advanced vuol dire che come ci rimettiamo in piedi quel tanto da trattenercele, le palline, cominciamo a camminarci per casa. Non dico sia l'ideale avere anche 22 chili di bambino che ti si precipitano in braccio proprio mentre ti sei seduta un attimo, ma approfittiamo magari delle ore di sonno dei pupi (che questa storia di approfittare delle ore di sonno dei pupi, non so, pare che una ci possa ricostruire il colosso di Rodi, se penso a tutte le cose che una rimanda a quei magici momenti lì). Ecco, teniamole quando siamo dietro al computer.
Ora, io non credo che arriverò mai al punto cui arrivò l'amica dell'amica di cui mi hanno detto che ci è andata a fare persino equitazione divertendosi molto. A me solo l'immagine mi ha fatto contrarre di tutto per l'impressione, ma magari sono io. E poi preferisco divertirmi con il neopadre dei miei figli.
Il quale neopadre adesso è avvertito, ed invece di spazientirsi e sentirsi frustrato e isolarsi dietro ai siti porno su internet, che saranno pure una panacea ma meglio non diventino il motivo per evitare di andare a letto presto quando finalmente si approda a quella fase meravigliosa di rimettersi a dormire, non sempre e non tantissimo, ma un pochino.
Venga invece a fare le misurazioni del caso. No, ma quale sesso, solo ossevazioni impersonali e scientifiche sui progressi della muscolatura.
Che io lo so che insistendo un pochino una può anche arrivare a schiacciarci le noci con il pavimento pelvico, ma noi non siamo fenomeni da baraccone. Siamo madri e siamo compagne e mogli e francamente ci sta benissimo così.
With a little help from my friends, naturalmente.
E dopo tutto questo outing pubblico voglio sapere da voi tutti, e potete anche dirmelo anonimamente, come è stato il dopoparto per voi, neomadri e neopadri. Da tutti i punti di vista. Non per curiosità morbosa, a puro scopo scientifico.
domenica 3 gennaio 2010
sabato 10 ottobre 2009
Chiacchiere tra donne
L'amica G. ha preso in mano la cosa e organizzato un venerdì sera tra madri straniere (un' americana, un'inglese, una indonesiana cinese, una greca, io, con l'iraniana, l'irlandese e la polacca assenti giustificate) alla Kompaszaal, che è l'ex sala di partenza dei transatlantici per le Americhe su KNSM-laan, un bel posto dove si mangia bene, a volte c'è musica dal vivo ed è enorme.
Sottratteci quindi ai doveri materni e coniugali ci siamo ritrovate, abbiamo ordinato un primo giro di vinelli, acqua e the alla menta. Poi preso antipastini e torta goduriosissima al cioccolato.
Poi ordinato un secondo giro. E li si sono spalancate le cateratte, che come tutte sappiamo le madri al secondo giro cominciano a raccontarsi dei rispettivi parti. Che quando una è straniera, abituarsi ai parti in Olanda ci vuole veramente un moto di fede non indifferente. Io, adesso che ho capito come funziona, non vorrei altro, ma ci ho messo 5 mesi di gravidanza per arrivarci.
L'amica G. invece è ancora traumatizzata. Lei nel suo afflato di integrazione aveva scelto per un parto in casa, poi l'hanno portata di corsa in ospedale dove tutto era diverso da quello che si aspettava lei da un ospedale.
"Eh, ma pure tu, che decidi di partorire in casa, inutile, noi non ci abbiamo la costituzione per certe cose, lasciamole alle olandesi".
L'inglese, invece, con una storia di diabete in famiglia, alla 14esima settimana doveva essere controllata per vedere se ce l'aveva anche lei. No, lo facciamo alla ventesima. No alla ventiduesima. Insomma lo hanno fatto quando lo hanno fatto. "Ma tu hai il DIABETE! Andava controllato prima. Vabbé adesso non c'è niente da fare preparati a un bambino di 4 chili e mezzo". Poi le è nato di tre e mezzo.
Io invece alle ultime settimane scherzavo con l'ostetrica:
"Che dici, li facciamo 4 chili e mezzo?"
"Ma no, come ti viene in mente?"
Sono diventati 4.750 con Ennio. Orso un po' meno, ma era anche nato tre settimane abbondanti prima del fratello. Pr dire, se hai culo e tutto va più o meno bene il moto di fede basta e avanza.
Ordiniamo un altro giro. E lì le cose diventano davvero interessanti. Si parla di preliminari.
Una delle signore una volta, esaurita la solita routine, ha fatto presente al marito se non stavano facendo qualcosa di sbagliato. Non so, fa lei, ma tutte quelle storie di gente che si titilla per due ore prima di arrivare al dunque.
"Sciocchezze", fa il marito, già in posizione flessione con il bicipite turgido, che della posizione del missionario c'è da dire di buono che tira fuori quel bel muscoletto esterno piccolo e tondo così carino da coccolare "la media è 6 minuti".
Ma è terribile, non ci si crede, fa la povera, ma sa anche che quanto a statistiche il marito quelle che sa non sbaglia mai, ci spiega. E un rapido calcolo silenzioso da parte delle presenti, che non hanno approfondito la cosa, deve aver portato grosso modo alle stesse conclusioni. Meglio tacere e berci sopra, fosse pure un the alla menta.
"Tanto", le fa lui prima di immergersi "i tuoi di preliminari durano 2 settimane".
Che per fortuna era un marito a me sconosciuto, quello citato, che a volte poi non riesci più a rimanere seria quando incontri un uomo in società.
A quel punto era d'uopo ordinare il quarto giro.
Poi mi è scaduto il parcheggio e sono scappata via, ma chissà cosa non mi sono persa. Che queste serate di madri in libera uscita, sono una cosa tremenda.
Sottratteci quindi ai doveri materni e coniugali ci siamo ritrovate, abbiamo ordinato un primo giro di vinelli, acqua e the alla menta. Poi preso antipastini e torta goduriosissima al cioccolato.
Poi ordinato un secondo giro. E li si sono spalancate le cateratte, che come tutte sappiamo le madri al secondo giro cominciano a raccontarsi dei rispettivi parti. Che quando una è straniera, abituarsi ai parti in Olanda ci vuole veramente un moto di fede non indifferente. Io, adesso che ho capito come funziona, non vorrei altro, ma ci ho messo 5 mesi di gravidanza per arrivarci.
L'amica G. invece è ancora traumatizzata. Lei nel suo afflato di integrazione aveva scelto per un parto in casa, poi l'hanno portata di corsa in ospedale dove tutto era diverso da quello che si aspettava lei da un ospedale.
"Eh, ma pure tu, che decidi di partorire in casa, inutile, noi non ci abbiamo la costituzione per certe cose, lasciamole alle olandesi".
L'inglese, invece, con una storia di diabete in famiglia, alla 14esima settimana doveva essere controllata per vedere se ce l'aveva anche lei. No, lo facciamo alla ventesima. No alla ventiduesima. Insomma lo hanno fatto quando lo hanno fatto. "Ma tu hai il DIABETE! Andava controllato prima. Vabbé adesso non c'è niente da fare preparati a un bambino di 4 chili e mezzo". Poi le è nato di tre e mezzo.
Io invece alle ultime settimane scherzavo con l'ostetrica:
"Che dici, li facciamo 4 chili e mezzo?"
"Ma no, come ti viene in mente?"
Sono diventati 4.750 con Ennio. Orso un po' meno, ma era anche nato tre settimane abbondanti prima del fratello. Pr dire, se hai culo e tutto va più o meno bene il moto di fede basta e avanza.
Ordiniamo un altro giro. E lì le cose diventano davvero interessanti. Si parla di preliminari.
Una delle signore una volta, esaurita la solita routine, ha fatto presente al marito se non stavano facendo qualcosa di sbagliato. Non so, fa lei, ma tutte quelle storie di gente che si titilla per due ore prima di arrivare al dunque.
"Sciocchezze", fa il marito, già in posizione flessione con il bicipite turgido, che della posizione del missionario c'è da dire di buono che tira fuori quel bel muscoletto esterno piccolo e tondo così carino da coccolare "la media è 6 minuti".
Ma è terribile, non ci si crede, fa la povera, ma sa anche che quanto a statistiche il marito quelle che sa non sbaglia mai, ci spiega. E un rapido calcolo silenzioso da parte delle presenti, che non hanno approfondito la cosa, deve aver portato grosso modo alle stesse conclusioni. Meglio tacere e berci sopra, fosse pure un the alla menta.
"Tanto", le fa lui prima di immergersi "i tuoi di preliminari durano 2 settimane".
Che per fortuna era un marito a me sconosciuto, quello citato, che a volte poi non riesci più a rimanere seria quando incontri un uomo in società.
A quel punto era d'uopo ordinare il quarto giro.
Poi mi è scaduto il parcheggio e sono scappata via, ma chissà cosa non mi sono persa. Che queste serate di madri in libera uscita, sono una cosa tremenda.
venerdì 25 settembre 2009
Good vibrations
Visto che Zaub è in trasferta forse posso farlo io un post cazzariello del venerdì.
E poi sarà il caso per una volta di dare soddisfazione a tutti quelli che nei referrer almeno quelle 5-6 volte al giorno inseriscono come termine di ricerca robe come pompino, per entrare nel sex-shop per prenotere la merce (ecco, adesso posso dirtelo, clicca sull'immagine sopra e vedi), culo amante marito (e a me lo vieni a chiedere), madre esibizionista (sei decisamente nel posto giusto, ma magari non nel senso che intendi tu), eccetera eccetera, che uno cerca un po'di brivido erotico su internet e si ritrova qui, capite che mi dispiaceva deludere la gente. et voilà.
Perché come forse ho detto, il nostro ufficio si trova al confine tra piazza Dam e quartiere a luci rosse, ed arrivarci dalla stazione significa per me farmi la Warmoesstraat in bici, scampanellando alle pecore che vagolano per strada invece che sul marciapiede, se non vogliono farsi mettere sotto.
La Wamoesstraat che è quella via senza vetrine con donzelle ma con tanti negozi di vario tipo, quelli che abitando ad Amsterdam manco ci metti piede, però i turisti li conoscono tutti, e alcuni ristoranti che persino noi locali ci andiamo con piacere.
Cito, ma non è esaustiva come lista, il ristorante specializzato in fondute, il negozio storico di caffé e te, la condomerie con profilattici di tutte le forme, colori e sapori, il negozio che sembra uno di quegli stilisti minimal vagamente giapponesi poi se guardi bene quella camicia bianca asimmetrica appesa in aria è una camicia di forza per giochini di dominanza (mi pare sia lì abbiamo comprato pure la frusta per la scorsa produzione tetrale), la bottega di machere della commedia dell'arte in pelle di Juan Carlos Tajez, I love you di cui avevo già parlato un paio di annetti fa, etceterà etceterà.
Insomma, sabato scorso mentre arrivvo in ritardo alla riunione, scampanellando e sfanculando i turisti stronchi formato percoroni per strada, mi cade l'occhio su una vetrina nuova.
"Toh, mi faccio, ma sti negozi di iPod e telefonini non hanno più limiti?"
Al ritorno ho guardato meglio: e sissignore, si trattava di questo. che una come me che il telefonino l'ha adottato tardi e controvoglia, un iPod non ce l'ha e manco saprebbe usarlo e un vibrstore neanche appartiene alle sue priorità essenziali, che dirvi: ho spalancato gli occhioni ed ho esclamato:
"OHMIBOD"!
Che di gadget che aprono una nuova dimensione ludica alle telefonate in cellulare e alla musica in iPod se ne sentiva enormemente la mancanza.
E forse, in nome del nonlofoperpiacermio, ma esattamente per voi, miei amati lettori, forse è il caso che contatti la ditta e gli proponga una botta di giornalismo partecipativo. Che dirvi, it's a tough job, but someone gotta do it, se volete mi sacrifico.
Poi, se del caso, vi riferisco. Oppure, se decidete di provarci, fateci sapere, anche anonimamente.
venerdì 8 maggio 2009
Della comunicazione per e-mail, orgasmi in differita e crescita personale
Come tutti, ho un gruppo di amici con cui vediamo gente, facciamo cose, ci amiamo in genere e quando non ci vediamo di persona per far cose, ci mandiamo tante mail. Nei periodi in cui organizziamo qualcosa, svariate decine al giorno, perché le situazioni sono fluide, in movimento, ogni momento ci sono evoluzioni di cui tener conto ecc. ed essendo multitanking, meglio fare per e-mail che troppe riunioni non si possono fare.
Come forse tutti sappiamo, le mail si dividono in due tipi: quelle efficienti, dove bisogna dirsi delle cose al volo, che la situazione è fluida e in continuo sviluppo eccetera, e quelle affettive. In cui ci si coccola, ci si sfoga, ci si bacia, abbraccia e spalpazza virtualmente, che fa bene all'anima quasi come una spalpazzata reale.
Per dire, non demonizziamo lo strumento, come i detrattori di facebook, che in molto casi ha una sua santa utilità. Però a scrivere ci vuol del tempo, specie per sviscerare e sfilettare cose complesse, ognuno dice la sua, non tutti leggono fino in fondo, che ve lo dico a dì: quando l'affettivo e l'efficiente-lavorativo si intrecciano non se ne viene più fuori, con aumento esponenziale di mail, specie appunto nella tragica modalità, di cui scrissi a suo tempo, replay-all.
Per dire che tra l'altro ieri e ieri, ne abbiamo avuto un altro, di semi-scazzo collettivo, che una scrive una cosa che ferisce, quasi nessuno ci fa caso, ma poi quello che si sente ferito si sfoga con me che la mail incriminata manco ce l'avevo, però poi l'ho vista in un reply-all e allora ho risposto, che secondo me si dicevano cose poco ponderate e per semplificare l'ho mandata solo ai quattro gatti direttamente coinvolti o feriti, a come un hansaplast contro la bua.
Poi ti rispondono, poi tu rispondi, poi la vita va avanti che uno, con la miglior volontà del mondo, poi ti incontri per altri motivi con l'interessato numero 1:
"L'hai vista l'ultima mail che ho spedito? Hai visto se ha risposto?"
"Ho visto ed ho goduto. È da ieri mattina che godo ogni volta che leggo una tua mail. E quella cretina ha risposto, che proprio non ci ha capito niente".
"E vabbé, a volte la sopravalutiamo la gente. Ma magari era in buona fede".
Però a sentirmi fonte di godimento sessuale dell'amico mio fraterno, che dire, anche se per e-mail, è tutta un'altra vita. Glielo faccio notare.
"La cosa incredibile è che tu ultimamente rispondi ad hoc alle mail. Non dici una parola di troppo, ma vanno tutte al punto. Guarda, giuro, da quando si è fatta la cosa del'Abruzzo, tu sei diventata efficientissima, rispondi ad hoc alle mail, dimostri persino di saper finire le cose che cominci. Cazzo, cominci persino a seguire dei percorsi logici".
Se fossi sicura che al 100% che è un complimento, lo sposerei quest'uomo. Ma nel dubbio, e ricordandomi di essere già sposata con un'altro che a volte mi fa anche lui complimenbti del genere, mi sa che mi faccio i fatti miei.
Per dire, non azzardatevi mai più a dirmi che le e-mail non sono una cosa sexy. Chi lo dice, non si è mai fatto un bello scazzo collettivo per e-mail come i nostri. di quelli epocali. Ce poi si chiudno per forza d'inerzia e perché anche nel frattempo ci siamo mandati 3000 altre mail su altre questioni urgenti che con quella dello scazzo non avevano niente a che fare.
La mail come fonte di orgasmi multipli, questa ancora mi mancava.
Come forse tutti sappiamo, le mail si dividono in due tipi: quelle efficienti, dove bisogna dirsi delle cose al volo, che la situazione è fluida e in continuo sviluppo eccetera, e quelle affettive. In cui ci si coccola, ci si sfoga, ci si bacia, abbraccia e spalpazza virtualmente, che fa bene all'anima quasi come una spalpazzata reale.
Per dire, non demonizziamo lo strumento, come i detrattori di facebook, che in molto casi ha una sua santa utilità. Però a scrivere ci vuol del tempo, specie per sviscerare e sfilettare cose complesse, ognuno dice la sua, non tutti leggono fino in fondo, che ve lo dico a dì: quando l'affettivo e l'efficiente-lavorativo si intrecciano non se ne viene più fuori, con aumento esponenziale di mail, specie appunto nella tragica modalità, di cui scrissi a suo tempo, replay-all.
Per dire che tra l'altro ieri e ieri, ne abbiamo avuto un altro, di semi-scazzo collettivo, che una scrive una cosa che ferisce, quasi nessuno ci fa caso, ma poi quello che si sente ferito si sfoga con me che la mail incriminata manco ce l'avevo, però poi l'ho vista in un reply-all e allora ho risposto, che secondo me si dicevano cose poco ponderate e per semplificare l'ho mandata solo ai quattro gatti direttamente coinvolti o feriti, a come un hansaplast contro la bua.
Poi ti rispondono, poi tu rispondi, poi la vita va avanti che uno, con la miglior volontà del mondo, poi ti incontri per altri motivi con l'interessato numero 1:
"L'hai vista l'ultima mail che ho spedito? Hai visto se ha risposto?"
"Ho visto ed ho goduto. È da ieri mattina che godo ogni volta che leggo una tua mail. E quella cretina ha risposto, che proprio non ci ha capito niente".
"E vabbé, a volte la sopravalutiamo la gente. Ma magari era in buona fede".
Però a sentirmi fonte di godimento sessuale dell'amico mio fraterno, che dire, anche se per e-mail, è tutta un'altra vita. Glielo faccio notare.
"La cosa incredibile è che tu ultimamente rispondi ad hoc alle mail. Non dici una parola di troppo, ma vanno tutte al punto. Guarda, giuro, da quando si è fatta la cosa del'Abruzzo, tu sei diventata efficientissima, rispondi ad hoc alle mail, dimostri persino di saper finire le cose che cominci. Cazzo, cominci persino a seguire dei percorsi logici".
Se fossi sicura che al 100% che è un complimento, lo sposerei quest'uomo. Ma nel dubbio, e ricordandomi di essere già sposata con un'altro che a volte mi fa anche lui complimenbti del genere, mi sa che mi faccio i fatti miei.
Per dire, non azzardatevi mai più a dirmi che le e-mail non sono una cosa sexy. Chi lo dice, non si è mai fatto un bello scazzo collettivo per e-mail come i nostri. di quelli epocali. Ce poi si chiudno per forza d'inerzia e perché anche nel frattempo ci siamo mandati 3000 altre mail su altre questioni urgenti che con quella dello scazzo non avevano niente a che fare.
La mail come fonte di orgasmi multipli, questa ancora mi mancava.
venerdì 10 aprile 2009
Funerali, pompini e schedature
E meno male che non mi è venuto in mente di nominare la Carfagna, stasera in radio, sennò ero rovinata. Che i pompini politicizzati, anche gli olandesi sono capaci.
Insomma, cercavano qualcuno stasera per il programma radio Standpunt Café, una mezz'ora imperniata su due argomenti con tre ospiti, seduti a tavolino al baretto della radio. E gli amici hanno segnalato me, che ormai ci ho preso gusto e ci sono andata di corsa.
Cioè, era relativamente presto, dalle 18:30 alle 19. Mi potevo portare i bambini, che si sono poi divertiti tantissimo a guardarmi in tv (non ho idea di cosa gli abbiano propinato) e a giocare ad acchiapparella con Peter, un ragazzo carinissimo della redazione.
Eravamo comunque già vicino alla stazione, perché alle 15 eravamo alla via crucis nella chiesa di san Nicola, ma alla terza caduta dalla croce ci siamo eclissati discretamente, prima che me la realizzassero i miei figli, la via crucis, a me.
Siamo stati a mangiare il gelato, al luna park sul Dam e ci siamo fatti un giro di ruota panorami della la città da così in alto, poi in un pomeriggio di sole quasi estivo, che non so quanti sandali birkenstock non ho visto, in prevalenza argento.
Ma divago. Comunque dopo un paio di altri giri di giostra e prima dello zuccherone filato rosa e giallo ("Ma quello piccolo è questo?", "Si") che me ne hanno lasciato metà e potevano almeno offrirlo a tutti quei turisti che me li fotografavano o se li indicavano, due palle di zucchero filato con un bambino invisibile dietro, e Orso che annunciava, tenendo un'estremità del bastone per mano
"Mamma, guarda, lo mangio come un arrosticino" e chiudiamo la parentesi abruzzese, mi chiamano per confermare e via in stazione, che sono mesi che mi angosciano per farsi un viaggetto in treno, e quindi stavolta ce li ho portati. Con la scusa della radio, che noi m,adri multitasking, come riuniamo noi l'utile con il dilettevole.
Il programma aveva tre ospiti: Paul Depla, assessore laburista a Nimega, Anneke Verwijs, assessore a Rotterdam per la sinistra verde (il partito che voterei, se avessi diritto di voto, che amo la loro segretaria generale) e moi meme, più il presentatore.
Gli argomenti: la criminalità tra i giovani antilliani è un tale problema che alcune città avevano inserito la schedatura etnica. adesso, siccome è anticostituzionale ed illegale devono smettere, Rotterdam vorrebbe prosguire e il partito della signora Verwijs è prevedibilmente contro, a Nimega il Depla sosteneva che ha aiutato moltissimo perché a quel punto subentravano tutta una serie di iniziative per rimettere in formazione e al lavoro questa gioventù sbandata. Io sono contro per principio e visto che la prova l'hanno fatta, mi dimostrino prima che ha avuto effetti positivi.
Altro argomento: le note polarizzazioni in Italia riescono a tacere in questa giornata di lutto nazionale? Come vivono il lutto gli italiani? (o almeno credo fosse questo che volevano sapere, che io mica l'ho capita bene la domanda, infatti ho risposto meglio all'altra).
Hanno aperto con me: signora Summa, se cominciassero a schedare i suoi figli com mezzi italiani, cosa direbbe? A parte che si fa fatica, che hanno un cognome olandese e due facce da patatari, ma sono contro a prescindere, come lo sarei se in Italia me li schedassero come olandesi. E non ci scordiamo dove ci ha portati questa cosa durante la seconda guerra mondiale (che per via della registrazione della religione gli ebrei sono stati deportati con grande senso del dovere senza manco porsi un problema, il che è un po' la vergogna nazionale e punto debole dei batavi, e io che sono bastarda dentro lo so e l'ho detto apposta).
Poi la solita manfrina prevedibile, il Depla che chiedeva alla Verwijs allora perché la discriminazione positiva si e quella negativa no? e lei che diceva, perché in quella positiva non si applica l'Indice per ragazzi a rischio in cui li valutano per supposta pericolosità, e allora come si fa ad aiutarli se non li schediamo, aiutateli come persone e non come gruppo, che stigmatizzi un gruppo inutilmente, dicevo io.
In fondo qual'è il problema? Il comportamento criminale o l'etnicità? se è il primo, scheda il criminale, così lo segui anche se trasloca continuamente per tutta l'Olanda da un parente all'altro e vedi che lo ritrovi, e non schedare un gruppo di cui, il comico antilliano citato in apertura dice: il 13% criminale? E allora, che mi dite dell'onesto 77% che sta tranquillo a casa sul divano a non fare un cazzo grazie al sussidio di disoccupazione?.
Il Depla, poi mi sono ricordata che una volta ho fatto un programma radio con suo fratello, politico anche lui e che hanno lo stesso modo superassertivo e deciso di interrompere la gente e parlare solo loro ed esporre le loro teorie del cazzo (oooh, ma sarebbero di sinistra 'sti due) come se fosse la verità rivelata e chi non la capisce troppo stupido.
Comunque l'ho trovato stimolante e sono passata anch'io al mode "adesso testa di cavolo mi stai a sentire", che sarò fuori esercizio ma se mi ci metto viene bene pure a me.
Poi siamo passati alla questione come affrontiamo il lutto. Con la solidarietà, ho detto io, tutti gli italiani di riffa o di raffa un ricordo personale da terremoto lo hanno, la partecipazione è totale e sentita come ho avuto modo di constatare in questi giorno, l'ho detto e lo ripeto, grazie, già che ci sono.
Se trovo che anche gli olandesi stiano pian piano a diventare più emotivi negli ultimi anni? Se cominciano ad aggredire i poliziotti, sicuramente c'è dell'emotività in gioco, ma i funerali io non saprei, gli altri due giurano di si, che ci stiamo scaldando un pelino anche noi olandesi.
Comunque anni fa avevo fatto una ricerchina sui rituali funebri ed avevo trovato quest'articolo che diceva come nelle civiltà postmoderne il lutto avesse preso il posto del sesso come tabù sociale, quello che se entra nella conversazione imbarazza e la uccide. Invece mi tranquillizzano che sicuramente era così ma che è cambiato. Benone.
Ma la cosa interessante, ho detto, è come (a proposito del fatto che il lutto nazionale è stato molto collegato al discorso venerdì santo, giornata di passione e morte) questo funerale di stato sia stato tanto, ma tanto politico. Dio bonino, ma proprio il cardinal Bertone ci dovevano mandare? O che l'Aquila non ce l'ha un arcivescovo e un paio di monsignori vice, che intervistando uno di loro anni fa, sotto pasqua, ho iniziato la mia carriera di rompicoglioni radiofonico-religiosa?
No, ditemi se è una pippa mia, perché io quando hanno detto Bertone ho fatto questo cortocircuito qui.
Proprio ora che tanti italiani ne hanno un po' le scatole piene di come la religione faccia le politiche in casa nostra, e allora ribadiamolo, questo primato della chiesa, mandiamo Bertone a fare le PR alla caserma della guardia di finanza.
Poi è scaduto il tempo e siamo tornati a casa, per scoprire, una stazione prima della nostra, che il capo ci aspettava ad Hilversum per prelevarci dalla radio ma non si era capito.
E la Carfagna, mi direte? Beh, poi il capo a casa mi ha ricordato che il Depla è quello dello scandalo del pompino sotto la tettoia delle biciclette al termine di un combattuto consiglio comunale, ripreso a insaputa dei protagonisti dalle telecamere della sicurezza. Ecchessarà mai, mi direte voi. Beh, che glielo ha fatto la collega del partito liberale, avversaria politica.
"Ti sei persa un'occasione" mi fa il capo.
Che non solo le schedature e i funerali riuniscono gli opposti, ma gli olandesi ci comincio a credere che stanno diventandomi tutti emotivi e caldi: pure il sesso per le convergenze parallele.
Insomma, cercavano qualcuno stasera per il programma radio Standpunt Café, una mezz'ora imperniata su due argomenti con tre ospiti, seduti a tavolino al baretto della radio. E gli amici hanno segnalato me, che ormai ci ho preso gusto e ci sono andata di corsa.
Cioè, era relativamente presto, dalle 18:30 alle 19. Mi potevo portare i bambini, che si sono poi divertiti tantissimo a guardarmi in tv (non ho idea di cosa gli abbiano propinato) e a giocare ad acchiapparella con Peter, un ragazzo carinissimo della redazione.
Eravamo comunque già vicino alla stazione, perché alle 15 eravamo alla via crucis nella chiesa di san Nicola, ma alla terza caduta dalla croce ci siamo eclissati discretamente, prima che me la realizzassero i miei figli, la via crucis, a me.
Siamo stati a mangiare il gelato, al luna park sul Dam e ci siamo fatti un giro di ruota panorami della la città da così in alto, poi in un pomeriggio di sole quasi estivo, che non so quanti sandali birkenstock non ho visto, in prevalenza argento.
Ma divago. Comunque dopo un paio di altri giri di giostra e prima dello zuccherone filato rosa e giallo ("Ma quello piccolo è questo?", "Si") che me ne hanno lasciato metà e potevano almeno offrirlo a tutti quei turisti che me li fotografavano o se li indicavano, due palle di zucchero filato con un bambino invisibile dietro, e Orso che annunciava, tenendo un'estremità del bastone per mano
"Mamma, guarda, lo mangio come un arrosticino" e chiudiamo la parentesi abruzzese, mi chiamano per confermare e via in stazione, che sono mesi che mi angosciano per farsi un viaggetto in treno, e quindi stavolta ce li ho portati. Con la scusa della radio, che noi m,adri multitasking, come riuniamo noi l'utile con il dilettevole.
Il programma aveva tre ospiti: Paul Depla, assessore laburista a Nimega, Anneke Verwijs, assessore a Rotterdam per la sinistra verde (il partito che voterei, se avessi diritto di voto, che amo la loro segretaria generale) e moi meme, più il presentatore.
Gli argomenti: la criminalità tra i giovani antilliani è un tale problema che alcune città avevano inserito la schedatura etnica. adesso, siccome è anticostituzionale ed illegale devono smettere, Rotterdam vorrebbe prosguire e il partito della signora Verwijs è prevedibilmente contro, a Nimega il Depla sosteneva che ha aiutato moltissimo perché a quel punto subentravano tutta una serie di iniziative per rimettere in formazione e al lavoro questa gioventù sbandata. Io sono contro per principio e visto che la prova l'hanno fatta, mi dimostrino prima che ha avuto effetti positivi.
Altro argomento: le note polarizzazioni in Italia riescono a tacere in questa giornata di lutto nazionale? Come vivono il lutto gli italiani? (o almeno credo fosse questo che volevano sapere, che io mica l'ho capita bene la domanda, infatti ho risposto meglio all'altra).
Hanno aperto con me: signora Summa, se cominciassero a schedare i suoi figli com mezzi italiani, cosa direbbe? A parte che si fa fatica, che hanno un cognome olandese e due facce da patatari, ma sono contro a prescindere, come lo sarei se in Italia me li schedassero come olandesi. E non ci scordiamo dove ci ha portati questa cosa durante la seconda guerra mondiale (che per via della registrazione della religione gli ebrei sono stati deportati con grande senso del dovere senza manco porsi un problema, il che è un po' la vergogna nazionale e punto debole dei batavi, e io che sono bastarda dentro lo so e l'ho detto apposta).
Poi la solita manfrina prevedibile, il Depla che chiedeva alla Verwijs allora perché la discriminazione positiva si e quella negativa no? e lei che diceva, perché in quella positiva non si applica l'Indice per ragazzi a rischio in cui li valutano per supposta pericolosità, e allora come si fa ad aiutarli se non li schediamo, aiutateli come persone e non come gruppo, che stigmatizzi un gruppo inutilmente, dicevo io.
In fondo qual'è il problema? Il comportamento criminale o l'etnicità? se è il primo, scheda il criminale, così lo segui anche se trasloca continuamente per tutta l'Olanda da un parente all'altro e vedi che lo ritrovi, e non schedare un gruppo di cui, il comico antilliano citato in apertura dice: il 13% criminale? E allora, che mi dite dell'onesto 77% che sta tranquillo a casa sul divano a non fare un cazzo grazie al sussidio di disoccupazione?.
Il Depla, poi mi sono ricordata che una volta ho fatto un programma radio con suo fratello, politico anche lui e che hanno lo stesso modo superassertivo e deciso di interrompere la gente e parlare solo loro ed esporre le loro teorie del cazzo (oooh, ma sarebbero di sinistra 'sti due) come se fosse la verità rivelata e chi non la capisce troppo stupido.
Comunque l'ho trovato stimolante e sono passata anch'io al mode "adesso testa di cavolo mi stai a sentire", che sarò fuori esercizio ma se mi ci metto viene bene pure a me.
Poi siamo passati alla questione come affrontiamo il lutto. Con la solidarietà, ho detto io, tutti gli italiani di riffa o di raffa un ricordo personale da terremoto lo hanno, la partecipazione è totale e sentita come ho avuto modo di constatare in questi giorno, l'ho detto e lo ripeto, grazie, già che ci sono.
Se trovo che anche gli olandesi stiano pian piano a diventare più emotivi negli ultimi anni? Se cominciano ad aggredire i poliziotti, sicuramente c'è dell'emotività in gioco, ma i funerali io non saprei, gli altri due giurano di si, che ci stiamo scaldando un pelino anche noi olandesi.
Comunque anni fa avevo fatto una ricerchina sui rituali funebri ed avevo trovato quest'articolo che diceva come nelle civiltà postmoderne il lutto avesse preso il posto del sesso come tabù sociale, quello che se entra nella conversazione imbarazza e la uccide. Invece mi tranquillizzano che sicuramente era così ma che è cambiato. Benone.
Ma la cosa interessante, ho detto, è come (a proposito del fatto che il lutto nazionale è stato molto collegato al discorso venerdì santo, giornata di passione e morte) questo funerale di stato sia stato tanto, ma tanto politico. Dio bonino, ma proprio il cardinal Bertone ci dovevano mandare? O che l'Aquila non ce l'ha un arcivescovo e un paio di monsignori vice, che intervistando uno di loro anni fa, sotto pasqua, ho iniziato la mia carriera di rompicoglioni radiofonico-religiosa?
No, ditemi se è una pippa mia, perché io quando hanno detto Bertone ho fatto questo cortocircuito qui.
Proprio ora che tanti italiani ne hanno un po' le scatole piene di come la religione faccia le politiche in casa nostra, e allora ribadiamolo, questo primato della chiesa, mandiamo Bertone a fare le PR alla caserma della guardia di finanza.
Poi è scaduto il tempo e siamo tornati a casa, per scoprire, una stazione prima della nostra, che il capo ci aspettava ad Hilversum per prelevarci dalla radio ma non si era capito.
E la Carfagna, mi direte? Beh, poi il capo a casa mi ha ricordato che il Depla è quello dello scandalo del pompino sotto la tettoia delle biciclette al termine di un combattuto consiglio comunale, ripreso a insaputa dei protagonisti dalle telecamere della sicurezza. Ecchessarà mai, mi direte voi. Beh, che glielo ha fatto la collega del partito liberale, avversaria politica.
"Ti sei persa un'occasione" mi fa il capo.
Che non solo le schedature e i funerali riuniscono gli opposti, ma gli olandesi ci comincio a credere che stanno diventandomi tutti emotivi e caldi: pure il sesso per le convergenze parallele.
domenica 1 febbraio 2009
Stagione di fruste e sex-shop

No, davvero, una volta o l'altra bisognerà fare un documentario sui sex-shop. Ne parlavamo oggi.
Comunque, dicevo che riapre la stagione, perché come al solito a fine marzo andiamo in scena e adesso si scatena la caccia al trovarobato. E come raccontavo l'anno scorso, io il coraggio di entrare in un sex-shop, che per queste cose sono tanto repressa e timida di mio, l'ho trovato lo scorso anno quando cercavamo una guepiere per i costumi di scena.
Cercamo tante cose in realtà, un completo in lino bianco da uomo, un cappello da giardiniere, armi bianche e non, rose, farfalle ecc. Poi nel sex-shop abbiamo trovato una scatolona in pizzo rosa a forma di cuore che ancora troneggia in sede. Per dire, nei sex-shop, ad andarci a mente aperta e senza pregiudizi, si trova di tutto, anche quello che non ti aspetti.
Che quando alla fine, dopo tutta una fase preparatoria mia e di Ruvy, siamo riusciti a trascinare al sex-shop colei che la guepiere doveva indossarla sotto un correttissimo tailleur nero che non si vedeva niente, lei che è tanto pudica si chiudeva in camerino e ci cacciava fuori, si impastoiava nel lacci, e prima che ci ammettesse a guardarla passava un quarto d'ora a guepiere.
E che fai in un sex-shop in attesa di visionare la merce guepieresca? Osservi il pubblico e ne trai tutta una serie di teorie sulla natura umana, la vita e le circostanze e anche insegnamenti pratici (tipo: non comprare mai le batterie nel sex-shop, costano il triplo).
Poi vai all'espositore dei vibratori, poi ti annoi e cominci ad accenderli e spegnerli tutti per farti un'idea delle varie funzionalità, poi come tutte le volte che io vedo congegni ben ingegnati ammiro mentalmente gli ingegneri, che da quando faccio traduzioni tecniche, quelle con tutti gli schemi dei motori a fianco, mi si è aperto un mondo.
Poi l'amico Fritz che è un uomo di mondo mi ha spiegato che un robino strano che non capivo bene la necessità era anale, anche io mi sono fatta una cultura e quello che non può la disinvoltura può la noia dell'attesa da guepiere, non mi vergogno più ad entrare nei sex-shop, quelli decenti per lo meno, non quelli con i souvenir pecorecci che ci sono anche quelli, ma mi fanno un po' paura, anche per la fauna che ci gira. Invece quelli da casalinga, poi alla fine ci finisco solo per questioni di trovarobato, che è quindi questo periodo qui, ma a quelli ci sto facendo l'abitudine.
Alla fine se diovuole lo scorso anno abbiamo preso la guepiere rosa castigata e ci siamo tolti un pensiero. Quest'anno è ancora tutto da cominciare, non abbiamo una lista di trovarobato, per dire.
Poi oggi Ruvy ci ha edotti su una sua incursione. Che ieri, di sabato, se ne andava a spasso in centro con il suo amore, sono passati per caso davanti a Caligula (che già solo il nome, è da entrarci e dare un'occhiata, un posto così) e lui ha avuto l'idea di entrare un attimo a cercare una cosa, con il suo amore che si vergognava e recalcitrava e avrebbe preferito restar fuori.
"Desidera?"
"Sto cercando una frusta".
"Da fantino o da domatore?"
(nota bene, il mio contesto prevedeva come unica risposta: da pasticciere, ma il mondo è bello perché è vario) che appunto i commessi di sex-shop hanno questo di bello, non si scompongono davanti a niente, manco ti stessero vendendo un panino all'aringa.E così Ruvy ha visionato un paio di modelli, quella da fantino era bellina con il pennellino rosso in cima ("Un pom-pom?"), quella da domatore lunga 5 metri ("ma ce li abbiamo 5 metri in scena?" ci chiedevamo noi, che effettivamente come effetti scenografici a me la frusta da domatore piace parecchio, esteticamente intendo, già mi vedo gli effetti speciali, ma bisogna anche stare attenti a non cecare il pubblico della prima fila, che non sta bene).
"Ha detto che se uno ha mira con quella da domatore ci spegni la sigaretta del tipo dall'altro lato della strada", ha riferito il buyer.
Eh, ma allora come facciamo a farci mancare una bellezza del genere?
Che poi gli ho fatto la lezioncina di etologia, sulla tecnica del domatore. Si posiziona con la frusta e il dorso indietro, ma fa con il piede un passo avanti superando la linea di confine che il leone riconosce come sua. Il leone difende il confine e ruggisce, e tutti noi spettatori pensiamo, guarda, lui lo minaccia e il leone si incazza.
Poi fa il passo indietro e contemporaneamente schiocca la frusta per terra, mentre il leone, visto liberato il confine smette di ruggire e fa un passetto indietro anche lui, che così funzionano i confini e noi spettatori pensiamo: hai visto, ha paura della frusta e si tira indietro.
È un balletto rituale, a conoscerne i codici. Ma la vita in genere a noi essere pensanti che ci facciamo le pippe mentali, i codici ce li nasconde e noi avanziamo a tentoni.
Per questo forse mi piace tanto l'idea di una bella frusta sulla scena, per chiarire i confini che sono disposta a varcare. E che per ora si estendono persino a quel paio di sex-shop dove non mi vergognerei a portare la mia mamma, che tanto non ci verrà mai, che lei i sex-shop li considera dei posti pieni di pervertiti.
Punti di vista. Per me sono un corso di etologia.
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