giovedì 31 dicembre 2009

Cosa fa la femmina di casa a Capodanno

Frigge, o quantomeno si prepara a farlo. Stasera pizze fritte, topinambour in chips e olive all'ascolana.

Buon anno a tutti.

mercoledì 30 dicembre 2009

Capodanno = oliebollen



Se volete vedere come NON faccio le oliebollen, le frittellone tonde lievitate con mela o uvetta, guardatevi quests pubblicità che è bellissima, molto stile casalinga soddisfatta anni '50, che è il periodo di cui il nostro premier Balkenende e svariati altri in Olanda hanno nostalgia.

Io vado a ripassarmi con calma la ricetta e domani vi saprò dire. Intanto vado a mettere a lievitare la mia ricettina della pasta da frittelle, che da quando Marina mi ha iniziato alla lievitazione di almeno 24 ore, ci ho preso la mano.

Il discorso di Natale della Regina (anche lei)

Domani in Italia ci toccano gli auguri di Capodanno del Presidente, mentre in Olanda a Natale c'è il discorso della Regina.

Il discorso in sé si basava sulla citazione biblica: ama il tuo prossimo come te stesso. Chi è il nostro prossimo? Lo vediamo, quando lo incontriamo? Cosa facciamo con chi ha bisogno di noi, lo abbandoniamo al suo destino o siamo aperti al contatto e offriamo un aiuto?

Non è mancato l'accenno alla mondializzazione per cui le distanze diminuiscono, alla tecnologia per cui la maggiore indipendenza porta all'individualismo e alla distanza. Mentre una volta aiutarsi tra vicini era la base della società, adesso neanche sappiamo chi sono i nostri vicini.

E qui arriva la parte per cui tutti (i soliti tutti che sappiamo noi, quelli internettici) l'hanno criticata: le moderne possibilità tecniche sembrano avvicinare le persone, ma ciò avviene sempre a distanza di sicurezza, dietro i nostri schermi. adesso possiamo parlare anonimamente, senza vederci, per cui esprimere le emozioni anche negative è più facile.

Diciamo che la Regina è una signora di una certa età, è del 1938, quindi ha cinque anni più di mia madre. Mia madre che legge il mio blog, mi manda grandi mail di commento e coccole e si scrive regolarmente per e-mail con mia nipote quattordicenne che quando è in crisi e pensa di non potersi spiegare con i suoi, si sfoga con la nonna a distanza.

La Regina invece è in ottima compagnia con tanta gente, in genere suoi coetanei, ma anche no, che la pensano come lei. Mi dispiace perché si perdono qualcosa che è anche molto bello, dipende dalle persone e dall'uso che se ne fa.

Io invece domani festeggio Capodanno con l'ennesima amica conosciuta tramite blog che viene su con tutta la famiglia e si preoccupa, visto che il suo è un blog anonimo che le costerebbe il divorzio, che la mia cosiddetta spontaneità possa inguaiarla. Ma viene lo stesso e se li porta tutti dietro.

Ecco, delle volte mi piacerebbe poter conoscere di persona la Regina solo per raccontarle tutto questo.

È il freddo che mi ha fregato


La signora del municipio che ha organizzato il tutto, mi ha mandato una foto del mercatino di Natale. Ecco, io per il freddo non ero molto in grado di pensare al momento, però a conti fatti, la mia bancarella era proprio bellina ed aveva tante cosette buone da mangiare. Insomma, mi ha fregato il freddo che teneva i clienti lontani.

martedì 29 dicembre 2009

Il giorno di Hobbit 3

Spingi, spingi, spingi.

Respira, respira, respira.

Dilata, dilata, dilata.

(Ok, non so bene quanto di questo abbia a che fare con un cesareo. Incidi, incidi incidi pare brutto).

Comunque, pensiero positivo a gogo per Elastigirl. Dai, Claudia, che siete bravissimi.

lunedì 28 dicembre 2009

Ciao Antonio

In questi anni di Olanda tra italiani prima o poi ci si incrocia, e così anni fa ho conosciuto Antonio Ferrigno. Non ci siamo mai veramente frequentati privcatamente, ma in tante occasioni culturali ci si incontrava, si chiacchierava.

Una persona dolce, molto tranquilla, timida, un vero ingegnere in un certo senso, non uno che parla e fa il mattatore, piuttosto un ascoltatore di quelli defilati nelle retrovie. Che poi una volta ci sorprese tutti con una cosa assolutamente incongrua per un ingegnere dell'ufficio Europeo dei brevetti, ma a posteriori molto in tono con lui. Si iscrisse a un corso di teatro tenuto da Roberto, e a una serata successiva alla libreria Bonardi ci recitò una sua traduzione di versi d'amore a Lesbia, non ricordo neanche più di preciso quale.

No, non me lo ricordo, perché l'ingegnere tirò fuori una voce decisa, impostata, che nessuno di noi gli conosceva, e un'energia, una passione, un sorrisetto negli occhi che nessuno gli conosceva. Io me lo voglio ricordare così, come quella sera in cui ci concesse uno sguardo su una parte di sé che forse lui stesso ignorava di avere.

Perché nel frattempo mi segnalano un articolo sul Corriere, e leggi di quelle cose inspiegabili e che assolutamente non riesci a collocare nella vita di una persona che conoscevi, così, superficialmente, come si conoscono tane persone carine che non arrivi veramente a frequentare. E adesso mi sembra di aver mancato un'occasione importante.

http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_27/viano-italiano-ucciso-olanda_79570e4e-f2eb-11de-98ab-00144f02aabe.shtml

domenica 27 dicembre 2009

Le sane guancette rosee

Ah, che belle queste sane facciotte nordiche, bianche e rosse, che splendono nel gelo dicembrino. Non so se avete presente, i pattinatori con le guanciotte al vento e le guance incandescenti che ti viene il dubbio che brillino al buio, come lo schermo del cellulare.

Ecco, gli olandesi ce l'hanno forte, il mito delle belle guaciotte rosee e sane. E l'hanno attaccato ai miei figli.

Arriviamo dai nonni il pomeriggio del 25, ritardati da maltempo e ghiaccio e la prima cosa che noto dei miei figli sono le macchie incandescenti sulla faccia. no, ma proprio quelle guancione purpuree dei poveri contadinelli con le mani piene di geloni.

Vabbè, hanno anche trascorso una settimana a giocare nella neve e a fare il mega pupazzo di neve davanti casa, che si è nel frattempo miseramente sciolto. Passo un dito affettuoso e investigativo sulla guanciotta del mio primogenito, e sento un raspare sospetto. Sospiro e taccio.

Ieri, Santo Stefano, la famiglia Diga è andata in piscina ad ammirare i progressi della prole che grazie agli investimenti della santa oma che da quasi due anni gli paga le lezioni private di nuoto durante le vacanze che passano da olei.

"Siete ancora voi?" fa la signora alla cassa.
Li conoscono bene, infatti ogni volta che tentiamo di togliere i braccioli obbligatori ad Orso, che deve farci vedere come fa il morto e come fa il crawl, arriva un bagnino":
"Di chi sono quei braccioli lì?" che sanno benissimo che il diploma A ancora nn ce l'ha. in un'altra piscina potevamo mentire e dire che ce l'aveva, e allora avrebbe potuto fare qualche bracciata senza.

Ma si diceva delle sane guanciotte rosse, che la mamma premurosa con figlio ex-exematico non va in piscina in mezzo alla neve senza tubi di crema e barattolini di unguenti.

"Nooo,"protesta Ennio divincolandosi "così mi rovini le mie belle guancette sane".

Tu quoque, figlio mi.

LE
SANE
GUANCETTE
ROSEE

Tutta couperose. Basta passarci il dito sopra e senti la consistenza della cartavetrata 120. A Ennio, la grana 90.

Certi miti sono duri a morire.

E la povera mamma italiana le tocca armarsi di formati gigante di unguentum, lanoline, vaseline e olio di mandorle per ristabilire il sano equilibrio cutaneo.

Perché io ho un segnale inquivocabile che mi dice quando è ora di andarsene dalla piscina, nonostante il grado di divertimento. è quando il cloro comincia a sgretolarmi le guancette. E anche la fronte.

Sarà per questo che non ho mai imparato a nuotare.

venerdì 25 dicembre 2009

Consuntivo vigilia

Premessa per Marina: mia madre alla fine non ha fatto i tortelloni per mancanza di sfoglia (non abbiamo ritrovato la ciappa della macchinetta per la pasta in tempo). Ha fatto il ripieno nella pasta sfoglia piegata a fazzoletto, ma ho dell'altro ripieno in freezer per te, quando torno li facciamo.

È andato tutto benissimo e lo zampone non ho dovuto aprirlo. Però non ho neanche mezza foto. Non ce l'ho della tavola apparecchiata (che mi è costato una litigata con mia madre, che manco la santa donna è perfetta). Io che avevo 4 metri del famoso tessuto etnico tessuto in filo, elegantissimo blu con del bianco e mia madre che ha fatto una scena degna delle migliori tradizioni natalizie: se apparecchi così nero a natale io mangio in camera mia.

Quelle frasi che non solo apparecchieresti in nero, ma ce la porteresti a spalla in camera sua, che proprio non dovrebbero dirsi. A me, soprattutto. Ma è mia madre e le ho dato retta. Di enorme malavoglia.

Per questo non ho fatto foto, che anche se i miei tavoli rossi con i sottopiatti fatti con il centrino di carta delle torte, e le candeline e tutte le cosette buone che hanno portato i miei amici.

Anche se ci siamo divertiti, i bambini hanno richiesto scarsa manutenzione, perché hanno scoperto la collezione di topolino e i maschi fibrillanti hanno preferito leggere.

Delle femmine AnnaH si è scandalizzata della camera di Orso: "è di un disordine, non possono prendere altri giocattoli se prima non mettono a posto quello con cui hanno giocato".

Abbiamo immediatamente deciso con il capo che appena tornano tutti AnnaH deve decisamente venire a stare un paio di giorni da noi e metterli in riga.

Le previsioni da ieri sera annunciano la lastra di ghiaccio sulle strade, con momento peggiore dalle 10 alle 12. Cognato scapolo viene con noi, l andiamo a prendere alla stazione prima di partire.

Mamma e zia sono partite libere e felici, devo vedere quanto resiste mia madre con la sorella, che la ama da matti ma la regge in dosi settimanali e non oltre.

Vicino alla stazione (uscite di casa un'ora prima che mia madre sennò si stressa) mia zia ha osservato:
"Ma ti rilassi un attimo, perché sei così stressata? Ormai ci siamo."
"Ëh, zia, che non la conosci, ma mamma si rilasserà solo una volta che siete sul treno, che il treno esce dalla stazione e che lei ha potuto chiedere al controllore sul treno (non quello sul marciapiede, che chissà dove è diretto di suo) se questo è davvero il treno che arriva a...".
"Piantatela di prendemi in giro, voi due".

Vado a impacchettare i pattini da ghiaccio degli Gnorpoli che ci stanno aspettando dai nonni. Che lo scorso anno ho capito che sapevano ed amavano pattinare quando c'era il ghiaccio e i pattini erano tutti esauriti, quindi stavolta mi sono organizzata er tempo. Orso ha quelli a lama doppia che arrivano fino al 35 e si possono mettere sulle scarpe che hai già. Ennio invece ha preso il modello hockey dal 36 al 41 e con un po' di buona volontà magari riesco a farmici un giro pure io, se trattengo bene gli alluci.

Che ne so, magari se adesso per strada incontriamo la famosa lastra di ghiaccio. Mi metto i pattini e mi dirigo spedita alla colonnina dell'SOS.

Vi terrò aggiornati.

giovedì 24 dicembre 2009

Vigilia. Di magro.

Ieri chiacchierata con Nanda per farmi raccontare i dettagli di bassa macelleria del parto, che i padri mandano queste e-mail di annunciazziò annunciazziò con foto carinissime, ma non dicono mai le cose fondamentali.

E il fatto che basta poco ad entrare nello spirito di maternità è che lei con entusiasmo non me li ha negati. Gli auguri no, che loro non amano festeggiare il natale e sono consapevoli che questo è l'ultimo anno che se lo possono permettere. Che poi con un bambino, a Barcellona, figurati se il natale non gli tocca in tutte le salse per amore di omologazione.

Io invece stasera la cena collettiva della vigilia con gli amici, siamo in 14 adulti, prima di sottometterci a qualsiasi parodia delle NOSTRE tradizioni natalizie che ci faranno i suoceri olandesi, che ormai si è bello che capito, le tradizioni come a casetta nostra, mai.

Il che porta con sé il problema, questa vigilia ecumenica ma che per noi ormai è diventata una tradizione: facciamo la vigilia di magro?

Il problema si è posto quando l'amica iraniana ha detto che avrebbe fatto le polpette al coriandolo, che si possono fare prima, visto che nel pomeriggio deve riaccompagnare sua madre all'aeroporto.

"Ma come, e la vigilia di magro?" fa mia madre, la Custode delle tradizioni?

Che come sempre, il problema di mia madre è che qui c'è sua sorella, le Vera Custode delle Tradizioni (che già di suo e in tutto nella vita va avanti come un panzer convinta dell'inossidabilità delle proprie opinioni, figurati a Natale). Che mia madre l'aveva avvertita prima di partire: guarda che non sarà una vigilia alla polacca. però discutere con mia zia è una fatica inutile che ci risparmiamo dove possiamo evitando in toto le discussioni.

Io mi ricordo come un'incubo la vigilia un mese prima che nascesse Ennio, con me che avevo dei crampi pazzeschi, ero superincinta e stavo male e imploravo di metterci a tavola e cominciare mentre mia zia nell'autismo che la contraddistingue aveva piantato un casino che non si poteva, mancava non so cosa e dovevamo aspettare la prima stella della sera.

Io ero così nera che in casa mia e moltomente incinta non potessi mettermi a mangiare una cena perfettamente pronta e festiva, nel momento in cui ne avevo bisogno, che sentivo benissimo di avere al massimo un'ora di autonomia e basta (e poi il nostro ultimo natale in santa pace senza bambini, ero molto consapevole pure di questo) e già ero sul punto di uscire, andarmene in pizzeria e poi a dormire e divertitevi voi due con la cena festiva amorevolmente preparata, però a mia madre (e diciamocelo, neanche a me stessa, vuoi mettere la pizza schifosa sotto casa con le cose splendide che mi sognavo la notte da una settimana e che mi avevano amorevolmente preparato) non glielo potevo fare. È stata la pre-vigilia più incazzata della mia vita, poi il cibo mi riconcilia con tante cose, ma mia zia questo trauma, non lo sa, ma a me e mamma è rimasto nel profondo.

Ecco, mia madre che sarebbe più ecumenica anche lei, anche perché proprio ieri le ho fatto un cazziatone ("la tradizione va bene, ma siamo più o meno atei, sicuramente non praticanti, me lo dici cosa cavolo ce ne importa a noi della vigilia di magro, che col marito vegetariano la faccio già la maggior parte dell'anno? E da mia suocera mi ritoccano 3 giorni di pesce, e i miei poveri figli mai sapranno, se non comincio ad insistere a farmi io il culo natalizio, cos'è un sano piatto festivo proprio adesso che abbiamo scoperto che la lasagna gli piace?") e si era rassegnata all'idea. Ma stamattina quando ho parlato di antipasto in piedi all'italiana, che ho delle bollicine in casa che con un prosciuttino fatto bene che so io dove prenderlo, la morte sua, ha ritentato di opporsi.

Insomma, ve lo dico subito che con Dude steso dal maldischiena che farà la pasta al forno, non potendo mettersi a stendere quella fresca che voleva fare, io in frigo ho uno zampone e un cotechino e dopo gli antiparti deciderò se rianimarli o meno.

E buon natale a tutti, mia madre ha appena dichiarato che piuttosto fa panati i filetti di platessa che ho nel freezer. Che con la casa da sgombrare almeno degli attrezzi da muratore e da riordinare ed apparecchiare un pelo, col cavolo che oggi esco a fare la spesa. Siamo autarchici e ne siamo fieri.

mercoledì 23 dicembre 2009

Consuntivo mercatino di Natale


Bancarella in fase di allestimento

Da mezzogiorno alle 3 sono stata a congelarmi, in ottima e abbondante compagnia, ma sempre a congelarmi.

Ora, io odio il freddo. Ma quanto lo odio. E il freddo con il vento gelido che ti attraversa, ancora di più, il che probabilmente è il motivo per cui non mi sono mai data allo sci, e forse, seriamente, neanche alla vela.

Fatemi guardare la neve da dietro i vetri di una casa ben riscaldata, o meglio ancora, dal letto con due piumini addosso, e gioisco. Però finisce lì.

Non mi spiego quindi perché mi sono divertita un sacco e sono contentissima di esserci andata. Non è per il risultato finanziario (30 euro).

Però ho rivisto e fatto gli auguri a diversi amici ed ex-vicini, ho conosciuto due signori delizioni che hanno aperto la liubreria su KNSM-laan, giusto dopo che io me ne sono andata a vivere fuori da quel quartiere (e mi hanno detto di passare e portarglieli i libri, hai visto mai?).

Soprattutto, dopo 5 anni di assenza ho rivisto gli artisti di the Ship of Fools. Che era una barca su cui vivono, recitano e viaggiano un gruppo di artisti, la maggior parte dei quali ricadono forse nella descrizione ex-fricchettoni. Johanna, per dire, sono 17 anni che sta nel gruppo.

Se non che, io prima che partissero per questo giro di 5 anni intorno al mondo (e sono stati in Sicilia e tutte le sue isole, a Palermo hanno lavorato con Alajmo, dalle cui storie tratte dal Repertorio dei pazzi della città di Palermo hanno ricavato uno spettacolo e hanno recitato in grecia e un sacco di altri posti, dicevo, prima che mi partissero, io li ho visti. E sono bravissimi. Li invidio e li ammiro, perché altro che noi Astarottini per cui il teatro e la relativa fondazione e sbattimento sono una scelta di vita. Per loro di più.

Ricordo una loro Cantatrice calva nella stiva, con Irina che aveva un bambino di un paio di mesi che dormiva dietro a un tramezzo e che alla fine non usciva per i ringraziamenti, perché dopo l'urlone finale con cui si chiudeva lo spettacolo lei correva a vedere che non si fosse spaventato per gli urlacci.

Me lo raccontò, perché all'epoca anch'io avevo Ennio della stessa età e quella era una mia uscita veloce, in cui mi scoppiavano i seni dal latte, e anche a lei, che però con il costume di scena ci stava tanto bene, e per gli ormoni ci veniva da piangere a tutte e due all'idea del cucciolo svegliato dagli urlacci. Però un pochino invidiavo quel suo bambino che a differenza del mio sarebbe cresciuto su una nave di attori. Poi dopo un paio d'anni sono partiti, ma andavano e venivano da festival in Scandinavia e il mare del nord in genere.

Ecco sono tornati e per farsi rivedere dal vicinato erano anche loro al mercatino di natale e un sacco di gente si è fermata, non solo per i bellissimi vestiti di stoffe vintage riciclate che avevano (che tutto sommato la fascia copriorecchie gialla con la minigallinella di Joanna me la sarei dovuta prendere).

Monique mi ha guardato la bancarella mentre salivo in palestra a mettermi i mutandoni lunghi di lana (ancora quelli del Canada nel 1994) che mi ero portata dietro e poi ha costretto suo marito a venirmi a prendere armi e bagagli per riportarmi a casa, del che li ringrazio enormemente.

E a casa mamma e zia, che stamattina si sono sacrificate a venirmi ad aiutare ad allestire, e mi sono lasciata a casa proprio le confezioni di Natale che mamma con tanto amore mi aveva fatto, mi hanno fatto trovare il barszcz caldo.

Mi si è scaricata la batteria della macchinetta dopo due foto e sentivo troppo freddo per mettermi a rovistare tra le cose per cercare le 16 batteria scorta che mi ero portata. però ho offerto the e zuppa a tutti i colleghi e biscotti a tutti i bambini e la cosa che è andata meglio sono stati il salame al cioccolato e il pesto.

Il che è sempre buono a sapersi.

Ingredienti



Questa è la foto che ho messo nel volantino per il mercato di oggi alla voce:
cosa c'è dentro - Ingredienti

Dite che si fidano?

(dovrebbe fidarsi la stampante)

martedì 22 dicembre 2009

Programmi natalizi

Mi dispiace per chi è sotto stress da feste, per chi non ama le luci e la confusione artificiale del Natale, o per chi tra madrisuocerezienonne deve fare dei capolavori di diplomazia invece di godersi come più gli aggrada questo paio di giorni di vacanze.

Ma il mio Natale me lo godo tutto: poco shopping, perché i soldi latitano, in cucina con la mamma a fare dolci, che non faccio mai, ma mi ricorda troppo i natali in cui mia nonna polacca non faceva altro che impastare, ricrescere ed infornare e sfornare, per poi mettere tutto in balcone (nella casa vecchia, tra le due finestra, che c'era un'intercapedine bella grossa).

La vigilia con gli amici soliti, quelli che prima abitavamo a 300 mt. tutti quanti e adesso non ce n'è rimasto uno nel vecchio quartiere, nel giro di un anno, ognuno porta un suo piatto natalizio o meno e ci divertiamo. Due giorni all'ingrasso dalla suocera, non ho neanche fatto la mossa di dire faccio io qualcosa, lo scopriremo vivendo.

La casa che stiamo risistemando (oggi Lukasz mi ha appeso un pensile, portato giù dalla soffitta gli scatoloni pieni di cose da cucina - e abbiamo ritrovato ben due matterelli, tra cui quello bello in silicone rosso mai usato, ma la ciappa della macchinetta per la pasta ancora latita) e messo due mensole esattamente dove le volevo per metterci i barattoli di uso corrente.

Ho scoperto che con le infradito di gomma sulla neve si scivola, anche se è una puntatina velocissima in giardino per far vedere una cosa che mi serve.

Non sono riuscita a fare tutti i dolci che volevo ma cosette da vendere al mercato domani le ho, la stampante ha dato forfait e vuol dire che scriverò tutto a mano, ho scritto in giro che tra natale e capodanno sono al lavoro, anche per il polacco e mi è capitata oggi la mia prima correzione (e domani la seconda) e un interpretariato per il 31.

La casa è sempre un disastro, ma più accogliente, un disastro con una direzione e un punto di arrivo, ma sempre disastro da risolvere entro giovedì pomeriggio che la sera arrivano gli amici.

E poi mangiare, dormire, giocare e andare in piscina ad ammirare le prodezze dei figli, mamma che a natale va dalla sorella fino a Capodanno, la sorella ovvero zia che è arrivata qui oggi pomeriggio sana e salva anche se le hanno annullato un treno, ed è persino riuscita a non farmi ancora incazzare perché non intendo farlo, la casa profuma di dolci e bucce di agrumi grattugiate per gli stessi, la lavatrice ronfa, la lavastoviglie pure, il forno è appena stato mandato a nanna.

I miei bicchieri e le mie porcellane delle feste sono ricomparse e mi sono anche ricordata che nel teramano, la costa per lo meno, stendere i panni lo dicono spandere. Ho appena finito di spandere i panni, per la prima volta da un paio di mesi mi sento la schiena (leggi mal di) e quindi è ora di andare a nanna e alzarsi presto domattina per finire tutto.

Domani mi lavo i capelli, passo lo straccio e poi ciccia, finiti i preparativi.
Ah, no, devo prima mettere un po' di pasta a lievitare. Che se mi gira inforno una focaccia, domattina e me la porto fresca fresca di forno, ovvero calda. Che tutte le cose fresche sono in genere almeno tiepide, come il latte appena munto, la pipì fatta sulla neve e tutte le altre cose belle che ti danno soddisfazione nella vita.

Che almeno Natale mi mette addosso uno spirito casalingo che davvero non so da dove mi salta fuori.

Casalinghitudine natalizia

Un po' mi dispiace che gli Gnorpoli non siano qui a rallegrare l'atmosfera prenatalizia. Ma avrebbero rischiato di stare dietro al computer più a lungo di quello che mi sarebbe piaciuto, mentre dai nonni vanno a lezione di nuoto (Orso è tutto entusiasta di aver imparato a fare il morto, mentre il fratello sullo sfondo mi fa: "Ma quello è facile", e poi mi racconta delle sue lunghe nuotate sott'acqua e che sa fare la capriola, e a quello direi io che è facile ma non lo faccio perché sono sua madre e devo dare l'esempio.

Ieri mi sono piombate in casa la grande dei vicini con un'amichetta ed io ero un po' in palla perché non capivo bene cosa fossero venute a fare e se mi ero dimenticata qualcosa, o avevo promesso qualcosa, invece no, erano state a giocare nella neve, che adesso anche sotto casa nostra ha raggiunto livelli non dico polari, ma polacchi si, dei miei bei natali in Polonia, e avevano voglia di farsi un giro e vedere cosa stavamo facendo.

Il che mi fa piacere, perché sua madre dice che da un paio d'anni è in piena pre-adolescenza e comunica a monosillabi quando non litiga non le sorelle ("Mamma", mi facevano gli Gnorpoli spaventati "si tirano i capelli"), ma evidentemente io sono abbastanza strana da sembrarle interessante, e anche a me interessano queste bimbe, che quando le porto a scuola o le poche volte che ci parlo mi dischiudono un mondo che io con i maschi non conosco, di soap, di musica da femmine, di giochi, che non conosco. E poi le madri altrui sono sempre interessanti.

Abbiamo aperto un po' di scatole e cucinato, cucinato, cucinato. Soprattutto dolci, io che non dolcio perché mi piace cucinare ad occhio, e proprio adesso che no ho neanche la bilancia e faccio ad occhio e con i misurini americani dell'IKEA, che sono l'unica cosa che ho ritrovato.

Perché tutta questa attività? Perché domani vado a fare il mercatino di Natale a centro commerciale e se ci fosse neve senza vento già sarei contenta, che vado a gelarmi il culo senza nessuna certezza di vendere qualcosa, che i miei assortimenti non so se vanno per i Dutchies. Ma visto che abbiamo un allaccio elettrico, mi porto la piastra e venderò zuppa di fagioli, che come sempre sono le cose che funzionano meglio con il freddo.

Foto e ricette ve le posto più in la, anche se le foto di cibo prese di notte, sappiamo tutti come va. Scusate, vado a mettere a sgocciolare lo stracchino, che l'ho avviato con 8 litri di latte e sono curiosa di vedere cosa ne esce.

lunedì 21 dicembre 2009

Gli uomini 'very' parlano solo degli omosessuali

Non sono io, giuro, è che spuntano davvero come funghi. Mi hanno appena segnalato questa rivista solo per uomini veri, e io mi chiedo: ma oltre a parlare di gay, quand'è che cominciano a dirci le cose di loro maschi, che a me come donna etero mi interesserebbe pure sapere cosa muove e cosa motiva nella vita un vero uomo, visto che per mia scelta ci devo avere a che fare?

Hai visto mai, una rivista del genere riesce a salvare un matrimonio? Un po' come quei mariti (forse poco very, agli occhi della rivista in questione) che si leggono di nascosto il Cosmopolitan delle mogli per capirci qualcosa.

E io, beata ingenuità, che quando ho letto "dauomo" pensavo fosse satira sulla famosa statuetta del duomo. Se non è satira, comunque è molto meglio.

domenica 20 dicembre 2009

Il che la dice lunga sulla coscienza informatica di chi ci governa

***Aggiornamento the day after***: grazie ai commenti di Dude e alla segnalazione di Andrea di quanto esposto da Massimo Mantellini qui.

Che a quanto pare oltre al senso del ridicolo a volte prevale anche il buon senso in Italia. Comunque qualcuno dovrà dire a Vespa che oltre a Tartaglia, ce ne sono di persone perbene vicine ad ambienti dei social network. E mi viene un dubbio: ma Anobii è anch'esso un social network?
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Mi arriva per e-mail e allora lo metto qui, un commento sull'approvazione del cosiddetto pacchetto sicurezza che vorrebbe mettere il bagaglio ai blog, anche all'estero. Leggetevelo qui sotto nei dettagli se vi interessa.

A me vengono da fare due considerazioni brevi, perché essendo governati da anziani e/o incompetenti è chiaro che questa gente ancora non ha capito bene come gira il modno e come funziona Internet. Nulla di male, se non che poi deliberano alla pisel de chien, se mi passate il francese.

Primo, la banda larga. Scordiamocela, anche se questo significa dare il colpo di grazia a tantissime aziende che a differenza di chi ci governa lo hanno capito benissimo che strumento meraviglioso sia Internet ad usarlo per lavorare tutti, lavorare meglio, essere concorrenziali.

Ma la cosa che mi fa cadere proprio, non dico le braccia, che ormai non mi cadono più, ma le palle, che non ho ma le metafore serviranno pur bene a qualcosa, è la frase, leggetevela sotto che l'ho messa in neretto: Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero.

Ah, ah, ah. Cioè, fatemi capire, se io scrivo qualcosa che chi di dovere pensa che non avrei dovuto scrivere cosa fanno? Mi mandano una raccomandata? Si fanno una bella telefonata (in italiano, come mi suggerisce e conferma che talvolta avviene, l'amico Fritz, visto che italocentrici come da noi, nessuno) al mio provider per dirgli che sono brutta e cattiva?

Lo sanno che esiste una libertà di opinione negli altri paesi? Lo sanno che il mio provider ha vinto 4 processi contro Scientology che gli voleva far chiudere il sito di un cliente che raccontava come era scappato dalla setta e tutto quello che gli hanno fatto?

Male che va comincio a scrivere il blog in europanto, cosi tutti capiscono lo stesso quello che voglio dire, però devono dimostrarlo in tribunale che ho detto quello che ho detto.

L'unica consolazione che ho è che materiale da satira il nostro governo non ce ne nega mai. A noi basterebbe essere un banale paese normale, ma non potendo, ridiamoci almeno sopra.

****questo il testo della mail che gira e di cui non so chi sia l'autore, ma come si dice di tante cose, se non è vera è ben trovata e rimando al sito di Beppe Grillo qui citato per ulteriori chiarimenti ******Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: /Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet/ ; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera diventando l'articolo nr. 60.
Il senatore Gianpiero D'Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della "Casta".

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i /providers/ dovranno bloccare il blog.

Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero; il Ministro dell'Interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.

L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l'apologia di reato oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali.

Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta!
In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, Youtube e *tutti i blog* che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.

Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo dove una /media company/ ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.
Il nome di questa /media company/, guarda caso, è Mediaset

Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un'impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d'interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di /normalizzare/ con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare.

Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa!
Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet in Italia il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla Birmania.

Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico.
Fate girare questa notizia il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema dialettico.

Lunedì 21 Silvia Costa a Radio Onda Italiana


Lunedì 21 dicembre 2009 a Radio Onda Italiana dalle 20 alle 21 andrà in onda


.........Liberalaradio

a cura di Silvia Terribili

Diretta telefonica con Silvia Costa, membro del Parlamento europeo per il Partito Democratico

Silvia Costa, laureata in Lettere moderne all’Università di Roma. È giornalista professionista, ha collaborato a riviste, quotidiani e alla realizzazione di alcuni programmi televisivi della Rai. Deputata alla Camera per tre legislature (1983-1994), Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Università, Ricerca Scientifica e Tecnologica (1993-94), nel Governo Ciampi, è stata Presidente della Commissione Pari opportunità tra uomo e donna presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri fino al settembre 2000.
Nel giugno 2009 è stata eletta al Parlamento Europeo.

Per sintonizzarvi in diretta tramite internet seguite questo link per la Wereld FM di Salto dalle 20 alle 21, per ascoltare la trasmissione in un altro momento (ma prima del 21 febbraio 2010) seguite il link per lo Streaming on demand.

Potete telefonare in diretta al numero di Amsterdam 020 - 788 43 20
oppure scrivere a
Onda Italiana
info@ondaitaliana.org

Preparativi natalizi sotto la neve



Questa settimana ha nevicato. Dai nonni così tanto (30 cm.) che venerdì hanno deciso di venire in treno a prendersi gli Gnorpoli in vacanza, che le strade non li convincevano. Ma quando sono arrivati da noi si era sciolto quel pò di neve che c'era ad Amsterdam.

Poi sono partiti, in treno, che Oma e Opa avevano un biglietto gratis che scade a gennaio e che non avrebbero usato mai, e i bambini pagano solo il Railrunner, un biglietto da € 2.

All'arrivo, che oma ha la nevrosi dell'arrivo, bisogna sempre chiamarla per dirle che siamo vivi (per anni insisteva che era per sua madre a volerlo sapere, ma nel frattempo si è bello che capito che anche lei, come tutte le madri, ha bisogno di sapere che tutti sono rientrati sani e salvi a casa), mi ha fatto chiamare da Ennio.

"Siamo arrivati".
"Com'è stato in treno? avete fatto i bravi?"
"No". I dettagli latitano, peccato.

"Però qui da oma e opa c'è TANTISSIMA neve, poi ci andiamo a giocare".

Qui ad Amsterdam invece ha nevicchiato un po' da giovedi, ma con poca convinzione. Martedì stavano tirando su l'albero sul Dam. Mercoledì con Ennio abbiamo scelto il nostro di alberello minuscolo, ma anche così € 25. Io veramente non mi capacito.

Giovedì sera mentre il capo aiutava a riordinare dalla cena di Natale della scuola, io ho riaccompagnato a casa un po'di gente che altrimenti si sarebbe dovuta arrangiare con l'autobus, visto che anche ciclisti fanatici come loro non ce la facevano.

Mia madre a casa col patema anche lei, convinta che sarei passata a prendere il latte alla fattoria, e lei già ci vedeva slittare dentro al fosso ghiacciato. Fossi scema, ad andare per stradine di campagna a quell'ora.

Oggi però si è messo a nevicare di brutto anche qui. Ogni tanto vedo passare qualche eroico ciclista, tutto imbacuccato e in bilico, lentamente sulla bici. Li ammiro, ma io col cavolo che esco.

Il bianco natal lo festeggio molto più volentieri a casa, a cucinare, fare dolci e biscotti, marmellatine, basi da minestrone e pesto pronto, da vendere il 23 al mercatino di Natale al quale parteciperò. Se non nevica come oggi.

Però adesso il momento più bello della domenica pomeriggio. Mi guardo il paesaggio innevato dal letto, con un libro e il laptop. Che anche così si festeggia il sabba del signore.

venerdì 18 dicembre 2009

Cresce

Orso sta diventando veramente un bambino grande. L'altra sera che si era addormentato nel nostro letto gli abbiamo scoperto una faccina magra e smilza.
Poi arriva MIA madre e gli da compiti complessi, tipo: Orso vai in camera MIA, sul comodino ci sono i dischi con le canzoni di natale, portali.

E lui li ha portati e li abbiamo ascoltati mentre facevamo i biscotti.

I biscotti erano per la cena di natale dells scuola per la quale alla richiesta di vestirsi bello si era offeso.
"io sono gia bello".
Poi ha visto la cravatta suo amore e si e' affrettato a cambiarsi.

Inutile, e' proprio cresciuto. Ma forse mi sono abituata nel frattempo perche' non mi fa piu' impressione. Pero' mi commuove uguale

mercoledì 16 dicembre 2009

Nulla cambia (però la canzone è caruccia lo stesso)



Ieri in radio, gli ultimi dieci minuti del programma prima del mio (che sono degli uomini troppo carucci, il tecnico mi aiuta sempre quando sono da sola e mi imbrano alla tecnica e la prima volta che mi ci sono ritrovata all'improvviso non solo mi ha dato il paio di dritte fondamentali, ma mi ha pure chiesto se volevo che restasse tutta l'ora) hanno mandato questa.

Che io ovviamente a orecchio ricordavo benissimo senza sapere di chi fosse e di quando, poi siccome il bello di internet è che non è solo lì per far aprire e chiudere a comando i gruppi su Facebook, ma anche per avere un sacco di risorse a disposizione e pure gratis, me la sono risentita, ho scoperto che è un gruppo di ragazzini che la canta e non diciottenni discinte come pensavo io (che penso male, ma io appunto me la ricordavo come una ri quelle canzoni sospirose francesi).

E mi sembra, a leggermi il testo, una perfetta canzone di Natale. Altro che White Christmas.

Professionalità e approssimazione

Mi raccontano che un paio di giorni fa, alla televisione polacca, un esperto dei servizi di sicurezza è stato invitato a commentare sulla nota duomata.

Esaminando le immagini, l'esperto ricordava che la regola numero uno dell'addetto alla sicurezza in una situazione del genere sia di tener d'occhio la folla alla ricerca di segnali forieri di attacco. Nel caso in questione gli addetti invece pare che guardassero solo il proprio assistito, ignorando cosa stava succedendo intorno. Ma dove l'hanno preso il patentino di guardia del corpo, alla scuola radio elettra?

Questo, lo ricordo, quando da due mesi pare ci fosse un allarme sicurezza che prevedeva gesti inconsulti da parte di uno squilibrato. E lo squilibrato è saltato fuori, adesso più passa il tempo più pare lo avessero visto, sentito, assistito, aizzato chi, non si sa bene e con quale credibilità, nemmeno. Così ben confezionato, lo squilibrato, da sembrare una di quelle palle con i fiocchi di neve che si muovono se le agiti.

Io continuo a chiedermi dove sia la professionalità e dove l'approssimazione.

Ma quando si tratta del governo italiano e della gente che tiene a busta paga, lo confesso, mi capita spesso di chiedermi dove siano questi due elementi e su quale piatto della bilancia pesino.

Fatture

Il mio peggior difetto è l'amministrazione ballerina. Meno male che ho il capo che ci sta dietro, perché io davvero mi scorderei di farmi pagare ad libitum.

E in linea di massima neanche posso lamentarmi. In 11 anni di attività gli unici buffi grossi davvero me li hanno dati degli italiani, amici tra di loro, tra parentesi, ma, ho scoperto dopo, gente di un genere tanto brutto che ho rinunciato direttamente a discuterci. A mia discolpa ho che ero incinta, labile, e soprattutto concentrata ad offrirli, i servizi, e bene, piuttosto che a farmi pagare. Mi era proprio sfuggito che avevano cognomi molto noti all'antimafia.

Anche per questo devo dirmi fortunata che in genere i miei clienti nuovi sono referenziati. Nel senso che qualcuno che conosce entrambi ci presenta, il che è rassicurante. Ho chiuso con dei settori di attività che mi comportavano uno sforzo amministrativo e un rischio di mancati pagamenti a cui star dietro fino allo sfinimento, perché mi sono resa conto che quello che era il mio margine di guadagno non giustificava i costi e la fatica e bastava un mancato pagamento che ci rimettevo pure.

Lo spiegavo ad un esterrefatto venditore di Pagine Gialle, anni fa, che mi faceva osservare che se non gli pagavo la cifra esorbitante che mi chiedeva, i clienti non sarebbero mai riusciti a trovarmi.

"No, guardi, in realtà il problema delle Pagine Gialle è che mi trovano le persone sbagliate, i clienti che non vorrei. Quelli che non conosco".

Gli devo aver sconvolto il senso batavo traffichino. Ma ci sono clienti che se uno può evita.

Ora, io capisco che il momento è difficile, la liquidità scarseggia, la gente ti paga in ritardo. Io sto davvero con l'acqua alla gola per via degli insoluti. Ma la cosa che mi sconvolge assolutamente è un mio cliente regolare, per carità, e per il quale faccio con piacere lavoretti che un sacco di gente in Italia farebbe pure gratis e che io mi diverto a fare. Dirò di più, mi fa figo dire che faccio quei lavoretti lì per loro. Ma soprattutto mi diverto, ecco.

Però nella mia ingenuità, è una cosa talmente saltuaria che io mi scordo di fatturare, ecco. Così a ottobre gli mando una fattura per gli ultimi due anni, e quello prima rinuncio persino a controllarlo e ci metto una pietra sopra.

Poi mi sono ricordata che altri free lance che lavorano per loro dicevano che come politica hanno quella di tener lì i pagamenti ad aspettare finché non protesti. Il che mi pare una cosa riprovevole, ma mi spiega come gira il mondo al di fuori del mio piccolo buco di professionista con il vizio del perfezionismo, nell' esecuzione, se non nell'amministrazione.

Allora oggi ho chiamato l'amministrazione, che mi fa: ah, si sta ancora qui, la pao al prossimo giro. Quando venerdì. Va bene.

Ho aspettato due anni, posso aspettare ancora due giorni.

Però nel frattempo mi sta venendo il dubbio che dovrei richiamarli e pretendere che me lo paghi oggi. Il fatto è che io la gente con la faccia come il culo la trovo sinceramente disarmante.

Mi sa che forse è meglio che gli faccia un'altra fattura. Quella delle emorroidi, con tanti auguri di un bianco natale. Si accettano consigli e ricette.

lunedì 14 dicembre 2009

15 dicembre a Radio Onda Italiana


Martedì 15 dicembre, dalle 20 alle 21 mi trovate su Radio Onda Italiana, sola soletta (Marina sta riprendendosi dal jet lag con Tobago, son problemi:-)) ma con tante notiziole etno-gastronomiche, retro-solidali eccetera.

Per ascoltare cliccate pure su: www.salto.nl poi si Wereld FM e infine su LIVE (lo so che è un orario infame per mettersi dietro al computer ad ascoltare, ma non riesco mai a postarvi il link della differita. Forse tutto sommato, appena Marina si riprende dal Jet lag glielo chiedo perpiacereperpia).

Invece dalle 21 alle 22 sarò alla trasmissione in olandese sempre su Salto.nl ma cliccando StadsFM e poi LIVE, con tra le altre cose, uno speciale Dolomiti.

Ma io mi chiedo...(post di pancia senza capo né coda)

Quest'estate, quando mi guardavo dal vivo minuto per minuto tutto lo sfacelo che B&B stavano combinando in Abruzzo, mi chiedevo se fosse un piano diabolico, una prova tecnica di dittatura o pura e semplice incompetenza combinata con quell'alta concezione di sé che ti impedisce di dare retta ai buoni consigli di chi magari ci capisce.

Buona la terza, comincio a sospettare.

No, perché adesso si scopre che da almeno due mesi si parlava di rischio di attentato, presumibilmente da parte di uno squilibrato. È servito l'avvertimento? È aumentata la cautela? Ce la facciamo per un po' i bagni di folla a farceli a distanza? Macché, noi viviamo pericolosamente e dei consigli ce ne facciamo un baffo.

Ora io qui, già che ci sono, ammiro pure la competenza estrema degli addetti ai lavori in grado di predire una cosa del genere. Perché io l'atto dello squilibrato ritengo, nella mia ignoranza, che sia appunto la cosa assolutamente imprevedibile, per definizione.

Perché di pazzi tranquilli ne ho conosciuti tanti, ma di pazzi premeditati no.

Questi esperti qui invece lo avevano previsto perfettamente. Chapeau, lo vedi che esistono ancora dei mestieri che si imparano e non si possono improvvisare? Avercene come titolari di ministero, degli esperti così.

Però va bene, lo squilibrato ha colpito. È cosi perfetto, questo squilibrato, che sembra quasi finto. No, dico. La statuetta del duomo. La croce. Pure lo spray di peperoncino, che senza magari rischiava di sembrare il solito turista che compra souveir e poi la sindrome di Stendhal lo stende (si chiama così apposta) e compie gesti inconsulti. Gli mancava, lo dico onestamente, solo un chador sotto la giacca, mimetizzato da sciallino, che adesso fa freddo. Ma magari l'aveva e non ci hanno fatto caso.

È stato il peperoncino a mettermi sull'avviso e ho scoperto che il povero squilibrato è abruzzese. Ma proprio, eh, è nato a Chieti. Magari la bomboletta era solo il normale sajittì che uno si porta dietro per dare ai cibi di fuori il confortante sapore di casa, che ci appuri.

Dico solo che con i buchi di sicurezza emersi negli ultimi mesi, è un santo miracolo che un pazzo di qualsiasi tipo non avesse già colpito, magari, che ne so, una squilibrata travestita da escort, visto che i controlli in quelle occasioni lì mancavano, come abbiamo ben visto, e che chiunque, purché amica di amici poteva sedersi al desco presidenziale.

Però va bene, diciamo che è stato un pazzo. Allora per cortesia tutti gli altri, cioè tutti noi e chi ci rappresenta in massa, cerchiamo invece di comportarci da sani. Cominciamo un po' a descalarla questa tensione e questa strategia dell'odio.

Perché io davvero ce l'ho nel cuore questo pover'uomo, che da una vita non fa che dire come tutti lo odino e lo aggrediscano sui media e in tribunale, ma fisicamente, un'aggressione fisica del genere non sono chiacchiere, sono sventole. E le sventole a un signore di 73 anni che fa una vita spericolata e poco conforme a come ci immaginiamo noi la vita di un pensionato 73enne oltre a fare male, fanno paura, secondo me.

Rischi, in effetti, che per questa paura dovuta alla basale e vigliacca aggressione fisica davvero un uomo che dice di avere tanto da fare per il paese decida invece di ritirarsi a vita privata, godersi i nipotini e figli, magari cercare un riappacificamento coniugale, godersi la pensione, fare disegnini ludici da mostrare agli amici. Insomma, le buone, normali cose che uno fa nella vita quando non rappresenta un paese.

Lo dico anche a Di Pietro, le normali cose che uno direbbe e dice tra gli amici, al bar, sul blog, su facebook, bisogna starci tanto attenti a dirle da una veste istituzionale. È questo che fa la differenza tra il politico che conosce il suo mestiere e quelli che si improvvisano un pochino e si scordano la differenza tra persona pubblica e persona privata. Per carità, a sua discolpa di Pietro ha che non è l'unico a fare certe confusioni, però io glielo dico con affetto perché adesso gli stanno dando tutti addosso. Ando', cosi sputtani un paese, altro che i disegnini delle mutande.

La violenza è una cosa veramente bruttissima e siamo esseri umani e non bestie proprio perché dovremmo imparare a controllarla. La violenza va condannate sempre e dovunque, va prevenuta per il possibile. Da dovunque venga e contro chiunque sia rivolta. Contro le donne, contro i dimostranti, contro i bambini, contro gli avversari politici.

A proposito del clima che mi fa paura, ecco, a me anche questo fa paura, perché non so se riusciremo a descalare, o se questo episodio servirà invece solo ad esacerbare gli animi di quelli che agli avversari augurano un cancro, danno della lesbica o della racchia, di quelli in genere che mancando di contenuti si inventano il nemico esterno per tener su la tensione.

Di quelli che stanno ferocementi attaccati a una sedia che non hanno fatto nulla per meritarsi. A me stamane hanno rassicurata l'editoriale di Ezio Mauro, quanto ha scritto, veramente splendido ed equilibrato, ma che lo dico a fare, che è una professionista e mica un'acchiappagalline, Conchita De Gregorio.

E ai servizi di sicurezza, raccomando di stare un po' attenti per il futuro, perché davvero non abbiamo bisogno di un martire. Indipendentemente se lo chiamiamo Gaetano o Umbertino.

Al presidente Berlusconi naturalmente tutti i miei più sinceri auguri di pronta guarigione, perché le vittime di una violenza sono sempre al di sopra delle parti. Come ad esempio i dimostranti pestati a bolzaneto, che sarà una notizia meno fresca, ma le botte le hanno prese anche loro, la vita la vivono meno spensieratamente di prima e i mandanti sono stati tutti assolti. perché l'empatia è un brutto vizio e quando mi becca lo fa indiscriminatamente.

domenica 13 dicembre 2009

Amici per sempre

Inutile, c'è gente che magari, pur frequentandola poco, materialmente, per via della vita e del mondo e delle scelte e del lavoro e delle sfighe, basta un attimo perché ci si piaccia reciprocamente e basta. Quello c'è e rimane.

La settimana che ora chiude, colmo di fortuna, ne ho avute due da queste arti. Torinesi entrambe, che con gli amici capita anche questo.

Graz è venuta qui martedì, ce ne siamo state a spasso fino all'ora di riprenderci mariti e figli miei e ci siamo divertite, fatto cose frivole, parlato di cose serie e sbafateci un pranzetto dalle sciure tailandesi. poi l'ho caricata in macchina e le ho fatto fare il mio tour Holland nostalgia (dighe e casette, mulini, mucche, nuvole e cielo basso che si riflette nell'acqua) senza neanche abbandonare il cerchio della tangenzial, che Amsterdam è anche questo.

Betty e Paul sono arrivati giovedì figliomunite e già che ci eravamo, hanno messo di mezzo anche gli amici comuni che abbiamo conosciuto al loro matrimonio e che pur vivendo da queste parti, se non era per loro non avremmo mai combinato.

Betty e Paul sono stati nostri vicini quando eravamo giovani quasi-yuppie nell'Amsterdam da mordere. Una cartolina recapitata per sbaglio a me mi ha fatto scoprire che nel nostro palazzo, quasi sotto casa nostra ma con un ingresso a parte, abitava quest'italiana, io all'8 e lei al 108.

ci siamo piaciuti subito tutti e quattro, ma se ci siamo visti in tutto tre volte e sempre con altra gente, in quel periodo, grasso che cola. poi loro sono tornati in Italia, hanno fatto questo matrimonio bellissimo in alta val di Susa con tutti gli amici scout, cosa che mi ha rivoluzionato le idee che avevo io sui piemontesi in genere e i torinesi in particolare, e ci hanno fatto scoprire Torino, che da allora per me e il capo resta una città in cui vorremmo stare più spesso.

Poi non ci siamo più visti. Ogni tanto ci mandavamo qualche foto dei figli, 5 o 6 per parte, non di più.

Finché quando sono capitata a Torino per Statale 17 loro sono venuti, ci siamo rivisti come se ci fossimo lasciati il giorno prima e abbiamo deciso che dobbiamo assolutamente organizzarci per scambiarci i figli durante le vacanze, in modo che in miei maschi e le loro bimbe si contaminino linguisticamente come si deve. Magari pruma facendoli conoscere, che male non fa.

Insomma, dopo i primi 30 secondi di timidezza i mostri si sono presi benissimo. A un certo punto Ennio e Nora erano davanti al computer a guardarsi Thriller, che Michael Jackson da queste parti is the next big thing e se qualche volta vedete mio figlio afferrarsi il cavallo dei pantaloni, ancheggiare e fre "jui!" in falsetto, sappiate che è l'imitazione di Billie Jean, che lui chiama rigorosamente Billie jeans.

I piccoli, erano invece di sopra a costruire un treno. Orso si è persino ricordato il nome dell'amichetta, cosa che in genere bisogna guidarcelo esplicitamente.

Insomma, esperimento riuscito, stavolta con la scusa dei figli mi sa tanto che un pelino in più ci vedremo.

Perché ci sono degli amici con cui ti trovi sempre bene, nonostante (o forse proprio perché) ci si veda pochissimo. Però quelle poche volte non ti devi fare i salamelecchi, riprendi da dove ti eri lasciato la volta prima.

sabato 12 dicembre 2009

Dedicato ad Emily



Se tu e Re Mida non volete fare quella fine lì, consiglio un Capodanno ad Amsterdam.

venerdì 11 dicembre 2009

Come andrà a finire

Quando ho letto questa notizia, ve lo dico subito, ho sentito una cosa alla pancia. A me ha fatto davvero paura.

Ne parlavamo con Graz martedì.

Sarà un carnaio, e lo dico subito. Il nostro è uno che ha veramente così tanto da perdere, e il carattere sbagliato per perdere, che non mollerà a nessun costo. Diventerà una cosa ancora più sporca, più bassa, più cattiva di quello che ci hanno suggerito le cose degli ultimi mesi.

E siccome i debiti da pagare ce li ha con gente bassa, sporca e cattiva quanto lui, che gli sta già mandando gli avvertimenti subliminali (ma chiarissimi a tutti) finirà in modo brutto, brutto, brutto, e durerà parecchio e ci metterà in ginocchio.

Perché, se non si fosse ancora capito, stiamo parlando della logica dell'apres moi le deluge. Chi dice che questo è l'inizio della fine, che basta un colpetto e crolla tutto, è un enorme ottimista.

Ve lo ripeto, io ho paura, per me, per i miei figli, per il futuro dell'Italia, per quello che stiamo diventando.

Però oltre alla paura mi viene pure una rabbia: ma perché non si può essere delle brave persone? Perché tutte le energie, le risorse, la sete di potere, anche i difetti, usati bene sono dei pregi, non sono stai usati davvero per migliorare le cose a tutti? Se ci tieni ad essere considerato il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150, perché non esserlo davvero? Perché trascinare un paese e i suoi abitanti nella merda?

Solo perché sei basso, brutto, pelato e non ti si rizza più? Fossero queste, le disgrazie.

Oh, non mi toccate la costituzione e le istituzioni e il presidente della Repubblica. Che ce ne sono stati di pubblici amministratori e politici di cui sinceramente ci è toccato vergognarci, ma i Presidenti italiani, a memoria mia, sono sempre state delle gran brave persone e se non lo erano di loro, avevano comunque il senso della carica.

La Costituzione non è invecchiata, perché è stata fatta per durare. Ma chi è abituato alla logica dell' usa e getta non ci arriva.

Food fight



Questo video racconta tutte le guerre in cui gli Stati Uniti sono stati coinvolti nel XX secolo, sotto forma di battaglia del cibo.

I miei figli, che non hanno idea di cosa significhi veramente, lo adorano perché a loro fa molto ridere proprio la guerra tra i vari tipi di cibo, che simbolizzano le nazioni coinvolte.

A me, invece, costringe a riflettere.



(Questa invece è la nostra guerra delle arance)

giovedì 10 dicembre 2009

E la vincitrice è:

A questo punto prima di perdere la faccia, ho preso e ho fatto. Non la cosina bellina, con dei fogliettini colorati, messi nella olla di famiglia che per me rappresenta tanto, fatti mescolare e scegliere dagli Gnorpoli, filmata e postata, come avrei voluto e cercavo il momento adatto. Che io ci provo e vorrei tanto, ma non solo non ci sono portata, non è proprio periodo. Ci sto lavorando ad arrivarci, ma ci vuole tempo.


Questo candy
bisogna che lo chiuda che continuo ad avere il patema e parliamoci chiaro, prima San Martino, poi Sinterklaas, poi Natale, poi la Befana, il 29 lo spettacolo che devo ancora imparare la parte, la casa, inutile dirlo, tutta da finire che abbiamo capito che la fabbrica di san Pietro in confronto è un prefabbricato già arredato come le C.A.S.E. all'Aquila, niente, ho fatto da me, senza figli e senza video.

E mi è uscita Chiara, ovvero Yeni Belquis.

Che siccome il libro ce l'hai, sei venuta alla presentazione a Roma, stai complottando con la mia addetta stampa preferita di Trento ecc., fammi sapere tu se ne vuoi una seconda copia da regalare, o se preferisci uno di questi altri due:
Miyar è la storia di due spedizioni in Himalaya per scalare il Menthosa, a me è piaciuto da matti non solo per tutto il coté reinhold messner, l'uomo, la natura e l'avventura, ma proprio per come racconta il paese che visitano per fare la scalata, la gente che incontrano, quelli con cui collaborano e, tieniti forte, il re pastore transumante, che noi abbiamo tutto il coté transumanza che non dobbiamo sottovalutare.

Oppure, una cosa un po' più mia, nel senso delle mie parti, ma quelle altre, ed assolutamente bellissima, il taccuino con le foto di Amsterdam di Gabriele Merolli, mio amico fotografo, in arte Occhiomagico, si proprio quello che è venuto con me a maggio a fare le foto in Abruzzo. Adesso che sta a Barcellona e a giorni diventa papà. lui è specializzato in foto di design e architettura e le immagini che ha rubato ad Amsterdam gli anni che è vissuto qui, secondo me catturano esattamente quello che piace a me di questa città. Meno foto-cartolina, ma assolutamente bellissime.

Insomma, scegli e fammi sapere, che io prima di Natale devo avertelo spedito.

E se a qualcuno è venuta voglia di scoprire questi due titoli, datevi un'occhiata al catalogo. A me della collana di Statale 17 sono piaciute molto anche le Storie al margine, che consiglio molto a Mamikazen e Desian, e tutti gli altri che hanno le Marche nel cuore, ma anche i Balcani, volendo.

Infine, per i navigatori, specie quelli a rota di testosterone, Akhoya, storia della costruzione e di un viaggio in feluca sul Mar Rosso. Tutto vento e mare.

E per stasera potrei anche andarmene a dormire, adesso che ho la coscienza a posto.

martedì 8 dicembre 2009

Quanti di energia

Venerdì mi sono fatta un paio d'ore in centro proprio la sera al dì di festa per comprare le ultime cosette, cammina di qua, vai di la, mi viene in mente questo, e quello e lo faccio....

....e mi accorgo improvvisamente di non essere stanca.

Per la prima volta, da anni, non sono stanca dopo essermi fatta a piedi svariati chilometri, in centro, a quell'ora che volge al desìo con il grigiolin-pioggerellino.

Ed è dicembre e del mio winterblues ancora nessuna traccia. Io che ho passato degli anni a trascinarmi esausta di qua e di là, spinta dal senso del dovere e dall'ansia di dover fare più cose possibili prima di morire, che mi addormentavo alle prove e schiantavo alle 19 mentre mettevo i bambini a letto e sempre stanca restavo.

L'unica cosa che è cambiata è che uso una cucina anche se mi frustra da matti il casino che c'è in giro finché non montiamo le credenze e gli scaffali e posso aprire gli scatoloni (e venerdì arriva il letto e ho ancora mezza camera piena di scatoloni da svuotare).

Però è dai primi di settembre che non uso più né aglio né cipolla, solo il porro, ed è da un mese e mezzo che beviamo latte crudo. Ed ho tagliato tutti gli affettati, tranne il prosciutto di parma che c'è solo carne e sale e manco mezzo conservante o additivo.

Io non so se c'entra. Però oggi mi sono fatta fare l'impegnativa per le analisi mie e degli gnorpoli. Che tutti noi mangiamo merda in genere perché così funziona la grande distribuzione e l'industria agroalimentare, e manco ce ne accorgiamo, e come è successo alle amiche pseudoceliache dopo analisi e gastroscopie si è scoperto che la celiachia non l'avevano ma stanno talmente tanto meglio senza glutine che col cavolo che se le riprendono.

Per dire, scoprire se c'è qualcosa che ti fa male è un processo empirico lungo e faticoso e le analisi possono fare un minimo. E ti tocca pure convincere il mondo che davvero mangiar male ti fa star male, perché la merda è buona di sapore, cosa crediamo? Venerdì abbiamo persino cenato al burgerking della stazione, mannaggia a me.

E dioneliberi lo capisci cosa è meglio eliminare, se è una cosa fondamentale come il lattosio o il glutine, fai una resistenza mentale mostruosa, come si fa, ti fai un culo ancora più triplo del normale.

Adesso che arriverà mia madre, che lei solo con la vecchiaia è passata alla modernità e delle volte mi riempie freezer e dispensa di robe che poi mi pianta lì, come l'insalata di riso surgelata, o le minestre in bustina. Che sono tanto comode.

Io invece stavolta la metto a produrre cose genuine fatte in casa anzichenò.

(L'altra differenza è che quest'anno ho la macchina condivisa, quindi andare a portare e riprendere i bambini non è più il castigo divino di una volta, in bici, sotto la pioggia, con l'uragano contro e "Mamma, c'è la grandine").

Io sarò poco Copenaghen, ma con il latte a km. quasi zero e l'autarchia spero di compensare l'uso della macchina.

Stay tuned e vi farò sapere.

Perché il problema delle intolleranze alimentari non è che ti viene la cacarella, è che sei stanca, ti si scombina l'umore, non hai voglia, ti incazzi e passi dall'apatia alla fibrillazione. R quando sospetti che questo sta succedendo anche con i bambini, ti piacerebbe avere delle certezze per capire se schiantarli di botte quando la stronzaggine arriva ben oltre il livello di guardia, o se non è affatto colpa loro, come non è colpa mia che sono abulica. Vedremo.

lunedì 7 dicembre 2009

Il buono della chiesa

Si può vivere in modo onesto la propria fede e conservare uno sguardo critico verso la Chiesa. Quante volte, specie di recente, ci si è dovuti chiedere se viviamo davvero in uno stato laico o in una succursale del Vaticano?

La Chiesa, che non per niente ha antenne sottilissime altrimenti non stava ancora qui dopo duemila anni, deve aver percepito il disagio di molti cattolici italiani verso ingerenze (eutanasia, pillola abortiva ecc.) o non ingerenze (silenzio compiacente verso la condotta non etica di politici che si dichiarano vicini alla chiesa) fuori posto che davano veramente l'idea di giudicare pubblicamente con due pesi e due misure.

E allora mi fa piacere sentire che il cardinal Tettamanzi, nei luoghi e nelle circostanze adeguate, abbia ricordato che non è con l'odio e l'emarginazione, costruite ad arte da una politica senza piano politico che giustifica sé stessa solo con le campagne d'odio mascherate da sicurezza pubblica, che si governa una città come Milano.

Questo ci si aspetta dall'autorità morale di una città e queto ha dato Tettamanzi. I quacquaracquà della politica che accettano che un Bossi junior incapace persino di prendere un diploma di scuola superiore guadagni con i soldi pubblici € 12.000 al mese, sono le ultime persone al mondo che possono criticarlo.

Ma d'altronde, se non lo facessero, chi glieli darebbe gli stipendi che prendono attualmente? Non è che sia poi gente in grado di guadagnarseli onestamente i soldi grazie alle proprie capacità.

La prima domenica d'avvento è passata, invito tutti i sostenitori ad oltranza della cristianità simbolica a farsi un esame di coscienza ed interrogarsi sui principi basilari di quella religione che dicono di voler difendere dai barbari. Perché non è sulla collera divina che possiamo contare per renderli innocui, e il danno che procurano, invece, è proprio di quelli che gridano vendetta a dio.

Io non sono portata per la matematica...

... mai stata in realtà. Che abbia finito un liceo scientifico con Mancinelli come insegnante, con una qualche occasionale bocciatura a settembre, lo devo a zio Carlo e alle sue infinite ripetizioni.

Poi, come dire, la motivazione fa tanto. Quando vendevo diamanti facevo benissimo lo scorporo dell'IVA per chi comprava tax-free (ma solo perché avevo imparato a memoria la formuletta). Quando, come adesso, Claudia Strater mette i saldi al 70%, che sono l'unica percentuale con cui la compro volentieri, faccio in un attimo a capire grossomodo cosa mi costa qualcosa.

Ma io sono un caso limite. Invece da gente che per mestiere deve contare e render pubblici i conteggi, mi aspetto di meglio.

Per questo non riesco a spiegarmi la discrepanza tra 90.000 e 1.000.000. che la gente faccia la cresta dove e come le conviene si sa. Per dire, una discrepanza, che so, 500.000 VS 1.000.000 magari già riesco a spiegarmela meglio.


Invece ad Amsterdam, che siamo 4 gatti, si fa prima: 350 mi dicono gli amici che c'erano, alcune centinaia dicono i media.

Chi vuole può sempre farsi un giro sul video e se vuole contare chi si vede.

domenica 6 dicembre 2009

E pure per quest'anno e andata

Abbiamo trascorso Sinterklaas con i parenti a casa del cuginetto Bruno. Bruno che ha quasi un anno e mezzo, dice alcune parole, cammina, fa danno e soprattutto gioca con Orso. Perché Orso ha immediatamente cominciato a trattarlo da pari a pari.

"Bruno vieni a costruire una torre".
E hanno costruito un sacco di cose.

La nonna si lamentava che non riesce a trovare un libro con parole semplici, perché tutti i libri illustrati che ha visto hanno di quelle parole inutili.

"Ma una cosa con su: mela, pera, proprio non si trova".

Sinterklaas l'ha accontentata. Un bel librone tutto per lei con n on solo le illustrazioni delle parole semplici, ma anche in alune pagine doppiate, in modo che si possa staccare la figura illustrata e poi rimetterla, emntre stampata sul libro, sotto la sagoma ritagliata, resta l'immagine.

Al capo sinterklaas ha regalato il resoconto annuale del suo fumetto preferito, che da quando non abbiamo più l'abbonamento al quotidiano che lo pubblica, tocca comprarsi gli almanacchi: Fokke en Sukke, il papero e il canarino con i piselli al vento.


Fokke e Sukke sono la giuria di The next Oprah:
"Benone, ma potresti anche perdere 20 chili l'anno?"
"E poi ogni volta riprenderteli?"


A me Sint ha regalato 3 barattoli da cucina rossi dell'Hema che avevo chiesto, e poi visto che mia cognata aveva la tovaglia a poi rossi che fa pendant con il servizio che mi hanno regalato gli amici per la casa nuova, ma che per lei è troppo chiassosa, mi ha regalato anche quella. Che a me invece i colori chiassosi servono tutti per superare l'inverno buio del nord. E poi una crema per i piedi con annessi calzini idratanti da tenere tutta la notte, che a mio avviso è la cosa visivamente meno sexi del mondo (e pensare che a casa Sint mi ha portato una serie di mutande reggicalze con le ruches e i volant che H&M aveva in svendita e volevo provarle). che però se hai un uomo che te la massaggia sui piedi provocandoti una serie di gridolini orgasmici, forse un suo perché ce l'ha. sinterklaas ha seriamente raccomandat al capo di metterci un po'di buona volontà.

Gli Gnorpoli hanno avuto un numero esagerato di album Disney che tempo fa il capo aveva trovato in offerta ("Ancora un Donald duck?") chiedeva Ennio che faceva il distributore di regali, li prendeva dal sacco, leggeva il nome e consegnava. E un treno lego, che come tutti i regali importanti è per tutti e due a patto che sappiano giocarci insieme sena litigare. Cosa che in questo momento sta avvenendo di sopra.

A tutti una porzione del mio stracchino allo yogurth fatto in casa, stavolta in versione sperimentale con i semi di sesamo neri che i pois fanno tanta allegria, e un filo di pepe nero.

E poi ci siamo strafocati di pizza, dolcetti vari, cioccolatini e siamo andati a casa di Oma-Ma che a genaio va svuotata e riconsegnata, abbiamo detto cosa potremmo volere se nessuna delle figlie se ne fa niente e io mi sono impuntata sull'armadio che nessuno vuole ma a cui io DEVO trovare un posto in casa nostra, anche se sarà difficile, ma lo preferico a tutta l'ikea che ho in questo momento.

E ci siamo riportati una serie di tegamini e pentolini che mi servono, ho solo tegamoni grandi. E Orso in ascensore diceva:
"Andiamo a rubare i pentolini da Oma-Ma", ripreso dal fratello e il capo che si stressava, che dioneliberi lo sente uno degli anziani che ci abitano, capisce male e si fa venire il patema dei ladri nel palazzo, che ci vuole poco.

E così abbiamo rivisto casa di Oma-Ma con ancora tutti i ninnoli a posto, ancora per poco perché alla prossima si comincerà a portar via roba e poi andrò ad aiutare a togliere e buttar via la moquette, bellissima color panna e come nuova, ma va tolta per il prossimo abitante e io sto cercando di peensare chi dei miei vari conoscenti potrebbe volerla per una casa o un pavimento temporaneo, che quando una le cerca queste cose non le trova mai.

Comunque anche per quest'anno Sinterklaas è andato. e sulla strada del ritorno mi sono ricordata fuori tempo massimo cosa avrei voluto e non mi veniva proprio in mente quando ho dovuto fare la lista dei desideri: un termometro da cucina. Per fortuna ci sono ancora Natale e la Befana.

giovedì 3 dicembre 2009

La mia mamma e Internet

Mia mamma è giovane, ma negli anni in cui i miei bambini erano piccoli e lei era appena andata in pensione, tutte le volte che veniva da me, riuscivamo a stroncarla.

Un po' stavo pazza e stanca io, un po' lei, per quanto le facesse piacere stare da noi ed iutarmi (perché veniva sempre in quei periodi da impazzimento) era sempre un po' accampata senza un buco suo, e dopo un paio di mesi la cosa si faceva dura. Un po' il tempo infame olandese me la stroncava alla seconda uscita e mi si ammalava, o le scale le facevano fuori le ginocchia, o gli Gnorpoli in braccio, magari sulle scale, le facevano fuori la schiena.

Diventare madre sicuramente mi ha permesso di dare una nuova dimensione al nostro rapporto, permettendomi anche di tirare fuori cose seppellite per cui io a torto magari le ho portato rancore, e chiarirmele. A me, prima che a lei.

Insomma, io sono una di quelle donne fortunate che dall'adolescenza in poi ha sempre avuto un rapporto bellissimo con sua madre per quanto riguarda il discorso da donna a donna. Forse anche il fatto di lavorare insieme ha aiutato. Forse, si rammaricava lei, il fatto di non aver mai avuto una vera amica del cuore in quei suoi 40 e più anni di Italia l'ha portata, sbagliando, a dirmi troppe cose quando ero adolescente, che magari mi hanno dato una certa visione del mondo sui rapporti uomo donna.

Che si sa, con le amiche si fa prima a lamentarsi dei mariti, che ad esaltarli.

Insomma, il vizio di darmi la colpa di tutto sui figli, sappiamo adesso da chi l'ho preso.

Mi considero fortunata anche per potermi permettere di tirar fuori il peggio di me con mia madre. Quando avevo i rancori irrisolti, quante volte, secondo il nostro collaudato schema familiare (collaudato da mio padre che l'ha passato a me e mio fratello) le urlavo contro. Una cosa che mia suocera, che con sua figlia ha anche un bel rapporto, ma diverso, trovava sinceramente orripilante.

L'unico cruccio di questa frequentazione di aiuto con i bambini era che non riuscivamo mai a farci due chiacchiere profonde insieme, sempre comunicazioni di servizio. I momenti belli e tutti nostri erano sempre un po' risicati.

Per questo invece sono contenta che stia per arrivare per le feste, perché nel frattempo qualcosa è cambiato. Mia mamma ha scoperto Internet.

Io ci avevo provato tante volte e lei lo aveva detto tante volte di voler imparare, ma non ci stavamo con la testa nessuna delle due. Troppo lavoro, troppe cose da fare, troppa stanchezza, troppo gli Gnorpoli che ci risucchiavano.

Poi l'anno scorso è andata a lezione e quest'anno si è fatta installare una connessione. Che dire, quasi non ci telefoniamo più. Mi manda delle mail. Se ci chiamiamo mi fa: non stare lì a dirmelo due volte, poi tanto lo leggo nel blog. Si sta leggendo tutti gli arretrati e si diverte, dice.

Mia madre è la mia fan numero 1: mi scrive per farmi i complimenti quando scrivo qualcosa che le piace. Mi dice che è orgogliosa di me. Mi ha fatto gli auguri di santa Barbara per e-mail, perché sa che io al telefono ho sempre fretta, mentre le mail me le leggo nei momenti di calma. E anche perché lo ha letto sul blog.

Il bello è che io nn mi sento per niente inibita da questo, quando scrivo qualcosa di generico neanche ci penso che anche mia madre lo legge e si regola di conseguenza. E per e-mail mi dice tante cose belle.

Poi la gente che non sa quello che dice, sostiene che Internet è un mezzo per chi non sa avere veri contatti umani. Ma de che?

Internet fa lo stesso effetto sciogli inibizioni di un bicchiere di vino: ti si scioglie la lingua, prendi coraggio, hai modo di pensar bene a dire cose che dal vivo magari uno fa fatica, si impaccia. Butti fuori tutto, nel bene e nel male, perché l'interlocutore è in differita.

Cavolo, ne parliamo tanto, ma mi sa che la vera mamma 2.0 ce l'ho io.

Come sta Nikolaj

Ho appena ricevuto un aggiornamento su Nikolaj, il bambino ucraino di cui lo scorso anno, in questi giorni, abbiamo parlato.

Ricorderete che Nikolaj, nato con una grave malformazione urologica, era stato abbandonato in ospedale ed aveva vissuto tutta la sua breve vita lì. scoperto per caso da Beppe, un italiano che vive in Ukraina, e che aveva smosso cielo e terra per farlo operare in Italia, si era scoperto che nessuno ne aveva mai registrato l'esistenza. Di fatto, quel bambino non esisteva e per questo motivo era estremamente difficile prima di tutto approfittare dell'offerta di farlo operare a Ratisbona, e poi soprattutto farlo espatriare, in quanto orfano e senza tutore.

Alla fine è andato tutto bene, Nikolaj è stato operato in Germania e in estate la dottoressa che lo ha seguito è riuscita ad adottarlo insieme al marito, urologo anche lui.

Nikolaj è cresciuto di 5 kg., è un bambino felice, va pazzo per il fratellone più grande e piano piano sta imparando le regole di convivenza in una famiglia vera, ben diverse da quelle dell'ospedale.

Non vi posto la foto come non l'ho fatto lo scorso anno per questioni di privacy, ma si vede che sta bene ed è felice, mentre tiene per mano il fratello.

Insomma, volevamo il racconto positivo di Natale per tirarci su? Eccolo e non smetto di dire che è anche grazie a tutta la solidarietà tra blogger che la sua storia si è venuta a sapere.

Se questa notorietà gli sia stata utile a suo tempo per mettere un po' di pressione alle procedure burocratiche che lo scorso anno rischiavano di farlo rimanere in ospedale, non lo so né mi illudo sia così. A noi magari sembra di star qui e poter cambiare il mondo, ma è il resto del mondo non blogger che se ne deve accorgere, e non ci scordiamo che tutti gli smanettamenti che facciamo qui sopra muovono giri di affari enormi e per quanto riguarda la privacy, altro che pubblicare o meno la foto di un bambino non tuo.

Però Nikolaj sta bene e questa è la cosa che conta. A parte che i suoi genitori sono da ammirare. Io con il cuore in mano e tutte le mie pippe materne, non so se me la sentirei di adottare un bambino messo così. Delle volte penso che più in là, se ci siamo dati una calmata e un'assestata tutti quanti non mi dispiacerebbe fare da famiglia temporanea a bambini in difficoltà.

La mia amica Silvia ha una storia del genere ed è tuttora grata ai genitori in affido per averle trasmesso l'amore per l'Italia e averle consentito di imparare l'italiano in tutte le vacanze che andavano a fare al lago di Garda. Il che appunto mi incoraggia sul grande valore di questo. Ma è su tutto l'indotto intorno alle adozioni internazionali che ho dei dubbi.

mercoledì 2 dicembre 2009

L'oggetto transizionale

Approfitto del candy di Wonder:



perché un oggetto transizionale mi pare a volte ci vorrebbe da noi. I miei figli non l'hanno mai davvero avuto il giocattolo o peluche preferito. ci sono stati un paio di bestie (non posso chiamarli peluche, perché erano di altri materiali), ma andavano, venivano, si dimenticavano per lunghissimi periodi.

Orso in effetti da quando dorme da solo (e subito si è preso il lettino di sopra) dorme con un giocattolo, o due, o tre, ma sono sempre diversi. Mi si svgliava al mattino con una benna, o profili di copertoni o pois da Duplo stampati in faccia, perché i giocattoli da abbracciarsi mentr edormiva erano tutti scelti regolarmente tra i più duri e plasticosi della collezione.

Manco il ciuccio hanno mai gradito, tranne che Ennio a 3 anni si è messo un pollice in bocca e non lo ha cacciato più e Orso molto ogni tanto i prova, ma senza convinzione.

Forse i nostri veri oggetti transizionali reciproci siamo proprio noi quattro, che ci piace assai abbracciarci e coccolarci e pure dormire insieme. Davvero, il mio miglior peluche sono proprio i maschi, Ennio a volte è quello più scomodo perché si rigira di continuo nel sonno, ma è tanto dolce e tenero pure lui.

Ecco, Wonder, l'hai capito perché ce n'è un gran bisogno in questa casa di uno di quei tuoi cosini bellissimi? Così ci rimettiamo nella media nazionale.

La visagista di Sinterklaas


È un mese almeno che non andiamo a calcio, che piove sempre e io ho figli italiani, non ce lo scordiamo. ma oggi non si scappava, io avevo il turno al baretto e inoltre sarebbe arrivato Sinterklaas.

Che se non lo avete capito, qui Sinterklaas gira in tutte le salse: sabato scorso dal capo, oggi a calcio, venerdì che viene a scuola e poi i regali li apriremo in famiglia dal cuginetto il 5 dicembre (e come al solito nel bailamme solo mia madre e mia zia se lo ricorderanno che il 4 è il mio onomastico e mi chiameranno per farmi gli auguri in momenti in cui sono stranitissima e neanche so cosa voglio dalla vita e mi chiedo perché mi stiano chiamando).

Però oggi, causa assenza ingiustificata di qualcun altro, ho potuto dare una mano e sono finita a truccare Sinterklaas himself. Eccovi quindi in esclusiva uno sguardo da dietro gli schermi.

Intanto che i bambini giocavano, con le maglie strizzate sopra i giubbotti, noi abbiamo trovato ospitalità nell'ufficetto del campo di atletica a fianco (che mi devono poi spiegare cosa ci fa il divano, no, non sono io che penso male).


Qui Sinterklaas con la tonaca e mezza faccia maquillata.


Per truccare Zwarte Piet la cosa è più complessa, ma a meno che uno non ci abbia già di suo la carnagione adatta, la differenza è enorme, la gente proprio non riesce a riconoscersi.


Però Sinterklaas compensa in complessità con la parrucca e la barba/baffi, che ce ne vuole di colla per farla star su.


Alla fine Sint li ha raggiunti sul campo, sono saliti tutti al baretto, i bambini hanno cantato (e non sono riuscita a filmarlo perché ho sbagliato tasto).


Nei ritagli di tempo avevamo anche preparato le sorprese per i mostri, un chocomel con lecca-lecca a tema Sinterklaas e Piet, mentre tutti i volontari, allenatori ecc. hanno ricevuto un altro premio (gli allenatori una lavagnetta bianca per segnarsi le cose importanti durante le partite).

Ma che tté fa' na poora mamme. La mano di dio c'è voluta per trascinarli fuori prima che ci portssero via la macchina dal parcheggio e di arrivare in ritardo a riconsegnarla. E poi ovviamente a un certo punto Ennio doveva far pipì e meno male che eravamo davanti all'ufficio dell'atletica con l'addetto che stava per chiudere tutto, ma ci ha fatto usare il bagno. che ormai ho imparato pure questo bagno qui.

martedì 1 dicembre 2009

La mamma più buona del mondo

In macchina con Orso, l'amichetto e la sua mamma. Noi madri che tentiamo di fare conversazione nonostante il casino dietro.

"La mia mamma è buona" fa Orso non ricordo più a che proposito.
"La mia mamma è la più buona del mondo" fa l'amichetto.

La madre mi guarda un po' stranita.
"È la prima volta che me lo dice", fa sottovoce.

Questa mamma la conosco da pochissimo ma a pelle mi fa una gran simpatia. Ha gli occhi di chi ha sofferto, e i brani di storia che mi ha raccontato dopo, a pezzi e bocconi, a volte piccole frasi messe lì, me lo confermano tutto.

A settembre è tornata ad Amsterdam con il bambino, anche lei ha passato delle settimane a dipingersi un appartamentino carinissimo. L'ultimo anno si era trasferita nella casetta in giardino di quella che dato il nome paese e la megavolvo del papà di cui ci parla l'anima innocente, posso solo immaginare come una delle tante villone dei cagoni batavi.

"La prima volta che sono andata a fare la spesa, con il mercato e tutti i negozietti etnici, ecco la prima volta dopo tanti anni che potevo fare la spesa da sola e decidere io cosa comprare", mi fa una volta che parlavamo di quanto mi piace la sua zona per il mercato che ha e tutti i negozi. Aveva già accennato che trasferendosi da Amsterdam nel paesone di ricconi era stata isolata da tutte le sue amicizie, ma poteva essere una frase generica.

Mi ha scritto che nonostante ami il suo bambino con tutta sé stessa, negli ultimi anni era più orientata a sopravvivere. Che ci ha messo una vita a dire a sua madre come stavano davvero le cose e che questo le ha avvicinate, e che poi alcuni mesi sono stati da lei, all'estero, fino a che non ha trovato casa. Che nell'ultimo anno di matrimonio aveva sempre paura e per questo si era trasferita in giardino.

Che adesso il bambino delle volte è difficile, pretende un'attenzione totale anche in modo negativo, la picchia, la insulta con quelle parole terribili da bambino tipo puzzona, e che lei ci patisce, ma ha deciso di applicare il sistema degli adesivi e del premietto finale e che sta funzionando benissimo. Funziona spesso, con i bambini che ti stanno chiedendo di dargli dei limiti e lei non abdica a questa richiesta tacita.

Che finalmente se lo può godere davvero questo suo bambino e cominicare a reagire anche a lui, a non farsi passare tutto sopra, a spiegargli cosa è giusto e cosa no.

Il papà, quello ancora dice delle cose giudicando alla cavolo, tipo discriminando l'amichetto di colore perché non è un bravo bambino e non mi sembra la compagnia adatta a mio figlio, "ma non può fare diversamente, proprio non se ne rende conto".

Ma il bambino no, adesso lei ci sta attenta.

Un po' alla volta, mezze frasi generiche quando parliamo e altre un pochino più chiare quando mi scrive ("per favore, mantieni il mio indirizzo e-mail confidenziale, non voglio che il mio ex lo venga a conoscere") mi rendo conto di una cosa.

Che è davvero la mamma più buona del mondo. Io non lo so se senza il suo bambino ce l'avrebbe fatta ad andarsene. E ammiro il suo modo di non giudicare, piuttosto di compatire.

Comunque una gran cara ragazza coraggiosa. Le devo suggerire di farsi un blog, anonimo.

Sinterklaas @ Daidalos


Per la seconda volta la ditta del capo ha organizzato una festa di Sinterklaas in ufficio. Quest'anno è stato Hans, uno dei due direttori e inoltre quello che ha figli grandi, a travestirsi per fare il Sint, mentre i due Zwarte Piet, gli schiavetti neri, quelli proprio non so chi fossero.

All'ingresso ci ha accolti Suzanne con una spilla con il nome, un libro da colorare e un cilindretto di matite, e i bambini che volevano potevano andare in sala riunioni a disegnare.



All'ingresso in un angolo c'era una piscinetta gonfiabile piena di palline e i miei mostri ci hanno prima fatto un sacco di tuffi con rincorsa dentro, fino a che non sono arrivati bambini più piccoli.

Poi Ennio ha perso la sua badge lì dentro e si preoccupava che la spilla potesse bucare la piscina, ma alla fine qualcuno gliel'ha ritrovata.

In cucina avevano tolto il tavolo e il bigliardino (la cosa più fenomenale agli occhi dei bambini è che al lavoro hanno un bigliardino in cucina, per scuotere un po' le spalle evidentemente e costa meno del fisioterapista, ma ne ho visti in diversi uffici) per collocare una sedia da ufficio ricostruita come trono in cartone. Pare che ci abbiano lavorato in diverse persone, che questi olandesi ormai tutti i preprativi per Sinterklaas li fanno ad occhi chiusi (a me, per esempio, mica sarebbe venuto in mente il trono).

Quando è entrato Sinterklaas tutti i bambini se la facevano un po' sotto. Queste espressioni tra aspettativa e timore erano bellissime. Orso ha ammesso di aver avuto timore ad avvicinarsi, ma che quando deve andare da qualcuno ha sempre un po' timore e con il capo abbiamo voluto approfondire la cosa. Che Orso sembra una roccia menefreghista ma è in realtà un bambino dolce e timido.


Poi ognuno ha avuto i regali che avevamo segnalato su un modulo mesi fa, per i nostri un lego che hanno voluto subito montarsi sul posto. Sint aveva nel suo libro dei dettagli su ogni bambino e ha chiesto a Orso se era vero che facevano balletto e calcio e a Ennio se dopo il diploma B di nuoto gli interessava per caso anche il C.

Non ci siamo rimpinzati di dolci, cioè i bambini si e hanno anche ricevuto un sacco di juta con la lettera di cioccolata e caramle da riportarsi a casa e si sono ingozzati di bibite, ma a me, buona notizia, proprio non ha fatto sangue nulla e mi sono così tenute (perché non c'erano cioccolato e marzapane, ecco perché).

Le foto le ho prese dal telefonino, ma non mi sembrano male.