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mercoledì 14 dicembre 2011

Calendario dell' Avvento de noantri (tutorial, volendo)



Ma io, che non ho mai vissuto la tradizione del calendario dell' avvento in proprio e ho deciso quest' anno di provarci a inculcare l' avvento ai figli, non mi potevo fare i fatti miei? O almeno comprare uno di quegli orendi calendari con i cioccolatini che sanno di sapone a € 1,99 e farla finita? Ennò, se non ci si complica non mi diverto.

Diciamo che un po' ci sono riuscita un po' ho fatto la solita peracottara, ma ecco cosa ho fatto e il risultato provvisorio.

Si comincia andandp una serie di volte all' Ikea con l' idea di montare definitivamente la parete che abbiamo concordato di fare in soggiorno, possibilmente prima di Natale (care illusioni). Oltre ad andare, tornare, misurare, scoprire che le misure non corrispondono e che il soffitto ha varie altezze in vari punti, sostituire parti rotte, fare pressioni insostenibili sul maschio alfa per fare dei buchi col trapano - ancora da fare -
cosa che pregiudica la santificazione del matrimonio per almeno un mese e mezzo, mestruazioni e influenza compresi, ci si procurano dei cartoni.

Quelli piccoli metteteli fuori per portarli al container carte, dimenticateli per tre giorni in cui ci piove e grandina, per poi raccogliere la poltiglia e depositarla nel cassonetto normale che si fa prima. Sul cartone grande che avete conservato apposta e che è stato tra i piedi in un soggiorno in corso di lavori (tutto fuori dalle vetrinette esistenti) disegnate, se dio vuole, un albero formato da tre triangoli. Poi piantatelo lì e andatevi a riprendere i figli da scuola, portateli tutto il pomeriggio in giro e rimandate il seguito a tempi migliori.



La mattina dopo, visto che all' Ikea c' eravate già state e avevato comprato carta da regalo, con la colla spray coprite la sagoma di cartone e cercate di incollarci la carta sopra. La colla spray spruzza come un geyser asmatico inondando il tavolo e la carta si appiccica a plissè, decidete di ritentare e tenervi il lato A come retro. Repetita juvant perchè il lato B funzia, e quindi ripiegherete e incollerete i lembi B sul retro, come da figura.



Potevate comprare un sacchetto di cioccolatini e spicciarvi, invece no, il calendario dell' avvento è alternativo o morte.

Ma nel frattempo avevate accumulato robine varie,

frasette edificanti,


bustine,
vi incasinate a ritagliare i numeri tondi che vengono poligonali ma che vuoi che sia.

Arrivate alle prime 9 bustine, mettete extra la 17, decidete che per il resto comprerete la bustona di dolci e basta diobò.

Comprate la busta di ghirlande di natale in cioccolato e gelatine e il contenuto sparisce mentre stavate svuotando la lavatrice. Rinunciate. I figli per l' 11, 12 e 13 ci provano a dire qualcosa sulle bustine mancanti, poi desistono. L' Albero spoglio fa schifo.

Stasera ci riprovo.

giovedì 8 dicembre 2011

Rituali, palle, festività e DIY (suspension of disbelief)






E siamo sopravvissuti a Sinterklaas con il suo carico di scarpe con carota per almeno due settimane (gli abbiamo permesso di farlo forse 3 volte, mettere la scarpa per il regalino piccolo e non tutte le sere come certi amichetti) e per fortuna Ennio da questo giro è al corrente del segreto e una mattina mi ha ricordato: chissà cosa ci ha portato Sinterklaas nella scarpa stanotte? E io ' azzo, grazie che me l' hai ricordato e mi sono precipitata di sotto a ficcare un regalino in ambo le scarpe (una gomma a forma di dado blu, che poi Orso ha sgamato quella fuchsia dello stesso pacchetto che avevo messo da parte per la compagna di scuola che era toccata a Ennio ed ha così sgamato Il Grande Segreto Segretissimo: si, i genitori a volte aiutano Sinteklaas per i regalini più piccoli a casa, visto che lui ha da fare con quelli grossi per il 5 dicembre).

Le palle che tocca raccontare ai bambini per mantenere certi misteri, non sarà poco educativo, sento dire spesso da quei genitori che come me della genitorialità vogliono fare un monumento alla trasparenza, alla coerenza e alla fiducia (e ditemi che, come me, anche voi non fallite miseramente certe volte).

Io su questo ho deciso di reggere il gioco finché non arriva l' età, e capiteci, con la multiculturalità che ci ritroviamo in casa, da San Martino fino alla Befana, sebbene che siam atei e i bambini non sono battezzati, alla voce: cultura popolare e tradizioni i miei figli non devono essere meno ferrati di nessuno. A costo di sentirti rifiutare un panino per scuola perché:
"Mamma, non era la salsiccia solita che piace a me, secondo me era halal", e spiegagli che no, non poteva essere halal in quanto puri scarti di maiale e additivi chimici vari, ma in fondo vero perché del supermercato e non quella del macellaio che se la fa da solo.

Il bello di Orso invece è che in questo momento sta in quella fase di passaggio che potrei definire come suspension of disbelief, che è una cosa diversa dalla paraculaggine di chi sa bene che Babbo Natale non esiste ma finge per avere i regali, ma proprio di chi nota delle incongruenze ma in parte ci crede ancora e l' uno annulla o si sincretizza nell' altro, in questa fase di passaggio dal moto di fede al moto di stizza.

Insomma, per dire che come mi sono voluta incasinare quest' anno con il calendario dell' Avvento a metà, poi diventato ricettacolo di cartoline ricevute, ma siamo già ben oltre la Befana al momento di chiudere questo post rimasto in bozza per settimane, e ho voluto condividere il tutto con voi.

domenica 9 ottobre 2011

Al principe (Pier Paolo Pasolini)

AL PRINCIPE

Se torna il sole, se discende la sera,
se la notte ha un sapore di notti future,
se un pomeriggio di pioggia sembra tornare
da tempi troppo amati e mai avuti del tutto,
io non sono più felice, né di goderne né di soffrirne:
non sento più, davanti a me, tutta la vita...
Per essere poeti bisogna avere molto tempo:
ore e ore di solitudine sono il solo modo
perché si formi qualcosa, che è forza, abbandono,
vizio, libertà, per dare stile al caos.
Io tempo ormai ne ho poco: per colpa della morte
che viene avanti, al tramonto della gioventù.
Ma per colpa anche di questo nostro mondo umano,
che ai poveri toglie il pane, ai poeti la pace.

Questa è la poesia di Pasolini che ho letto ieri sera alla Galleria Metis per l' inaugurazione di una mostra con le foto di Letizia Battaglia, una persona meravigliosa ed una grande artista, che ieri ho avuto il piacere immenso di rivedere. Mi dispiace solo di non aver avuto i 38 minuti di calma per poter guardare il film di Alfredo Jaar, "Le ceneri di Paolini", che andrò a vedermi con calma nei prossimi giorni (c' è tempo fino al 28 ottobre).

Se qualcuno vuole venirci con me dal mercoledi al sabato la galleria è aperta dalle 13 alle 18 e io mi sto chiedendo se andarci da sola (martedi) o con i figli (venerdì). Si esaminano proposte di compagnia.

giovedì 6 ottobre 2011

Pier Paolo Pasolini ricordato ad Amsterdam sabato




Questo sabato apre la mostra dedicata a Pier Paolo Pasolini dalla Galleria Metis di Rossana Alberico e Ron Lang. Insieme ai miei amici e colleghi di Quelli di Astaroth reciteremo alcune sue poesie, mentre Sebastiano e Stefano si occuperanno della musica e canzoni.

Per me spero sia l' occasione di reincontrare una gran donna che ho avuto l' onore e il piacere di conoscere, Letizia Battaglia, autrice della foto sopra che potrà essere acquistata alla Metis. Spero di vedervi e altrimenti la mostra continua fino al 28 ottobre esponendo anche grafiche e disegni di Marlene Dumas, foto di Graciela Iturbide e il film di Alfredo Jaar: Le ceneri di Pasolini


Pier Paolo Pasolini
8 ottobre, ore 16-19
Metis-NL Lijnbaansgracht 316
Amsterdam

www.metis-nl.com

venerdì 30 settembre 2011

Ma che cos' è questo Wikilove?

Polly Op 't Pisello lavora da casa, indossa preferibilmente vestitini, beve caffè MagikaMokka, ha una ricchissima vita sociale su Facebook, Twitter, Google+, Hyves, Speeddate.com e fa tutto il suo shopping online, così non perde tempo a stare in bici, trascinarsi borse e buste sui mezzi o incastrarsi nel traffico.

Polly Op 't Pisello è il mio personaggio, scritto recitato suonato e cantato da moi myself in Wikilove, il nostro spettacolo in olandese e inglese con sui stasera inauguriamo la stagione teatrale dell' Astarotheatro.

Le fanno compagnia Giuliano Assangio, tycoon del net che dopo un passato di attivismo ha fondato e si è arricchito con Speeddate.com, il social media per chi cerca amore, romanticismo, sesso e dintorni online, e da Francaccia con il suo marito ideale. Il tutto musicalmente accompagnato dal nostro ineffabile Maestro Bocconi e presentato da Madame Marina, che è appunto la presentatrice.

Vino e focaccia per chi regge fino alla fine. La focaccia l' ho messa a lievitare ieri e adesso vado a controllarla.

Perchè quando si è autogestiti lo si è anche nelle focacce, non solo nel teatro.



Wikilove,

ore 20.30
Sint Janstraat 37, Amsterdam.

Si replica il 29 ottobre, same place, same time.

giovedì 19 maggio 2011

Wikilove

Si torna nei teatri. Sabato il try-out del nostro nuovo spettacolo in inglese e olandese, con la traduzione de Il marito ideale di Fo e Rame, Interview with mr. Giuliano Assangio di Roberto Bacchilega e Tante Pos en Ome Net ovvero come sopravvivo a me stessa dopo il webshopping di myself sottoscritta.



Sabato 21 maggio, ore 20,30, Astarotheatr in Sint Janstraat 37 ad Amsterdam, dietro piazza Dam.
(Prenotazione obbligatori perchè ci sono rimasti pochissimi posti: info@ondaitaliana.org)

Da ottobre in vari teatri dei Paesi Bassi.

domenica 15 maggio 2011

Wikilove


Non è bellissima questa clessidra che Marina si è inventata per il flyerino del nostro prossimo spettacolo?
Cos' è leggetevelo con calma qui.

Non è in italiano, a parte le canzoni, ma parte in inglese e parte in olandese dovrebbe essere comprensibile per la maggior parte delle persone che vivono da un po' in Olanda. Sabato prossimo alle 20.30, solo su prenotazione:
info@ondaitaliana.org o 0647 254 144.

Io ci sarò con un monologo su come sopravvivere al webshopping, Ruvy con un' intervista a Giuliano Assangio, tycoon del Wiki-love, speed dating online, mentre il piatto forte della serata sarà la traduzione da noi molto rivisitata di Un marito ideale di Dario Fo e Franca Rame proposta da Silvia e Sebastiano.

Insomma, come va a finire con amore, relazioni, sesso e comoulsioni varie in era 2.0? Venite che ve lo facciamo vedere.

sabato 7 maggio 2011

Anteprima di Musica nelle Aie a Castel Raniero di Faenza (continua stasera e domani)


Solo foto e piccoli video per darvi un assaggio di questa mia seconda visita a Castel Raniero, dopo la toccata e fuga dello scorso anno, ospite di Silvia Mogliedaunavita, qui sopra ripresa alla traditora nel suo habitat naturale.





Qui un' anteprima di Paolo Lizzardo, migrante, e del suo tammorrista davanti a caffé libreria Nove100 a Faenza.






L' uomo che permette tuttociò, ovvero Pietro Bandini della fattoria didattica nonché azienda vitivinicola biologica Quinzan. insomma, lo sponsor.


I sacchetti regalo per i bambini del coro che sono nell' altra foto (a proposito di sponsor, a Castel Raniero ci sono tanti frutteti per la collina, che servono a produrne il contenuto).

Informazione pubblicitaria, questo bell' uomo che per fortuna alla mia età una può guardare con l' occhio affettuoso e disincantato della zia, anch' esso rirpeso alla traditora, non solo è il figlio di Silvia e sa cucinare, fare video e grafiche bellissime (sua la felpa ufficiale che i volontari si sono dovuti pagare da sé, visto che questo ferstival si basa sugli sforzi generosi e il lavoro di tanti volontari), insomma, proprio da sposarselo, ma al momento è pure single e di queste finestre del miracolo tocca approfittare al volo. (Io a mia nipote l' avevo proposto di venire con me ventilandole la prospettiva dell' ospite bonazzo, ma la povera fra due settimane ha gli esami).

Adesso scappo al convegno in collaborazione con Slow Food, "Con lo zufolo dalla zappa alla zuppa" dove spero di parlare con Alessandro Molinari Pradelli, di cui conservo gelosamente alcuni ricettari di cucina regionale italiana.

Ieri ho intervistato un gruppo folk moderno ("Il problema delle origini è che ti fregano sempre") Romagna Nostra, ho visto il concerto fi folk rndagio dei Marcabru, i vincitori dello scorso anno e stasera e domani ce ne sono di cose interessanti.

Cercatevi i dettagli su: www.musicanelleaie.it e speriamo di incontrarci.

lunedì 2 maggio 2011

Vivere di scrittura.

Sul blog di Loredana Lipperini c' è questa interessante discussione sull' apprendistato giornalistico sul web. Ovviamente questo era lo spunto, poi la questione si è allargata.

Volevo aggiungere un commento ragionato a tutti gli spunti che la discussione nel commentario mi ha suscitata, ma è davvero troppo lunga per le regole di buona creanza. Ho pensato quindi di sportare qui le mie riflessioni, ma vi invito ad andarvi a leggere tutto il resto, perchè trovo importanti tutti i punti. E visto che siamo nel mezzo di cui discutiamo, mi farebbe un gran piacere sentire anche le vostre opinioni.

******
Mi sembra molto interessante questo scambiarsi e intrecciarsi di elementi, perchè ogni reazione ne tira fuori una sfaccettatura. Vediamo se mi ricapo.

Leggendo il vademecum in questione quello che mi colpisce è il tono paternalistico. Hai voglia a dire che la rivista non è una scuola elementare ma un liceo, il tono è quello di chi insegna ai bambini del nido la differenza tra pannolino e continenza (a parte che quest' ultimo insegnamento è notevolmente più importante e rilevante nella nostra vita). Il che mi fa credere che ci siano tra gli aspiranti redattori parecchi di quelli che da noi si chiamano acchiappagalline.

Questo ci porta al discorso professionista verso dilettante: a un professionista non hai bisogno di dire i 3/4 di quello che sta nel vademecum, e soprattutto un professionista serio lo decide da se se è in grado di scrivere o meno 2, 3, 4 pezzi sullo stesso argomento senza ripetersi. A me alcune volte è riuscito benissimo.

Certo, e qui si arriva a chi lavora gratis e/o per imparare, uno che lavora in questi termini ti procura comunque un sacco di lavoro extra di editing per rendere pubblicabile un articolo (ammesso che poi la qualità di certe pubblicazioni sia davvero a questi livelli eccelsi). Non conveniva pagare, anche poco, una persona di cui sai che ti consegna i pezzi in tempo, della lunghezza concordata e non una battuta di meno o di più, usa le convenzioni della rivista ecc. ecc.? Sarebbe questo il messaggio da far passare e su cui concentrare gli sforzi.

Zauberei invita a valutare il contesto, se chiedi soldi rischi di sembrare talmente professionale, forse troppo, e allora prendono un altro. Zau, ti do tanta ragione, ma se il contesto non cominciamo a cambiarlo noi in prima persona rifiutandoci semplicemente di lavorare gratis, che ne parliamo a fare? (E noto con piacere che anche tu, come me, hai uno stile totalmente diverso rispetto a quello del blog, quando scrivi i commenti nei blog altrui).

Il che ci porta all' imprescindibilità del lavoro pagnotta, che però appunto mi rifiuto di vedere come vita vera VS hobbismo. Io sono una libera professionista il che significa che affitto il mio tempo qualificato a chi mi paga. Che in questo tempo io organizzi una fiera, faccia l' interprete a un congresso, traduca le istruzioni di un asciugacapelli, mi inventi un corso di scrittura, scriva un ricettario, corregga testi altrui o tenga degustazioni guidate di vini, mi dovete pagare e io vi emetto fattura.

Come ci sono arrivata alla committenza: ci ho messo 20 anni, agli inizi come tutti ho fatto gratis cose che non sapevo fare benissimo, con l' accordo esplicito che in caso di soddisfazione la terza cominciavano a pagarmi.

La rivista olandese per cui scrivo da 8 anni di cucina italiana l' ho contattata il giorno che è stata rilevata da un gruppo editoriale di cui ero nella mailing list e che mi aveva mandato un comunicato dicendo che una rubrica di cucina era il mio sogno da una vita, non è che nella nuova versione volete farne una? Si, mi dicono, ma abbiamo già qualcuno. Esce il primo numero, la prima rubrica scritta in modo platealmente incompetente - bene, se questo è il nuovo andazzo editoriale fatti loro, mi dico - due giorni dopo mi chiama il direttore per chiedermi se può venire e parlarne con me perchè non è venuta come volevano loro.

Il mio editore, anche lì, avevamo avuto un contatto e-mail per una cosa diversa, gli chiedo se visto che lui ha giornalmente sotto mano i costi, quanto costa materialmente produrre un libro che avevo in mente per la fondazione con cui collaboro, mi dice: mandami 5 pagine, una sinossi e una lunghezza prevista così posso dirtelo con precisione, e poi risponde che me lo pubblicano loro, anticipando 3500 euro di spese per me, fotografo e assistente per la fase di ricerca.

Cosa suggerisco a un giovane che vuole cominciare? Leggi tanto, scrivi tanto, fai tutti i mestieri della scrittura, gira, vedi gente, fai cose e non avere mai paura di proporre un tuo progetto. Impara a fare un business plan delle cose che vuoi proporre, vai alle fiere dell' editoria e chiacchiera con la gente, informati con chi ha già lavorato per questo o per quell' editore. E se ti scegli un editore fai prima i compiti, guarda cosa pubblica, che collane ha, se ha già titoli attinenti alla tua idea, in che modo il tuo progetto completa la sua offerta. Ci vuole un sacco di tempo, come no, ma sparare a zero all' impazzata non serve (signore, dammi la costanza di fare le cose che so benissimo che dovrei fare, ma poi per me no le faccio, però mi viene cos`^bene consigliarle agli altri).

Segui dei corsi solo se pensi che ti insegnino qualcosa che ancora non sai. Altrimenti vai in biblioteca, ti prendi 10 titoli del genere che ti interessa, li leggi e li sezioni per capire di quali elementi sono messi insieme. Leggi manuali che ce ne sono tanti. Leggiti Propp se ancora non l' hai fatto.

E non credere subito che sei un genio incompreso. Dopo 10 anni magari hai imparato qualcosa e sei comunque più sicuro di te stesso. E magari fatti un blog tanto per prendere la mano a scrivere qualcosa tutti i giorni, perchè l' assiduità è tutto.

Non cedere alle sirene del lavoro gratis e degli editori a pagamento. Si, D' Annunzio liceale si è pubblicato le prime cose in proprio, ma aveva il papà ricco ed erano altri tempi. Non fa uin bell' effetto, ecco.

Se per lavoro ti dedichi all' artigianato della scrittura in campi che ritieni al di sotto delle tue ambizioni, prendi in considerazione uno pseudonimo.

Se vuoi scrivere testi teatrali comincia a seguire le prove di una buona compagnia. Lì si che serve fare il galoppino, e magari anche l' attore.

Prova a partecipare a qualche concorso letterario scremando quelli che non ti danno affidamento (e soprattutto non farlo in modo compulsivo) tanto per vedere come va, se ti riesce mantenere il ritmo, tenerti entro la scadenza, darti un pochino di disciplina.

Ecco, meno male che le ho scritte tutte queste belle cose, magari uno di questi giorni mi ricordo pure di farle alla lettera, invece di cedere alle tentazioni centrifughe del mio carattere eclettico.

domenica 17 aprile 2011

° Gli innamorati° di Albino Pierro

Antonio Petrocelli e Silvia Terribili hanno fatto questo bellissimo lavoro di tirare fuori dallà ombra le poesie in tursitano di Albino Pierro curandone una raccolta in tursitano, italiano e olandese.

Vi lascio con gli innamorati che mi commuove sempre fino alle lacrime. Ma in realt≤a sono belle tutte. Buona domenica.

I’ nnamurète
Sì more apprime di ti
o quanne séme ‘untène
liggìlle tutt’i sere stu libbrètte
e come fusse ié ca ti vasèje
pò’ stringiatìlle mpètte.

Ci su’ cchi ssèmpe aunìte e nda na ‘uce
i ‘nnammurète vére ca passàrene
citte citte nd’u munne
e ca nchiuvàrene
com’a Criste a la cruce.

In het Italiaans:

Se muoio prima di te
o quando siamo lontani
leggilo tutte le sere questo libretto
e come fossi io che ti baciavo
poi stringitelo al petto.

Ci stanno insieme per sempre e in una luce
gli innamorati veri che passarono
zitti zitti nel mondo
e che inchiodarono
come Cristo alla croce.

sabato 16 aprile 2011

A teatro con i bambini

E nonostante il weekend pieno come un uovo siamo riusciti ad andare a teatro con i bambini ed è stata una bella esperienza. Orso immobile e assorto per 80 minuti è stato uno spettacolo, nei punti dove la musica si prestava lo vedevo battersi il tempo, nele parti paurose mi teneva la mano, ma non ha fiatato per tutto il tempo. Il che non si può dire di suo fratello, che però per i suoi standard è stato relativamente zitto e attento pure lui.

Il libretto è stato tradotto da Ike Cialona, che ho incontrato nel foyer alla fine e che è la mia traduttrice preferita, in particolare la sua raccolta di sonetti italiani è stupenda.

mi è piaciuto moltissimo anche come hanno lavorato con le videoscenografie, che in scena si vedevano tutti i trucchi applicati, ma in video no. Per esempio in una scena le streghe staccano la testa a uno degli acrobati e ci giocano a palla. Il tutto avviene contro uno schermo blu e l' acrobata è coperto di una tuta dello stesso blu, per chui sullo schermo si confonde e fi vede solo la testa che rotola e saltella mente lui fa la ruota.

Questo trucco dei servi di scena in tuta intera blu che muovono oggetti che si vedono solo sulo schermo è stato usato molto bene, anche per esempio nella scena dell' inseguimento dell' Orco al bambino-pianta, che stanno su due lati del palco, vengono ripresi da due telecamere che proiettano sulo schermo un fondale, l' orco che insiegue armato di coltellaccio e il bambino davanti che scappa.

Non è stato male ed è stata una bella esperienza. Sull' opera in se, premesso che le opere in genere non si distinguono per la linea narrativa, che di solito è abbastanza semplice e lineare, stavolta era talmente ridotta all' osso da essere proprio tirata per i capelli. e la musica non era mala, ma secondo il capo che Philip Glass lo conosce, era tutto molto riconoscibile da altro suoi lavori e sicuramente non una delle sue opere migliori.

Il finale è stato una di quelle cose che non si capiscono bene, meno male che non è teatro ma opera, il che vuol dire che c' è un direttore d' orchestra che capita l' indecisione del pubblico si è messo ad applaudire lui nel momento di incertezza in cui noi non sapevamo se avevamo iniziato troppo presto ad applaudire e in realtà bisognava dare spazio ai personaggi in scena, per cui abbiamo smesso proprio mentre i poveretti cercavano un aggancio per ringraziare e far uscire gli altri, insomma, ci siamo incartati di brutto tutti quanti, ma il direttore ha risolto.

Poi essendo presente mezzo coro, madri, padri e nonne dei bambini che partecipavano (e i due solisti, Abel e Sophie erano fantastici), non la smettevamo più di applaudire e quando è uscita Caro, la nostra direttrice del coro, le abbiamo fatto la ola. Orso come me scatenato e urlante, Ennio che si vergognava del casino che facevamo e ci invitava a moderarci.

Bella esperienza, abbiamo capito che i bambini li si può portare fuori finalmente e cercheremo più attivamente concerti e rappresentazioni per continuare su questa strada.

martedì 5 aprile 2011

Il racconto dei bambini a scuola

Il titolo non lo so, ci sono mancati alla fine 10 minuti e la lavagna digitale che tanto bramavo usare mi si è bloccata un paio di volte e alla fine mi sono scomparsi i finali individuali dei bambini.

Ora se ve la racconto qui è tutta bella, in ordine e in fila e nel frattempo ho riordinato le idee, ma lì, sul posto, con 9 mostri dai 7 agli 11 anni di cui 3 preadolescenti scocciatrici, no, ditemi.

Ho iniziato chiedendo se hanno mai sentito la stessa barzelletta raccontata da uno che le sa raccontare e uno che non ci riesce. La forma è una cosa molto importante quando fai una storia. E la forma la possiamo paragonare a una torta: ci vogliono gli ingredienti e la ricetta.

Abbiamo esaminato Cappuccetto Rosso, Harry Potter e Biancaneve, anche con esempi da altre storie, per scoprire gli ingredienti e siamo approdati a:
1) l' Eroe
2) il cattivo
3) l' amico o gli amici che ti aiutano
4) lo strumento magico che aiuta.

Altri ingredienti che mi hanno detto erano: disgrazie/morte, amore/ricompensa, viaggio, magia, punizione, battaglia e altro.

Poi la ricetta. Perchè se hai gli ingredienti per la torta ma prima li metti nel forno, poi li mischi e poi rompi le uova no hai una torta, hai un pasticcio. Lì 10 minuti prima di uscire ho rubato a Raperonzolo lo schemino.

Inizio
Sviluppo
Problema
Culmine del problema
Soluzione
Epilogo

ho disegnato una montagna ripida da un lato con ai piedi l' inizio, in salita lo sviluppo, su uno strapiombo il problema e in cima il culmine. Fino a lì abbiamo deciso e scritto insieme. la soluzione e la fine dovevano farla ognuno per conto suo, ma alla fine mancavano 5 minuti, me la sono fatta dire e l' ho scritta io, poi proprio quella parte l' mi si è cancellata e pace.

Di regole ci siamo dati: deve essere nuovo, te lo devi inventare tu e non deve essere noioso. Ho provato, nella scelta dei personaggi, a dirgli di fare cose fuori dal comune, un elefante addormentato, la sedia parlante, ma nulla. solo allo strumento magico abbiamo tirato fuori uno stomaco parlante. Le preadolescenti mi hanno ammorbata con Justin Bieber, dio che noia. Per farle felici ho accettato il loro nome per il protagonista, Rustin.

Qui la storia.

Inizio
C' era una volta un drago blu che si chiamava Rustin.
Sviluppo
Era furbo, veloce e sexy. Ma la cosa straordinaria era che aveva uno stomaco parlante. Ogni volta che aveva un dubbio o un problema lo stomaco gli parlava e gli dava dei consigli. E il bello era che non si sbagliava mai.
Problema
Purtroppo Rustin aveva una sorella cattiva che lo odiava e lo voleva vedere morto, perchè i loro genitori volevano molto bene a Rustin.
Culmine
La sorella decise di avvelenarlo e gli mise del veleno in una torta. Aveva uno strano odore, in effetti. A quel punto Rustin sentì la voce del suo stomaco.
"Non mangiarla, è avvelenata".
Ma Rustin non gli diede retta, ne mang`ô un boccone e cadde a terra privo di sensi.
Quando sua madre lo trovò pianse, strillò, gridò.

Soluzioni dei bambini che devono trovare una soluzione in cui rientri l' aiutante finora mai nominato, ovvero l' uccello parlante.
1) La madre chiama il 112
2) l' uccello parlante entra volando e porta un antidoto.
3) l' uccello parlante gli fa la respirazione bocca a bocca.
4) l' uccello parlante si offre di morire al suo posto, la fata lo sente, e così avviene: l' uccello muore, Rustin resuscita.
5) l' uccello parlante ricorda alla madre di Rustin che lei è una strega, e lei pronuncia l' incantesimo risolutivo.

Poi il computer si è inceppato, le risposte si sono cancellate ma direi che per un' ora e mezzo di lavoro, in fondo abbastanza seguito, non è male.

sabato 26 marzo 2011

Oggi a Groningen, alle 15, a cura della Dante Alighieri Groningen. Ci saremo anche noi con gli Gnorpoli per stare con questi amici aquilani in tournee.

giovedì 24 marzo 2011

Cosa cova nel nido




No, non sono incinta, che certi titoli meglio disambiguarli subito.

Ma ho deciso ufficialmente che sono uscita dai due anni di buco nero, ho deciso che da oggi sto bene e lavoro costruttivamente, e se mi rincazzo di nuovo per le stronzate, datemi un calcio (o mandatemi un fiore, a scelta).

Quindi mi sembra bello condividere con voi una delle cose che mi stanno entusiasmando e occupando la testa adesso.

Voi, nello specifico, cosa sapete dell' Europa dell' Est? E tra tutti quanti, lo sappiamo dove finisce l' Europa? A nord nel polo nord, a ovest nell' oceano atlantico, a sud in braccio a Gheddafi ("un piedino ella tiene nelle onde calde fin quasi a toccar l' Africa/ e la testa e le grandi chiome, poggiate sulle Alpi" era il testo di un dettato fatto alle elementari sul tema: guarda l' Italia).

E a est? Cosa c' è a est di paperino? Pensiamoci bene, perchè sono proprio i confini sfilacciati ad est quelli dove sono sempre siuccesse le cose più interessanti, quelle che ci hanno segnati, palesemente e segretamente, come Europa e come europei.

Allora, lo sappiamo dove finisce l' Europa? cosa c' è a est?

Voglio scrivere uno spettacolo su questi confini fluttuanti e cercare di rispondere alla domanda. All' inizio, un anno fa, quando ho avuto la scintilla, ho pensato a una storia della Polonia nel '900 come bignamino per capire cosa c' è in Europa.

Eh, ma se cominci a parlare della storia di Polonia si parte da Bona Sforza, passando per i cavalieri teutonici, le spartizioni, e la Germania e la Russia e L' Austria felix, ci entra e si esce dalle repubbliche baltiche, si ingloba e si risputano l' Ucraina e la Bielorussia. La Moldavia, diobono, la Moldavia, cosa ne sappiamo?

Non so se lo sapevate, ma a un certo punto la Polonia era uno stato enorme con confini che arrivavano al Mar Nero (e il Mar Nero, adesso che ne stiamo parlando, è Europa? Intanto ci sta Yalta).

La cortina di ferro ha avvolto per decenni come se fosse un territorio indifferenziato una grossa fetta di Europa, che noi non lo sapevamo, ma loro sempre europei si sono sentiti, che nei secoli guardavano più a Berlino, Parigi e Londra che non a Mosca. In Polonia abbiamo avuto le dinastie svedesi e quelle ungheresi.

Vi sembra ancora che la Ue sia un grosso progetto politico-commerciale astratto? è perchè non conosciamo e non abbiamo mai veramente voluto conoscere i confini a est. Cioè, scusate abbiamo tutta l' Europa davanti a noi e stiamo a dibattere sul sole delle Alpi e i crocifissi nelle scuole?

Come dice sempre l' amico Ruvy, mio fratello di sangue e teatro, tocca sprovincializzarsi.

Io comincio da qui e non lo faccio con Ruvy stavolta. Lo faccio con Kata e il suo complesso di musica ungaro-klezmer-gipsy swing. Loro il repertorio musicale ce l' hanno già, io i testi in italiano li ho e adesso me li cerco o riscrivo o traduco. Vogliono la prima ad ottobre. Toccherà muoversi, se voglio ricominciare a cantare pure io. Tanto il repertorio yiddisch me lo canta Isa.

Tutte le collaborazioni sono uscite fuori tra domenica e ieri e ho pure già fatto una prova. I testi che mi hanno ispirata finora erano " La mia Europa" di Czeslaw Milosz, i due libri di Helena Janeczek, quello di Olek Mincer, e soprattutto, riordinando lunedì la libreria, Isaac Babel che mi si è aperto tra le mani con una citazione che mi serve. I.B. Singer di cui parlavo pochi giorni fa con Giulia. Bruno Schultz, Ida Finbk, " Vedi alla voce amore". Il memoriale di deportazione di Ciocia Janeczka che andavo traducendo. mi sembra di vedere da subito che l' Europa da est parte dalla Galizia.

E siccome è un progetto allo stato magmatico, se avete testi, canzoni, spunti o idee, racconti piccoli e grandi e ricette, fatemelo sapere, come sempre, su orsovolante presso gmail.com. Visto che l' Europa è una cosa che stiamo facendoci insieme.

Aperto il concorso per un titolo, almeno un working-title, a tutto ciò.

giovedì 10 marzo 2011

Ami l'Olanda? Vieni a Milano

Ricevo dall'amica e collega Dorothé Beekhuizen questa mail sulle prssime attività dell'associazione cultural italo-olandese Erasmus. Ci sono in programma cose bellissime e specialmente le attività pe il 30 aprile festa della regina, in piazza Duomo, a cui vi consiglio caldamente di partecipare.

Se inoltre volete sostenere l'associazione e tutte le bellissime attività di cui si occupa, qui sotto il messaggio e le istruzioni di Dorothé. Non ci dimentichiamo di quante attività meritevoli e bellissme hanno luogo grazie a gente che ci crede e che ci investe del suo in termini di tempo, soldi e passione. il minimo da fare, se amiamo un paese, è di partecipare quando possiamo alle iniziative proposte. Se oi uno vuole anche diventare socio, chi sono io per oppormi?

*****
Cari/e amici/che e interesssti/e

Come tutti sapete: i soci sono il pane quotidiano per ogni associazione e vi garantisco che la nostra ERASMUS è affamata, anzi molto affamata. Le idee per eventi culturali non ci mancano, ma i soldi per realizzarli, sì.
Per i prossimo mesi abbiamo in cantiere una serie di serate letterarie al “Bistrot del tempo ritrovato”. Inoltre, in collaborazione con il Consolato Generale dei Paesi Bassi e con Le voci della Città sono stati programmati: un concerto dell’organista Aart Bergwerff in Duomo (29/04), la performance di 4 organetti (i famosi draaiorgels) in piazza del Duomo (30/04) dove si organizzeranno anche dei giochi tipicamente olandesi per i bambini, nonché il concerto (bevrijdingsconcert) dell’orchestra Capita Selecta in occasione della festa di liberazione (05/05), anche se il concerto avrà luogo il 06/05 nella Basilica di S. Vittore.

Potete immaginarvi quanto vi saremmo grati se quest’anno vi decideste ad associarvi pure voi. Sono ottimista di natura e amo facilitare la vita delle persone ed è in questa ottica che vi allego la RAS (Richiesta Ammissione Socio) dove troverete tutte le informazioni necessarie.

Un caro e speranzoso saluto.

Dorothé Beekhuizen,
Presidente Erasmus Associazione Culturale

Il modulo RAS si può richiedere per e-mail a Dorothé all'indirizzo qui sotto.

tessera primo socio: € 25, famigliari del socio €5; studenti € 10
Coordinate Bancarie: IW Bank SpA – c/c n° 110286115 intestato a ERASMUS ASSOCIAZIONE CULTURALE
ABI: 03165 - CAB: 01600 - CIN: P - IBAN: IT25P0316501600000110286115

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Dorothé Beekhuizen
Tel. +39 02 4401756
Cell. +39 3488226322
dorthebeek@gmail.com
presidente@erasmusassocult.org

giovedì 3 marzo 2011

Il cappello del puffo


Mannaggia a Robert Castiglione che mi ha mandato un filmetto su youtube su come fare un basco all' uncinetto. Da allora faccio cappelli.

E siccome non ho mai saputo leggere uno schema in vita mia, ma faccio e disfo finchè non capisco il concetto o per pure culo mi viene bene, siccome come il Tessitore Persiano non offenderei mai dio con un' opera perfetta, visto che solo dio è perfetto e io al massimo perfettibile, mi arrangio sempre per strada.

così tornando in macchina dalla Polonia ho tirato fuori due gomitoli di mohair con l' intenzione di farmi un berretto un pochino più ampio sull' orlo che a me sta meglio un po' di volume lì. Ma poi il timore di dio, il fatto che il mohair è rognosissimo da disfare, insomma, ne ho fatto un cappello da puffo che ho rifilato a Orso, che lui la faccia da gnomo già ce l' ha.

Eccolo, con tutto l' orgoglio della mia umana imperfezione. che poi alle applicazioni migliorate ci pensa mio figlio.

venerdì 4 febbraio 2011

Stasera: spettacolo sulla Basilicata (anche per holandes-hablantes)

Io vi avrei voluto mettere foto, filmini e cotillon delle prove, che sono state belle e ci hanno arricchiti. Ma stavolta è una co-produzione con altri professionisti che sulle anteprime delle prove da spargere in pubblico la pensano diversamente da noi e quindi mi tocca dirvelo a voce:

Stasera ci sarà una serata dedicata a raccontare la Basilicata. La cantastorie racconta in olandese quello che ha da raccontare, gli attori, i musicisti e le danzatrici sono i vari momenti che illustrano il filo di questo racconto.

Ci saranno testi in italiano, in olandese e in tursitano, si parlerà dei falò di sant'Antonio, dei briganti, dei lucani nella storia.

Abbiamo deciso di farlo perché qualcuno da noi è innamorato profondissimamente della Basilicata e come ci ha detto per convincerci, parlando degli scrittori che avremmo rappresentato:
"Se leggete questi testi vi renderete conto di quanto siano bellissimi i lucani. Cioè, sono completamente pazzi".

E noi che fino ad allora sapevamo poco di questa piccola e sconosciuta regione infilata a forza tra due zone, la Puglia e la Calabria, che ne sono diversissime, ci siamo appassionati. Forse perché un po' pazzi nel senso di perseguire un'idea e un progetto solo perché è bellissimo ed importante, ecco, lo siamo anche noi.

(Perché con quello che c'è di contenuti e professionalità diverse nel programma della serata, una compagnia normale si prendeva ancora tre mesi per fare le PR e lo portava in tournee. Questa invece è un'opera unica, provare per credere).

Un po' di posti ci sono, ma tocca far presto e non contare sul fatto che da qui a stasera restano.

info: 06-25 38 24 91

Astarotheatro, Sint Jansstraat 37 (dietro piazza Dam tra Warmoesstraat e Oudezijds), ore 20.30, ingresso € 5 + donazione libera.

domenica 23 gennaio 2011

Nuovo acquisto musicale: Vincenzo

Oggi prova nuova e vecchia. La nuova è la serata poetico-musicale dedicata alla Basilicata, con un nuovo aiuto musicale per quelli di Astaroth, Vincenzo detto Vittorio da chi ha voglia di confondersi.



Dopo aver accompagnato Silvia, Nello e Michela al marranzanu e alla tammorra, ha tirato fuori di tasca il suo flautino nostalgico e ci ha fatto l' improvvisata qui sopra.

Perchè prima, quando era entrato, se si era seduto intanto che noi finivamo di fare le nostre letture e decidere chi fa l' italiano, chi il tursitano e chi l' olandese delle poesie di Albino Pierro, è bastato che aprisse bocca perchè Sebastiano chiedesse:
" Ma sei siciliano?"

In coro Michela e Seba:
"Di unni?"

che dei veneti si sa che se si incrociano non c' è verso di sentirli parlare italiano fra loro, ma dei siculi ancora non l' avevo vista, che noi siamo artisti completi.

Insomma, il flautino è piaciuto assai e mi sa che ce lo teniamo, ma ve lo volevo far sentire.

Il resto, alla serata Basilicata il 4 febbraio, ore 20:30, Astarotheatro in Sint Jansstraat 159, Amsterdam. Prenotazioni e informazioni: www.ondaitaliana.org

(Anche perchè la domenica mattina che i maschi vanno in piscina io le prove me le posso fare, vero?)

domenica 9 gennaio 2011

Nuovo Forummo nuclearo (e film)


abbiamo il piacere di invitarvi venerdì 14 gennaio alle 20.30 alla
proiezione del documentario
Onkalo - Into Eternity
di Michael Madsen
(con sottotitoli in inglese)
http://www.youtube.com/watch?v=qoyKe-HxmFk&feature=related

sul primo deposito sotterraneo finlandese di rifiuti ad alta radioattività


Onkalo significa spelonca, un luogo estremamente pericoloso che deve rimanere nascosto per più di 100.000 anni.

Onkalo rappresenta un monumento all'arroganza dell'umanità che produce rifiuti pericolosi in maniera scriteriata, senza essere in grado di poterli stoccare adeguatamente. Il film è molto bello ma scioccante e solleva tante domande sulla politica nuclearista di molti paesi che attualmente hanno ricominciato a promuovere massicciamente questa forma di produzione di elettricità. A spese delle energie rinnovabili.

Così come l'Olanda, che non sa affatto dove verranno seppelliti definitivamente i propri rifiuti nucleari ad alta attività, ma nel frattempo ha grandi progetti di costruzione di una o due nuove centrali nucleari a Borssele.

Così come l'Italia, il cui attuale governo ha in programma la costruzione a tutti i costi di 8 centrali nucleari, nonostante che la popolazione si sia già pronunciata chiaramente nel 1987 in un referendum contro il nucleare. E mentre le vecchie centrali nucleari dopo 23 anni non sono ancora state smantellate e i rifiuti altamente radioattivi sono stoccati temporaneamente in tanti luoghi diversi senza ancora un piano nazionali per lo stoccaggio definitivo.
Dopo la proiezione ci sarà un dibattito informale.
Ci auguriamo che possiate partecipare. L'ingresso è gratuito. Potete anche contribuire con una donazione volontaria alla Fondazione Quelli di Astaroth-Radio Onda Italiana.


Quelli di Astaroth
Sint Jansstraat 37
Amsterdam
www.ondaitaliana.org
info@ondaitaliana.org
Vi preghiamo di prenotarvi per e-mail dato che i posti sono limitati
Ingresso gratuito con possibilità di una piccola donazione a Radio Onda Italiana
per chi volesse saperne di più:
www.laka.org

venerdì 24 dicembre 2010

Video di Natale del coro degli Gnorpoli


Questo è il video del concerto Dickensiano di Ennio (visibile un attimo al 2:31). È quello che ci siamo goduti di più perché c'erano i ragazzi più grandi che a mio modesto parere erano molto bravi. Persino Orso (e persino l'indomabile fratellino di Maria seduo davanti a noi) quando hanno cominciato a cantare si sono azzittiti.

Solo quando ha sentito il Deo Gratia ha avuto un soprassalto:
"Ma questo lo dicono anche i romani in Astarix"
"Sshh, hai ragione te lo dico dopo".

Insomma, il coro dei grandi è veramente una meraviglia, Ennio è rimasto ancora più entusiasta dopo le prove generali e la rappresentazione, forse perché abbandonato a sé stesso con tutto il gruppo ha avuto modo di fare amicizia con gli altri. Ha persino stabilito la parola d'ordine dello spogliatoio dei maschi per le maestre e le femmine.

"E quale sarebbe questa parola d'ordine?"
"Pinguino nudo".

Poi mi ha vista perplessa e mi ha spiegato che il pinguino nudo sta davanti alla stufa a scaldarsi e appesa lì accanto ha la giacca bianca e nera.

Qui invece la Natività a cui aveva partecipato Orso himself come pecorella, per uqasi tutto il video non si capisce quale sia perché a scanso di danni lo hanno messo in fondo alla fila a destra, che è poco illuminata e secondo me era il terziltimo poi penultimo, comunque ha alzato la faccia al minuto 7:58 mi pare e lo si intravede.



Se non altro non si sono immediatamente scoraggiati dopo il saggio, come è successo con balletto, che immediatamente dopo hanno deciso che non ci volevano andare più.

Domani li raggiungiamo dai nonni, hanno provato a farsi fare un regalo, ma l'accordo era che i regali li faceva Sinterklaas e per natale ci saremmo solo voluti bene e ingozzati, però gli ho promesso un'agenda caruccia e colorata che mi hanno rifilato e io le agende cartacee non le uso, ma a Ennio farà senz'altro bene, che lui ha bisogno di punti fermi nella giornata e nella settimana.

Insomma, dopo tutta la fatica per le prove diciamo che noi è da un mese che siamo immersi in atmosfere natalizie e così spero anche di voi.

Buone feste.