domenica 29 giugno 2008

Olio, compleanno, matrimonio e grassello di calce

Silente da due giorni.
"Ma non le leggi le mail?"
"No, sono in giro da due giorni".

Venerdi siamo andate come sorelle bandiera, io, Martina e Silviotta a fare una dimostrazione di oli d'oliva in Brabante, nei giardini-galleria d'arte di Bert Huls a Tessloo, in Brabante. Splendidi paesini in mezzo ai boschi.

Al Bert, con uno spostamento di tavoli dell'ultimo minuto abbiamo rovinato tutta la poesia minimalista del giardino di pietra con le statue, dove ci siamo piazzate con tavoloni e ammennicoli. Presto le foto. Comunuqe ci siamo divertite un sacco noi tre e ci siamo almeno riaggiornate, che i viaggi in macchina a questo servono. Poi uno dice la letteratura on the road.

Per fare la dimostrazione a queste ereditiere, come le chiamo io, mi sono persa la festa dei 90 anni della nonna. Che per la nonna mi dispiace, ma per la festa no. Sono arrivata alle 20 passate, che erano giusto al caffé, mi sono presa un te, ho riciclato per la nonna lo splendido bouquet che mi hanno regalato, non ho pranzato né ho cenato ma non ho osato dir nulla che la tensione si tagliava con il coltello. Cioè, da parte della zia maniaca, che rompe su tutto e tutti.

I Dijk al completo, invece, si sono divertiti, hanno spupazzato Bruno, l'ultimo nato, che quando sono arrivata mia suocera ci stava facendo conversazione e Ennio e Orso sono stati esemplari: hanno giocato con il computer, ammirato i pesci nell'accquario, Orso delusissmo ha cercato di mangiare due grappoli dell'uva decorativa del ristorante ed è rimasto delusissimo quando ha scoperto che erano di plastica. Mi è sembrato che la zia rompi sia stata sistematicamente ignorata.

Stamattina, spedizione a Heemstede per informarci sulle pitture a base di calce, e poi un ulteriore giro mattonelle per il bagno. Alle 13:30 abbiamo cercato di far indossare a Orso la camicia di lino bianco per la festa di matrimonio della maestra. Una lotta, due contro uno.

Alla fine ha preteso di mettersi un giubbotto blu per non far vedere a nessuno la camicia bianca. Siamo arrivati ultimi ma in tempo all'appuntamento, dove sarebbe arrivato a prelevarli il pullman. Il corrimano esterno del comune è stato una bellissima palestra per le belve, che il pulllman era in ritardo.

Ma quando è arrivato! Un double decker rosso inglese, Orso era sopra per primo davanti a tutti, Matej isterico si aggrappava alla madre e hanno dovuto caricarlo a forza. Il pullman è partito con tutti i bambini che salutavano dai finestrini e Matej aggrappato all'orlo, tutto lacrimante, sembrava implorasse di essere liberato di prigione. Ma è rientrato sereno e contento come tutti.

Hanno saltato sui gonfiabili, ballato, cantato la canzoncina che avevano preparato per la maestra, mangiato la torta e sono tornati carichi di palloncini sagomati (Orso con un casgnolino blu) e un sacchettino con fuori la foto degli sposi che ringraziavano, e dentro una bottiglina di bolle di sapone bianca a forma di torta nuziale (l'anello è flessibile), un pupazzetto di legno e una molletta.

Orso già tratta questa bomboniera cocme una reliquia. Abbiamo messo tutto sulla mensola sopra la lavagna della cucine e il biglietto attaccato alla lavagna con un magnete.

"Abbiamo messo la foto di Juf Lizet e Jasper molto in alto, così gli altri bambini non la portano via".

Poi li ho mollati tutti e tre con un sugo scongelato e gli spaghetti, e me ne sono andata a cena con gli Astarotti alla House of Balti, all'angolo tra Frans Halsstraat e Ferdinand Bolsstraat, unn ristorante indiano buonissimo. abbiamo definito le date e il programma del prossimo anno e adesso ci tocca metterci al lavoro di brutto.

Ma siamo felici. E ho pensato (e gli ho anche detto) che sono così felice di avberli come amici: ci divertiamo tanto anche quando parliamo di stupoidaggini, ma soprattutto costruiamo tante cose belle insieme. E ho pensato alle cocnversazioni di circostanza delle ereditirere di ieri durante l'aperitivo. C'è gente la cui vita sociale è tutta così. Povere stelle.

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