martedì 24 agosto 2010

Primi giorni di scuola


Ieri è cominciata la scuola in un modo da volermi far rintanare subito in una grotta e riuscirne a primavera. Per cui questa foto serve per ricordarmi che nessuna giornata è troppo buia da impedirmi di godermi questi miei buffi, bellissimi, teneri figli. Anche se mi tocca uscire dal letto e poi buttarli fuori con la gru.

Tempo grigio, buio, acqua a catinelle che già a 10 mt. di distanza vedevi come in mezzo alla nebbia, freddo, ventaccio (ha buttato giù l'albero di Anna Frank, per dire). E noi alzarci presto e ricominciare, mah.

Ennio è in classe al secondo piano adesso, e appena entrati c'erano un tavolo strapieno di maschi, due tavoli di femmine ognuno con uno o due posti liberi e un tavolo da 4 con un solo ragazzino che non conosco. Lui si guardava intorno indeciso.

"Ma vai dalle bambine, ci sono tutte le tue amiche".
Lui continuava a guardare incerto. Poi tre maschi si sono trasferiti in massa al tavolo da 4 e Arman lo ha chiamato al volo per il posto accanto al suo:
"Ennio, vieni qui".

Io mi sono baciata con un paio di madri, mi sono informata come fossero sopravvissute a SAIL sotto casa (e non sanno quanto le invidii) e abbiamo scambiato uno sguardo d'intesa con la maestra.
"Proprio forte questa divisione maschi-femmine".
"Si, ma io non ne sono una sostenitrice, poi ci sistemiamo meglio".

Ho baciato Ennio che manco mi si filava più e mentre scendevo da Orso saliva il capo. Orso l'ho visto dalle vetrate perché la porta era già chiusa, stava fissando come tutti la maestra Laura, ma mi ha vista, ha sorriso, salutato e mandato un bacetto con la mano e poi si è rivoltato di nuovo a guardare la maestra.

Stamattina invece c'era il sole Orso stranamente si è svegliato prima del fratello, a malincuore ma no arrabbiato, anzi, a colazione mi ha raccontato cosa ha fatto a scuola ieri ("Ho letto qualcosa" "Ah si, topo e cosa hai letto?" "Ho letto Io" e poi mi ha fatto vedere un libriccino in cui dovevano cerchiare e colorare i loro cibi, sport e giochi preferiti, mentre al centro c'era spazio per disegnarne uno non previsto.)

"Quarda, qui ho disegnato il kibbeling (ovvero i bocconcini di merluzzo panati e fritti che vendono al chiosco delle aringhe davanti casa). Ho disegnato un pesce e poi un pezzo di kibbeling".

Che se lo chiedete a me è geniale, perché chiedermi di disegnare un kibbeling riconoscibile, non so, manco Andy Wharol secondo me.

Questo è un anno importante per lui, sta nel gruppo 3 che corrisponderebbe alla nostra prima elementare, ma già nei due anni precedenti hanno fatto diverse cosette di prelettura e prescrittura. Orso sa scrivere il suo nome in stampatello e anche in corsivo e conosce tutte le lettere, ma non legge ancora davvero, però si ipnotizza come tutti in questa famiglia se sta leggendo qualcosa, un fumetto nel suo caso.

Il gruppo 3 è l'anno pesante in cui imparano a leggere e scrivere, quando è toccato a Ennio a novembre conoscevano tutte le lettere e lui leggicchiava, e abbiamo fatto la festicciola dell'alfabeto. In cui devono imparare a stare in fila per tre, a dire sempre di si e a comportarsi da persone civili. e come si discuteva ieri su Genitori crescono, nulla di strano che tra i sei e sette anni spesso i bambini diventino dei piccoli bastian contrari. Perché per i bambini all'inizio è stancante.

Per Ella, la grande dei vicini, è l'ottava, quindi ultimo anno. A maggio hanno fatto i pre-test di ammissione alle superiori, che servono, insieme al risultato del CITO che è il test standard che gli fanno un paio di volte l'anno, a fare una scelta e avere un consiglio dall'insegnante. Lei l'ha fatto malissimo.
"Guarda, ci siamo chiesti dove avesse lasciato la testa in quei cinque giorni" mi fa la madre.
"Cosa le hanno suggerito, il vmbo-indirizzo pratico?" che sarebbero le supermega professionali scaciate, quelle giusto per dire che arrivi a 16 anni avendo fatto una qualche scuola dell'obbligo, ma ne puoi uscire virtualmente analfabeta che non sai riempire un mpodulo con i tuoi dati personali.

No, le hanno dato il teorico, che sempre professionale è, però è anche il refugium peccatorum di chi potrebbe migliorarsi e a botte di anni integrativi potrebbe passare alle tecniche, o alle commerciali o financo al liceo, toh. Ci metti degli anni, ma teoricamente potresti. E altrimenti niente università, che di mangiapane a ufo ce ne sono già nel mondo.

Che poi magari è questa selezione alla fonte che permette un tasso di laurea di chi si iscrive al politecnico o all'università più alto dei nostri, dove cominciano cani e porci, ai miei tempi magari puramente per rimandare di un po' il militare (mi sono davvero trovata gente a magistero che non era in grado di riempire una domanda con i propri dati, e neanche di esprimersi a parole se non in un dialetto sconnesso) e poi chi davvero arriva alla fine è una frazione delle matricole.

Però a me se da un lato la preselezione alla fine del penultimo anno sembra utile, perché mette in luce i tuoi punti deboli e hai poi un anno per rinforzarli, questa selezione che costringe bambini tra gli undici e i dodici anni a fare scelte abbastanza determinanti per il futuro e i loro genitori appresso, un po' fa paura. Sono ancora così piccoli, che ne sai come crescono e che interessi e capacità hanno ancora da sviluppare.

È vero anche che a differenza che da noi qui esiste molto di più la mentalità di dare un cambio radicale alla tua vita in qualsiasi momento e non sono pochi gli adulti che alle età più improbabili si rimettono a studiare, magari con il curriculum part-time per cui ci metti il doppio degli anni, come la mia collega che a 45 anni si è messa a studiare legge.

E anche la vicina lo ha detto: a 35 anni e con quattro figlie, l'ultima cammina da poco, ha deciso che adesso vuole fare qualcosa per sé ed eventualmente riiscriversi all'università.

Che insomma, alla fine i primi giorni di sucola, se una ci mette un po' di buona volontà, se li può portare dietro per tutta la vita perché quello che conta è la voglia di mettersi in gioco.

10 commenti:

chiara ha detto...

Interessante, l'idea di avere a 12 anni la maturità per decidere del proprio futuro.
Educare i bambini che la volontà e l'impegno sono importanti al di là di tutto, non mi pare un messaggio negativo , certo un test è un pò costrittivo, però è anche una maniera per indirizzare le capacità di ogni bambini per il meglio.
Ho deciso che mi piace.

Costanza ha detto...

mi piace vedere come funzionano i vari sistemi scolastici, differenze abissali tra uno e l'altro, ma si impara sempre.

piattinicinesi ha detto...

guarda, questa idea che sia possibile cambiare vita e mestiere nel corso dell'esistenza qui manca proprio. è talmente difficile farsene una di carriera, che due diventa soprannaturale. eppure io la trovo una possibilità fondamentale, perché uno può sviluppare certe attitudini anche in tarda età. e dare ancora il meglio di sé, anzo darlo proprio il meglio di sé, perché magari da giovane non sarebbe stato altrettanto bravo. solo gli artisti lo fanno, perché loro si sa, che tanto non contano...

Anonimo ha detto...

Non so bene cosa hai dato da mangiare agli gnorpoli durante le vacanze, o forse li hai sottoposti a qualche pratica OGM, o hai preso il loro DNA e mescolato con quello di qualcun altro ma .... SONO CRESCIUTI un sacco!!! fisicamente e di testa, mi sa. E quel delinquente del piccolo è bellizzimooooo (in questa foto poi è SPETTACOLO)

:-)))

/graz

Mammamsterdam ha detto...

Piattins, per fortuna secondo me noi (parlo delle presenti) non ci è mai passata la voglia di cambiar vita, però hai ragione sulla differenza di mentalità.

E mi associo a Chiara e ItMom sui vari sistemi scolastici, ognuno ha le sue idee geniali che è bene conoscere per ispirarsi.

Graz, io non lo so. che durante le vacanze crescano più del solito fisicamente e di testa è noto, ma orso quest'anno mi ha sbalordita con effetti speciali. so solo che al mare una mattina l'ho guardato e mi sono chiesta: ma questi 10 cm a occhio in più quando li ha presi, stanotte? E mi sa di si.

Sarà anche che è stata una vacanza diversa dal solito, più stimolante (e grazie per l'ospitalità perché ha fatto molto) e in cui ero anch'io di testa più pronta a farli fare.

Ho letto infiniti libri, ci siamo messi d'accordo che con la bandiera rossa non si nuota da soli e si chiama mamma e li ho abbandonati a costruire castelli con chi gli pareva, scendere e salire come e quando volevano e guardarsi tutta la TV che potevano in orario di riposo.

Forse è stata la TV.

TopGun ha detto...

in effetti fa un po paura questa scelta.
e se un ragazzo viene segato quando non è anora pienamente se stesso?

io sono per il dare le stesse possibilità a tutti, ma non all'infinito.

all'università ci si iscrive tutti, dando un piano di studi medimente ragionevole (come sai in Italia ci sono lauree triennali che ti richiedono 18 esami, e lauree triennali che te ne richiedono 30 e passa...questo non è giusto), che si può portare a termine con profitto non con facilità (regalando esami e lauree) ma nemmeno costringendo i ragazzi a diventare dei topi da biblioteca.

se entro tot tempo non hai raggiunto i tuoi traguardi, allora passi ad altro.
ma devi avere l'opportunità di provare e di sbagliare.


sbaglio?

sulla mentalità di cambiare, wow come li invidio.
io ho una mia amica che vive a Rotterdam, il suo ragazzo Olandese ha operato un cambio di studi veramente radicale.

Lo ammiro molto.

Giorgia ha detto...

Io sono più che altro esterrefatta dalla data... inizio scuola il 23 agosto??? Poveriiiiiiiii

Mammamsterdam ha detto...

Giorgia, prima di dire poveri tocca spiegarti la bontà del sistemza. In estate i bambini hanno 6 settimane di vacanze, che cominicano a rotazione nelle 3 diverse regioni nord, centro e sud. 9e ok, gli anni che ricominicano ai primi di agosto perché siamo stati i primi a prenderle, si, quegli anni lì il mio bioritmo no regge e io mi suiciderei).

Però poi è che ogni 6 settimane circa hanno una settimana di vacanza, che per i bambini è fondamentale per riprendersi un pochino. Quindi a ottobre, dicembre, febbraio e maggio (a maggio in genere due settimane più gli infiniti ponti tra maggio e giugno). Count your blessings, io lo trovo un sistema molto più rispettoso dello sviluppo e dell'apprendimento del bambino, i genitori che lavorano riescono a gestire meglio le cose varie, quelli che non lavorano fuori evitano la crisi di nervi di stare 3 mesi di seguito 24 ore al giorno con i figli gestendosi al contempo le loro cose.

Nonni, zii e amichetti ne approfittano per visite e cosette varie, i comuni organizzano attività, il doposcuola gira a tempo pieno (a pagamento, questo è vero) e li porta al cinema, al circo e a fare cose bellissime.

E quindi le settimane bianche si fanno nelle settimane canoniche, a ottobre cerchi quel po' di mare nei paesi che te lo concedono, ad avere il tempo e i soldi si può tutto.

Anonimo ha detto...

Oggi l'autunno è arrivato ufficialmente anche a Londra con il primo acquazzone serio. Tra un poco comincerò anch'io dei corsi all'università e il tuo post è stato un buon modo per "ritornare a scuola"
grazie
silvi@

MammaInItaly ha detto...

Ahh le vacanze scolastiche organizzate così sono una bellezza! Innanzitutto ricominciare dopo sei settimane non è pesante come in Italia, voglio dire che i bimbi non di scordano proprio tutto quello che hanno imparato ed anche per gli insegnanti è più semplice riprendere il filo del discorso, e poi una settimana ogni mese e mezzo/due, sì sì è proprio un sistema a misura di bambino!! Facciamolo capire alla Gelmini che tra un pò le scuole le farà ricominciare a novembre.... Il fatto di imbrigliarli a 11/12 anni in un percorso obbligato mi piace un pò meno, specie i maschietti che maturano un pò più tardi, 11/12 no ma a16 sì, sarebbe giusto.
In quanto a Orso fa ammattire!!! Però non ti so dire se è cresciuto/quanto é cresciuto perché non ho avuto l'onore di vederlo di persona :ppppppp