giovedì 26 agosto 2010

Che fate il 16 di ottobre in Piemonte?

Io ve lo anticipo, poi mano a mano che definiamo i dettagli se ne riparla.

Davide Gamba, che gestisce il Circolo degli Amici, una trattoria fuori Ivrea, mi ha invitata a presentare una serata con cena abruzzese da loro il 16 ottobre. Ci saranno foto, racconti, piatti tipici ragionati e per me è un'utile deadline per far conoscere anche il mio pargolo, un libro di ricette e racconti abruzzesi, una guida etnogastronomica, per capirci.

A me piacerebbe, in questa occasione, non so dovecomequandoma mi piacerebbe uguale, metter su anche un piccolo workshop per cucinare cose abruzzesi tutti insieme. Lo so che è una cosa masochista, perché io ho il mito della cucina piemontese (non per nulla il test di Facebook mi ha decretata Gianduia) e nonostante ciò ne ho sempre mangiata troppo poca, però mi piacerebbe uguale. Anche perché secondo me la filosofia culinaria dell'Abruzzo interno è un po' una cosa contriaria ma uguale.

Poi, già che ci sono e che lo scorso anno ha funzionato così bene, se qualcuno non troppo lontano da lì (credo che volerò a Orio, quindi diciamo Padania e dintorni) avesse idee su come organizzare cose simili più o meno nello stesso periodo in zone limitrofe, fatemelo sapere che ci inventiamo qualcosa.

Per cose simili intendo: parlare dell'Abruzzo, della Statale 17 e dintorni, del prima e del dopo e del sempre, cucinare, mangiare, guardar foto e documentari, insomma, incontri abruzzesi a tutto tondo. Sempre con l'idea mia fondamentale, ovvero che l'Abruzzo se lo conosci ti prende per il lato selvaggio e i grandi spazi degli altopiani, ma questa zona purtroppo i più che non la conoscevano prima l'hanno conosciuta solo in occasione del terremoto, e questo, a mio avviso, è riduttivo.

Poi ci possiamo inventare di tutto, possiamo far venire i Discanto che sono l'espressione musicale di quello che ho fatto io con le pagine scritte, possiamo farci un girotondo, possiamo imparare a ballare il saltarelo (che io non so ballare, ve lo dico subito, ma potrei imparare).

Vi dico anche, tanto per dare un'idea, come ci sono arrivata al circolo degli amici.
È cominciata lo scorso anno con questa donna qui, e anche quest'altra qui che mi hanno invitata a Torino, proposto il mio libro a Odilia che con il negozio equo e solidale di Carignano già stava attivando un aiuto dal basso, ovvero proponendo prodotti abruzzesi, e serate con documentari sull'Abruzzo.

E da una cosa ne nasce un'altra, quet'estate mi hanno fatto conoscere Davide, a cui ho lasciato una copia e 30 minuti dopo mi mandava un sms per dirmi che anche lui ha una nonna abruzzese e che si stava divertendo un sacco a leggere.

Ecco, queste cose qui. Ne sono successe tante, tutte per caso, tutte per blog o quasi e che mi hanno permesso di conoscere tante belle persone e scambiarci storie, che cosa dirvi, io ci ho preso gusto e potendo ripeterei.

Mi date una mano?

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