domenica 3 gennaio 2010

Pattini d'argento e altre storie di neve e dune



Basta, persino la mia pigrizia circum-festiva (prima, durante e dopo) ha un limite, specie se in casa ho due bambini che da soli non escono e che passano il tempo a litigare su chi ha giocato mezzo secondo in più al computer.

Sciò, tutti a portare a spasso le pulci oggi che c'è il sole. E con nonna e nipoti siamo partiti con il seguente programma: prendere il latte dal contadino, andare al parco delle duen a Vogelezang, vicino Haarlem, nella zona dei bulbi, e finire in bellezza inugurando i pattini nuovi alla pista su ghiaccio di Haarlem. Dixi, feci.

Nei villaggetti fuori Amsterdam i fossi sono tutti ghiacciati, povera barca intrappolata. Pochi metri prima avevo visto davanti una casa due bambini imbacuccati e impattinati mentre la madre scendeva cautamente sul fosso a saggiare il ghiaccio.

Mi sono fermata: "Che dice, tiene il ghiaccio?"
"Si, ma ci ha nevicato sopra ed è tutto irregolare, pieno di bolle".

Se me lo dice la madre esperta, che io quel tanto di portare la nonna a comprare i pattini prima di Natale ce l'ho fatta, ma personalmente non ci capisco niente, meglio proseguire per la pista.

A Heemstede abbiamo affrontato il parco delle dune da un'ingresso secondario, quello della Leyduin, dove non si paga l'ingresso come a quello principale a Vogelzang. A quello principale ovviamente c'è il caffé che fa le frittelle sempre strapieno, e i giochetti per bambini all'esterno, per cui non si entra mai, e l'abbiamo evitato questa volta.


L'obiettivo era quello di cercare di vedere i cerbiatti, ma un po'non ci siamo addentrati più di tanto tra le dune (saggiamente, perché dopo 200 mt. Orso ha iniziato a lamentarsi dei piedi freddi e voleva tornare ed ha dichiarato che non ci sarebbe venuto mai più.


Ennio invece non voleva andarsene prima di vedere i cerbiatti e quando abbiamo girato per tornare da un altra strada si è offeso e ha dichiarato di non voler tornare mai più.

A me cominciava a venire da fare la pipì. Insomma, è stato bello finché è durato.

E allora ce ne siamo andati al complesso sportivo, dove dal ristorante si vedevano i campi di hockey su prato e pallamano e dove ci siamo sbafati un quantitativo impressionante di toast. Ennio mi ha stupito con effetti speciali perché un paio di ordinazioni è andato a farle lui da solo al bano, cosa che ancora quest'estate si vergognava a fare. Crescono, madonna se crescono, me lo faceva osservare stamattina mia madre, che con Ennio da quando è nato ha un rapporto privilegiato, ed improvvisamente stavolta lo ha visto fare benissimo a meno di lei.

Poi siamo usciti per andare alla pista, ma visto me mancava un'ora scarsa alla chiusura ho rinunciato ad affittarmi un paio di pattini per me. L'anello esterno era per chi si allenava alla velocità, tutti in circolo ognuno alla sua velocità, alcuni con i pattini a cerniera che si sono inventati alcuni anni fa per migliorare la velocità.

Al centro invece, raggiungibile dal sottopassaggio, c'era di tutto, ma soprattutto bambini e genitori. Ragazzine che piroettavano, bambini piccoli e piccoilissimi e tutti a caccia del magico cancelletto di metallo per reggersi. A un certo punto una signora un po' anziana mi ha fatto cenno che mi avrebbe ceduto il suo se la seguivo alla panchina dove aveva le scarpe.

E questo ha salvato Ennio. Perché i bambini sono già stati un paio di volte a pattinare con la scuola o il doposcuola lo scorso anno, però mentre Orso ha i pattini da principiante, quelli a lama doppia che si attaccano direttamente alle scarpe che hai, ennio per la prima volta ha dovuto arrangiuarsi sulle lame singole, che sono difficilissime.

Dopo un giro però ha preso confidenza, ha cominciato a stare meglio in equilibrio ed ha ceduto l'aggeggio al fratello.



Alla fine hanno preferito tutti e due andare a fare a palle di neve con altri ragazzini al mucchio dove accumulano la polvere spazzata via dalla macchina di volta in volte, ed io ho scoperto come regolarmi i pattini di Ennio (misura 38-41) sul 41 e tentare di fare un giro. Ho rinunciato subito, perché come ho visto che era successo a lui, abituare le caviglie a star dritte sui pattini non va da sé e erano ormai gli ultimi 5 minuti di apertura, troppo tardi per recuperare un cancelletto e provarci seriamente.

Per fortuna le previsioni del tempo annunciano freddo, si parla già persino di un inverno da Corsa delle 11 città, la famosa gara di pattinaggio in Frisia che si fa solo se si è stati 11 giorni almeno sotto zero e il ghiaccio è solido. Ogni inverno tutti aspettano con ansia questa botta di freddo, ma non succede più tanto spesso.

Fosse la volta che imparo anch'io a pattinare.

13 commenti:

graz ha detto...

Ciao bella!! che meraviglia tutto quel ghiaccio e che voglia di pattinare. Dev'essere una meraviglia. Ma il lattaro è quello in cui siamo state insieme? che bei panorami nonostante sia a ridosso della città!!

/graz

romì ha detto...

ah il freddo!
ah il ghiaccio!
ah i figli maschi!
ah come ti capisco!
ah come sono belli i tuoi racconti!
baci e buon anno!

Mammamsterdam ha detto...

Graz, ma sono persino riuscita a portarti dal lattaro? E quante cose abbiao fatto in mezza giornata, me lo spieghi?
Grazie Romì, è bello sentirsi capiti.

pianoB ha detto...

Che meraviglia, mi hai fatto tornare in mente le atmosfere di quel libro per ragazzi, "Pattini d'argento"! Mi piacciono tanto i tuoi nuovi post corredati di foto.
Un abbraccio e buon anno nuovo a tutta la famiglia!

Mammamsterdam ha detto...

cavolo, Pattini d'argento, un mito sfatato. Perché anch'io ricordavo di averlo letto da piccola, sta storia pietosa di famiglia maltrattata da padre pazzo, e Raffa mi ha regalato giorni fa la sua copia, che volevo rileggere ai figli.

Cielo no, io a questo stile artefatto da maestrina con la penna rossa che ha scoraggiato generazioni di lettori meno motivati di me, non solo non lo reggo più ma non mi piace imporlo ai miei figli.

Stessa fregatura con L'ultimo dei moicani. Datemi una santa Bianca Pitzorno, piuttosto.

pianoB ha detto...

Urca, era davvero così tremendo?! Allora devo aver rimosso e forse mi ricordo solo le illustrazioni olanda-style. O forse no, probabilmente mi era piaciuto proprio perché tremendo. Altro che scoraggiarmi: da bambina ero una lettrice sadomaso, più i protagonisti erano disgraziati e maltrattati più mi piacevano le storie. E sognavo pure di essere rapita dagli zingari... Quindi mi sa che non faccio testo! ;-)

graz ha detto...

Bianca Pitzorno tutta la vita!!

Però vuoi mettere il fascino dei libri letti e fantasticati da piccoli?

Pattini d'argento, ne ho trovato una copia veery vintage, in italiano savasandir, con illustrazioni bellissime e ancora la foderina trasparente uguale a quella che facevo io per i miei libri alle elementari. Insomma, una tenerezza infinita! L'ho regalata per Natale dell'anno scorso al batavo (pagandola un'esagerazione). Lui l'ha guardata, sollevato un sopracciglio, ha detto 'carina, ma tu guarda' e dove l'ha posata è rimasta fino a che io non l'ho messa in libreria, qualche secolo dopo.

Eh ... il profumo dell'infanzia!! (a ciascuno il suo suppongo)

/graz

Mammamsterdam ha detto...

Graz, in Batavia neanche sanno cos'è, perché essendo stato scritto da un'inglese con non so bene che preconcetti sugli olandesi, come dettagli locali ovviamente fa cagare e nessuno si sarà mai preso la briga di tradurlo da queste parti.

Noi invece ci ha fregato, va a finire.

(Il che mi ricorda certi libri da scoppiatoni ambientati ad amsterda, quelli che vengono, vivono di coffee shop e poi ti raccontano come si vive qui. Ne conosco un paio).

romì ha detto...

vado di frettissimaaaaaa
pero' come ti avevo risposto sul mio blog La Piola è il posto giusto e io sono la tua donna sul posto giusto. Vedo che c'é la mail:orsoecc. allora appena ho un minuto ti scrivo per dettagli, ok?

_SaRaksha_ ha detto...

Oddio bellissimo, ma tu sei riuscita a vederne una di queste gare delle 11 città? Ma poi che succede: tipo tutto chiuso e nessuno va a lavorare per andare a correre?

Gravidanza ha detto...

Wow, sono davvero molto belle queste foto di montagna! La neve offre sempre un tocco particolare all'ambiente circostante.

Settimane Gravidanza ha detto...

Che belle queste fotografie con la neve. Mi ricordano quando ero piccola e andavo a pattinare sul ghiaccio con i miei genitori. Quanti bei ricordi!

Francy ha detto...

Anche se siamo al lavoro, queste immagini ci permettono di rilassarci un pochino. Non vedo l'ora che sia dicembre per andare in montagna a sciare con i miei bambini.