venerdì 14 agosto 2009

Ho risolto come stirare (circonvenzione d'incapace)

Allora, la casa è di nuovo in pieni lavori, domenica tornano i bambini e camera di Orso è ancora occupata da scatoloni e puttanate. Non arrivo manco a rimettergli a posto i vestiti semplicemente perché non ci si entra e lunedi cominica scuola.

Mannaggia a me e a quando mi sono messa a riverniciare l'interno delle porte di ingresso, che il colore a cui esternamente siamo legati per contratto mi fa schifo e almeno dentro lo vorrei cambiare. Per scoprire che il legno è marcio, gli strati geologici di vernice sono innumeri, insomma, molto lavoro e poco risultato.

Lo stiro si accumula. E Sturni a cui voglio un gran bene, si è rotta un osso e giace sola soletta e immobile in casa sua dall'altro lato della città. Sono stata io a dire a Sturni prima delle vacanze che doveva tirar fuori il suo lato dolce e piantarla di andare in giro come quello schiacciasassi che da milanese in carriera è una seconda pelle?

Bene, le ho portato sfiga. Perché più che del dolore alla gamba, e della relativa immobilità che la tira fuori di testa, Sturni è una donna che non deve chiedere mai. E quindi soffre da matti del dover dipendere dagli amici, chiedere il favore di una spesa o una passata di straccio ecc. ecc.

Oddio, forse è l'universo che le sta dicendo qualcosa. E spero non si rinchiuda nel suo guscio indaffaratissimo di efficienza una volta che le si risalda l'osso.

Però ieri, accompagnandola in ospedale, abbiamo scoperto che l'unica cosa che la consola in questi giorni è stirare, perché può farlo seduta. Se qualcuno prima le ha riempito e svuotato e steso la lavatrice, beninteso.

Insomma, sto facendo girare le ultime camice del capo e poi vado a portarle un carico. Che la Sturni ha specificamente sottolineato che lei con roba piatta non si diverte e che le devo portare qualcosa di stimolante. Camicie, per esempio.

Poi non dite che io per un'amica in ambasce non farei di tutto. E siccome sono stronza ci ho messo pure i calzoncini e la maglietta da ginnastica di Ennio, roba che per principio non stiro mai.

Le mutande no, che per fortuna anche quelle sono l'unica cosa che Sturni non stira, meno male. Sabato passo a prenderla per il pic nic di Ferragosto e ritiro tutto.

Lo faccio per lei, che la sua anima milanese, quando c'è contropatita si sente meno male ll'idea di chiedere favori. Adesso può farne lei uno grosso a me.

6 commenti:

tanaka ha detto...

Stirare? What's stirare? D'estate qui in casa vige una legge per cui è vietato per evitare il surriscaldamento del pianeta, d'inverno si fa giusto l'indispensabile. Ma mia mamma è una che stira anche le mutande e i canovacci da cucina. Quindi domani, quando andrò a salutarla prima di partire per il Sol Levante, le porterò in dono una bella cesta con i panni che ora stanno in lavatrice e che poi dovranno stare in valigia (dove comunque si stropicceranno). Lo faccio altruisticamente per lei, che così si sente utile, si sente ancora parte della vita della sua bambina e tanto -parole sue- a lei stirare "non fa niente" quindi perché negarle questo piacere? Sono una gran brava figlia, eh? :-D

MarinaV ha detto...

Beh, mica è tanto incapace se riesce a stirare bene le camicie!
Ora metto al mucchio anche quelle del Gatto, così gliele porto la prossima settimana!
Ti posso chiamare Florence, d'ora in poi? ;)

supermambanana ha detto...

gia' ricominciate la scuola? Accidenti 'sti dutch, noi arriviamo a settembre.

Laura ha detto...

Mi sento chiamata in causa: fermi tutti. Stirare e' bello per principio: appianare e ordinare...si' Barbara, sono milanese...che schifo! Mi conosci meglio di me stessa... e via, roviniamoci, caviglia rotta, sole in giardino e 2 ore dopo che mi hai lasciata le 15 camicie erano gia stirate!mi sntivo...coem dire....sdebitata! :-)

Mammamsterdam ha detto...

laura, sappiamo che te le ho portate soprattutto per lo sdebitata, che ti a volte ciai un caratteraccio.

Anonimo ha detto...

mitico post