lunedì 2 marzo 2009

Mare d'inverno


Io il mare d'inverno, o meglio la spiaggia, che il mare lo vedevo dalla finestra, l'ho scoperto quell'anno in seconda elementare che avremmo fatto le quattro stagioni a scuola per carnevale, e io il mare, e siamo andati un tot di pomeriggi a raccogliere conchiglie (che poi mio padre ha forato con il trapano e abbiamo cucito al vestito).

Da allora è una delle mie perversioni preferite. Ce ne sono di due tipi, quello della foto, acqua grigia come piombo fuso, cavalloni, schiuma, nuvole. E poi quello con il solicello pallido, che ad andarci a metà giornata se non tira vento fa quasi caldo, fa quasi anticipo d'estate.

Che in inverno in spiaggia trovi cose che d'estate non ci sono, trascinate dalla burrasca. Come questo troncone enorme, che se potessi mi porterei in giardino per farne una panchina (ma mi sa che Ryan Air non me lo permetterebbe).

Ci ho portato i bambini. Un pomeriggio libero, prima di andare dai parenti, e non solo in psiaggia a Roseto, ma proprio a Tortoreto, sulla mia spiaggia, il mio mare, al canalone di scolo delle acque piovane che è così bello per giocarci e costruire ponti, e dove una volta mi sono tagliata via un pezzettino di anulare scavando nella sabbia, che ho ancora una mezzaluna bianca (che ho fatto vedere alle belve).
E cosa fanno due belve nel canalone? Ennio costruiisce ponti e dighe (marò, sti bambini olandesi e la diga nel DNA).

Orso se non si bagna, infanga, impantana fino alle mutande e oltre non si diverte, e mica mi posso mettere a fare la madre rompi: stà attento, non ti bagnare? E he ce l'ho portato a fare allora?






Un'esperienza zen.
Fino a che non hanno trovato un pezzo di schiuma e si son messi a far barchette.

Poi li ho trascinati in macchina, ho spogliato Orso Sul marciapiede, ho ficcato scarpe e vestiti bagnati insabbiati in una busta e a casa di mio fratello ho ficcato tutto in lavatrice per renderli almeno invaligiabili.

Insomma, sono pronta per la beatificazione. Ho pure la foto fatta da Ennio.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo il mare d'inverno!
Su quel tronco mi ci sarei arrampicata anch'io!
...e io che abito in provincia di Milano...
Interessante il tuo blog, anche perchè prima di pensare alla Svezia mi sarei trasferita volentieri in Olanda, da quando ho visto Delft molti anni fa.
Ti ho linkata, spero non ti dispiaccia.

enikő ha detto...

Ah beh, se la chiami perversione, devo ammettere di esserne soggetta anch'io. E anche le mie belve se per quello. Ci andiamo spesso in inverno (a Roseto) perchè d'estate è troppo affollato per i miei gusti.

desian ha detto...

per quanto mi riguarda, farò finta che siano foto di sbt (che tortoreto è lì, quasi accanto, no?). Ciao mare.

Anonimo ha detto...

E l'odore? Che nelle foto non si sente, ma è speciale, l'odore del mare d'inverno.
Comunque, m'ha fatto proprio ridere questa cosa che i bambini olandesi hanno le dighe nel DNA :-)))

lerinni ha detto...

"un esperienza zen"... bellissimo!!!

MNG ha detto...

che inviiiiidia!