martedì 25 novembre 2008

Oliebollen

Con la stagione delle feste in arrivo rispuntano i baracchini di oliebollen, la leccornia olandese di capodanno. Trattasi di una specie di frittella, ovvero pasta lievitata, con dentro uvette, a forma di pallottola da tennis fritta, e servita con zucchero a velo sopra.

A parte i baracchini, la madre di famiglia olandese ligia al dovere tra dicembre e gennaio prima o poi si rintana in garage, con la friggitrice, o in balcone, o sotto una tettoia qualsiai, per friggere nella frizzante arietta invernale l'indispensabile leccornia senza impestare di fritto tutta la casa.
(PS: un breve sondaggio fuori da scuola oggi mi ha insegnato che: la mamma di J. non ha mai fatto le Oliebollen, se le fa fare da sua madre; la mamma di L. frigge in bagno, che ha già la ventilazione forzata. E a casa nuova lo farà nel garage, si è fatta mettere una presa apposta, così i vicini se non la vedono friggere, la sentiranno dall'odore e magari diventa di moda, che fuori trova faccia troppo freddo. Decisamente le madri olandesi di una volta non ci sono più. La madre finlandese ha comunque detto che adesso ha un sacco di cose da raccontare a casa sull'Olanda.)

Stasera che dopo essermi offerta di guardare le bimbe della vicina, mi sono ricordata di avere un impegno di lavoro, e quindi va a finire che lei mi guarda i miei, ed avendo giorni fa ritrovato tra le scatole del trasloco un pacchetto di preparato di oliebollen, oggi ho messo a lievitare il tutto e ho cercato di fare dei pallottoni.

Poi dopo un rientro da esodo da scuola con le belve, la spesa con le belve recalcitranti, li ho fatti cenare presto, mi sono dedicata alla lunga operazione di frittura oliebollen, da portare alle bimbe (sono tre, e faccio prima a chiamarle le bimbe).

Perché un'operazione lunga? Innanzitutto perché nella pasta c'è zucchero, quindi si anneriscono subito, ma si tratta di una pastella liquida che se al centro resta cruda non va bene. Quindi si friggono un tot di pallottoni alla volta e se ne apre uno ritualmente per vedere come sta. tanto per non sconfessare le origini italiane e spicciarmi, ho deciso di fare dei pallettoni più piccoli, in modo da ripescarli comodamente con il cucchiaione verde da spaghetti della koziol.
Ci ho provato. Ma io decisamente non sono una madre olandese. La casa puzza come una friggitoria di quart'ordine, io devo ancora lavarmi i capelli e forse truccarmi, che per lavoro questo ed altro, le belve hanno finto di cenare ma in realtà hanno mangiato solo la salsiccia e mi hanno lasciato le verdure, le oliebollen sono venute con crosta di amianto annerita fuori e un cuore da mappazza dentro.

E in tutto ciò, il mio splendido cucchiaione cacciaspaghetti di plastica verde a forma di omino, ha trovato modo in un momento di disattenzione, di sciogliersi nell'olio bollente. L'ho tirato fuori tutto filante ed è davvero uno spettacolo.
Prima di andar via devo ricordarmi di passare dal baracchino di fronte e comprare un sacchetto di oliebollen industriali. Almeno non sanno di plastica verde. Oliebollen alla diossina secondo me come ricetta mancava. Comunque se qualcuno fosse in dubbio su cosa regalarmi per Sinterklaas, qualsiasi cosa della Koziol va bene. Mi serve per rimettermi dal trauma.

7 commenti:

Silvi@ ha detto...

Belle le oliebollen al sapore di plastica verde...
Vorrà dire che potrai sfoggiare un cucchiaione verde fuso per acchiappare i noodles o gli spaghetti.
Ti invio questo messaggio per chiderti di diffondere proprio in questo periodo il famoso messaggio sull'olio fritto che NON va versato nello scarico, ma messo in una bottiglia e portato al deposito.
Ti va di inviarlo anche alle tue amiche mamme olandesi?

Paola ha detto...

Non vedo talmente tanto l'ora di tornare in Olanda, che penso che per festeggiare mi ingurgiterò un oliebolle bisunto del baracchino rosso di fronte all'entrata di Schiphol!
Ma che veramente c'è il preparato? Pensa che volevo ingegnarmi ad adattare la ricetta dei krapfen per provare a farli a casa...

Mammamsterdam ha detto...

Si, io hio usato quello della Koopmans, basta aggiungere un mezzo litro d' acqua e le uvette o altro ripieno, sbattere bene e far riposare 45 minuti. poi senza rimischiarlo, scucchiaiarlo direttamente nell' olio bollente. Ma ti trovo una ricetta piu' genuina e te la posto nei prossimi giorni, che un par di volte le ho fatte from scratch, e si puote.

Elena Galli ha detto...

Scusa ma io sono morta dal ridere al pensiero della poltiglia verde nell'olio mischiatasi alle tue pallottole dolci...

Risata a parte, scusa, ma mi hai fatto venire una golaaaa....!!!

Anonimo ha detto...

Ehm...io mi sono adoperato 'solo' per fare i pannenkoeken...o meglio: in realta` volevo fare le crepes...ma mi sono venute cosi` spesse che Brigitte prontamente ha esclamato: "Hai fatto i pannenkoeken"...ja, hoor!:)
Cmq non proverei mai a fare gli oliebollen, proprio per le difficolta` da te citate...per 80 cent per oliebollen, preferisco lasciare questo piacere al professionista...
oooh...e mi spiace non poter venire questa domenica alla festa di onda italiana...lo postero` cmq sul blog per gli Amsterdammers che passano da quelle parti...

Anonimo ha detto...

ehm, a parte che io e il fritto siamo decisamente incompatibili (tranne che per le patatine) io queste oliebollen le ho trovate pure in Germania, se ho capito cosa sono, a Fuessen (cioè dove ci sono i castelli di Hohenschwangau e Neuschwanstein che Disney ha usato come ispirazione per i suoi castelli delle favole) Noi le chiamavamo le pallunte, che il nome tedesco non me lo ricordavo mai, ed erano palle grandi come palle da baseball a volte ricoperte di cioccolato o altre amenità (c'erano vari gusti). Dentro non so cosa ci fosse, dato che non le ho assaggiate :-P

Allo stato brodo ha detto...

Ecco io questa dolcezza goduriosa tipica di questo periodo non l'ho mai assaggiata!
Fino a quando si beccano?