giovedì 16 aprile 2009

Ci siamo: artisti e Università per l'Abruzzo



Oggi, facendo a meno del consueto tempo tecnico di 3 settimane ("Grazie per essere venuti con un preavviso così breve", ci hanno pure detto) l'Università di Amsterdam ci ha confermato di voler ospitare lo spettacolo di beneficenza sull'Abruzzo nella loro bellissima Aula Magna, ovvero la Lutherse Kerk, una chiesa sullo Spui, centralissima.

A loro sembra bello partecipare alla rinascita di una città universitaria, magari appunto con dei progetti mirati che verranno esaminati con cura in seguito, dopo la fase di emergenza. Per noi è anche un riconoscimento di quel lavoro di produzione e promozione della cultura italiana, che da sei anni portiamo avanti con mezzi finanziari vicini allo zero. Si fidano di noi, e manco ci conoscono.

Ora comincia la seconda corsa contro il tempo: la serata è giovedì sera, 23 aprile, dalle 18 alle 21.

Finalmente posso dire a tutti coloro che si sono spontaneamente offerti di fare insieme qualcosa per raccogliere fondi per il terremoto dove e quando agiremo. Adesso si lavorerà sul cosa. E promette di diventare uno spettacolo bellissimo, dato anche l'alto valore professionale dei partner coinvolti.

Insomma, vi terrò aggiornati anche su questa impresa, inaspettata, enorme, ma che parte dal cuore, e come tutte le cose che partono dal cuore può solo diventare bellissima.

La foto che vedete sopra (sempre di Antonio di Maggio) proviene dal nostro spettacolo di due anni fa, Anders, che era incentrato sulla diversità e l'alterità. Qualcosa di quel viaggio verso l'altro da noi tornerà anche in questo viaggio, che in spirito ci porterà verso l'Abruzzo, senza muoverci da Amsterdam.

3 commenti:

emily ha detto...

ma che bello sei bravissima.
il vulcano in minigonna colorata...

mamikazen ha detto...

Scusa, mi rendo conto che l'argomento è serio, ma non posso esimermi: ma quel popò di roba lì in abito esplosivo rosso, sei mica tu????????????

Mammamsterdam ha detto...

No mami, quella è Danta, io sono l'avambraccio che sporge sotto la sua ascella destra, che menomale che anni di iano mi hanno almeno insegnato a contrastare i singulti improvvisi del dito che scatta, altrimenti sarebbe stata una foto moooolto politiclly incorrect.

(Sempre modesta e semplice, ma buona e pia, io nelle foto di gruppo mi nascondo).