giovedì 2 aprile 2009

Arrivo in patria

Io la Padania la conosco veramente poco. E così ieri, sulla navetta che mi portava da Orio a Brescia mi guardavo intorno e per qualche motivo molto buffo mi sentivo completamente straniata da tutto.

Cosa peraltro che non mi è mai successa quel paio di volte che per motivi di lavoro sono venuta in italia per due giorni al volo, in posti nuovi, a correre dietro ai miei clienti. Tipo la volta che siamo andati in Sicilia, che mi sentivo tanto a casa.

Insomma, sono arrivata alla stazione di Brescia, e nonostante tutti i miei buoni propositi di farmi un giretto prima di prendere il treno per Padova, niente. Mi è passata di colpo la voglia, sarà la stanchezza, lo zaino che ormai mi pesava sulla schiena o cos' altro. C'era una luce da pomeriggio autunnale che mi ha completamente spiazzata.

Neanche vedere che hanno quello splendido servizio di biciclette a nolo mi ha fatto venir voglia di farmela almeno in bici. L' annuncio che bisognava andare non so dove per prenotarle e il foglio appiccicato che annunciava il guasto al citofono mi hanno tolto completamente la voglia.

Sono andata dritta a Padova, mi sono ricomprata la SIM e già che c' ero un cellularino di quelli semplici semplici, ma che capisco nelle sue istanze profonde e insomma, riesco a farlo funzionare e immediatamente mi sono risentita collegata al mondo.

Mi sono persa non so bene dove, sotto dei portichetti che poi ho scoperto aver preso in direzione opposta al centro, ho scoperto una trattoria toscana con dei ragazzi molto carini, che bontà loro, nonostante fosse un pelino presto mi hanno fatto dei pici al radicchio e salsiccia che solo perchè non mangiavo niente dalla colazione ho sbafato in tempo record, mentre un pelo in più di attenzione se la meritavano tutta.

La costata da 900gr. non ho avuto cuore di affrontarla, l' ho sostituita con un controfiletto rucola e parmigiano buonissimo. Ecco, il sapore della carne buona mi ha riconciliato con il rientro.

A quel punto anche la mezz'ora di attesa nella stazione fantasma di Vigonza, che consiste in un sottopassaggio e un grande parcheggio illuminato nel buio di in the middle of nowhere è passata al meglio, accompagnata da un enorme concerto di rane del campo accanto.

L' amante virtuale, che usciva allora dal lavoro, mi ha persino proposto una pizza da asporto e ci siamo fatti anche quella, da due ragazzi amici suoi che di giorno hanno tutt'altro lavoro e di sera si gestiscono la pizzeria di loro proprietà (e la pizza è buoooooona), additandomeli come esempio del veneto che non perde mica tempo nella vita, ma ha tre lavori. Alla fine sono schiantata.

Poi mi sono messa d' accordo con Emilystar e un' altra blogger di mia conoscenza, e se adesso mi decido a scuotermi le pulci di dosso ed emergere dalla pigrizia, posso anche cominciare a farmelo, un giretto per questa Padania sconosciuta.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche così, con lo spiazzamento, la luce autunnale e le esagerazioni stakanoviste venete, che nostalgia che mi fai venire. Come descrivi bene l'arrivo. Mi sembra quasi di sentire l'odore dell'aria.
Niki

desian ha detto...

Ma è proprio necessario (il giro in Padania, dico?!) ;-))

MammaTuttoFare ha detto...

Benvenuta in Padania! Buon divertimento e tanti assaggi al Vinitaly!

Tenedle ha detto...

Pa-NDEM-ania