mercoledì 15 aprile 2009

Domenica mercatino dell'usato: da non perdere

Questa domenica, alla Scuola d'Italia ad Amsterdam, in Sint Janstraat 37 (dietro il Dam, la stradina sulla sinistra dell'Hotel Krasnapolski), si terrà un mercatino dell'usato. Chi ha cose da regalare per il mercatino, o chi vuole venire ad annusare è il benvenuto dalle 14 alle 17:30, poi si sgombra che c'è una riunione.

L'idea è di combinare un pomeriggio in compagnia sgranocchiando biscottini, con una raccolta fondi informale per arredare meglio la scuola. chi trova qualcosa di suo gradimento la porta via, lasciando un' offerta a propria discrezione per la cassa della fondazione.

Abbiamo già una credenza vintage, due mute da sub, un carrellino da archivio e relative cartelline nuove, un casco da parrucchiera praticamente d'antiquariato perfettamente funzionante, libri di quelli che leggi con piacere ma non intendi lasciare alla posterità (o come me, avete traslocato e la nuova libreria è più piccola della vecchia), vestiti in ottimo stato (matrimoni e cerimonie di primavera in vista? fatevi un giro), scarpe di cui ci si è innamorati in un momento di folgorazione, ma l'amore non è stato ricambiato, ammennicoli vari, decori di scena a cui poi abbiamo rinunciato, o abbiamo rinunciato alle repliche, il tutto in buono stato.

E questa è fondamentalmente la differenza con il mercatino dell'usato generale che sta per arrivare da queste parti.

Ad Amsterdam per la festa della regina il 30 aprile si può fare il mercato libero. Cioè, chi vuole si mette per strada, in giardino, su una panchina o dove vuole e mette su un mercatino delle cose di cui si vuole liberare.

I bambini lo fanno con i giocattoli e i libri vecchi, i grandi con quello che è emerso dalle pulizie di primavera. L'idea è che i prezzi debbano essere molto bassi e tutti si divertono a comprare e vendere. L'unica cosa che nel tempo hanno regolamentato sono gli alimenti per chi lo fa commercialmente. Ma i figli della mia vicina americana, per esempio, mettevano su un banchetto di muffin e brownies, e la prima volta ci sono rimasti malissimo quando gliene ho preso subito la metà. Ecco, quello non c'è problema.

In realtà anche se il mito dell'affare a due centesimi persiste, si trovano poi alla fine o schifezze, o cose che costano più di quello che ti fidi a comprare per strada da uno sconosciuto. E alla fine lasciano tutto per strada, che tanto alle 17 passa la pulizia stradale e mette tutto a posto. Ecco, si fa prima a fingere di vendere sotto casa che a portare il pattume al secchio il giorno del ritiro rifiuti straordinari. Chiara la faccenda?

Per cui se avete case e librerie da arredare, curiosità da soddisfare, guardarobi sani di taglie ottimiste o disperate in cui non rientrerete mai più (guardiamo in faccia la realtà, invecchiando si ingrassa, chi dimagrisce drasticamente o ha una forza di volonta che manco l'Alfieri, o gli è capitato qualcosa di brutto di quello che non auguri a nessuno). e non tutti abbiamo la fortuna di avere amici di una taglia precisa sotto la nostra con cui fare scambi.

Per cui abbiamo deciso di farci gli scambi e rivedere o conoscere nuovi amici. Insoma, è primavera, una scusa per una domenica pomeriggio di cazzeggio ragionato ce la dovevamo pure inventare.

Le regole del gioco
1) se hai qualcosa che vuoi offrire gratuitamente per il mercatino, faccelo sapere: orsovolante(chiocciola)gmail.com o portalo direttamente domenica verso le 14 che lo esponiamo come merita
2) Se trovi qualcosa che ti piace, prendilo e lascia un'offerta nel salvadanaio, che questo lo facciamo per la Fondazione
3) I resi ognuno se li riporta e ne fa quello che vuole o li mette nel container della beneficenza. Se, come me, sei di quelli che non osano buttar via niente che non si sa mai, ci andiamo tutti insieme come rito catartico
4) Il caffé e i biscottini ce li mettiamo noi.

Tanto lo so che alla fine compro più di quello che riesco a dar via.

2 commenti:

MarinaV ha detto...

Mia madre si è offerta di attaccare bottoni, riparare orli scuciti e rammendare strappi vari.

Mammamsterdam ha detto...

Tua madre è una santa donna, ma si sapeva, sennò come la motiviamo una figlia come te? (con le leggi di Mendel, of course).

Porto il ferro da stiro, se mi ricordo, così le cosine belline le sistemiamo sul posto.

E mi avanzano kili di tende inutilizzabili, mi sa che le metto in palio.