"E chi sono quelli?" fa Ennio.
Sbircio la targhetta:
"Cani selvatici sudafricani".
"E ridono?"
"No, quella è la iena, che sta più avanti".
Siamo appena usciti dal padiglione delle farfalle deserto e un pochino buio per via che fuori ha attacato il crepuscolo. Passiamo esternamente per la vasca delle foche, che abbaiano e chiariscono perché in olandese le chiamino zeehonden ovvero cani di mare.
Poi per un'altra vasca, dove nuotano e si godono gli ultimi raggi di sole delle lontre.
"Mamma, come si chiamano quella specie di rattini piccolini che sono in acqua?"
"Lontre e si, assomigliano a dei grossi topi".
Ci siamo guardati nel planetarium un film sulla barriera corallina e uno sugli astronauti. abbiamo giocato in tuti gli scivoli possibili, mangiato schifezze e passati due volte dall'incubatrice, dove un uovo con crepa della prima volta si era trasformato in pulcino la seconda.
Perché avere il pass annuale dello zoo Artis, e usarlo così poco come facciamo noi è davvero un peccato. E non usarlo l'ultimo giorno delle vacanze di Pasqua, con un tempo bellissimo come ieri, un peccato ancora peggiore.
In chiusura, giochi al parchetto di fronte alla pizzeria Il parco, mentre ordinavo le pizze.
Che mi devo riscattare da un sacco di pomeriggi a piede libero davanti al computer mentre io avevo deadline da rispettare.
2 commenti:
ussignur come capisco questa cosa del riscatto... le vacanze pasquali sono state tutto un riscatto...
Noi ci siamo stravaccati in spiaggia.
Ne abbiamo anche portata a casa parecchia, in effetti... soprattutto nei risvolti dei jeans.
Voglio ancora ferie! :-(
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