giovedì 30 aprile 2009

Del matrimonio come periodo ipotetico

Oggi il capo si è alzato, è andato a fare la spesa ed ha preso i cornetti al cioccolato, mi ha preparato la colazione apparecchiando tutto e ricordandomi di non far fuori subito i cornetti senza aspettarlo e poi abbiamo mangiato. E parlato.

Mi ha parlato del suo lavoro. Del fatto che lui non crede di essere una persona molto creativa,anche se il suo ruolo un tot lo richiede. io non sono molto d'accordo e lui ha corretto il tiro dicendo che forse non è creativo nel senso di inventar cose, ma nel senso di migliorare processi esistenti.

E allora mi è venuto in mente che la differenza tra me e lui è che io sono come il congiuntivo: il congiuntivo ti permette di immaginare tutti i mondi possibili, che non esistono, ma potrebbero. Se non esiste, non fa niente, prima o poi mi viene in mente.

Lui invece è come il condizionale: data una situazione di partenza e determinate condizioni da rispettare, poi lui dà il meglio di sé.

Ecco, il nostro matrimonio allora è come il periodo ipotetico.

(E il giorno che ho 5 minuti per allargare la cosa, potrei aggiungere che Orso è nella fase imperativo, Ennio non so bene, forse indicativo).

3 commenti:

mamikazen ha detto...

Bello, questo cortocircuito linguistico!

o.t.: il maestro Ad ha mandato una mail a tutti i coristi con le mail dei direttori di alcuni cori aquilani con i quali siamo in contatto da una vita, abbiamo intenzione di attivarci con raccolta fondi e concerto. Su youtube ho trovato la Corale Gran Sasso, dell'Aquila, che canta nella tendopoli di Piazza d'Armi, e l'ho pubblicato su Mamikazen. Certo che siete proprio tosti, voi abruzzesi...

MammaNews ha detto...

carissima questo post è bellissimo. e per me illuminante. davvero.
nella mia coppia è il contrario. lui è il congiuntivo e io il condizionale. insieme siamo davvero un ipotetico.
grazie per una intuizione impagabile e per poche parole semplici e chiarissime.

MarinaV ha detto...

In olandese, come sai, non esiste né congiuntivo né condizionale.
Loro se la cavano con praticamente due forme del verbo: infinito & indicativo, passato & participio passato.
Per esprimere il resto dei concetti modo-temporali si devono arrampicare sugli specchi.
Questa è una cosa che mi ha sempre sconvolto ma mi aiuta a capire i processi mentali di questo popolo.