Questa è la traduzione latina della più antica attestazione scritta di un dialetto germanico, un poema che risale alla fine dell'XI secolo e che nella versione originale fa:
Hebban olla uogala nestas
hagunnan hinase hi(c) (a)nda
thu uuat unbidan uue nu
barbaramente tradoto come:
Visto che tutti gli uccelli hanno cominciato a fare il nido tranne noi due, mi dici cosa stiamo aspettando?
Ci ho pensato gli ultimi due giorni ogni volta che prendo il traghetto da Ijplein verso la stazione e viceversa. Perché dalle parti dell'ingresso del porticciolo Sixhaven nuota un cigno.
Ora di cigni che nuotano in tutte le acque cignonatabili della zona ne vediamo tutto l'anno. Solo che in genere sono in due. Questo invece è da solo, e oggi l'ho pure visto sbattere le ali in maniera molto minacciosa.
Secondo me da quelle parti ci deve essere un nido. Un buon punto, direi.
Non come la giovane coppia imbranata di papere di qualche anno fa, che non aveva trovato di meglio che farsi un nido su una delle barchette ormeggiate in Majanggracht, che oltre ad aver fatto un nido ciofeca che si smontava da tutte le parti, le uova gli rotolavano ovunque e parecchie in acqua o si spiaccicavano.
Alla fine il primo anatroccolo che è uscito delle due o tre uova rimaste si aggirava per la barchetta, dall'orlo troppo alto perché potesse scendere in acqua, e poi lo abbiamo trovato morto spiaccicafo accanto al nido.
Un dramma, con tutti i bambini che mattino e sera passavano di lì, qualcuno ha chiamato l'ambulanza degli animali, un'anima pietosa lo ha coperto. poi un bel giorno sono scomparsi tutti i volatili di quella barchetta degli orrori ed sono rimaste due frasche in croce di nido, che alla fine il proprietario della barca ha buttato via quando si è deciso a venire a fare quel po' di manutenzione primaverile necessaria a salpare.
Per dire che insomma si è aperta la stagione dei nidi. E anche allo zoo hanno riaperto l'incubatrice, dove ogni volta andiamo subito a vedere se ci sono pulcini in procinto di uscire dall'uovo, e in genere c'è sempre un uovo che freme, che ha un buchino, a cui manca un pezzo, mentre due o tre pulcini bagnati lì accanto sotto la lampada cercano di mettersi su.
E prima di andare via torniamo a vedere se ci sono stati cambiamenti degni di rilievo.
Così ieri, dove in un attimo di disattenzione, Orso che doveva raggiungere con Isadora il fratello e gli amichetti in incubatrice, ne ha approfittato per darsi alla fuga.
Dopo una ventina di minuti di ricerche, quando stavo descrivendolo alla sicurezza vicino all'ingresso, un signore da fuori me lo ha riconsegnato. Pare lo abbia beccato al primo incrocio, avanti alle strisce pedonali e il semaforo, piangente, che diceva: la mia mamma ha attraversato e se n'è andata.
Bene, perlomeno dalla fuga e cazziata della volta scorsa una cosa l'ha capita. Non attraversare gli stradoni da solo e se necessario, farlo sulle strisce. Però continua ad andare quei 100 mt. oltre a dove lo cercherei io.
Stavolta gli ho spiegato che se si perde in un posto con un ingresso, non deve uscire ma aspettarmi lì e chiedere ai signori che ci lavorano di aiutarlo a trovarmi.
Ma sempre più sto considerando la chip sottocutanea. Magari in forma di targhetta dati da appendere al collare. Però magari è la stagione dei nidi e anche lui sta cercando di uscire con le proprie forze dal suo.
Il che, se penso che mia madre per anni mi usava la metafora della mamma uccello che quando è ora di imparare a volare i pulcini paurosi li deve buttare giù lei altrimenti non imparano mai a sopravvivere, e me l'ha comunicato proprio tanto bene questa funzione emancipatoria da sé delle madri di figli, direi che è solo il prodotto riuscito di un approccio pedagogico.
Un po' presto, però.
(Povero, stavolta si è messo tanta paura lui).
8 commenti:
Dai un sacco di punti alla nostrana LIPU in questa tua versione da esperta ornitologa. Il fuggitivo lo sa il tuo numero di cellulare a memoria? Un po' di tempo fa avevo scritto di una cosa da mettere nello zainetto dei bimbi o in tasca per quello come lui che si allontanano, lo cerco e te lo mando.
Magari lo sapesse, ha 5 anni. Il fratello sa l'indirizzo di casa e sospetto anche lui. Per questo voglio fargli il braccialettino o ciondolino con i numeri miei e del padre. Manda, manda, che ce n'è un gran bisogno.
La madre di un amichetto gli aveva fatto fare questa piastrina tipo legionario da portare al collo, ma è un po'enorme.
Che pena per la barchetta degli orrori :((
Io in genere, che sono disorganizzata e le medagliette dell'esercito non le ho, scrivo su un fogliettino nome, tel e indirizzo e lo faccio mettere in tasca a tutti i nani. Il ciondolino, poi, sono sicura che lo lascerebbero a casa ogni volta che serve davvero ;)
Da noi la scorsa estate al mare la questura aveva fatto dei braccialettini per i bimbi in spiaggia, avevano mandato delle poliziotte a spiegare e tutti li hanno messi e si sono divertiti moltissimo.
Uno dei primi ricordi che ho è me che guardo Piazza del Popolo piena di gente dall'alto, in braccio a un vigile, e ripeto senza sosta: "Mi chiamo Mamikazen, abito in via Palli n. 7, telefono ******...", e poi mia mamma che mi prende in braccio e tutti ridono, quegli str***i!
Anche la mia adorata mamma è una mamma uccello, e anch'io coi miei figli me le cavo... il vantaggio però è che Pesaro non è Amsterdam! Ma la targhetta non è una cattiva idea.
Enorme o no, fagli la medaglietta e pure in fretta. Che tipo però !! Ah e costruisci un pacchetto di testimonianze a tuo favore che un giorno di questi ti arrivano in casa gli assistenti sociali a chiederti com'è che tenti di sperdere tuo figlio ;-))) non e' che gli hai letto troppe volte la favola dei bimbi spersi nel bosco (com'era giá? Pollicino? Boh!!)
/graz sloggata
No, solo la terghetta fissa al collo, se ne troviamo una che appaga il suo cote fashion-victim.
Zaini e borse ne sparge in giro a raffiche ("a proposito, ho trovato la tua borsa -che gli avevo dato di scorta perché la sua l'aveva asciata a scuola - nella sabbiera, poi domani quando porto i bambini a scuola te la riporto" mi fa l'amica Monique la settimana scorsa). Scarpe e vestiti, si spoglia ovunque può, se non fa troppo freddo.
No, oppure mi resta un tatuaggio sull'avambraccio, che fa tanto tradizione di famiglia.
Ecco, los so, gli faccio tatuare un codice a barre tra le scapole. Magari quando ha 16 anni fa figo.
Taci che il mio grande l'ha menata per una vita che voleva farsi tatuare un codice a barre sul collo sotto la nuca.
Poi per fortuna tra nei e lentiggini sembra che gli abbiano sparato dentro e quindi coi tatuaggi ha dovuto soprassedere. E' riuscito a trovare un pezzetto nella parte inferiore dell'avanbraccio dove si è fatto fare una stella, carina debbo dire.
/graz
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