sabato 18 dicembre 2010

Dashing through the snow...



Oggi ci sarebbero -15 gradi, ma è fattibile, il vento on ti taglia la faccia, secondo me sono di meno di giorno.

I figli dai nonni a fare lezione di nuoto, stamattina una papera vicino ai cassonetti si contendeva del pane con i piccioni, gli alberi sembrano decorazioni natalizie di plastica, con tutti i rami bianchi e scheletrici contro il cielo, l'acqua vicino alle chiuse era ghiacciata.

Io di mio ho un'attacco spaventoso di pecondrìa, mi è arrivato un atto da un tribunale rumeno se voglio inserirmi in un fallimento con la mia fattura no saldata, ho 10 giorni per venirnefupri, vorrei fare del sushi, ma preferirei mangiarlo tout court, sono tornata dal mercato, e continuo a no aver voglia di niente, mentre in realtà dovrei e vorrei fare un mucchio di cose.

Ma va tutto bene, sempre meglio che a Cristina che ho incontrato ieri in un negozio, e mi ha riferito di poter avere la mattina libera per far shopping natalizio con la figlia solo perché le è andato a fuoco il negozio. Il figlio ha dovuto saltare la festa di compleanno un paio di giorni dopo, i regali di natale sono bruciati, gli scialli di feltro anche. Ma oggi riapriva e si va avanti, perché se non lavori sotto Natale, quando?

Cavolo, ecco dove dovrei prendere degli esempi. Mi sa che mi faccio un bel the allo zenzero e rileggo la ricetta del riso per il sushi, che e l'unico ingrediente che credevo di avere e mi manca, ma un carnarli del basso piave secondo me va bene uguale.

Ed è nata Lia tra il freddo e il gelo, auguroni a Carla e Bilal.

Nessun commento: