lunedì 12 ottobre 2009

Cronache dell'Egoarca, una fantasia benniana

Dispiace quasi perder tempo a parlare di uno che si comporta esattamente come in un romanzo di Stefano Benni, Elianto, uscito nel 1996 (ricordate questa data, direbbe Lucarelli). Insomma 13 anni fa un libro a forte componente satirica parlava né più né meno di quello che sta succedendo adesso, il che vuol dire che tutto era già prevedibile, o che la realtà supera la fantasia.

E sempre Benni, ne La compagnia dei Celestini uscito nel 1992 conia il termine Egoarca, riferito all'Egoarca Mussolardi, un termine che Repubblica e non solo stanno usando sempre più spesso per definire 'iddu'.

Insomma, da un po' di mesi l'incarnazione della satira, detto anche satiro, sta superando in velocità qualsiasi scrittore, che la preveggenza artistica sarà una cosa splendida ed è per questo che hanno fatto fuori Pasolini, tanto per dire, ma la scrittura ha i suoi tempi, il delirio ne ha altri.

Allora, chi è e che ha fatto e dove vorrebbe arrivare il nostro beneamato Egoarca, ce lo riassume Repubblica qui

Quello che vuol ulteriormente imbrigliare i giudici che non ha ancora potuto comprare perché hanno assolto dall'insulto 'buffone' a lui rivolto in quanto una goliardata. io gli dò ragione, tutto sommato:

Perché uno che ha avuto dichiarati contatti mafiosi, ha messo su un impero monstre mediatico che ci influenza tutti a botte di leggi ad hoc, inganna la giustizia e la finanza, scopa minorenni, concede favori a chi porta donne e cocaina alle sue feste, mente compulsivamente, si è vendito il terremoto dell'Aquila agli immobiliaristi della camorra sulla pelle di chi è stato per mesi nelle tendopoli o in diaspora per farne uno show di marketing mediatico, considera le donne come fa (e trova pure le cretine che gli danno ragione, ma per fortuna anche quelle che si sottraggono, a partire dalla moglie e ho detto tutto, aspetto anzi fra 20 anni l'autobiografia di Veronica), ci sputtana in tutto il mondo e non da poco e sa solo il cielo quante altre magagne ha, non ultimo un figlio talmente liscio e muscoloso da sembrare un'icona gay, beh, che dire, dargli del buffone mica è una goliardata.

È un understatement. Un complimento, toh.

Per fortuna sto parlando di un personaggio di fantasia, uno che popola i sogni di uno scrittore di satira. Uno così come quello che descrivo mica può esistere sul serio. Però trovo che sia ora di rivalutare Benni come scrittore politico, perché, onestamente, quelli che lo conoscono e lo apprezzano solo per i vari bar Sport non sanno cosa si perdono.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

tristezza.
a me sembra di vivere in un incubo senza fine.
non ne vedo via d'uscita. non PROFONDAMENTE drammatica almeno.

Francesca

supermambanana ha detto...

inquietante, e molto, invece l'editoriale di scalfaro di oggi, tanto per non dimenticarci che non si deve abbassare la guardia, e sottovalutare certe guittate

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/politica/scalfari-editoriali/scalfari-11-ottobre/scalfari-11-ottobre.html

Pythya ha detto...

Eh, ho sempre trovato La compagnia dei Celestini profondamente profetica, una sorta di moderna Apocalisse, come Fahrenheit di Bradbury e 1984 di Orwell, in particolare sul bispensiero e sulla rielaborazione della storia. Devo chiamarti al telefono,mandami il tuo numero pliiis per e mail che non lo ritrovo.By the way, io, la mattina, almeno fino alle 10, dormo, che mio figlio si sveglia di solito alle 6:30 e poi alle 9:30, dopo aver CHIARAMENTE dormito da mezzanotte alle 6:30. Ecco perché non rispondo, la mattina alle 9. Dormo.

Baol ha detto...

Benni è sempre Benni

Anonimo ha detto...

Ma sai che sono settimane che mi rimbomba nella testa quel "siate maggioranza" che ora vedo mettere in pratica, ma allora mi faceva ridere, oggi no.

Eleonora