giovedì 19 febbraio 2009

Giretto per L'Aquila

Siamo arrivati all'Aquila in un pomeriggio assolatissimo, infilato tute e scarponi ai bambini e siamo usciti subito a guardar bene la neve, che quest' anno pare ci siamo attrezzati tutti.

Ennio e Luc, che si saranno visti un 3 volte e mazzo in vita loro, hanno fatto tutta la salita da via Strinella a piazza san Bernardino lanciandosi palle di neve. Orso staccava i ghiaccioli dalle carrozzerie delle macchine e pretendeva di mangiarli.

A San Bernardino ci siamo fermati ai giardinetti a fare un tentativo di pupazzo di neve. Orso, l' unico senza pantaloni impermeabili ma con la calzamagna di Superman sotto, che evidentemente fa tanto anche lei, si è buttato come corpo morto cade a terra per fare l' angelo.

(Che l' angelo avevo imparato a farlo in Polonia, ma lì che sono patriottici lo chiamano l' aquila, quella bianca dello stemma, in campo rosso).

Poi siamo andati a comprar lonzini, salsicce e salami da Peppone, dove un branco di affamati (non entrateci a stomaco vuoto) si è avventato sulle fettine di salsiccia. Il cui sbocco naturale è l' assalto alla pizzeria accanto.

Nel frattemo lo spinacino unenne si è scongelato abbastanza da cominciare ad emettere dei sonorissimi "Aaaaam" e mangia allegramente anche lui.

La grande scoperta della serata comunque è il caffé Polar, in via Santa Giusta 17/21, una traversina tra costa Masciarelli e Piazza Santa Giusta.

Si tratta di un caffé con annessa libreria/negozio di dischi e film. I bambini si scatenano sul tavolo dei libri adatti a loro, e poi trascinandosi due edizioni rilegate enormi di Richard Scarry si accomodano in un angolino, sul divanetto annessa lampada da lettura, per sfogliarlo.

Ha ragione Vic, hanno un modo di esporre i libri che ti mette sotto il naso quei titoli che magari non conoscevi, ma che sono esattamente quello che vorresti leggere.

Usciamo di lì solo perchè Spinacino sta arrivando inesorabilmente alla danger zone e dobbiamo ancora andare a casa. Le discesine e le scalette sono troppo ghiacciate, a nostro avviso, per scenderle con passeggino e tre slittatori stanchi, prendiamo quindi il sottopassaggio con le scale mobili che dal centro ci potra direttamente sotto, alla stazione degli autobus (probabilmente il progetto infrastrutturale più geniale della pubblica amministrazione aquilana) e da lì risaliamo via strinella, accompagnati da un pastore abruzzese a piede libero, che se dipendesse da orso ci riporteremmo in Olanda (" Mamma, lui è davvero mio amico").

Temo che stavolta la toccata e fuga aquilana finisca qui. Ma ci voleva tutta, e il caffé Polar mi sa che ci torniamo.

Ci stavo riflettendo martedi sera: a me in inverno piace molto il crepuscolo, quell' uscire a far commissioni tra le 16 e le 18 con i bambini, che nel frattempo magari hanno dormito o fatto cose utili.

L' aria è fresca, è quasi buio, e le strade sono affollate e le vetrine belle accese. In Olanda alle 18 non esci, devi essere proprio in pigiama dietro le patate, le strade sono vuote e i negozi chiudono, quindi dovunque tu vada ti ritrovi il deserto dei tartari in torno, cosa che mi deprime e mi rovina il miglior momento della giornata.

A me questo cambiamento di bioritmo mi rende la vita dura: si corre come pazzi per arrivare interi a quel magico punto delle 18, con la cena pronta e la tavola apparecchiata, e poi in qualche modo la giornata è finita, e a me viene voglia solo di ficcarmi a letto e leggere o stare dietro al computer. Mi si mangia così inutilmente un buon quarto di giornata.

Inutile che mi dicono: si, ma alle 19.30 i bambini sono a letto e hai tutta la serata per te. A me una serata del genere non aggiunge piacere nella vita.

(Stanotte però mi sono letta il libro di Soulemama sulla creatività con i bambini e la vita in famiglia, e mi sono venute un sacco di idee, per quando avremo la cucina, e un paio applicabili già adesso).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Come mai l'Abruzzo?
Io lo adoro!
Silvia

Anonimo ha detto...

Eh, ma la neve, a L'Aquila, non vale...
L'ultima volta che sono stata ad Assergi (metà giugno!!) mentre a Roma tutti andavano in mutande, lì ha nevicato ;))

graz ha detto...

Beh, d'inverno è sicuramente intristente questa faccenda della vita civile che si ferma alle 18. Ma quando si allungano le giornate, vedere la gente che cena e poi esce chi sui pattini, chi va a correre, etc etc ti fa pensare che la giornata si allunghi piuttosto che accorciarsi. Poi chiaro che 'fa una bella lontananza' e viverci è un altro paio di maniche.

Cmq, quando vivi qui e corri corri corri e finisci comunque per arrivare a casa alle otto che uscire prima dall'ufficio è penalizzante assai. E devi ancora preparare, sfamare, leggere e ficcare nel letto ... insomma la faccenda è faticosella assai, te lo dice una che sta musica l'ha ballata fino a pochissimi anni fa.

Ciao bella, divertiti /graz

Anonimo ha detto...

Ciao ^^
volevo chiederti un'informazione visto che sei stata all'Aquila. La consiglieresti di visitare in generale? Che luoghi faresti visitare e che ne vale la pena?
Forse, ci vado a metà marzo ^^

Katia