venerdì 10 ottobre 2008

Siamo tutti reazionari

La vecchiaia non migliora la gente, anzi, delle volte mi chiedo se la destra non predomini perché in fondo siamo tutti di destra. Facile infatti lottare per l'emancipazione del nostro gruppo di perdenti, poi ci emancipiamo davvero e salta fuori la botta reazionaria implicita. Insomma, essere genuinamente di sinistra magari è uno stato transitorio.

Tutte queste considerazioni profonde me le ha suscitate la lettura di una rubrica di Giorgio Bocca, autore che non ho mai condiviso al 100% ma ammiravo perché parlava di cose scomode, in modo magari anche scomodo, però poi ci azzeccava o comunque mi toccava dargli ragione.

Adesso leggo con mia madre sull'Espresso tutta una farneticazione sui bei tempi di una volta quando la donna di servizio era una di famiglia e sapeva fare il lesso, adesso lui le ultime 7-8- colf straniere non ce n'è una che glielo sappia fare, e usano troppe spezie, e non si integrano, e per carità, magari hanno pure ragione a rivendicare i propri diritti e finito l'orario di lavoro vanno a casa loro e chi s'è visto s'è visto, però questa è la riprova che sono loro che proprio non si vogliono integrare.

Noi allibite e incazzate. Mia madre è una santa donna e oggettivizza le cose:

"Ma non si è accorto che il lesso viene male perché la carne non è più quella di una volta? e che se la sua idea di lesso è quello che gli faceva la mamma, oggi non lo troverà mai più?"

Io che sono una che quando si incazza le scappano le carriole poi mi passa, mi viene solo da dire quanto segue, e lo elenco brevemente, sennò rifaccio un lenzuolo per argomento:

1) se ti fa tanto schifo la colf straniera, comè che ce l'hai? guarda che a pagarla uno stipendio dignitoso e pari ad altre professioni, con tutti i bollini e giorni di vacanza, una padana che il lesso te lo sa fare la trovi. con questi chiari di luna chi vuoi che dica no a un lavoro secondo le regole? Ma forse lo stipendio che dai alle straniere ti conviene.

2) eccerto, comenò, le ragazze a servizio di una volta, che ci andavano perché altrimenti morivano di fame e se le violentavano tutti i maschi di famiglia e poi se rimanevano incinte le si buttava fuori come zoccole e finivano veramente nella prostituzione, che altro non gli restava. Bello, il senso di famiglia di una volta.

3) sei convinto che ci voglia il sentimento di familiarità? Allora io, al compleanno della colf (ma manco sai quand'è immagino) o a Natale, che ci si integra anche se qualcuno si prende la briga di introdurti, tu li inviti a cena con tutta la famiglia, gli fai il lesso raccontandogli che teneri ricordi di suscita, così sa come ti piace e forse riesce a rifartlo uguale, e li metti a loro agio spiegandogli l'Italia. Senza fini didattici, solo come bella conversazione in clima di familiarità.

4) begli gli intellettuali italiani, predicano bene e poi senza la donna di servizio non sono capaci di campare. Io trovo che un uomo o donna adulto e autonomo come minimo debba sapersi pulire il bagno (è una sineddoche, intendevo un'altra cosa), cucinare un piatto di pasta e stirarsi e attaccarsi un bottone alla camicia, fa parte del bagaglio minimo per stare al mondo, (come imparare a guidare o a non fare i rutti in pubblico). Poi che paghi qualcuno per farglielo, vedi punto 1. Però saperlo fare, ti dà anche la misura di che tipo di lavoro sia e vedi come apprezzi la persona che ti evita di fartelo tu.

Scusate, mi cascano le braccia. sono anni che leggo l'Espresso per disperazione che qui non trovo altro e a volte cedo pure io, ma sono decennii che la stampa italiana ha il livello che ha. Mi traumatizza leggere una cosa del genere da Giorgio Bocca, su una rivista cosiddetta seria. un GB che si unisce bellamente al coro di fuori gli stranieri dall'italia che ci fanno schifo, ripristiniamo il regime feudale con me come feudatario. Che i servi della gleba sono sempre gli altri.

Mi consolo pensando che se l'assunto iniziale funziona, fra un po' divento così pure io e non ci farò più caso. Da oggi potete rivolgervi a me con il titolo di Madonna. Tanto Giorgio Bocca era un partigiano, e non ci meravigliamo se questa al giorno d'oggi è un insulto.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Il fatto è che ci siamo dentro e non ci facciamo più nemmeno caso. Oggi a un convegno han ritirato fuori delle cose di Pasolini, che a me mi è venuto da piangere, ma da piangere con la lacrima, per come siamo messi.
E in più: i bambini ci guardano o, come ho già detto, soo d'oude songen soo pepen den jongen, che è antico fiammingo ed era il titolo di quadri a olio che ritraevano metaforici concertini di famiglia.
Buona libreria...

Regina Madry ha detto...

D'accordo al 1000% !!
ma veramente Bocca ha scritto questo? tipico caso di uno a cui la vecchiaia e i bei tempi andati dànno alla testa, e lo convincono di poter dire/scrivere tutto quello che vuole
maronn'o carmine, come siamo caduti in basso :(
salutoni!

majirelle ha detto...

barbara, sono troppo d'accordo con te, anche io leggo l'espresso per disperazione e ogni volta c'e' almeno un articolo che mi fa cadere le braccia, che sembra scritto da un giornalista con il golfino di cachemire recluso in una torre d'avorio da cui guarda pigramente il mondo.

p.s.: a gennaio traslochiamo ad amsterdam!!!

un abbraccio
valentina

Admin ha detto...

Un vecchio adagio dice che si nasce da incendiario e si muore da pompiere.
Qui invece di mandare a scuola i nostri figli dovremmo mandare a scuola i nostri genitori. A scuola di buone maniere, di rispetto per l'umano essere, rispetto per il lavoro.
In un paese dove essere casalinga è un lavoro di serie b,c,d, e ti inculcano questo concetto da quando sei in fasce (evviva le femministe! su alcune cose si potevano fare un po' i fatti loro) è "naturale" che essere colf sia degrato e dinigratorio. E visto che è così si relega il lavoro alla fascia più debole della società al momento: gli immigrati. Difendiamo valori di umanità dall'altra parte del globo e poi in casa abbiamo le caste indiane.
C'è qualcosa che non funziona

Mammamsterdam ha detto...

@Valentina, che bello, mi raccomando, fatti sentire quando arrivi.
@gloglo: il problema del lavoro in casa è che è invisibile. Se lo si fa bene, nessuno se ne accorge e ringrazia, trascuralo un po'e se ne accorgono tutti.

Se se ne fa invece una professione, pagata quindi, vedi che il valore del lavoro aumenta immediatamente. Quindi, da femminista, io trovo che pagando onestamente qualcuno per aiutarmi in casa, contribuisco all'emancipazione economica di un'altra persona. Ma questo comunque perché il grosso lo faccio io e so benissimo quanto lo odio, e quindi sono grata a chi invece ama o comunque sceglie di lavorare per me.

Anche con una vicina che mi guarda a volte i bambini ho fatto lo stesso ragionamento: se le chiedo di tenerli perché sto lavorando, è giusto che io la paghi e lei non deve sentirsi in imbarazzo e neanche io a chiederglielo. Se invece ci riprendiamo e teniamo reciprocamente i bambini in amicizia, questo è uno scambio reciproco che ci fa innanzitutto piacere.

Davvero, più invecchio e più mi accorgo che mettere un prezzo a certe cose aumenta l'amicizia e toglie di mezzo i malintesi. Da giovane invece mi sembrava brutto, ma è solo una forma di rispetto per gli sforzi degli altri.