martedì 24 gennaio 2012

Manuale di gestione dei neononni olandesi

Ultimamente si è parlato di prima nonnitudine batava sia con la mia amica Rita (auguri, futura nonna) che si chiedeva perplessa di certi atteggiamenti dei consuoceri, sia con i consuoceri di mia suocera che stanno per diventare nonni per la prima volta (dall' altro lato).

E parlandone mi sono ricordata di altre prime nonnitudini interculturali, per esempio annissimi fa, prima dei miei figli, di quella di V, ma anche la mia, che i Santisuoceri santi subito, ma sempre olandesi sono, ci abbiamo messo del tempo per assestarci su svariate posizioni, e poi come sapete io ho questa immunodeficenza da confessionale, nel senso che chiunque sia iniettato del virus dello scaricarsi la coscienza, adesso, subito, con la prima arrivata, becca sempre me, che quindi sono perfettamente aggiornata sui fatti di semisconosciuti che poi non vedrò mai più, perché confessarsi nell' attimo dell' attacco è una cosa, ma che non si presupponga sia l' inizio di una frequentazione, o dioneliberi amicizia, che già è abbastanza imbarazzante sapere che qui fuori c' è qualcuno che non hai pagato che sa dei fatti tuoi intimi innominabili (e mi pagassero, almeno, se serve a togliergli il patema, non diventeremo amici, ma almeno ho emesso fattura).

Ora, non è che i nonni olandesi siano queste creature angelicate, discrete, magari un po' distanti, si, però almeno dei modelli di discrezione e facciamoci i fatti nostri. Magari. La distanza emotiva o formale non ha mai impedito nessuno a venirti a dire nel momento meno adatto dove sbagli e cosa dovresti fare secondo loro. Il nonno e meglio ancora la nonna, si impiccia per definizione, cambiamo i modi e le aspettative, ma quello è. E non ci scordiamo che per gli olandesi il massimo dell' amicizia e dell' affetto consiste nel ventilare le proprie opinioni (in questo paese DEVI avere un' opinione su tutto, in genere infondata) e dirtelo però che proprio sbagli e che te lo spiegano loro come si sta al mondo.

Qui però vorrei parlare di quel caso di nonnitudine interculturale specifica di madre straniera e padre e nonni olandesi. Perché non crediate che le commari non abbiamo ragione quando dicono: si però quando il/la nipotino/a è figlio di tua figlia è tutta un' altra cosa, è quasi un po' di più il tuo bambino. È perfettamente vero e nonostante che l' esperienza della maternità vissuta con la propria madre vicino è anche l' occasione d' oro per regolamenti di conti madre-figlia rimandati da decenni, è spesso anche l' occasione per riavvicinarsi o capirsi meglio in nome della condivisione del ruolo. Il tutto in un mondo ideale.

Ora, tanto per darci come pietra di paragone la situazione piana, limpida e recoaro, vi cito due nonnitudini tutte olandesi opposte.

1) La prima è quella di Cugino preferito e la sua compagna, che hanno insieme due bimbe deliziose di 2,5 e 4 anni (la seconda ci è un po' uscita per caso prima del previsto) e un mutuo elevato, ma non si sono sposati. Entrambi lavorano e sono carrieristi, ma lei ha un part-time da 4 giorni e lui il lunedì lavora da casa e si gestisce bene la piccola tra sonnellini, pranzetti e passeggiate per prendere e riportare la grande da scuola, e poi recuperando la mattina presto e la sera dopocena, quel po' di ore di lavoro ci stanno. Da quando è nata la grande i nonni tutti, a turno ogni due settimane, guardano le bimbe per un giorno.

Quindi i nostri zii, di cui lei è infermiera e lavora ancora mentre lui è in pensione e vivono a 160 km. di distanza, da 4 anni, ogni due settimane si prendono il mercoledi libero, anzi, partono il martedì sera, vanno da amici a una trentina di km. da Amsterdam che altrimenti non vedrebbero mai, cenano e si divertono, pernottano e la mattina alle 8 sono sulla soglia per prendere le consegne. Il pomeriggio alle 18 risalgono sul treno e tornano a casa. La settimana dopo viene la nonna materna. Per loro è una gioia e un' occasione per vederle crescere queste bambine, e la fatica e lo strapazzo lo hanno trasformato in positivo. Tutti gli anni le sacre famiglie, ovvero genitori, bimbe, suoceri, consuoceri e cognati si imbarcano e vanno insieme a sciare.

Siccome sono tutti olandesi ognuno conosce perfettamente le distanze di sicurezza che l' affetto, la buona educazione e le convenzioni consentono e in caso di dubbio sonda il terreno con i propri figli/genitori per capire se è il caso o no.

2) La mia amica M invece ha una suocera anziana, del tipo calvinisto-rigido-si vive secondo le regole, e con un figlio fortemente autistico che vive con lei, quindi tempo, disponibilità e voglia non ci sono. Vengono da mondi completamente diversi e la suocera in svariate occasioni le ha proprio detto in faccia: "eh, si, ma se lui è felice con te ci dobbiamo rassegnare, e ti sopportiamo per questo".

Il marito ci tiene giustamente a mantenere i contatti e le feste comandate anche se sa che sua madre è una stronza inacidita. Proprio perché è il figlio eternamente trascurato in favore del fratello bisognoso, e di conseguenza fa più del suo meglio per far vedere che anche lui, tutto sommato, un briciolo di bene se lo è meritato.

M con il tempo si è rassegnata, a volte va a trovarla, a volte si prende un weekend per fatti suoi mentre i maschi stanno da sua suocera in visita. Hanno preso atto, neanche troppo serenamente ma il tempo fa molto, di non avere niente di buono da dirsi e che l' energia che costa mantenere le apparenze non vale lo sforzo. Quindi M si sente liberissima di partecipare o declinare, ma fondamentalmente ha lasciato la gestione di sua madre al marito che è giusto, essendo il figlio, che se la spupazzi lei, anche se poi le scorie se le becca tutte la moglie, ma succede nelle migliori famiglie e le amiche ci sono per riscaricare in modo indolore le scorie scaricabarile.

In mezzo a questi due esempi tutto è possibile, ma in genere è opinione accettata che uno finché non ti chiede dei soldi, anche se è tuo figlio e tu sei il nonno dei suoi nipoti è libero di farsi la sua vita e non sta bene che tu interferisci o commenti o ti impicci più di tanto. Almeno con il diretto interessato.

Questo nel bene e nel male, ovvero anche in situazioni in cui un genitore si preoccupa da morire, si tiene alla larga e parla solo se interpellato, per discrezione.

Per esempio altri conoscenti con un figlio che una volta uscito di casa per andare all' univarsità si è stranito e poi è risultato aver avuto una brutta depressione. Grandi patemi, grandi sensi di colpa, grandi interrogazioni sul che faccio o non faccio, posso aiutarlo o la vive come un' interferenza inaccettabile? Quello che avrei fatto io, ovvero un pronto intervento che gli piombi in casa per parlarci, vedere come puoi aiutare e fare/imporre un piano di battaglia per aiutare, che ti piaccia o meno tu adesso non sei in grado di valutare serenamente le cose e io sono tua madre e ho dei doveri nei tuoi confronti, tipo prenderti a calci in culo se è quello che ti aiuta, qui ha tempi decisionali molto lunghi e forse non avverrà mai.

Non ci scordiamo poi che il concetto di privacy e fammi tanto fare i fatti miei che sto meglio è reciproco: certi nonni olandesi, attivi, in gamba e con una gran voglia di godersi la pensione per caricare il camper e togliersi di torno per sei mesi l' anno potrebbero non aver affatto voglia di spupazzarsi i nipoti solo perché i genitori hanno deciso di avere così tante necessità materiali da dover lavorare entrambi. Hai voluto la carrozzina? (per citare un gran bel libro che andrebbe regalato a tutti i neogenitori). Pedala. O magari i nonni lavorano e se devono prendersi un part time lo fanno per dedicarsi ai propri hobby, visto che la parte loro l' hanno fatta con i figli, ma se mi inviti al compleanno del bambino vengo e gli faccio un bel regalo.

Alle nuore straniere ed alle eventuali consuocere certe derive di questo tipo creano perplessità. Insomma, ti impicci o non ti impicci, come devo valutare questo tuo intervento? Te ne frega qualcosa di questo nipote o mi stai dicendo: crepa? So di una ragazza perfettamente realizzata nella professione, che è andata col marito dallo psicologo per capire come gestirsi la suocera, peraltro santa donna, persino discreta e ragionevole a modo suo, e che non sa nulla di tutto ciò.

La loro soluzione è stata quella di non accettare nessun tipo di aiuto ma dichiaratamente ("la casa è troppo piccola ma va bene, non voglio che ci prestiate dei soldi o altrimenti mi sento ricattato"), non dargli mai i bambini - vero è che l' unica volta che l' hanno fatto la suocera ha pestato con i piedi il loro desiderio di non dargli dolci spiattellandogli davanti un gelato per dessert con la scusa che stavano tutti insieme a mangiare e non potevi fare questo al bambino, fargli vedere gli altri che lo mangiano e lui no. A parte che gli altri erano tutti adulti e potevano aspettare per il dessert visto che il pupo cascava dal sonno e dopo il gelato è andato di corsa a dormire, a me è sembrata una scusa smaccata, loro hanno accettato tranquillamente la spiegazione e col cavolo che gliel' hanno mai più lasciato. Lei non l' ha capita, e manco capisce bene sua nuora e si è rassegnata, se la fanno andar bene e pace.

Però in genere la cosa che salta all' occhio è che al primo nipote i nonni olandesi almeno di facciata si tengono. Poi si fanno tutte le pippe degli altri, ma provano a mantenere un contegno, tipo si, normale, diventiamo nonni, ah, è la vita naturalmente, niente di speciale, si, siamo felici, che bello. Il tutto detto con la solita espressione facciale impassibile con cui direbbero: si vede che sta arrivando la primavera, già spuntano i crochi. Cresce la panza, oh, magari divento nonno.

Insomma, alla cena di Natale io che non posso farmi i fatti miei ho chiesto alla consuocera che vedevo per la seconda volta in vita mia: ma che bello un bambino e che effetto le fa diventare nonna? Ah, si niente di che, i crochi.

Poi è saltato fuori che aveva già lavato e inamidato generazioni di vestitini di famiglia, compresa la vestina del battesimo che è vero che non battezza più nessuno ma hai visto mai? messo la foto dell' ecografia nell' album di famiglia e programmato le future vacanze intorno alle date salienti del pupo, insomma, niente di che, le solite cose da nonni che fanno tutti, spuntano i crochi che ci vuoi fare? Sarà primavera. Il fatto che passavano almeno due giorni alla settimana al superoutlet neonati dall' altra parte dell' Olanda a studiarsi camerette e carrozzine era anch'esso un dettaglio.

I suoceri di V, peggio. Al lieto annuncio, tanto per far vedere che non perdiamo mai la testa né il controllo (c' è da dire che V che è una donna organizzatissima aveva deciso che doveva avere un figlio al più presto, che delle volte alle donne viene così, quella fame viscerale di figlio hic et nunc ecchissenefrega se ci vogliono nove mesi operativi. E per tre mesi ha praticamente abusato del marito di notte e di giorno, purchè in zona ovulazione, fino a che l' inseminatore ha fatto il proprio dovere ed ovviamente erano fuori di testa dalla gioia).

"Bello, però pensate subito a prenotare il nido perché noi, qualche sera che volete andare al cinema si, ma mica pretenderete che ci mettiamo a fare i babysitter fissi perché non ne abbiamo il tempo".

Lei, da brava napoletana, ci è rimasta di merda (lui da bravo olandese pure). Ma chi c**** vi chiede niente, per forza che abbiamo già un posto al nido, non si dimentichi che io sono la donna organizzatissima, ma un pelo più di entusiasmo no? Ma vuoi vedere che se ti da così fastidio nella pianificazione questo nipote non lo vedrai mai e pace?

Insomma, ci sono voluti tutti gli ormoni della gravidanza per appianare le cose e ovviamente alla nascita tutto era seppellito. Non per i nonni, che mentre io e mamma, non annunciate, il giorno che V è rientrata dall' ospedale già eravamo lì a far salotto con i nonni napoletani e rallegramenti e le foto del parto e tutto l' ambaradan e io sentivo il neopadre al telefono con i suoi:
"Mamma, guarda che è tuo nipote, ma venite quando vi pare, mica mi dovete chiamare per chiederci il permesso di far visita? Tanto stiamo a casa, vieni e basta quando ti si crea".

La vendetta per i nonni troppo distaccati ed educati. Poi di nipoti se ne sono ritrovati 5, io credo che dopo la prima si siano un po' sciolti. E comunque ogni volta che i miei altri due carrierissimi avevano viaggi di lavoro, fiere e cose varie ci pensavano i nonni napoletani, con o senza invito, a piazzarsi in casa a tenere il forte così che i genitori potessero lavorare, ma i nonni olandesi nel paesino accanto non sono mai venuti meno alla promessa delle serate cinema, questo a onor del vero va detto. Poi quando è nato il maschio e l' hanno chiamato come il nonno si sono completamente rincoglioniti anche loro, ma è normale.

Insomma, già il nonno olandese tipico di suo ha tanto bisogno di abituarsi all' idea e di sciogliersi, e se qualcuno gli da una spintarella affettuosa alla schiena gli viene meglio. Già qui hanno il complesso che è brutto spendere soldi e fare regali costosi, quindi quando poi ci fai caso che i nonni stranieri rinunciano a 6 mesi di pensione per comprare il passeggino figo superattrezzato, allora si lanciano e comprano le camerette più belle che il reddito e i figli gli permettono, sempre dopo essersi consultati. E se trovano un modo, qualsiasi, per comunicare con la nuora, forse riescono anche a godersi profondamente i nipoti.

Io vengo da una famiglia in cui le nuore si sono sopportate ottimamente suocere stronze ed impiccione, in cui ci si urla contro ma ci si vuole tanto bene e in cui ci si può permettere di chiedere aiuto. Se ho avuto bisogno a mia madre ho chiesto di venire in un paese di cui non parla la lingua, mettendo da parte i suoi eventuali progetti, per stare ad aiutarmi con i neonati per quei 4-5 mesi di emergenza. Sempre rendendomi conto del gran culo di venire da una famiglia in cui queste richieste si possono fare (mia nonna polacca non solo è stata un anno in Francia per aiutare mia zia che studiava e lavorava, ma per un altro anno si è portata mio cugino in Polonia, per questo il disgraziato era quello di noi che parlava meglio polacco).

Mia suocera da un lato era abbastanza inorridita dai cazziatoni che facevo a mia madre quando questa si allargava, tutto ciò prima di mettermi a lavorare sul perché certi consigli saggi di mia madre mi scatenavano reazioni inconsulte. Quando ne sono uscita fuori ho potuto parlare con lei da donna a donna sul nostro modo di gestire figli e nipoti e ancora adesso mi ringrazia per averla aiutata a capire dove sbaglia(va) con me e mio fratello. Ma per mia suocera è impensabile la comunicazione costruttiva a urlacci.

Dall' altro visto che non conosco altra maniera anche lei l' ho sempre coinvolta fin dall' inizio in tutte le grandi decisioni o patemi dei bambini, ho accolto più facilmente che con mia madre i suoi suggerimenti, mediando con il capo che invece essendo suo figlio reagiva da figlio, e trovo che in genere, essendo sia mia madre che mia suocera due ragazze intelligenti, disponibili e di buona volontà, abbiamo trovato un nostri modo. Grazie anche alla mia fantastica psicologa, c' è da dire anche questo, nulla è gratis nella vita.

Questo coinvolgerla in modo meno olandese di quanto sia abituata lei ha portavo a derive per cui i miei amici olandesi veramente reagivano inorriditi: ma come si permette tua suocera di dirvi o farvi queto? boh, che ne so, a me sembra tanto normale. Ma magari è normale per me. poi è vero che anche se non condividiamo tutto sui bambini, anche se certe cose trovo sia tempo sprecato a spiegarglielo e magari sbaglio, parto dal presupposto che se a me fa comodo che mi tenga i bambini nella settimana di vacanze non posso imporle il mio modo di gestirseli, fa lei a modo suo, vuol dire che quando rientrano ci mettiamo quel paio di giorni a capire che: il burro d; arachidi a colazione pranzo e cena MAI. Il dessert non è un diritto ma un privilegio occasionale (a casa di tua nonna, per esempio). Tanto i bambini mica sono scemi, al massimo ci provano.

Quello che voglio dire è che nella vita, con un po' di buona volontà, affetto e rispetto dei confini altrui, e se serve anche un buon consulente per l' anima o per l' educazione dei bambini, che qui ci sono questi ambulatori pediatrici che insegnano ai genitori a gestire le piccole e grandi fasi della crescita dei figli (ma io per quello ho già mia suocera che lo fa di mestiere e a cui spesso e volentieri telefono prima ancora di chiamare il medico di famiglia) i nonni si possono imparare a gestire al meglio. Persino quelli olandesi

(E pure le nuore, straniere e non. Che poi lo so che mia suocera, adesso che anche la piccola di casa le si è accoppiata, non vede l' ora che pure sua figlia decida di riprodursi. Ma da brava suocera olandese sta zitta, non si impiccia, la dovessero prendere male, e così al suo ragazzo gliel' ho dovuto chiedere io se hanno intenzione a breve di metter su casa insieme. Pare di si, prima di quanto pensiamo. Adesso che lo dico a mia suocera chissà com' è contenta).

7 commenti:

luby ha detto...

Stavolta per leggere tutto ho faticato ;)
Io per ora non ho intenzione di far figli, ma mia suocera ha gia' detto che se mi occorre " vengo la per qualche mese"
O_o ora cara suocera, lo sai, ti voglio un mondo di bene, ma sai che significa averti tutti i giorni che so' per tre mesi dentro casa????
No, grazie.
Se per un nanosecondo ho avuto l istinto materno... Represso e' stato tutt' uno! !

Bel post, dure realta' a confronto

Ludovica ha detto...

Argomento veramente scottante! Ne parlerei anch'io volentieri di mia suocera e dei nonni in generale se fossi sicura che non leggessero il blog! ;-)
Comunque la varia umanità e le diverse situazioni che descrivi le riconosco senza dubbio nella mia personale esperienza e in quella di alcune persone che conosco. Di certo qui in Italia c'è meno discrezione da parte dei nonni, ma forse anche più pippe mentali. Interessante notare anche in genitoricrescono si è parlato di nonni. E' un tema secondo me che andrebbe scandagliato a fondo e fate benissimo a farlo! Pensa che il motivo principale di litigio con mio marito è sempre stato il rapporto con i reciproci genitori. Meno male che i nipoti e i nonni vanno d'amore e d'accordo! Alla fine l'unica cosa da salvaguardare è solo quella. E per il resto...ci si tura un po' il naso e si va avanti! :-)

squa ha detto...

argomento sensibilissimo per me in questo momento. Mi sento soffocare (non so come altro definire quel che sento) dai miei suoceri (italiani) che sono usciti fuori di testa. Questo è il loro primo nipotino ed hanno già la camreretta pronta (in Italia, per quando andiamo a trovarli), mentre noi qui siamo in alto mare. Abbiamo traslocato ieri -per dire- e mancano 5 settimane all'ora presunta...io lo so che arriverà prima tra gli scatoloni.
E sento il bisogno di gestire preventivamente questo senso di osffocamento, ma allo stesso tempo nella foga di proteggermi, ho il terrore di fare danni irreparabili...
Invece dalla mia parte mia madre ci ha lasciati inaspettatamente 6 mesi fa, male fulminante annunciato esattamente mentre facevo il test di gravidanza. E mio padre, per cui questo è il terzo nipote mi ha detto in un paio di occasioni che lui si farà da parte, che è ****giusto*** (!£$%??!) che questo nipote se lo spupazzi l'altra nonna. Quanto ho sofferto. Quanto soffro. Spero non dirà mai più una cosa del genere, ma in realtà ormai l'ha detta e la sofferenza che ho provato è davvero indicibile. Sarà il primo, il terzo , il millesiomo per gli altri, ma per me è il primo e mi fa già così soffrire che non ci sia mia madre, che questa sorta di bonario rigetto di mio padre mi ha pugnalata.

scusa lo sfogo.. m'è scappato... (così ti dicono gli estranei dopo che si sfogano??)

Mammamsterdam ha detto...

Squa, in questo momento capisco che ti senta soffocata, ma si possono e si devono mettere dei paletti, vedi che basta insistere un paio di volte, anche se in questo momento voi vorreste pensare ad altro, e si ristabiliscono i confini. I nonni rincoglioniscono per definizione, ma poi gli passa, soprattutto se ci si può parlare e si riesce ad essere affettuosi ma chiari. Guarda, l' alternativa è sempliciussima: se non stanno alle vostre regole a voi viene meno voglia di andarli a trovare e i nipoti li vedono meno spesso, non serve neanche dirlo in maniera esplicita, ma si potrebbe.

Mia madre per esempio ci regalava i giocattoli più plasticosi, tossici e rumorosi del mondo pensando a quanto sarebbero piaciuti al bambino,. Il maschio alfa toglieva immediatamente le batterie e alla prima cocasione i giocattoli sparivano, alla fine l' ha capita e si consulta. O regala vestiti.

Per tuo padre, immagino benissimo come ti abbia colpita la sua osservazione, proprio poi in questo momento che magari entrambi dovete scendere a patti con la perdita i tua madre, tu sicuramente. Ma forse l' intendeva diversamente e forse avrete presto l' occasione di rivedere le vostre idee in proposito, magari lui la intende davvero come una cosa per cui le nonne ci tengono di più e per evitare rogne si fa da parte. Forse proprio quando hai già avuto altri nipoti ti ricordi l' impazzimento di gioia che uno ha al primo, e sai anche che passa quell' intensità, e quindi lascia agli altri i propri tempi e modi per entrarne e uscirne.

Poi è chiaro che i diretti interessati li conosci tu e non io e quindi quello che pensi tu è più azzeccato, spero però che passati gli ormoni intensi a tutti gli interessati e con il bambino concreto sottomano, gli equilibri si assestino, di solito è così.

squa ha detto...

grazie Barbara,
l'argomento è ovviamente complesso, ma ti seguo punto per punto e sono d'accordo. Mi domando perchè esiste solo il concetto dei nonni che si godono i nipoti e non dei figli che si godono i nonni. Io ho bisogno di vivere mio padre nonno di mio figlio. E' prorpio un bisogno sconfinato.
grazie di nuovo del conforto :)
squa

p.s. sorrido sempre quando si menzionano gli ormoni impazziti... io (nonostante il soffocamento) non mi sono mai sentita così lucida in vita mia :) Ma solo a me fa questo effetto la gravidanza??

arianna ha detto...

Bello questo racconto sui nonni olandesi, ne avrei anche io da raccontare, siamo giusto reduci da un weekend superlungo di pernottamento dai suoceri olandesi causa lavori in corso in casa. Ho sempre pensato che i miei suoceri, o meglio parliamo solo della consuocera nonna vah, che il nonno è un uomo tranquillo che prepara il caffè a tutti e tace un silenzio saggio (perchè ormai conosce la sua polla). Dicevo, mi sono convinta che mia suocera sia una napoletana mascherata da olandese, tuttaltro che riservata e distante, fosse per lei dovremmo essere sempre tutti insieme appassionatamente da quando è nato il nipotino e in più ha dimostrato implicitamente e poi esplicitamente di essere molto gelosa dei miei che si sono goduti il nipotino per ben un mese filato, notte e giorno, e praticamente ha dato per scontato che anche a lei spettava il diritto di tenerci tutti a dormire da lei. Questo ci ha creato delle situazioni abbastanza imbarazzanti, del tipo che rientrata dall'Italia ci ha comunicato di aver preso il lettino per quando nostro figlio va a dormire da lei (a 4 mesi? a 70km da casa nostra? perchè mai, se non per gelosia?) oppure proponendomi alle 5 del pomeriggio di fare i bagagli, andare a dormire io e il piccolo da lei e poi il girono dopo far passare suo figlio da lei per venirci a prendere. Io dico, se non è terronità questa...e parlo io che mezza terrona sono e ci tengo alla famiglia, le feste comandate tutti assieme a magnà, e c'ho pure la dote di lenzuola e tovaglie ricamate che peraltro mai usero' perchè qui si va di piumone e tovagliette all'americana...
Ecco, io questa esperienza dei nonni olandesi distanti che mettono le mani avanti non ce l'ho, ma ho in quantità industriali esperienza delle domande a raffica su tutti i perchè e i percome delle cose che faccio, soprattutto ora col piccolo, e delle opinioni non richieste, ovvio.
Ecco, mia mamma, nordica italiana, non è così invasiva e azzeccosa. Sono forse entrambe delle eccezioni alla regola? Chissà.
In ogni caso sono felice che mio figlio possa godere di 4 nonni che lo amano a dismisura, ognuno a modo suo (una prepara già vasi di pummarola e l'altra di appelmoes), io non ho avuto questa fortuna e quindi non mi resta che raccogliere tutte le mie doti diplomatiche con una e sfogarmi con l'altra :-)

Anonimo ha detto...

Che bella storia! E sotto si sente correre tanto di quell'affetto!