martedì 5 aprile 2011

Il racconto dei bambini a scuola

Il titolo non lo so, ci sono mancati alla fine 10 minuti e la lavagna digitale che tanto bramavo usare mi si è bloccata un paio di volte e alla fine mi sono scomparsi i finali individuali dei bambini.

Ora se ve la racconto qui è tutta bella, in ordine e in fila e nel frattempo ho riordinato le idee, ma lì, sul posto, con 9 mostri dai 7 agli 11 anni di cui 3 preadolescenti scocciatrici, no, ditemi.

Ho iniziato chiedendo se hanno mai sentito la stessa barzelletta raccontata da uno che le sa raccontare e uno che non ci riesce. La forma è una cosa molto importante quando fai una storia. E la forma la possiamo paragonare a una torta: ci vogliono gli ingredienti e la ricetta.

Abbiamo esaminato Cappuccetto Rosso, Harry Potter e Biancaneve, anche con esempi da altre storie, per scoprire gli ingredienti e siamo approdati a:
1) l' Eroe
2) il cattivo
3) l' amico o gli amici che ti aiutano
4) lo strumento magico che aiuta.

Altri ingredienti che mi hanno detto erano: disgrazie/morte, amore/ricompensa, viaggio, magia, punizione, battaglia e altro.

Poi la ricetta. Perchè se hai gli ingredienti per la torta ma prima li metti nel forno, poi li mischi e poi rompi le uova no hai una torta, hai un pasticcio. Lì 10 minuti prima di uscire ho rubato a Raperonzolo lo schemino.

Inizio
Sviluppo
Problema
Culmine del problema
Soluzione
Epilogo

ho disegnato una montagna ripida da un lato con ai piedi l' inizio, in salita lo sviluppo, su uno strapiombo il problema e in cima il culmine. Fino a lì abbiamo deciso e scritto insieme. la soluzione e la fine dovevano farla ognuno per conto suo, ma alla fine mancavano 5 minuti, me la sono fatta dire e l' ho scritta io, poi proprio quella parte l' mi si è cancellata e pace.

Di regole ci siamo dati: deve essere nuovo, te lo devi inventare tu e non deve essere noioso. Ho provato, nella scelta dei personaggi, a dirgli di fare cose fuori dal comune, un elefante addormentato, la sedia parlante, ma nulla. solo allo strumento magico abbiamo tirato fuori uno stomaco parlante. Le preadolescenti mi hanno ammorbata con Justin Bieber, dio che noia. Per farle felici ho accettato il loro nome per il protagonista, Rustin.

Qui la storia.

Inizio
C' era una volta un drago blu che si chiamava Rustin.
Sviluppo
Era furbo, veloce e sexy. Ma la cosa straordinaria era che aveva uno stomaco parlante. Ogni volta che aveva un dubbio o un problema lo stomaco gli parlava e gli dava dei consigli. E il bello era che non si sbagliava mai.
Problema
Purtroppo Rustin aveva una sorella cattiva che lo odiava e lo voleva vedere morto, perchè i loro genitori volevano molto bene a Rustin.
Culmine
La sorella decise di avvelenarlo e gli mise del veleno in una torta. Aveva uno strano odore, in effetti. A quel punto Rustin sentì la voce del suo stomaco.
"Non mangiarla, è avvelenata".
Ma Rustin non gli diede retta, ne mang`ô un boccone e cadde a terra privo di sensi.
Quando sua madre lo trovò pianse, strillò, gridò.

Soluzioni dei bambini che devono trovare una soluzione in cui rientri l' aiutante finora mai nominato, ovvero l' uccello parlante.
1) La madre chiama il 112
2) l' uccello parlante entra volando e porta un antidoto.
3) l' uccello parlante gli fa la respirazione bocca a bocca.
4) l' uccello parlante si offre di morire al suo posto, la fata lo sente, e così avviene: l' uccello muore, Rustin resuscita.
5) l' uccello parlante ricorda alla madre di Rustin che lei è una strega, e lei pronuncia l' incantesimo risolutivo.

Poi il computer si è inceppato, le risposte si sono cancellate ma direi che per un' ora e mezzo di lavoro, in fondo abbastanza seguito, non è male.

4 commenti:

Miranda ha detto...

il corso mi sembra fantastico, vorrei farlo anche io! ;-)

Mammamsterdam ha detto...

E facciamolo, tu dimmi quando puoi e in un paio di weekend, un paio di sessioni da tre ore, tre ore e mezzo, e dopo due mesi ci rivediamo e tiriamo le fila del discorso.

Miranda ha detto...

sai quanto mi piacerebbe....io scrivacchio da sempre, ma senza metodo e disciplina (non so nemmeno dove sono la maggior parte delle cose che scrivo, pensa!) dai mi consulto col "mio capo" e ti dico i week end papabili, ok?

graz ha detto...

Bello! Mi piace come l'hai articolato ed il materiale che hai usato come 'case study'. Io invece sono un'insegnante pallosa, mi piace menarla per ore con la teoria ma quando si tratta di partire dalla pratica faccio una fatica boia. Ma con i bmbini non puoi mica fare diverso, no?

/graz