giovedì 2 luglio 2009

Fecero due conti in tasca, e videro che...

A volte mi scordo che informazioni che io, pur da Amsterdam, ho di prima mano, in Italia non le sa nessuno.

Anna scrive un bel post, con reazioni interessanti sui conti del terremoto. E dalle reazioni mi rendo conto, che tutti donano e si interessano e si danno da fare, ma non si rendono conto di cosa significhi economicamente essere un terremotato con casa inagibile.

Significa che o ti fai mettere nel ghetto del campo, privo delle più elementari libertà umane (e quelle immaginatevele da soli, i disagi in tenda sono l'unica cosa di cui parlano i media) e civili, come il divieto di assemblea, l'impossibilità di informarsi. Quando ero in Abruzzo il mese scorso era appena uscita l'ordinanza che, per evitare che si agitassero troppo, diceva di non dare più vino, caffé e cocacola alle mense della tendopoli. al che mi è sorta spontanea la domanda: evidentemente il bromuro glielo danno già, perché sennò non si spiega.

Oppure dici che ti arrangi e ti assegnano NOMINALMENTE € 100 al mese, mai ancora versati. Intanto le tasse le devi pagare e magari tutte le pezze d'appoggio per sgravi vari ce le hai sotto le macerie, quindi non puoi nemmeno togliere quello a cui hai diritto: devi pagare tutto e subito.

Significa che finché puoi ti appoggi ad amici, parenti (mia madre si fa ospitare a turno da cugine e mio fratello, per non pesare troppo su nessuno. Significa che non ha quasi nulla delle sue cose sottomano e vive come una profuga, con una valigia e basta).

Significa che chi aveva la fortuna di avere una seconda casa ci si ritrova tutta la famiglia, spesso persone che non hanno mai davvero vissuto insieme e un appartamento al mare va bene per unmese al mare che vivi in costume e stai fuori tutto il giorno, non per una normale vita quotidiana per mesi interi con tante persone e poco spazio. E dioneliberi se piove e i bambini ti sclerano.

Stare in albergo sulla costa, dopo un po'significa che sei vsto come un peso, come un approfittatore, da gente che vive già lì e si divide le scarse risorse, anche lavorative, che ci sono. adesso oltre agli immigrati stranieri ci sono anche gli aquilani e tutti puzzano e fanno schifo e pretendono che li si compatisca, dice la vulgata.

Chi aveva la fortuna di un lavoro dipendente che può continuare a fare, si fa quei 150-200 km. al giorno pur di andare a lavorare, che ti dà quel minimo di routine e normalità. Mia madre, che è andata a fare l'assicurazione della macchina in una roulotte provvisoria, mi raccontava dell'impiegata che era scappata con il bambino senza poter recuperare neanche un paio di mutande e che usciva dall'albergo alle 6 di mattina per rientrare alle 8 di sera. E la mia prima domanda è stata: ma il bambino chi glielo tiene?

E tutti gli amici liberi professionisti o imprenditori: ce ne sono di competenze in giro che si potrebbero mettere al lavoro per la ricostruzione, e farli lavorare per la loro città, ma per questo non è stato creato nulla.

Intanto i mesi passano, i risparmi si assottigliano, il morale peggiora, la città si svuota e non se ne vede la fine. e il resto del mondo va avanti, convinto che tanto tutto èstato organizzato benissimo, perché, come dice Bertolaso ogni volta che può, la Protezione Civile è una macchina splendidamente oliata.

Lo è, forse, ma sono i ragionamenti alla base di questa macchina che sono arrugginiti. e la Protezioen Civile c'è per gestire il primo mese di emergenza, non per sottrarre poteri alle autorità locali e lavoro e posti letto agli abitanti delle zone colpite per mesi e mesi.

Perché forse anche questa è una di quelle cose chiare solo a me: saltare la fase due e tenere tutti nelle tendopoli signifca prolungare fino almeno alla fine dell'anno la gestione straordinaria della protezione civile. Significa la militarizzazione della vita delle persone che vivono nei campi maggiori. Significa incertezza, impossibilità a prendersi in mano la propria vita e spreco di risorse umane, prima che materiali.

Significa anche, battezzandolo Terremoto d'Abruzzo, che la stragrande maggioranza delle strutture turistiche in zone non colpite e perfettamente funzionanti hanno un minimo storico di prenotazioni quest'anno.

Per questo io vado in Abruzzo a luglio e ci trascino mio marito che non voleva andarein vacanza, e il mio corso di cucina, che anche se adesso non ci guadagno una lira perché devo affittarla, la struttura in cui lo tengo, mi porta degli olandesi a Navelli. E invece di fare vacanze organizzo un corso di italiano per stranieri, portandomi dietro altre persone che altrimenti potevo mandare a Todi, guadagnandoci in tempo e riposo.

E così spero anche di voi.

(E grazie, Mariano, per avermi offerto casa tua in Veneto sapendo che la mia non è agibile, e manco ti ho chiamato per dirti che ti ringrazio, ma non quest'anno meglio che torni giù).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Dio ti benedica per il tuo impegno.
Ho solo una settimana da poter trascorrere in vacanza, ma debbo necessariamente andare dai miei genitori, che son vecchietti... Però siccome sono in molise non mancherò di allungarmi almeno un giorno in Abruzzo e di dare il mio piccolo contributo turistico alle risorse della tua bella e sfortunata regione.

graz ha detto...

Grazie per scrivere queste cose e con questa chiarezza e lucidità. Su questi temi ci ho fatto recentemente una quasi litigata con il batavo in dotazione che di tutta la faccenda vedeva solo il lato pratico, della serie accentro tutto nelle mani di un team di esperti che fanno le magie e risolvono i problemi invece di sviluppare entropia tirando chi a destra e chi a sinistra.

Che situazione assurda.

E ti dirò che ciò che io temo per davvero da questo regime travestito da agnello è che, mentre noi siam tutti qua a studiare il contenuto delle mutande di misirizzi, quello che davvero va avanti ci sfugge un pelino di vista ...

E vai di militarizzazione dei campi, perdita di identità e libertà civili, per restare in tema piuttosto che di ronde più o meno fasciste o di clandestini che diventano criminali, per parlare di sicurezza .. Così, giusto per citare le prime due cose che mi vengono in mente.

/graz

emily ha detto...

ci sono tante cose a cui nn avevo pensato....

Elena Galli ha detto...

è una vergogna e bisognerebbe far sapere per benino queste cose.
se non ti dispiace metto il tuo post su facebook...

comunque io da piccolina ho vissuto parzialmente il terromoto i friuli e per anni abbiamo avuto, nell'attesa della riscostruzione della casa, una "deliziosa" casetta in un container.

ma a parte l'indignazione che cosa si può fare per smuovere la situazione?