sabato 27 giugno 2009

Vorrei andarci, all'Aquila: vita e letteratura

Ultima settimana prima della partenza e organizzare tutto, decidere cosa fare (il capo si spalma in spiaggia due settimane, mi ha comunicato, e per piacere non rompergli le scatole con piani vari).

Io vorrei tanto andare all'Aquila con il corteo durante il G8, perché si passerà per tanti posti ora off-limits e che però io, per argioni tutte mie terapeutiche, ho un gran bisogno di rivedermi e forse andarci con un corteo, con un sacco di gente intorno, ti fa da filtro emotivo.

Delle pagliacciate politiche non me ne può importare di meno, sinceramente. Quello che penso sull'opportunità di organizzare il G8 proprio all'Aquila e proprio adesso, credo sia chiarissimo, ma non posso farci assolutamente niente e me lo tengo così com'è, sperando non serva a scocciare troppo chi vive lì.

(Sulla vanità di certe speranze, soprassedo, che non serve).

Però, però: al corteo ci andrei di corsa se vivessimo in un paese in cui il dissenso civile è possibile, e se non avessimo già dei precedenti alle spalle, dico Reggio Emilia, se vogliamo buttarla sull'excursus storico, ma potrei anche dire Genova (ecco, diciamo Genova). Su Genova è stato detto, scritto, filmato, fotografato analizzato e giudicato tutto il possibile.

A me però è rimasto impresso un racconto di Sandrone Dazieri su MicroMega, che poi è entrato anche in un romanzo pubblicato successivamente, sull'indagine su un ragazzo, di famiglia di sinistra, scomparso.

E in nome della vecchia amicizia e comune passato di militanza, la famiglia chiede al solito detective di cercarglielo, anche se lui non vuole.

C'è questa scena bellissima al cimitero di Predappio, in cui un vecchio partigiano che ancora si porta sulla schiena le cicatrici inflittegli dalla Decima Mas, vestito da gerarchetto medagliuto, si presenta al cimitero e viene immediatamente riverito dalla gioventù, poi con la scusa di appoggiarsi si fa riaccompagnare in macchina dall'informatore di destra, che viene rapito ed interrogato.

Insomma, che dirvi, l'investigatore alla famiglia alla fine racconta una palla consolante. Sennò gli tocca dirgli che il figlio, senza che loro lo sospettassero, era nei giri dell'estrema destra e con un gruppo di amici è stato mandato da un non meglio identificato referente dei Servizi a fare il finto Black Block provocatore a Genova, e poi strafattissimo, muore sulla via del ritorno, rischiando anche di scorpire gli altarini, e gli amici lo seppelliscono da qualche parte ed è per questo che è sparito.

Ecco, se penso anche al fatto che ultimamente non solo ho letto un libro sulla morte di Pasolini come delitto politico, perché gli scrittori hanno questa sorta di preveggenza che gli fa mettere insieme delle fila sparse e confuse in un racconto plausibile e molto più coerente della vulgata che fa da cortina di fumo, ecco, io mica ci credo più di tanto che all'Aquila il dissenso civile e il corteo funembre ce lo facciano fare.

Non ci credo che le forze dell'ordine saranno lì pronte magari a passare una bottiglia d'acqua all'anziano che decide di partecipare e che sotto il sole rischia il collasso. Non ci credo che ci faranno neppure umanamente avvicinare, ma che se ciò avviene, non credo si avvicineranno le persone che hanno un motivo sentimentale per andare a far quel corteo. ne faranno passare altre.

E anche se per me sarebbe importante andarci insieme, sicuramente non potrò mai andarci con marito e figli.

Un'altra piccola cosa importante che mi viene tolta, e non posso manco incolpare il terremoto, di questo.

Il guaio di quando una capisce più di letteratura che di come gira il mondo.

4 commenti:

Pythya ha detto...

Non te lo consiglio di andare al G8 a L'AQ. I racconti di chi a Genova c'era sono stati a dir poco assurdi (Cile? Argentina 1978?) con la sospensione dei diritti. E il governo era lo stesso. Forse, solo un pelino meno arrogante. Vedo lo spostamento del G8 dalla Sardegna a L'AQ come una operazione di marketing (ma cosa ci vengono a fare questi nullafacenti a dimostrare in mezzo alle macerie...)

graz ha detto...

Sono in contatto con una ex collega che va a L'Aquila praticamente ogni we (vabbè, lei sta a Roma) a fare volontariato. Se riuscissi a sistemare i miei fardelli ci avrei una certa tentazione ...

/graz

mamikazen ha detto...

Mitico Sandrone, me lo ricordo benissimo quel racconto.
Purtroppo.

Mammamsterdam ha detto...

Mamikazen, ma dopo il poliziotto scandinavo pure Sandrone? e che è, ci rubiamo i libri a vicenda?

graz, se vieni un letto sulla costa ce l'ho, ti fai pure un bagnetto con mangiatina di pesce.

Bacio a tutte,
Ba