lunedì 20 ottobre 2008

Le conseguenze della mutanda

Com'è andata ieri la Signorina Papillon lo leggete qui. Io sono distrutta, felice (nella foto mi vedete con Core Peloso, che stava malissimo ed aveva la febbre ma ha sempre un vocione che riempie il teatro), mi sono divertita veramente un sacco a farla e a ritrovarmi insieme al gruppone esteso, compreso Don Stalin che da Padova è venuto apposta a vederci. Lo amo quest'uomo.

Tutto bene nonostante il teatro che non conoscevamo. I tecnici erano bravissimi, anche solo per questo fa bene andare su altre piazze, e le chiacchiere alla fine con chi è rimasto intorno al buffet graditissime.

Il resto lo dice Marina nel blog radio e in effetti su una cosa concordo; mi stavano venendo un paio di patemini all'inizio, quando vedevo che alcune persone in prima fila quando facevo il monologo appiccicata al pubblico guardavano ostinatamente per terra e non me. Che io sono di mio tanto timida e se non era per Ruvy, che ha imposto il costume ed aveva ragione come sempre, col cavolo che mi presentavo in mutande (vabbè, calzoncini) e reggicalze en plein public.

Ma si sa, il teatro e gli amici cocciuti servono anche a farti uscire da te stessa e i tuoi limiti.

Poi, come mi rincuorava Ruvy dietro le scene tra primo e secondo atto, che mi preoccupavo per l'interazione con il pubblico sulla scaletta, che sbattere in faccia un reggicalze a qualcuno non mi sembrava carino, viste le premesse:
"Guarda che stai facendo un'opera buona, per certa gente. È quasi una vergogna che sia gratis" che dirmi una cosa del genere senza farmi stramazzare, ci vogliono giusto gli amici.

E proprio in quel momento è entrato il capo, che ha ruggito guardando Ruvy:
"Chi è che si stava spalpazzando mia moglie, poco fa?", cosa che ha finito per rassicurarmi. che avere il capo a fare le luci aiuta tanto contro le inibizioni, so che lui è lì, qualunque cosa succeda.

Veramente, con questo andazzo, mi tocca rallegrarmi che il mio povero papà non ci sia più, lui che ululava a ogni gonna che mi sfiorava il ginocchio in quanto mini e per definizione indecente, e me le proibiva. Secondo me ieri rischiava il colpo apoplettico.

Chissà, forse fare la Papillon con quel costume lì è stata una forma di parricidio. Che ci vuoi appurare, con la psiche?

Credits foto: grazie Marina

4 commenti:

Anonimo ha detto...

scusa, giusto per informazione...
tuo marito è siculo e dotato di lupara?
:-)

Mammamsterdam ha detto...

Certo, e si munisce pure di bombe a mano, se l'occasione lo richiede.

Anonimo ha detto...

Mmmmuuuaaaaaaaaahhhh!
Un MONOLOGO in REGGICALZE.
Che donna, che donna!
E io che mi preoccupo di velare la scollatura prima di salire sul palco... d'ora in poi, reggicalze! :D

Mammamsterdam ha detto...

Cocca, ma io te l'ho pur detto qualche tempo fa: binacheria curata, reggicalze e vai di scena fino alle 3 di notte.

Per l'arte questo ed altro. Intanto ho convinto l'amica bravissima e cantabilissima a darci il giovedi sera come serata fissa di prove e cena da me, di portarsi dietro chi vuole, chissà che non impari qualcosa da lei? Dai, che se veniamo a vivere in Italia faccio audizione da Ad.