Un po' di battesimi in vita mia li avrò anche visti, ma quello di Oskar venerdi pomeriggio li ha superati tutti. Innanzitutto, col fatto che era di pomeriggio alle 16, la madre ha scusato d'ufficio tutti quelli che non sarebbero potuti venire in chiesa, ma invitandoli a passare a casa dopo, a loro comodo, per una cena in piedi. (Mia madre le ha fatto 60 crepes per i bambini, che tanto non mangiano altro). E già così eravamo comunque in tanti, c'è chi è uscito un paio d'ore prima dal lavoro apposta.
E c'erano tanti bambini. Tutto il primo banco era così pieno di amichetti, che Ennio, che era il più grande, ha deciso che si sentiva più sicuro seduto dietro con me. Il parroco (che non sapevo ancora chi fosse, pensavo uno zio), ha salutato Ada facendole i complimenti per il vestito e il diadema da principessa, poi è rientato con i paramenti osservando che anche lui, come noi, per l'occasione si era messo dei bei vestiti.
È stata una funzione rivolta molto ai bambini, didattica, ai quali il parroco ha spiegato con esempi semplici tutti i vari momenti della cerimonia, man mano che succedevano. Anzi, per un attimo ho temuto che facesse un battesimo urbi et orbi a tutti i bambini presenti.
"Gesù, se glielo riporto a casa battezzato il capo divorzia," ho pensato. Che al capo sta mostruosamente sul cavolo essere registrato presso un'istituzione che lui disapprova fortemente per tutto quello di cui è stata reponsabile nella storia, dalle crociate allo sterminio degli ebrei, e detesta l'idea che nessuno lo abbia consultato in proposito. Che quell'uomo è così, sui principi non transige.
"Chi di voi non ha mai visto un battesimo?" ha chiesto giustamente.
"Perché mi alzi la mano?" ha chiesto Ennio. "E cos'è un battesimo?"
Poi il suo istinto da commediante è saltato fuori, avrebbe commentato tutto ed ho dovuto tenerlo in braccio e spiegargli che in chiesa si parla a voce bassa e durante una cerimonia parla il parroco e non è un dibattito.
La madrina ha letto la versione inglese di Caminante, no hay camino, se hace camino al andar
Traveler, there is no road;
you make your own path as you walk.
As you walk, you make your own road,
and when you look back you see
the path you will never travel again.
Traveler, there is no road;
only a ship's wake in the sea.
(E lì ho pianto la prima volta, che è un testo che amo e che ho letto/cantato con Silvia alla giornata delle associazioni migranti dell'Europa del sud).
Poi il parroco ha spiegato l'imposizione delle mani, come un antico rito che bisogna che ci immaginiamo sia come quando ci facciamo male e mamma e papà ci danno un bacino sulla bua che poi non fa male più. Un'energia che tu trasmetti perché Oskar cresca grande e forte, e come ha detto la madrina, possa percorrere la propria strada. Genitori, nonni, padrino e madrina e soprattutto la sorellina gli hanno fatto una croce sulla fronte e poi anche gli altri bambini, Ennio per primo, però dovevo dargli la mano per rassicurarlo.
"Mi ha toccato la testa anche lui", si meravigliava Ennio.
"Si, perché tu sei suo amico".
"Forse anche lui già mi conosce un pochino", che Oskar ha otto mesi e ci siamo visti davvero molto poco da quando è nato.
Poi il sacerdote è venuto dai bambini con in mano un barattolino mignon delle confetture bonne maman pieno di sale ed ha chiesto ai bambini se sapevano a casa a cosa serviva il sale? Per dare più sapore al cibo.
"Si,"fa una bimba di forse 4 anni "un poco va bene, ma troppo no che poi ti fa male al sangue".
Mi volto per non ridere e vedo la mia vicina con una faccia del tipo: ma come fa una bambina così piccola a saperlo?
E Oskar riceve anche un pochino di sale sulla lingua e lo sentiamo fare dei piccoli schiocchi.
"Prima di andare dietro la chiesa, dove c'è il fonte battesimale, vorrei che rifletteste sul fatto che in chiesa in fondo si usano cose che tutti hanno a casa, l'acqua, il sale. Ma anche l'olio. L'olio lo sapete, c'è in tutte le case, c'è l'olio per i motori. E in chiesa usiamo l'olio santo nei sacramenti".
"Olie? Wat is olie? Mamma perchè serve per la macchina?" Ennio non ci capisce niente, forse perché non conosce la parola olandese olie.
"Amore, ma lo sai, tu mangi sempre pane e olio e sale" e penso contemporaneamente che si tratta del piatto più liturgico che ci sia, ora che ci penso.
"Ah, l'olio, ma lui lo chiama olie".
Il fonte battesimale, vicino all'ingresso, è protetto da una grata. Il parroco solleva tutti i bambini uno ad uno per fargli vedere l'acqua dentro. Genitori e padrini e battezzando quasi non ci entrano, con tutte le belve interessate intorno. Il padrino deve accendere la candela battesimale al cero pasquale.
Oskar viene battezzato, e unto (ti ungo gli occhi perché tu possa vedere, le orecchie perché tu possa sentire, il naso perché tu possa annusare, la bocca perché tu possa gustare, le mani perché tu possa sostenere e curare, i piedi perché tu possa andare) e intanto dietro le spalle della madre l'unto afferra con enorme energia nel suo pugnetto le grate, scuotendo in particolar modo le applicazioni dorate che tremano.
"Oddio, adesso ne stacca una", penso. Le mani perché tu possa demolire.
Accanto al fonte è appesa una copertina di damasco e pizzi bianca che va messa sulle spalle del neocatecumeno per la parte relativa alla veste bianca senza macchia del peccato originale, poi usciamo, ci facciamo le foto, facciamo gli auguri a tutti, i bambini cominciano a rincorrersi per tutta la chiesa con Ennio in testa, che non riesco a placcare per farlo smettere, poi le bimbe scoprono la grata del riscaldamento sul pavimento e giocano tutte a farsi gonfiare le gonne come mini-Mariline. Foto.
È andata benissimo. Sua sorella, che era già più grandina quando è stata battezzata, era riuscita ad annegare nel fonte battesimale il suo Mimi, l'orsetto, che le era sfuggito di mano. Mi chiedo se ci abbiano mai provato a Lourdes. Mimi, l'orsetto taumaturgico.
Riesco a bloccare Ennio e distrarlo con il giro della via Crucis affrescata alle pareti. Mi fa rifare il giro. È talmente preso dal racconto e dal ruolo che la morte ha in esso, che mi fa ripetere 5 volte la parte relativa all'angelo sul sepolcro che annuncia la risurrezione, tanto per tranquillizzarsi.
Poi usciamo, andiamo alla stazione a prendere il 42 che ci porta tutti a casa, finisco la puntata teologica.
Ennio corre sul muretto seguito da un ragazzone che ha fatto foto tutto il tempo e solo adesso alla luce del pomeriggio mi accorgo che è un pischellone tenero alto alto, e che passerà tutta la sera ad intrattenere e giocare con i bambini in corridoio.
"Ma quanto è grande e sveglio questo bambino, sembra molto più grande, questo fra un po' ti corre lui sul muretto. Mi faceva quasi impressione a vederlo battezzare così grande". Che Oskar è stato bravissimo, con la sua facciolotta tonda e i polpaccetti tutti da stritolacchiare.
Recupero Orso dal doposcuola e ci uniamo alla splendida cena in piedi. La mamma di A. che deve andare al suo corso di agopunturista me la affida fino all'arrivo del padre, sul treno da Groningen, li porto a casa e li lascio sul mio lettone tutti e tre a guardarsi i cartoni della Talpina.
"A., papà è appena sceso dal treno e sta per prendere l'autobus per venirti a prendere, io devo andare al lavoro, posso? E tu rimani con i ragazzi e con Berend?", che A. non si fa affidare a chi non conosce bene ed approva, e né mia madre né mio suocero sono tra questi.
"Si, per me puoi andare".
Caminante, no hace camino, se hace camino al andar.
2 commenti:
Ciao barbara, come stai? io il 26 ho un battesimo, il primo a cui parteciperà anche sveva a cui dovrò spiegare, e già ho iniziato a farlo, il perchè lei non è stata battezzata...comunque se non fosse che ci aspetta una mangiata di pesce a san benedetto io lo eviterei alla grande!!!
ma che fine ha fatto il concorso?
Buon trasloco...io sono un pò olandese perchè l'abbiamo fatto da soli e soltanto per le cose grandi abbiamo chiamato un omone grande grosso che con 2 ore di lavoro aveva già fatto tutto!!
un bacio e a presto..
roberta
Ma che prete strepitoso!!!!!!!!!
Io li ho fatti battezzare da un prete di fiducia, perché è vero che lo Spirito Santo è Spirito Santo, ma per affidarmi mi devo fidare.
Caminante, no hay camino è bellissima.
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