C'è qualcosa di prezioso e commovente nel rapporto tra Orso e la sua amica Charlotte. Quasi coetanei, si sono conosciuti all'asilo nido e verso due anni, quel magico momento in cui smetti di giocare accanto agli altri e ti accorgi che puoi anche giocare con gli altri, lo hanno scoperto insieme.
Me lo dissero per prime le maestre, che si inseguivano e giocavano tutto il santo giorno senza degnare di uno sguardo gli altri. Poi ce ne andammo in Italia per le vacanze. Al ritorno, dopo 8 settimane, mentre eravamo sul traghetto che dalla stazione ci portava verso Java Eiland, vedemmo lì, sulla punta dell'Isola, l'ammasso di container colorati che costituiscono l'asilo.
"Mamma, asilo. Lotte. Anouk". E io mi commossi che un bambino così piccolo, dopo tante settimane di lontananza, si ricordasse come prima cosa della sua amica, e poi della maestra grande amore.
Da allora è andata così. Noi entravamo al mattino al nido, in ritardo e straniti dalla levataccia, e Charlotte cominciava a saltellare da dietro la porta a vetri gridano "Orso, Orso, Orso", con quella vocetta così acuta che gli ultrasuoni dei pipistrelli avrebbero qualcosa da imparare."
E Orso si copriva le orecchie con le mani, mi nascondeva la faccia sulle gambe e protestava: "Mi fanno male le orecchie". E poi ripartivano in quarta.
Orso figlio minore, Charlotte figlia maggiore e con un bel caratterino, con dei percorsi tra di loro abbastanza tipici, ma dolci, bellissimi e grandi amici. C 'è poi stato poi lo scorso anno il periodo in cui Orso ha scoperto i concetti di innamoramento e matrimonio, e la sua candidata numero 1 era ovviamente Lotte (ma non l'unica, che i periodi sperimentali sono fatti così). Ma adesso gli è passata, non è innamorato di nessuna, dice, e con Charlotte sono sempre due gemelle Kessler, che si divertono tra loro e volendo possono fare a meno del mondo, che si bastano così.
Così, inevitabilmente, abbiamo conosciuto i genitori di Charlotte, una coppia di architetti tedeschi trasferitisi ad Amsterdam, con l'aria perennemente giovanissima, un po' tanto silenziosi e riservati ("son proprio tanto prussiani", mi ridacchiava l'amica Anja tedesca espansiva dopo che li avevo presentati), ma carucci e simpatici.
Il mio grande dolore è che alla fine Charlotte sia andata in un'altra scuola elementare, più vicina allo studio dei suoi, ma si vedono al doposcuola un paio di giorni alla settimana. E oggi sono venuti a trovarci e vedere la casa, che questo quartiere l'avevano esplorato anche loro lo scorso anno e chissà che non trovino casa qui e ridiventiamo vicini?
Che ci dicevamo proprio oggi con sua madre: se l'intendono così bene quei due, che è un peccato tenerli lontani. E il bello di queste amicizie infantili è che superano in qualche modo, e li confondono, i confini di tnti tipi di rapporti interpersonali. Sono amici, i propri amici preferiti e non c'è altro da aggiungere, basta e avanza.
5 commenti:
L'erede ha passato un anno al micronido. La figlia della mamma che lo gestiva aveva la stessa età. E così sono diventati amici. Io ho stretto amicia con questa mamma e così finito l'anno i bambini hanno potuto continuare a frequentarsi.Ormai sono passati quattro anni e quando si vedono è sempre una grande festa.
Anch'io penso che alcune amicizie vadano coltivate. Credo che amicizie nate così presto possano avere la forza di germogliare e rafforzarsi perchè ci si conosce e si hanno affrontato insieme stadi della vita per crescere. Insomma credo che possa diventare un'amicizia con la A maiuscola.
è un bellissimo post. saranno i miei ormoni impazziti ma mi sono commossa.
anche supert h la sua amchetta anche se per lui è molto difficile legare. forse per i troppi spostamenti e mi dispiace...
ma sono d'accordo con te, la prima amicizia è speciale!
Si riconosceranno anche quando saranno vecchi
Verissimo. Figlio-uno ha un'amichetta che conosce da quando aveva 6 mesi! quando aveva 2 ani noi abbiamo cambiato casa e da allora si vedono solo 2-3 volte l'anno, eppure ogni volta è come se si fossero visti il giorno prima :-)
che dolce questo post. io nn credo che sia possibile mantenere le amicizie quando si cambia scuola e nn si ha la quotidianeità, i bambini dimenticano in fretta, però questi incontri sono magici!
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