sabato 28 febbraio 2009

Bilinguismo 2: i risultati della scuola in Italia

Durante il nostro soggiorno in Italia i bambini sono andati per 5 mattine alla scuola elementare Maria Schiozzi, una scuola piccola e carina, con un giardino e un grosso parcheggio davanti (disse la madre multata per sosta illegale mentre ritirava i figli dal doposcuola senza parcheggi vicino).

Per motivi logistici e per semplificare le cose a tutti, con le maestre è stato deciso di metterli tutti e due in seconda, insieme al loro amico Leo, la cui nonna, amica di famiglia, ci ha ospitati tutti quanti.

"Ma davvero dormite insieme?" chiedevano gli amichetti increduli e un po' gelosi.
"Si", risponevano i reprobi, che effettivamente tutte le sere riuscivamo a ficcare nel lettone e dopo 10 minuti di chiacchiere e urla, schiantavano all'improvviso.

Sono stata commossa e piacevolmente soprresa dalla disponibilità ed apertura delle tre maestre: Daniela, Ambra e Gentilina, e da come si sono adoperate per mettere i bambini a proprio agio e farli lavorare al proprio livello, se la classe era più avanti. tutti hanno visto questo esperimento anche come un'occasione di apprendimento per entrambe le parti e si ralegravano che i loro bambini potessro imparare dai miei come si vive in Olanda.

Pare Ennio abbia avuto un gran successo come traduttore di parole tipicamente olandesi, tipo "taxi".

Risultato?
"Mamma, mamma, Orso sta giocando in italiano, mi ha chiesto: adesso giochiamo?", mi urla un Ennio eccitatissimo giusto il pomeriggio in cui io, abbattuta dalla tachipirina e dall'overdose di VivinC stavo cercando di dormire.

Io tendo l'orecchio e sento in effetti Orso, come suo solito, commentare a presa diretta il proprio gioco: solo che stavolta lo fa in italiano.

Stasera, mentre al buio parlo al telefono dal mio letto e scaccio i figli che vengono ad interrompermi per chiarire chi ha cominciato esattamente a picchiare l'altro (che non me ne può importare niente, se la vedano da soli se proprio insistono a picchiarsi, io ho il mal di testa da ieri), urlo a Ennio:

"E per favore chiudimi la luce" che la testa mi si spacca.
"Si dice la spengo", ribatte lui.

Ecco, ma a me chi me l'ha fatto fare ammalarmi a Roseto per mandarli a scuola, se poi cominciano subito a riprendermi e farmi la lezione? 'Sti batavi, con il ditino sollevato.

PS: la faccenda del ditino ammonitore volta ad insegnare e moderare pare sia un vizio nazionale degli olandesi, che se lo dicono da soli, evidente residuo del passato coloniale in cui partivano per civilizzare i popoli selvaggi. Ecco, non so dei selvaggi, ma il ditino, tutto vero. Lo fanno ancora, per il tuo bene.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

mi dispiace che ti sei ammalata!!!!
immagino che tu abbia fatto metà delle cose che volevi fare!
però che bella esperienza x tutti questo inserimento nella scuola....

Elena Galli ha detto...

1) questa di mandarli in questi giorni a scuola in Italia mi sembra un'idea stupenda. e un'occasione unica per i tuoi figli e per gli altri bambini. credo sia anche una fortuna aver potuto approfittare di questa occasione. non credo che a milano ci siano scuole e maestre disposte...

2)guarisci presto!

3)già lo so che presto anche mio figlio comincerà a correggermi...soprattutto me lo vedo con il ditino che mi riprende per gli errori in inglese. Che nervuuuuusssss!!!
Mio figlio non è olandese ma il ditino lo tira su. MI devo preoccupare?

Anonimo ha detto...

Anche tu dici come mia nonna: "Metti piu` zitto..." riferito al televisore, per dire di abbassare il volume? LOL
Brigitte sbaglia sempre il learn con il teach...per via di leren in olandese...cosi` capita che mi si meridionalizza con frasi tipo: "Ti ho imparato a.." (I learnt you how to...)

Mammamsterdam ha detto...

Giulio, meridionalizza, meridionalizza, chissà che bello da sentire (ma a scuola d'Italia, quando ce la fai venire?)

WWM, dai, che adesso tocca anche a te, poi ci faremo un manuale, come crescere piccoli italiani all'estero (nonostante l'estero)

Emily, tu mi hai sgamata bene, vero? la metà? Diciamo pure un quinto, ma poi quello che ho fatto l'h fatto con soddisfazione.

Anonimo ha detto...

Ottima l'idea di mandare i tuoi bambini per qualche giorno alla scuola italiana. Se la faccenda non presenta troppi ostacoli fra 5-6 anni non mi dispiacerebbe copiarti e mandare la mia bambina per un paio di giorni in quella che in tempi ormai lontani fu la mia scuola elemenare in Italia. Solo una domanda: hai combinato il tutto semplicamente con le maestre oppure sei dovuta andare per le vie ufficiali, presentare richieste, mettere firme ecc.?

Simona

Anonimo ha detto...

In effetti...adesso e` un po' impegnata, ma da settembre mi piacerebbe venissimo entrambi a scuola di lingue...

Mammamsterdam ha detto...

Simo, la mia amica ha chiesto in direzione e alle maestre, poi io ho fatto una domandina semplice scritta a mano al direttore, che comunque era già al corrente la direzione ha chiamato la scuola per avvertirli, così il tempo di arrivarci in macchina e hanno potuto cominicare.

tutto questo ovviamente grazie alla collaborazione e la buona volontà delle maestre, se uno non ha voglia si fa presto a trovare il cavillo.

Ma fondamentalmente è una questione di assicurazione.