domenica 15 febbraio 2009

E io me ne vado

Ieri il capo voleva andare al Free Record shop prima del gelato, che sta in un seminterrato.
Bene ho detto io, tu scendi con Orso, io vado qui di fianco all'esprit e ci troviamo qui davanti, io mi porto Ennio.

Ennio invece voleva il gelato subito, io gli chiedevo di pazientare un minuto solo, e arrivati alle mutande in svendita al 70% ha detto "e allora me ne vado" e mi ha piantata lì. Io non l'ho seguito subito, perché ci pensasse. Che non può ricattarmi. Poi però sono uscita e non c'era. Sabato pomeriggio, isola pedonale con i negozi affollatissima.

Scendo dal capo, lo informo che vado in gelateria a vedere, che secondo me la strada la sa, e semmai torno indietro o ci vediamo lì.
"Hai capito quale, esci di qui, a sinistra, poi di nuovo a sinistra e all'angolo col canale dove abbiamo lasciato le bici".

In gelateria non c'era. Lo descrivo e gli chiedo, se arriva, di dirgli di aspettarmi lì che torno subito.
"Non si preoccupi signora, se arriva lo blocchiamo".

Mentre torno indietro per la stessa strada, mi dico che non ho pensato a lasciare il numero di telefonino. Torno al negozio di partenza, è li davanti. Abbastanza tranquillo anche lui. Non so se strozzarlo, in fondo non mi sono preoccupata subito ed eravamo ancora nei tempi di aplomb della mamma non ansiosa che ho faticato tanto a cercare di essere.

"Scendi innanzitutto giù a vedere se c'è papà e dirgli che ti ho trovato, poi parliamo se ti meriti il gelato".
"Papà è uscito, l'ho visto, ero salito sulle scale mobili, poi quando è uscito mi sono nascosto, e lui è andato via con Orso".

Torniamo in gelateria, stessa strada. Intanto gli spiego che non deve farlo più, che se io non fossi tornata indietro e fossi andata a cercarlo da un'altra parte, lui che faceva? E poi mi toccava andare dalla polizia.

In gelateria gli altri maschi non ci sono. Mi sento chiamare da dietro, erano Anna e il marito. Mi scuso, dico che ho fretta di ritrovare il marito che la sua incazzatura mi stressa più della sparizione del figlio, e se lo vedono di dirgli di aspettarci in gelateria. Torno indietro per un'altra via ritorniamo al punto di partenza e li vediamo uscire dal negozio famigerato dell'inizio.

Ma Ennio mi ha detto di averlo visto andar via?
"Dove eravate? Siamo stati due volte in gelateria", fa.
"Anche noi, che strada hai fatto?"
"Lungo il canale".

Cioè destra destra. Mentre io avevo detto sinistra sinistra. E ho detto ci vediamo lì, cazzo fai che non mi aspetti e poi ti lamenti che sei stato due volte in gelateria? Una volta ci dovevi andare, per la strada che ho detto io e se ci arrivi e non mi vedi restarci finché non trovo il reprobo.

Il problema degli uomini è che sono incapaci di seguire le istruzioni più semplici. E io me ne vado, se non la piantano.

Poi è finita che io e i bambini abbiamo preso il gelato e lui no, ci ha aspettati fuori. In gelateria ci hanno salutati come il figliol prodigo. Ma quando siamo arrivati alla bici ha accettato di finire il mio Macadamia Brittle.

Signore, continua a donarmi la pazienza. E non farmi perdere le belve più di tanto. Un angelo custode, per esempio, o mi tocca fargli impiantare il chip sottocutaneo, che sono contraria per principio.

11 commenti:

graz ha detto...

MammAm, qui c'è un problema di fondo. CHE E' ANCHE IL MIO.

PENSI TU PER TUTTI??

Guarda che è un macello. Te lo dico per esperienza. Magari ne parliamo meglio, neh??

graz ha detto...

E non farmi più venire 'sti accidenti che fino al ritrovamento del pupo avevo lo stomaco tutto un groppo

Anonimo ha detto...

Ho avuto una giornata pessima. Il cinquenne mi ha fatto vedere le stelle, e nel frattempo pensavo "a quest'ora dovrei essere a Fano con quella wonder woman di Mammamsterdam e la sua bella famiglia perfetta a far festa al carnevale, come tutte le brave mamme che riescono sempre a oganizzarsi benissimo e non finiscono come me, a strillare e piantare il muso al primogenito per poi passare la domenica pomeriggio a piegare una enorme pila di panni sentendosi una madre/casalinga/donna/lavoratrice fallita...".
Poi stasera Marlowe mi ha portata a vedere Milk, è già lì tutto è svoltato, poi ho letto che avete perso l'aereo (mi dispiace) e che qualche volta perdete anche la pazienza, e mi sono sentita più normale! In bocca al lupo per l'aereo di domani, Ba ;-)***

Anonimo ha detto...

Io l'ho detto a Brigitte...gli olandesi sono contro ogni forma di punizione corporale, ma se mio figlio/a si comporta male: pam pam pam - rode billen (accompagnato dal gesto di tirare giu' i pantaloni, sculacciare e rimetterli a posto. Le chiappe rosse al signorino in questione non gliele avrebbe levate nessuno. Sebbene io sia di natura un non violento ad oltranza...pero' con l'ansia e l'apprensione la pressione mi sale...

Anonimo ha detto...

ci sarebbe anche il collarino che suona se si allontanano dal recinto di casa... ah, no, è per i cani, quello! ;)

Mammamsterdam ha detto...

In realtà, trattandosi di Ennio che ha comunque 7 anni, è molto riflessivo, quell'angolo di centro lo conosce un po' ed ero sicura che al gelataio sapeva come arrivarci, non mi sono messa paura. I miei polli non si allontanano mai troppo.

Diciamo che il primo quarto d'ora era abbastanza tranquillo, se non l'avessi ritrovato entro quel lasso di tempo allora avrei dato di matto. Soprattutto perché invece di concentrarmi a cercarne uno solo mi toccava cercarne tre.

Orso è un altro discorso, innanzitutto è il piccolo di casa, poi ha la componente anarchica. poi non so se sappia dire bene il proprio nome ed indiizzo all'eventuale poliziotto che l'avrebbe recuperato. ma Orso è anche uno che si allontana, si, ma di molto poco.

Poi resta il fatto che il centro di Amsterdam, isola pedonale, sabato pomeriggio è il posto più sicuro del mondo. Chiunque veda un bambino te lo solleva 10 minuti al di sopra della folla perché tu lo veda, oppure chiama la polizia.

E poi, ragazzi, ma sono o non sono stata tre anni a lavorare su me stessa per evitare di essere la madre ansiosa? Sono la prova che funziona.

E giulio, grazie a questo le sculacciate le abbiamo evitate. che a volte per stanchezza e paura lo faccio pure io, ma in questo caso meglio parlare

Anonimo ha detto...

Noi abbiamo un sacco di pazienza al fianco. Questo sacco è senza fondo, man mano che si svuota si riempie. Noi da quel sacco tutti i giorni andiamo ad attingere manciate e manciate di pazienza che ci spariamo direttamente in vena per non soccombere ai nostri "cari"

Anonimo ha detto...

il chip sottocutaneo sarebbe un inkubo!! ; ) ps ho letto ora con attenzione, forse per la prima volta, il tuo profilo - proprio bello, mi ci ritrovo!

Anonimo ha detto...

Ciao, questa è la mia prima visita e subito mi sono imbattuto in questa "critichina" verso gli uomini... Guarda, non è che non siamo capaci di seguire semplici istruzioni è piuttosto che voi donne/mamme spesso seguite binari mentali molto rigidi... in fondo o destra destra o sinistra sinistra, l'importante è arrivare dove serve :-)) Scerzo ovviamente! Complimenti per il blog, davvero bello. Ciao T.

Anonimo ha detto...

Secondo me voi mamme siete eroiche... per fortuna ho superato il tempo massimo per avere figli, non sarei mai stata capace di tanta santa pazienza (e poi sarei stata di un'apprensivo....)!!! A me bastano un marito 5 gatte e 19 dipendenti nepalesi!
;-)

Anonimo ha detto...

Grazie canneorifamily, sono tanto d'accordo con te.