giovedì 8 maggio 2008

Amsterdam e gli aspiranti suicidi (stetev' a la cas')

È arrivata la bella stagione, i bulbi è un bel po' che sbocciano e una nuova categoria di aspiranti suicidi comincia a diffondersi per Amsterdam.

Ora, Amsterdam è un bella città, la si visita bene a piedi, il turista si guarda intorno naso all'aria provvisto di informazioni di tutti i tipi e nessuno pensa di dirgli come non farsi male.

Lo faccio io per puro dovere civico.

No, non vi dico di stare attenti ai coffee-shop e a quello che ci fumate, perché la nederwiet prodotta localmente a dosi di principio attivo da 5 a 20 volte di più dal fumo che si trova altrove. Sono botte in testa chi non lo sa.

Non vi dico neanche di stare attenti a non cadere nei canali se vi siete fatti una birra di troppo.

Né vi proibisco di mangiare le crocchette o le patatine del Febo, anche se sono convinta che portino alla morte in tempi brevissimi.

Ma alle biciclette, porca puttana, ci volete stare attenti?

Che ad Amsterdam ci sono tante biciclette. Questo si è capito, spero. Non ci sono per caso: la gente ci va pure a spasso, ma soprattutto gli serve come mezzo di trasporto essenziale. Ci va cioè al lavoro, magari in ritardo per via del vento contro o del traffico. Ci deve andare a riprendere i figli dal doposcuola, prima che li consegnino all'assistente sociale. Deve andare alla stazione, prima che parta il treno. Deve precipitarsi a fare la spesa prima che il supermercato chiuda.

Poi nel tempo libero ci va anche in giro a cazzeggiare, ma le ore di punta ci sono anche e soprattutto per le bici.

Non per niente abbiamo queste bellissime piste ciclabili, che si distinguono da un semplice marciapiede perché:
1) hanno una pavimentazione rossa;
2) ogni tot di metri hanno uno stencil che rappresenta una bicicletta;
3) ci vanno sopra le biciclette;
4) hanno i semafori con la lucina a forma di bicicletta;
5) sono percorse da gente che ha due o più ruote sotto al culo e parecchia fretta.

Allora, puramente per la vostra incolumità personale, che qui in Olanda ci assicuriamo contro tutto e tutti, quindi pagarvi i danni per un incidente non è un problema, ma l'osso rotto fa male a chi è finito sotto, mi permetto affettuosamente di suggerirvi:

1) prendete le bici sul serio quanto un TIR che va a 130;
2) non camminate sulle piste ciclabili;
3) non vi mettete sulla pista ciclabile a fotografare quella bici personalizzata in modo così originale;
4) non comprate bici a 15 euro da tipi sospetti, vi rendete colpevoli di ricettazione;
5) se prendete in affitto una bici, ricordate che state pedalando in una città con un sacco di traffico, che dovete andare sulle piste ciclabili quando ci sono (e non contromano, possibilmente), dovete fermarvi ai semafori, e se se non siete capaci di andrci con sicureza, ma vi a tanto provare, andateci in un parco. E soprattutto non andateci in zona pedonale, che vi multano. E la bici in affitto, vedete di non farvela fregare, o almeno fate anche l'assicurazione insieme all'affitto. E soprattutto non fate quello che fanno i locali, che ci sono abituati. Di notte accertatevi di avere le luci accese, specie se siete vestiti di scuro. Se poi piove, siete praticamente invisibili per un'automobilista. E la polizia multa chi non ha le luci. e ricordatevi che qui si frena all'indietro con il pedale, la cosa meno istintiva quando dovete frenare di botto, se non ci siete abotuati.
5) state particolarmente alla larga dalle bici da carico con cassone, soprattutto se cariche di bambini: non sono manovrabili e con tutta la buona volontà del mondo, una madre tra il fare una schivata pericolosa per i bambini che le schizzano fuori e si tuffano di testa e mettere sotto il turista che non si sposta per tempo, sceglie la seconda opzione;
6) non passeggiate naso all'aria sulla pista ciclabile; e attenti quando le attraversate.
7) quel campanello insistente ce l'ha proprio con te.

Insomma, non mi fate come quei turisti americani che ad Eindhoven attraversavano in gruppo alla cazzo di cane una pista ciclabile che aveva il verde, per poi spaventarsi e dire: "Ma non si fermano proprio per nessuno".

L'unica è stata rispondergli:

"Scusi, ma lei a casa sua si mette ad attraversare lemme lemme un'autostrada scavalcando il guard-rail?"

"Ah, già, è vero, no, non lo faccio"

(Allora, lo dico per te, vai a 5 metri più in là dove ci sono le strisce pedonali, aspetta il verde, guarda a destra e a sinistra e poi attraversi. Ma a scuola, l'educazione stradale, non la insegnano? Non dico quella sessuale, dico come attraversare senza danni alla propria incolumità.

Insomma, io l'ho detto, voi fate come vi pare. Però il prossimo che mi sta tra i piedi quando ho fretta lo metto sotto, intesi? Poi non dite che non vi ho avvertiti.

PS: ma la vera maledizione biblica sono i gruppi turistici in bicicletta. Specie quelli senza guida. Madé, preferirei un branco di pecore in mezzo alla strada, fa meno impressione. Comunque un santo protettore l'avranno anche loro, spero.

4 commenti:

sonia ha detto...

Abito a Trento, non ad Amsterdam, ma da qualche anno anche noi siamo dotati di piste ciclabili rosse con biciclette bianche ogni tot.
Il trentino medio è però ancora lì che si chiede quale artista contemporaneo abbia deciso di decorare i marcapiedi/la strada con questo simpatico colore e questo altrettanto simpatico simbolo.
Io limo il campanello per non prendere sotto nell'ordine bambini, nonne e cani (il cui padrone è sulla pedonale mentre tra il cane e lui c'è un simpaticissimo guinzaglio tirato come una fionda). Come ti capisco!!!

i roberti ha detto...

il tuo blog è come le ciliege...non si smette di leggerlo...qui sono diventate frutta per "ricchi" anche d'estate...scommetto che ad Amsterdam saranno più economiche..
roberta

Anonimo ha detto...

Da noi regna l'anarchìa, il centro storico è interdetto al traffico (in teoria), le bici non potrebbero circolare (in teoria), il risultato sono stradine intoppate di pedoni e attraversate da bici che sfrecciano ai 180, e furgoni delle consegne che frenano all'improvviso intoppando il tutto. Costante sottofondo di bestemmie e imprecazioni di pedoni, ciclisti e fattorini.

Anonimo ha detto...

eheheh il fatto è che qui non siamo abituati! mio figlio mi ha informato per prima cosa di come funziona lì, e anche noi non siamo sfuggiti alla tentazione di affittare (quelle con il freno, non le altre, troppo difficile!). sono riuscita a non mettere sotto nessuno, ma gli scampanellii si sono sprecati, ero troppo lenta.....