martedì 6 maggio 2008

Mondi possibili: come sarebbe la nostra vita senza figli?


Senza averlo davvero pianificato in anticipo ci ritroviamo per due settimane senza figli. Per la prima volta. E con Berend in ferie. (Che quando non ci sono i bambini e lavoriamo tutti e due, sono solo io quella che percepisce la differenza).

Dopo un paio di giorni abbiamo avuto il coraggio di ammetterlo: è tutta un'altra vita. Non devi pianificare. Possiamo andare in giro per cucine tutto il giorno, senza la fretta di rientrare per le 18 a ritirarli dal doposcuola. Andiamo, veniamo, cambiamo idea, mangiamo fuori, perdiamo la strada e ci tocca ritrovarcela, finiamo negli ingorghi e ne approfittiamo per parlarci, cazzeggiamo nei ritagli di tempo. Di notte stiamo svegli perché pensiamo alle cucine, non perché qualcuno ci si infila nel lettone nel bel mezzo del sonno.

Il lunedi e giovedi rientriamo e la casa è miracolosamente in ordine e pulita, le camice stirate, e Karolina mi ha lasciato un biglietto che dice che ci ha messo un'ora di meno. Mentre di solito riesce a malapena a fornirmi un minimo di argine contro il caos che mi ingoia, e tanto tre minuti dopo che è entrato Orso ha già sparso km2. di cracotte sbriciolate in giro, e poi ci versa il latte per sbaglio e ci cammina sopra per 4 piani e per quando rientra il padre il pavimento è il solito schifo.

Lo ammetto, un pelo di nostalgia c'è. La vorrei avere più spesso questa libertà, non una volta ogni 6 anni. E mi chiedo se ce la godremmo allo stesso modo se, invece di stare ad Amsterdam a cercare cucine, stessi alle Maldive a contare i granellini di sabbia (che a me poi le Maldive dicono poco, preferirei stare in Sicilia, adesso, a contare granellini di sabbia e strafocarmi di pesce).

Invece così diventa un momento per rafforzare la coppia. Dopo lo stress, la mancanza di tempo, il fatto che non riesci mai a parlarti due minuti con calma, (se ci provi finisci urlando), il dover pianificare persino l'amore in base ai momenti opportuni e alla logistica e non alla botta di desiderio che ti può prendere (esistono davvero ancora queste cose? Ce ne stavamo quasi dimenticando), farsi le coccole, prendersi per culo.

Mangiare frutta e insalatine e persino pensare a una tre giorni a succhi di frutta e riso integrale, che magari ci fa bene (o ci viene l'emicrania da elimino tossine, anche quello è possibile).

La cosa fondamentale è che non siamo in vacanza, siamo in missione (We are on a mission for God è sempre stata la mia battuta preferita di un film, de casu The Blues Brothers, ma se me lo avessero chiesto in un meme figurati se me ne ricordavo).

La nostra missione comune è di capire come farci la miglior casa possibile per noi e per i cuccioli. Mi sembra la cosa migliore per cementare qualunque tipo di coppia, anche una affiatata come noi. E apprezzo sempre di più il fatto di averla ricevuta tardi nella vita questa opportunità. Dopo aver vissuto tanti anni insieme in tanti tipi diversi di casa, dopo aver avuto due bambini che adesso vanno a scuola, il che ti dà comunque dei ritmi che sai che almeno una decina d'anni te li tieni così. Gli anni del nido sono duri, ma passano anche in fretta.

Pensa, se come tante mie amiche in Italia, mi fossi sposata con una casa pronta e perfettamente arredata, con l'aiuto di un architetto o di un planner di quegli enormi saloni del mobile che ci sono da noi. Che casa sarebbe stata? Non la mia, sicuramente non la nostra.

Questa cosa delle cose belle che arrivano giusto quel pochino tardi per permetterti di apprezzarle con maturità è evidentemente una mia fissa. L'ho sempre pensato per esempio per la nostra storia: siamo entrambi il primo grande amore dell'altro, ma ci è successo a 22 anni, non a 15, che poi cresci e fai la cazzata di pensare che tutto sia sempre così, cerchi l'erba più verde e ti lasci e 20 anni dopo capisci che avevi la cosa più speciale del mondo ma non lo sapevi (ho guardato troppi film cretini).

Lo penso sicuramente per il teatro: se noi Astarotti ci fossimo incontrati íntorno ai vent'anni, a parte che non avremmo avuto l'esperienza e i contatti che ci permettono ora di fare tante cose, ma saremmo finiti peggio che nei Commitments: con una/uno incinta per sbaglio che si sposa e mette famiglia, l'altro che muore di overdose, il terzo che decide di laurearsi e diventa un manager stronzo, gli altri che si strappano i capelli a vicenda per amore del troione che se li è fatti tutti e li mette uno contro l'altro, l'ultima che si fa tentare a fare la velina e finisce per farsi scopare da mezzo mondo, (accidenti, oggi mi sto veramente facendo i film). Ovviamente detto per assurdo, non siamo davvero i tipi, ma da giovani le cazzate le facciamo tutti e il canto delle Sirene non è ancor stonato come oggi.

Graz mi ha scritto ieri che anche i miei post ultimamente sono più leggeri. Allegri e primaverili. Ebbene si, ho pure la botta di culo che è uscito finalmente il bel tempo, ieri sera sono stata con Lily seduta in giardino a berci Campari e considerare le erbacce. Che non estirperò.

I bambini ci mancano, eccome. Ma stanno bene, si divertono (nonostante notizie di un incidente preoccupante in cui sono stati trovati in un angolo del pollaio, con un pollo mezzo morto - per fortuna ripresosi ottimamente - e, pare, dei bastoni, e non si capisce ancora cosa sia successo ma hanno ricevuto un discorsetto serio) e non mostrano grandi necessità di parlarci al telefono.

Come al solito, da lontano Ennio fa fatica a parlarmi in italiano e se gli propongo di passargli il padre accetta con entusiasmo. Orso invece, per quanto più piccolo, ha sempre avuto una maggiore facilità di code switching fra le due lingue, e l'unica cosa le lo frena di solito è che in questi giorni vede e fa tante cose nuove per le quali ancora non ha un termine equivalente in italiano (per fortuna oma traduce). Poi crede ancora che se mette un qualche oggetto di fianco alla cornetta io possa vederlo (devo assolutamente installare skype). Insomma, lui è quello che reagisce con entusiasmo alla proposta di passargli mamma, par condicio pure qui.

Tornare indietro? Nostalgia per la vita DINKs (double income, no kids) e per il loft in centro con vista sul porto che avremmo ora? Manco per sogno. Saremo masochisti, sarà che ci piace sempre e solo complicarci la vita (perché in fondo che c'è di male a sposarsi con la casetta perfettamente arredata e pagata da mammà e papà a Colleranesco), ma siamo felici così, al terzo bambino ci stiamo lavorando, tanto una cameretta in più c'è e cosa voglio di più dalla vita, che sono una persona così fortunata?

Non vedo l'ora di rivederli venerdi e di andare in piscina domenica per vedere tutto quello che Ennio ha imparato in questi giorni (nuotare sul dorso nell'acqua alta e andare con la testa sotto). Per ammirare i pattini nuovi di Orso. E per chiedere al pollo cosa sia successo esattamente.

Credits pollo: www.jijslief.nl che ha cartoline da spedire elettronicamente

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ecco, io la nostalgia della vita a due non ce l'ho, anzi le poche volte che ci è capitato di stare senza al Mostro per mezzo pomeriggio al cinema ci sentivamo un po' "zoppi".
Comunque son d'accordo, ogni tanto ci vuole, soprattutto se devi cercare i mobili di casa (e infatti io ho ancora il bagno senza specchio, che di andare per mobilieri col Mostro non se ne parla proprio)!!

Vera ha detto...

Da quando loro vanno a scuola e crescono così velocemente, ho quasi invidia delle neo mamme ...vedi, io invece ho nostalgia del tempo che adesso tu stai vivendo (i miei hanno 7 e 11) !
però mi faccio una raggione e ricordo quello che racconti tu e che ho provato anch'io : le cracotte sbriciolate !!!, non potere mangiare fuori quando ci pare, i pannolini, ecc, ecc ...
insomma, ogni fase della vita con i bambini è diversa ...
e adesso c'è molto piu tempo per stare insieme in due ...

Anonimo ha detto...

mi ritrovo con quello che dici, sulle case già pronte e fatte, standardizzate ancor prima di essere pensate. una casa è qualcosa che deve crescere con chi la abita. buon lavoro :-) anche per il terzo bimbo (bimba, dai)

p.s: sono un girasole anche io!

Anonimo ha detto...

So che è un po' egoista dirlo, ma questo è il post di cui avevo bisogno oggi.
Grazie.
E grazie per avermi fatto rivalutare il mio appartamento in affitto, grazie per la tua saggezza e buon singolato :-)))

Mammamsterdam ha detto...

@traspaelena: ognuno fa come può, credo abbia ragione brikebrok che molto dipende dalle fasi di crescita. Quando erano piccoli mi mancavano di più, ma non mi sono mai fatta patemi ad affidarli ad altri.

Non pretendo di avere l'esclusiva sulla loro formazione e so che anche i nonni, le maestre, gli amici, hanno moltissimo da dare ai miei figli. E magari glielo presentano in un modo che, proprio perché non sono i genitori, loro assimilano meglio.

2brikebrok: sottoscrivo. Ieri sono stata a casa di un bimbo di tre mesi disperato, lo avevano vaccinato, la mamma era tornata proprio quel giorno al lavoro e lui era stato con la tata, e finalmente si faceva tenere in braccio e consolare. Ecco, quella trasmissione osmotica a pelle tipica delle mamme e dei neonati, mi ha fatto una tenerezza enorme. La rivoglio. (anche qui, se avessi fatto figli a 20 anni adesso ne avrei minimo 8, mi piace troppo essere incinta, partorire e coccolare neonati. E poi vedermeli crescere. Per fortuna la fertilità e l'età mi trattengono dal fare cazzate).
@mami: mi fa piacere, allora me lo presenti il baritono biondo? che magari potrei averne bisogno io per parlarci di musica e non di cucine.