Già che ci sono chiedo dov'è oggi il doposcuola: quando hanno troppo pochi bambini li dirottano tutti all'altro più grande, quello della vecchia scuola di Ennio. Infatti il mercoledi l'ho tolto dal doposcuola, che mi sembrava poco contento di ritrovarsi lì, magari con la paura di dover tornare in quella sua prima classe in cui si è trovato così male. Il mercoledi la scuola finisce alle 12 invece che alle 15:00 (14:30 la nostra scuola per via di un calcolo complicato di ore annuali e pausa pranzo) e quindi quasi tutti i genitori con il part-time se lo prendono libero per spupazzarsi la prole, portarli a nuoto e cose del genere. Per questo il mercoledi il doposcuola è semivuoto.
Lo ricarico in macchina (eh, si, il capo lavora da casa perché si è preso due giorni di vacanze, sennò col freddo gelido di oggi col cavolo che me ne andavo in bici sul ponte) e ce ne andiamo verso Draculus III (nome del doposcuola, tutto un programma. Poi mi stupisco che il bambino non ci si trovi bene).
A Ennio piace andare in giro in macchina, specie adesso che abbiamo trovato un altro CD da ascoltare, Joan Osborne. Per tutto il viagio in Polonia abbiamo ascoltato 3000 volte "What if God was one of us" e "My right hand man", ieri ho persino lasciato il CD per ascoltarlo al doposcuola, ma oggi non ce l'ho.
"Ma perché vai così piano?" si lamente Gnorpo One. Perché la strada è ghiacciata, ma non solo.
"Perchè non ho fretta, non devo andare da nessuna parte e così posso stare un pochino più a lungo con te in macchina, che parliamo, e a me piace tanto stare con te", rispondo, che sono tutte cose verissime, adesso che ci penso.
Attimo di silenzio, aspettiamo che il semaforo scatti.
"Sai, mamma, io non ho paura di stare a Draculus III".
Il semaforo passa al verde e io giro a sinistra.
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