Una cosa che noto parecchio negli olandesi è quella di comporre canti celebrativi in onore di ricorrenze particolari, feste di pensionamente, anniversari di matrimonio, compleanni importanti e chi più ne ha.
La cosa in genere funziona così: arrivi alla festa in questione e ti mettono in mano un pezzo di carta.
Titolo: ti mettono un titolo che in genere contiene il nome del festeggiato o sue caratteristiche a tutti note.
Indicazioni melodiche: da cantarsi sulla musica di [citano canzone presumibilmente nota a tutti].
Tempistica: in genere, come arrivano un po' tutti e si fanno i discorsi, qualcuno annuncia la canzone e si canta. Se va bene, c'è un pelo di accompagnamento musicale, live o con base. Altrimenti si scappella a cappella.
Tonalità: di solito è un uomo che da il la e come prevedibile, 98 volte su 100 prende un tono che è tragico per quasi tutti i presenti, essolui compreso. Se lo fai un'ottava sopra svegli i pipistrelli, se lo fai un'ottava sotto ti sfiati.
Testo: qui salta fuori l'allenamento con le rime di Sinterklaas. In genere il nome del suddetto viene ripetuto una quarantina di volte, con tutte le sue prestazioni, pubblici vizi e private virtù, bonarie prese in giro e melensaggini varie. O peggio, l'elenco di tutte le ditte in cui ha lavorato (e provateci voi a trovare 15 rime in SAS o peggio, SNC), i merger che ha portato a buon fine, il management buy-out che ha incoraggiato, 'sta robba qui. Quasi meglio l'elenco dei colleghi/colleghe che ha concupito nello stanzino delle fotocopie, almeno si potrebbero prevedere scene interessanti, ma no, le vere cose carucce non te le raccontano mai in pubblico.
Metrica: sempre sballata, con sillabe in più o in meno e ognuno prolunga la vocale sbagliata, e si va fuori tempo, un disastro.
Durata: sempre troppo lungo. Se l'originale ha tre strofe, ne diventano 15, e guai se si tratta di un testo collettivo, perché ognuno ci terrà ad aggiungere una sua strofa e non se ne viene più fuori.
Termina: con il brindisi e l'apertura del buffet. Tutti si ubriacano, pur di dimenticare. Ad alcuni rimane il tormentone per una settimana, non riescono a canticchiarsi altro e più la cosa va avanti, più si incazzano, ma non riescono a smettere.
Consiglio della mamma: perché non provate semplicemente a fare una dedica musicale? Si sceglie un brano appropriato, lo si dedica all'interessato, se proprio siamo ridotti male spiegando le ragioni della scelta, e vai col liscio. Come diceva mia nonna, "sparagn' e cumbarisc'". Ma no, troppo semplice.
Alcune proposte:
Management buy-out: My Way
Nozze d'oro: Wild Thing
Operazione cardiaca andata a buon fine: Cuore matto
Pensionamento anticipato: Non ho l'età
Fine della chemio: Ma come porti i capelli bella bionda (OK, questa mi fustigo da sola, sono una merda a dirla. Però in nome della battuta spiritosa e la libertà di parola e lo spirito cattivo di qui, non mi meraviglierei nemmeno se a qualcuno venisse in mente di farla).
Qualcuno ha ulteriori suggerimenti?
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