lunedì 5 ottobre 2009

Statale 17 colpisce ancora (il 15 e forse 16 ottobre in Piemonte)

La cosa di cui più avevo paura nel metter fuori le storie che compongono Statale 17 era di sentirmi un'usurpatrice. ma come, non ci vivo, non c'ero quando c'è stato il terremoto, come pretendi di avere qualcosa da dire su questo posto e sulla gente che lo fa?

Poi dicono i pensieri limitanti. Quello che mi ha bloccato la scrittura a giugno è luglio è stato questo, perché la sottoscritta senza seghe mentali e mettersi continuamente in discussione non riesce a far nulla.

Ne scrivevo a un compagno di scuola, che anche se il liceo e tutto il resto lo abbiamo fatto sulla costa, anche lui, cioè suo padre, era originario dell'altopiano. E mi ha risposto con una cosa bellissima che vi voglio regalare:

Ma dai, io credo che tu abbia solo raccontato qualcosa che ti appartiene profondamente come appartiene a me ed a tanti. Hai raccontato il tuo Abruzzo, la tua ss 17. Io se penso alla mia, penso a Peltuinum a Capestrano, ai gamberi di fiume, all'odore del timo mentre salgo verso il castello di Barisciano, alle vecchine vestite di nero che mi chiedevano di chi ero figlio o nipote e mi abbracciavano quando dicevo che ero il nipote di Ciccij' j'arrotino (Ciccillo l'arrotino - mio nonno che in realtà faceva il sarto ma siccome la madre era di origine di Campobasso ed a Campobasso si facevano le forbici e le lame in generale......!!!!). La mia ss17 è anche quella violentata dalla mano dell'uomo e della politica con stupide ed inutili superstrade.....è il viaggio per seppellire mio padre.....è mille altre cose e sono tutte vere come lo sono le tue e quelle che ti hanno raccontato!

(Poi non mi dite che la botta di poesia non ce l'abbiamo genetica, lui il libro ancora non lo legge nemmeno e mi parla dela sua ss 17, ma poteva essere benissimo la quarta di copertina, questa).

E l'altra mail bellissima mi è venuta stamane da Paola, che ho conosciuto a maggio mentre me ne andavo a cercar vivi e contar morti, e che mi ha permesso di piangere, Paola con la sua enorme aura di maternità. Il cui giudizio temevo più di tutti, proprio perché mi ha fatto tanto:

Cara Barbara,

Ho letto il tuo libro giovedì scorso, tutto d'un fiato, in un letto d'ospedale. Non ho parole per esprimerti la gioia, la bellezza, la "riconoscibilità" che mi ha messo addosso. Tanto che venerdì mi hanno dimessa, pronta ad affrontare il viaggio ad Amsterdam, a cui pensavo di dover rinunciare.
Ho avuto una gran voglia di abbracciarti, di ringraziarti, di...
Ne parlo a tutti del tuo libro, e domenica mattina lo leggevo a mamma mentre ammassava la pasta.
Ci vediamo eh? Che ti devo abbracciare per tutto quello che mi hai dato con le tue splendide, ironiche, acute, dolorose osservazioni sui pur tanto amati Abruzzesi!


Questi comunque sono abruzzesi di altura, eh, gente che è andata fuori.

Io il libro invece ancora non ce l'ho in mano, mi sa che fate prima voi. e comunque il 15 e forse anche il 16 ottobre, in contumacia, potrete vederlo a due incontri sull'Abruzzo in Piemonte. Appena ho tutti i dettagli ve li posto.

8 commenti:

MarinaV ha detto...

Io ce l'ho, se vuoi vederlo e toccarlo (ti ho gia' detto che ha una copertina molto sexy?) puoi venire da me stasera verso le 8. Ma sia chiaro che non te lo do, e' la mia copia, l'ho pagata col sangue (quello che le zanzare di Villa Celimontana m'hanno succhiato dai piedi e dalle braccia), il massimo che ti permetto dopo la spalpazzatina e' di autografarmelo :)
Baci!

emily ha detto...

barbara quando le cose sono fatte con l'anima sono sempre fatte bene.
vivi serenamente questo "parto" e goditi tutto quello che ne viene.
adesso ti scrivo la mail x il candy!

My ha detto...

ecco, aspetto i dettagli.
ho due bambini piccoli per cui che li aspetto a fare??

si sa mai............

francesca ha detto...

Non sono abbruzzese, sono campana ma mi riconosco lo stesso nella descrizione del tuo compagno di scuola, mi adopero per comprare il libro.
Ciao Francesca

Pythya ha detto...

Io l'ho comprato , l'ho letto e lo sto diffondendo in giro.
Sai benissimo cosa penso del tuo modo di scrivere:
infatti l'ho letto anch'io tutto di un fiato, da un lato il tuo modo di scrivere così calvinianamente leggero, dall'altro l'esercizio di memoria che solo la scrittura sa evocare, come anche l'aspetto catartico del raccontare....
io sono un'ab-bruzzese di mare, lo sai, conosco poco le tue zone, ad Ofena sono stata tre volte in tutto: al tuo matrimonio, a casa tua per un finesettimana e a casa di Sarah, all'inizio del paese, per il concorso per l'insegnamento. Però l'ho vista descritta dalle tue parole, ho percorso la statale 17 fino al bivio di Onna senza esserci mai stata fisicamente, ed ho rivisto L'Aquila, riuscendo a capire cos'era quel groppo in gola che tutti i miei amici che hanno studiato lassù provavano nel vederla così sventrata.
Il potere della scrittura....
Ma, senti, un giro da queste parti tipo presso l'Associazione Culturale Insieme (e ci invitiamo pure l'assessore alla cultura) per presentare il tuo libro a CASA TUA non lo vogliamo organizzare????
Moi

mamikazen ha detto...

Bello, l'Abruzzo in Piemonte.
Alla faccia di Bossi.
(per tacere dell'Abruzzo in Olanda e dell'Olanda in Abruzzo, neh)

Giuliana Cupi ha detto...

Già, l'Abruzzo in Piemonte con la complicità di una piemonto-calabra, di un piemonto-veneto con cognome ispanico e - udite udite - di una piemontese DOC (anzi ora che mi ci fate pensare la devo segnalare al WWF)...glielo dobbiamo far sapere all'Umberto?
Giuliana

VeraMatta ha detto...

Ci speravo, che capitassi da queste parti. Dicci dicci dove sarai: ci sarò.