sabato 10 ottobre 2009

Puttane, settenni e i difficili discorsi dei genitori sui casi della vita

No, a differenza di Patrizia alle prese con un problema simile, io le cose le chiamo come sono, tanto i pervertiti e i pedofili già mi trovano per conto loro (guardate i referrer).

Posso dirlo che è tutta colpa di Francesco Tricarico e dell'amico che mi ha consigliato di comprarne il CD che gli sembrava carino da usare in radio? Lo ascolto la prima volta e mi dico boh. Poi lo scoprono i bambini in macchina e vuoi "Il drago verdolino", vuoi tutto questo mondo onirico-sognante-terrificante (e spiegagli perché il tipo ha avvelenato con il cianuro l'acquadotto, però poi è rimasto da solo in una città mrta, ergo NON bisogna avvelenare nessuno), insomma, è diventato uno dei nostri top 10 in macchina.

Tanto loro ascoltano sempre le stesse canzoni e le parole che non sanno non ci fanno caso, che loro con l'italiano sono ancora alla fase di riconoscere le parole che conoscono già.

Insomma, oggi lascio Ennio in macchina a sentir canzoni mentre entro in farmacia e come rientro mi fa:
"Mamma, cosa vuol dire puttana?"

Come mi suggerisce sempre la maestra simpatica del doposcuola quando mi vede arrivate trafelata e schizzata, inspiro ed espiro. Un paio di volte.

"È una parola bruttissima che non devi mai ripetere e ti spiego perché".
"Perché?"

Mentre ci penso sopra inspiro ed espiro.

"Allora, tu lo sai che quando due persone si vogliono bene si danno i bacetti e si fanno tante coccole. Però ci sono persone che non gli vuole bene nessuno e le coccole le vorrebbero anche loro."
"Perché?"
"Perché a tutti piacciono le coccole. Ma se qualcuno è brutto, antipatico o è un puzzone, lui paga una signora, a volte anche dei signori, ma soprattutto le signore, per dargli i bacetti e fargli le coccole. Queste signore si chiamano prostitute. Chi fa questo lavoro non fa niente di male, ma a me non piacciono i signori che invece di cercare di essere loro più carini e gentili e trovare anche loro qualcuno che gli vuole bene, preferiscono pagare, perché è più facile".

Che è proprio il mio punto di vista in proposito e mio padre da ragazzina in un momento di confidenze sui fatti della vita, mi spiegò proprio questo. Di non sposare mai un uomo che frequentava prostitute, perché vuol dire che non vuole fare uno sforzo verso le donne. Che mio padre era tanto prude e terrorizzato per me, però quando si era fatto un paio di bicchieri gli calavano i freni inibitori e riusciva a dirmi cose importanti.

Tipo, una volta che stavamo tornando da un battesimo e guidavo io, e il capo era già nella mia vita, lui iniziò un discorso sulle gravidanze indesiderate. E io gli dissi: tranquillo, ci stiamo pensando, una cosa che non avrei mai pensato possibile dire a mio padre, ma lui voleva chiarire un altro punto. Che se ci fossero mai stati incidenti di percorso non dovevo mai pensare di avere come unica scelta un matrimonio o un aborto. Che un bambino si può anche farlo da sole e che la famiglia esiste proprio per aiutarti.

"Guarda, mi fece, se una cosa del genere capitasse a 16 anni, lì non avrei dubbi, devi ancora crescere e svilupparti e una gravidanza rischia di rovinarti la salute o quanto meno di interferire per parecchi anni, guarda tua cugina. Ma quando uno ha la tua età ed è capace di intendere e di volere, deve poter decidere con serenità".

E io mi veniva da dirgli: ma se tu a 16 anni non mi facevi quasi uscire di casa per paura che trovassi un ragazzo da baciare, che poi ero così imbranata, che altro che gravidanza. Ma non gliel'ho detto, che i momenti topici con mio padre erano così rari che andavano rispettati e mi faceva una tenerezza enorme questo mio povero padre che un padre non l'ha mai conosciuto ed è stato allevato da una vedova devota e una monaca di casa ed era assolutamante impreparato a fare il padre di figlia femmina nei gloriosi anni '80 e '90. Che quando gli ho portato tremebonda il capo in casa, che vallo a sapere cpme reagisce all'idea di un uomo per la sua bambina, lo ha amato teneramente ed era terrorizzato che qualcosa potesse andar male tra noi, anche se senza saperlo i peggio danni li faceva proprio lui camminando sulle uova.

Ecco, però almeno lui ci aveva bevuto sopra, io invece sto qui quasi digiuna, rintronata dal raffreddore, squassata dalla tosse, con rivolgimenti di pancia e se non è la suina poco ci manca.

Vabbé, it's a dirty job but someone gotta do it. perché mio figlio mi guarda e attende e io sono a una rotatoria pericolosa.

"Però siccome molti signori non sono contenti che nessuno gli vuole bene, le chiamano puttane, ma questa è appunto la parola bruttissima che non devi dire".
"Perché gli dicono così?"
"Perché sono stupidi e cattivi. E poi ci sono tante persone che pensano che non è un bel lavoro. Perché non gli vogliono bene, lo fanno per i soldi."
"Allora si guadagna tanto?"
"Si, ma non è molto piacevole se devi baciare uno che non ti piace o che puzza".
"E anche tu puoi guadagnare tanto così?"
"No mai. Non lo farei mai perché le coccole preferisco farle a papà, a te e Orso. Ma ci pensi che brutto, prima devo baciare uno che puzza, poi come faccio a baciare te?"

Vedo che gli sfuggono ancora un paio di implicazioni, ma decide di prendere per buono quello che gli dico.
"Posso rimettere la musica della serpe?" chiedo per darmi un attimo di respiro(è un cd di pizziche salentine, che almeno sono in dialetto e non si capisce).

Annuisce pensoso. Poi gli viene in mente dell'altro.
"Metti pauze. Ma perché allora c'è chi dice puttana se è una parola brutta?"
"Amore, molti uomini hanno paura delle donne e allora gli dicono delle parole brutte. E gli sembra più semplice dire così che dire stupido o brutto (involontariamente penso a chi sapete voi contro chi sapete voi)".
"Ma perché hanno paura?"
"Non lo so, però se ci fai caso lo fanno spesso, anche con il lavoro. I capi, i direttori, i presidenti spesso sono uomini, perché se c'è un lavoro dove si guadagnano tanti soldi gli altri uomini non lo danno alle donne, lo danno a un maschio come loro. E non è giusto, ma ci sono tante cose che hanno a che fare con questo, per questo tu devi essere gentile con le donne".

Notato che non dico più signore e signori? Che qui la conversazione sta diventando un sacco adulta.

Insomma, rimettiamo la musica, andiamo a fare la spesa, risaliamo in macchina, mi fa rimettere pauze, elaboriamo ancora un po' sul tema, gli raccomando davvero di non dirla questa parola, a nessuno, perché altrimenti tutti pensano che anche lui è uno di quei maschi sfigati e puzzoni, e poi l'argomento cade.

Tanto so che è solo questione di tempo e poi mi metterà a parte delle sue conclusioni.

Insomma, non mi sembra di essermela cavata male, per star male e rintronata dall'influenza.

Ricordo la prima volta che feci la stessa domanda a mia madre, anche se ero un po'più grande, perché avevo visto la parola su un titolo di un settimanale. Era epoca di femminismo e il titolo diceva: Sono puttana perché voglio fare a modo mio.

32 anni dopo e siamo sempre lì. Certe volte è sconfortante chiedersi che tipo di mondo stiamo lasciando ai nostri figli.

14 commenti:

Kiara ha detto...

Al che mi ricordo di una gita fra Orvieto e Perugia e una nebbia fittissima. Ad ogni curva a gruppi di 3-4, un freddo tremendo e tanti anziani signori. Mia sorella, anni 8: "mamma, cosa fanno queste signore qui?". Mia madre: "aspettano l'autobus". "ah - fa tranquilla mia sorella - pensavo fossero prostitute". La tv purtroppo insegna nostro malgrado...

Serena ha detto...

Ma sei stata bravissima! Sarà che io ancora vedo il problema come moooolto lontano e non ci ho pensato nemmeno un po'. Ma poi i figli crescono in fretta e sentono cose che non vorremmo sentissero e ci troviamo totalmente impreparati. Però me lo segno: inspiro ed espiro.

gbppp ha detto...

Al pensiero di dover dare queste spiegazioni mi vengono i brividi...mi sa tanto che comincero` a prepararmi i discorsi da adesso, un po; come fanno i giornalisti per la morte dei personaggi importanti...e al momento buono...tadaaa`: ecco il foglietto con la spiegazione diplomatica, ponderata, scientifica :)))
A proposito: secondo me tuo padre, piu` che aver accettato il capo orso del Nord, ne ha avuto paura! LOL
doei doei moeder B,
GBPPP

youknowwho ha detto...

Oh my. Well I had a similar really "Amsterdam" situation when the 10 year old overheard me tell Papa that I had been to the Red Light district at night with Andrzej. (First time in 12 years!!) I was sort of amazed by it all. So then the dreaded...."But Mommy, what is the Red Light District?" You know, I had this immediate instinct to be as honest as possible and not to load my answer with any moral leaning. I blurted out without thinking,"A place where woman sell sex." He made the characteristic 10 year old,"Ewww, girls." face. I was still taking all of this in when I suddenly thought of the Monday morning drill by the primary school teacher when all of the kids tell what they did over the weekend. "But I wasn't selling anything there....just walking!". Lets hope that E. and L. don't start comparing notes....which I guess is inevitable at some point.

Mammamsterdam ha detto...

Il fatto è che sono d'accordo con Iknowwho, uno cerca di dare risposte veritiere e senza implicazioni morali, ma vanno anche date in modo chiaro e semplice, ed è lì che mi incarto, perché la vita è comunque una cosa complessa e piena di sfumature, e come fai a ficcarle tutte, le sfumature che vorresti, in una risposta breve? Senza iperventilare troppo e dargli così l'impressione che è un argomento scomodo e chissà cosa c'è dietro? perché la mia povera madre è convinta di avermi sempre dato risposte chiare e senza implicazioni morali, quello che mi ricordo io è che me le dava con un tono imbarazzatissimo (lei sostiene di no).

Insomma, cominicare ad imparare a respirare mi sembra il primo passo fodnamentale, Serena, mi viene da ridere perché questa maestra me lo ha già detto un paio di volte, chissà che impressione le dò.

Mammamsterdam ha detto...

And may I remind you that you actually went to the Red Light District a little more recently, for our performance in the Oude Kerk? So, it seems we hang out there a lot more than we would like to remember.

youknowwho ha detto...

Hahah! You're right! But I kept my eyes closed on the way! This time I looked. The truth is that quite often I end up there during the day and have made more than one wrong turn with a little one in the stroller. I used to be embarrassed...now it's just "gewoon". This has probably affected us and gives us more the idea that we should present our information to the kids without moral slant. I don't think I would be behaving in such a way if my kids were going to a convent school. heheh.

monica - pontitibetani ha detto...

grazie anche di questo.
è una bella risposta, intelligente e sensibile.
ne prendo nota in cui mi trovaro in situazioni analoghe, davvero monica
auguri per l'influenza ...

ignominia ha detto...

YOu did well, excellent, simple reply. Good job

graz ha detto...

HAHAHA!!! Che ridere!! e che brava sei stata!!

Mi hai fatto ripensare a quando il bartender era poco più grande del tuo e, vedendo questa sfilza di signore in attesa lungo una strada di estrema periferia, mi chiese chi fossero. Io misi insieme un'articolata risposta molto simile a quello che hai tirato fuori tu e con le stesse finalità in testa. Lui mi ascoltò con attenzione tutto il tempo e poi - alla fine - mi chiese "scusa, ma parli delle puttane???"

Insomma ....

/graz

LGO ha detto...

Ecco, ieri L, che ormai ha compiuto 10 anni, mi ha chiesto a bruciapelo "Mamma, cos'è un'orgia?".
Però non sono stata brava affatto.
C'erano anche i figli più piccoli, ho tagliato corto dicendo "non lo so", che quelli si sono già beccati tutte le spiegazioni possibili (prostitute, preservativi, parolacce di tutti i tipi...).
Perchè insomma, c'è momento e momento, no?

emily ha detto...

mamma che fanno li quelle signore? siamo in uno dei tanti giri x l'europa e passiamo davanti a delle prostitute.
il marito dice: sono delle donne che fanno le prostitute....e fanno un lavoro speciale: sono pagate x far divertire gli uomini soli, vanno a mangiare fuori e vanno a spasso
ma che bel lavoro, lo voglio fare anche io la prostituta da grande!!!
questo x dirti che te la sei cavata meglio di noi eheheheh

Mammamsterdam ha detto...

c è assolutamente momento e momento, infatti io sono terrorizzata dalle domande quando non è cosa, chissà che cavolate gli inculco.

Emily, però anche Re Mida ha tutta una concezione del lavoro delle prostitute. Mi sa che è meglio che si sia fatto la moto, dai, che a me non sembra affatto un bel lavoro e andare a spasso ci vado da me, non con un cliente. Ma sarà che faccio l'interprete e certe volte, a parte il sesso, ti senti un po' escort (cioè, ti ci fanno sentire).

extramamma ha detto...

Carissima buongiorno, grazie di avermi citato! E' un bellisssimo post: hai speigato benissimo il concetto ed è anche "tenero" il riferimento a tuo padre. Penso che riprenderò l'idea della "brutta parola-puttana" per fare un reminder feminista alle ragazze. Ad Anita qualche mese fa ho detto "sai cos'è una prostituta?" Lei mi ha detto: "certo!" Ma il discorso del disprezzo maschile vale la pena di essere ripreso! Specialmente in questi momenti in cui a casa le malefatte del nano vengono spesso discusse con le bimbe (che poverette devono anche crescere in questo staterello).