mercoledì 17 giugno 2009

Presentazione di Ennio

Il sistema scolastico olandese, fino all'università, è molto impostato sulle verifiche scritte. Per abituare i bambini a fare presentazioni orali quest'anno nel gruppo di Ennio si fanno le presentazioni individuali a tema libero.

Sulla porta sta appeso uno schema di giorni in cui prenotarsi (pare che la prima volta ce lo siamo scordati, io ribadisco che non ne sapevo niente, ma il 23 giugno gli tocca).

Un suo compagno per esempio l'ha fatto sugli squali. A Ennio ho suggerito di parlare di percussioni, visto che le studia, perché credo abbia tanto da dire. E altrimenti può sempre fargli sentire come fa il cha-cha-cha battendo sul banco.

Il capo si è subito visualizzato una presentazione in Power Point, che sono convinta scherzasse, ma con le deformazioni professionali non si sa mai. Pare che un bambino l'abbia davevro fatta, ma c'è voluto più tempo e se ne è andato più interesse alla parte tecnica, che ai contenuti. Inoltre forse il bambino ci aveva messo il 5% di suo. E non è questa l'idea.

Per avviarlo invece ho pensato di aiutarlo a definire gli argomenti, fare una traccia e poi farlo esercitare a dirlo ad alta voce, guardando il pubblico e non per terra (suggerimento della maestra) e insomma, tutti i soft skills necessari.

Oggi quindi mi sono fatta dire il nome delle percussioni che conosce e che usa a lezione e ne abbiamo cercato una foto su Internet, che gli ho messo su una pagina word. Il copiaincolla l'ha interessato un sacco, ma glielo spiego un'altra volta.

Poi abbiamo definito 5-6 argomenti:
perché le percussioni si chiamano così (perché per suonarle le picchi)
di che materiale è fatto un tamburo, di quali pezzi può essere composta una batteria ecc. ecc.

L'unica cosa che gli ho suggerito davvero io è stato a cosa servono le percussioni in un pezzo (il ritmo lo sapeva) ovvero che fanno da scheletro. Più che altro perché sapevo che gli sarebbe piaciuta la parola (infatti secondo me ha iniziato ad immaginarsi delle percussioni di ossa sbattute tra loro).

Adesso nel weekend glielo faremo raccontare. Graz, sei avvertita.

4 commenti:

Raperonzolo ha detto...

Anche qui i bambini fanno prevalentemente verifiche scritte. Presentazioni con pubblico alla scuola di Figlio-uno non ne fanno, ma almeno una volta a trimestre i bambini devono presentare un argomento alla classe. Roba più semplice però, niente vere e proprie ricerche.

LGO ha detto...

Un bel disegnino di ossa che sbattono ci starebbe bene ;-)
Poi ci racconti?

cautelosa ha detto...

Bella proposta di lavoro, che abituerà i bambini ad esporre le proprie idee in modo logico e ordinato.
E che richiede una "bella" preparazione a monte...
Anch'io ho spesso usato una metodologia simile, in ciascun anno della scuola media, con alterni risultati.
Il momento più simpatico, all'inizio della prima, quando a turno ciascuno portava un oggetto caro da casa e presentava se stesso ai nuovi compagni attraverso qualcosa di proprio. E c'era sempre il "tenerone" che, tenendo in mano un vecchio pelouche, concludeva la sua presentazione dopo quattro parole..
"Questo è il mio primo pelouche..." e il discorso era bell'e che concluso, in attesa delle domande dei compagni.
Buona presentazione ad Ennio!

giardigno65 ha detto...

Le mie ragazze invece scrivono pochissimo. Bella idea le percussioni ...