lunedì 29 giugno 2009

Nonna bis e la lezione di buone maniere

Premetto che sono due cose separate, la nonna e le buone maniere, ma sono entrambe di ieri e allora vai.

Allora, nonna-bis è la nonna del capo, meglio nota come Oma-ma. Sabato ha compiuto 91anni (diolabenedica) ma fino all'ultimo non sapevamo se ci arrivava (il che, in maniera sotterranea, ha pure avto la sua bella parte nelle varie paturnie di casa Diga degli ultimi mesi). Perché Oma-ma ha da qualche mese un tumore alla gola, non poteva più mangiare ed è arrivata a pesare 37 chili, che 80 probabilmente in vita sua non li ha mai fatti, 'ste nonne piccine e semianoressiche, ma 50 forse si.

Fatto sta che ha insistito per farsi operare mercoledi e l'idea era di metterle una sonda per nutrirla e capirai, una di 37 kg. non sai se la fa prima fuori l'anestesia o l'eutanasia e meno male che fanno pure rima.

Invece la cosa è andata ottimamente, il chirurgo ha trovato dello spazio nel suo collo mini e le ha messo un tubicino di 1,8 cm. di diametro che le fa da esofago. Potrà ricominicare a mangiare quasi normalmente, che è sempre tanto relativo, il normale suo, ma insomma, c'è ancora per un po'.

Ieri però aveva dormito male, era stanca, i bambini li abbiamo parcheggiati dallo zio che abita più in là ed io e il capo siamo andati a trovarla, con la mega scatola di cioccolatini che grazie al tubicino ci ha risolto il problema regalo.

No, che Oma-ma mica è un tipino semplice. A parte che è sono vent'anni che è impegnata a morire e non le si può regalare nulla, che tanto se muore che ci fa (ne ho conosciute altre, di nonne così). Poi a un certo punto abbiamo scoperto che le piacciono i cioccolatini che compro io.

Perché la mia teoria è che la vita è breve, le cose buone tante, le calorie che un essere umano può ingurgitare limitate, e allora meglio spendere per mangiare che per qualsiasi altra cosa, meglio pagare un cioccolatino buonissimo quello che costa e goderselo tutto, che comprare due scatole di cioccolatini scadenti e ingrassare.

(poi funziona solo la parte 1, che quando un cioccolatino è veramente buono, chi riesce a fermarsi al primo? Insomma, grassa e squattrinata, e tutto con le mani mie, ben mi sta).

Insomma, per anni abbiamo avuto vita facile ai compleanni, una bella scatola di ciocccoltini e via, che per la nonna picciosa e anoressica è anche una soddisfazione, voglio dire, che lo apprezzo io un ciocccolatino come si deve, farà piacere anche regalarmelo (quello fondente un po' meno, lo dico in caso ci fossero interessati in giro), ma che lo apprezzi lei ancora di più.

E adesso, con i 37 kg, la sonda ecc. pareva che quest'anno il cioccolatino canonico non si potesse e cosa cavolo ci potevamo inventare? già per le foto dei bambini abbiamo direttive sul formato, solo quello fototessera, che il resto occupa spazio e lei invece le foto le vuole sotto gli occhi e non in un album dove non le vedi.

La gita a Rotterdam comunque è stata piacevole perché ci siamo ritrovati a casa dei cognati, che ci si sta sempre tanto bene, anche se i bambini non si spiegavano dove fosse la festa e dove fosse la festeggiata. Poi però hanno visto la torta e gli è bastata.

Il ritorno, noi tre in treno, perché il capo da lì andava a una cosa del suo lavoro che prevedeva pernottamento. cosa significhi un viagigo in treno con due che non stanno fermi un attimo senza che lo dico, poi abbiamo rpeso il traghetto più lontano eprché da lì passa un autobus che si ferma sotto casa, il massimo che potessi fare con due borsone a tracolla.

Ma l'autobus la domenica non passa, ce la siamo fatta come diovuole tutta a piedi, con promessa di gelato, che funiona si, ma fino a un certo punto, se otlretutto hai già sforato di brutto l'orario solito del sonno.

a un certo punto incrociamo un gruppo di adolescenti formato rapper neri, duri e rumorosi, e già Ennio iniziava a stringermisi perché a lui i gruppi di ragazzi grandi, ancorché pischeloni ai miei occhi, fanno ancora impressione, mentre Orso se ne infischiava bellamente delle promesse e dele preghiere di seguirci e tirava tardi e metteva su la lagna:

"Maaaaammaaaa, ma io voglioooooo....."
"No, non si può" gli fa brusco un rapper mentre lo supera.
"E devi stare a sentire la mamma, capito? Sennò mi arrabbio" ci mette il carico da 11un'altro.

Deliziati, hanno fatto altri 100 mt. senza fiatare, mentre commentavano e facevano il verso ai grandi.
"Non si può"
"Altrimenti mi arrabbio" e giù a ridere.

Poi ho avuto l'idea geniale di scommettere a quanti passi eravamo da casa.
"200" fa Ennio.
"100.000" fa Orso.
"400" faccio io. Li contiamo tutti quanti e ariviamo in un attimo.

Erano trecento.
(Vabbé, poi la manfrina gelato, lavaggio, pigiama letto era ancora tutta da fare, ma arrivare a casa, ci eravamo arrivati).

2 commenti:

farouchegrande ha detto...

ma quei rapper saranno mica i ragazzotti che si sono presi la tua imparata di creanza, come hai raccontato da P&W?
comunque bellissimo, questo pronto soccorso pedagogico inaspettato. :)

Mammamsterdam ha detto...

No, quelli lì erano marocchini, e mi sa che ci devo fare un post in proposito.