venerdì 1 febbraio 2008

Esercitazione antincendio

Stamane, come d'ccordo, abbandono Ennio ancora malaticcio davanti a un cartone e on Orso andiamo a prendere l'amichetta A. che oggi viene all'asilo con noi. A. e Orso sono proprio belli insieme. Oltre a essere quasi gemelli (lui ha anticipato di una settimana, altrienti rischiavano di nascere lo stesso giorno), sono in grande confidenza e chiachierano volentieri.

"Mio papà mentre stavamo giocando mi ha fato male" fa lei.
"Oh, quanto mi dispiace per te" fa lui empatico. Decisamente questo mio figlio sa parlare con le donne.
"Papà è un cattivone"
"Si, papà è un cattivone" si scambiano grandi risate complici.

Entriamo all'asilo in tempo per vedere tutta la classe di Orso che accompagnata dalle maestre si direge verso il corridoio del doposcuola. Cavolo ci faranno lì? mi chiedo.

Una tipa bionda in giacca che ho visto in giro delle volte ma non è una delle maestre, si volta verso di noi e fa: stiamo facendo l'esercitazione antincendio, venite, presto, seguiteci anche voi.

Arriviamo davanti alla porta d'ingresso del doposcuola.

"E adesso, usciamo"
"No, normalmente si e ci riuniamo al parcheggio, ma oggi fa troppo freddo, basta che siamo arrivati alla porta".
"Avete preso la cartella?" fa la bionda.
"Ecco, vedi, la cartella" fa Anouk, e torna in classe a prenderla.
"così, fa la bionda, potete controllare le presenze ed accertarvi che avete tutti i bambini, e avete anche i numeri di telefono per avvertire i genitori".

Torna Anouk con la cartella "Che fortuna, le fiamme ancora non ci erano arrivate," scherza, "ma sai, "fa alla bionda" eravamo così prese dai bambin che non ci abbiamo più pensato".

La bionda concorda che i bambini sono assolutamente la priorità. In tutto questo io muoio di caldo, tutta imbacuccata, ma Orso e A mi hanno già mollato cappelli, giacche, sciarpe e ombrelli.

"Adesso dobbiamo aspettare che venga Ada".
In quel momento spunta Ada "Quando avete portato i bambini al sicuro, l'idea è che una di voi venga ad avvertirmi, così so a che punto siamo".

Chiarito ciò, mollo Orso nella sua classe e porto A. nella sua, che sta riunita vicino all'altra porta di emergenza. Anche lì, rientriamo con i bambini e noto che nell'aula un neonato si dondola nell'amaca.

"Vi siete scordati un neonato nell'incendio" scherzo.
"No, fa la maestra, e mi mostra la bambola che si sono portati fuori al posto del piccolo che dormiva pacifico ed era un peccato svegliarlo per l'esercitazione. Ma che bello, quanto sono precisi.

"Ho portato A. che ha un giorno extra oggi, la viene a prendere suo padre" informo l'altra maestra
"Si, però anche nel giorno extra deve essere qui alle 9:30"(e saranno le 10:15).

"Senti pallina, ho dovuto portar fuori il mio, ne ho un'altro ammalato in casa, sto poco bene anch'io, sua mamma è immobilizzata, che farci, è andata così" le rispondo.
Ma che palle, quando sono così precisi. Ci siamo appena esercitati a scampare a un incendio e tu vai a guardare l'ora?

Ma io gli olandesi proprio non li capisco. Le emergenze, potrai pure esercitarti, ma mica le puoi pianificare come i giorni normali?

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