Mia madre e mia nonna sono state della generazione che ha vissuto la propria sessualità con un'unica, grande angoscia: speriamo di non rimanere incinta. Io sono di quella che decide di fare figli tardi e ha semmai, a volte, l'angoscia opposta: ma perché non rimango incinta?
Che gioia. Mia madre per farsi prescrivere le prime pillole (che la stroncavano di emicranie) e la prima spirale, senza controlli una volta iniziato, è dovuta andare in Francia, non proprio un viaggio di piacere e un gran sacrificio economico all'epoca. Ma sempre meglio di un aborto clandestino da un medico di Alba Adriatica, il cui nome veniva sussurrato dalle donne in attesa nella macelleria.
Quando gli italiani hanno detto si al referendum sull'aborto ero alle elementari. L'epoca era quella e io ero una bambina curiosa, quindi verso i 12 anni sapevo a memoria tutti i metodi contraccettivi esistenti sul mercato con la relativa percentuale di sicurezza. Il miglior surrogato al sesso in sé, che a noi giovani intellettuali ipertrofiche magari interessava più in teoria che in pratica.
All'università ho scoperto l'AIED, e un paio di volte ci ho trascinato amiche in cerca di prescrizione per la pillola del giorno dopo, facendomi un'idea della burocrazia necessaria a farsi prescrivere una pillola anticoncezionale in Italia.
Quando a me la pillola l'hanno prescritta in Olanda, sono rimasta shoccata nel sentirmi dire, non che dovevo fare 1000 analisi del sangue e visite prima, ma semplicemente: la pillola va trattata come un antibiotico, se ci sono controindicazioni note non possiamo prescriverla e bisogna cercare un'alternativa, comincia a prenderla e vediamo che succede, e qualsiasi effetto fuori dalla norma noti, vieni immediatamente a farti vedere. Dopodiché la ginecologa (italiana, dio ti benedica Katia) che mi aveva visitato e spiegato tutto per bene mi ha consegnato un tot di scatole di Diane sufficienti per almeno un anno e mezzo.
E anche così bastava me ne scordassi una per cadere nel panico, perché a me un aborto continua a sembrare la cosa peggiore che mi possa accadere. Ma esigo come donna e cittadina che le donne possano decidere da sole su una cosa così delicata. Non fate della 194 un mercato di poltrone, potere e voti o m'incazzo di brutto.
Perché sono troppe le situazioni umane e possibili in cui bisogna valutare, ognuno per sé, se una gravidanza è una benedizione o una tragedia. È troppo l'oscurantismo nel nostro paese, che fa sí che genitori "moderni" non parlino con i figli di cosa comporti una sessualità vissuta serenamente. È troppo grosso, ma nessuno ci fa caso, lo scandalo dei medici obiettori. Fai il geriatria, il dentista, l'urologo se hai problemi di coscienza. Sono troppi e troppo stanchi i medici non obiettori che si ritrovano a fare solo aborti, non certo la carriera ideale per chi da bambino voleva fare il dottore. E poi perché il banco del macellaio? Esiste o no una pillola abortiva?
Per questo sottoscrivo e vi invito a leggere anche i due post di Panzallaria in proposito: http://www.panzallaria.com/
E chi può, fatelo per san Valentino, può andare a dimostrare contro il blitz al Sant'Orsola. Un modo migliore di festeggiare san Valentino rispetto a comprare cazzate:
http://www.womenews.net/spip3/spip.php?article1583
Perché, tanto per aggiungere un solo accento al titolo di un libro (che non ho letto), scritto da Karol Woityla quando era cardinale, L'AMORE È RESPONSABILITÀ.
Allora, visto che fra un po' ci tocca votare, facciamo come certi sacerdoti: interroghiamo le nostre coscienze, guardiamo in faccia il ruolo che ci stanno appioppando come donne e cittadine con le discussioni sulla 194, e votiamo secondo coscienza. Coscienza di donne sula propria autodeterminazione. Ricordiamocene quando i nostri figli ci faranno domande sul sesso.
E buon san Valentino a tutti.
2 commenti:
ciao, ho 3 cose da dirti (1 in topic e 2 no):
1. ho provato a importare il tuo loghetto nel template per linkarlo al tuo post, ma per qualche motivo mi sballa la larghezza della barra laterale. dopo due ore mi sono arresa. il che non vuol dire che non sono vicina alla questione (neanche hai idea quanto). troverò un modo.
2. ho postato una notizia che penso ti interessi. se vuoi darmi l'indirizzo in privato te ne spedisco una copia per snail-mail.
3. com'è accogliente e lekker warm il tuo blogroll! grazie, mi sento onorata!
Ciao MAMMASTERDAM, nel poco tempo che mi resta ti leggo sempre e trovo il tuo blog davvero interessante (da cui anche tu lo sarai senz'altro..) questo post di s. valentino è favoloso..)..sono di Roma ma abruzzese doc e la mia crescita, la mia educazione sono state molto rigide ma anche comprensive nei riguardi delle mie esigenze di donna per fortuna..ma l'educazione e le esperienze personali non bastano a facilitare la vita di una donna, ed è giusto che lo stato tuteli, molto più di quanto faccia ora..
Provo a prelevare il tuo simbolo pro 194 anche se sono la solita impedita
vieni a trovarmi sul blog se e quando ti va!
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