Oggi per un quarto d'ora mi sono ripassata con Orso come funziona una prima elementare olandese. Il mio cucciolo ha iniziato l'inserimento e non ricordo di aver fatto tante storie con suo fratello, ma la sua prima scuola è finita così male che forse ho solo rimosso.
Lui è prontissimo. Già il mese scorso la maestra Bianca dell'asilo mi aveva avvertita che aveva tutto un fan-club tra le ragazzine dell'elementare, che i due cortili sono separati da una rete e un cancello, e quando erano tutti fuori a giocare, un branco di ragazzine, pare, lo chiamava e coccolava attraverso la rete.
Dopo un intero weekend in cui si è coccolato, tesoreggiato e ha mostrato a tutti il suo zaino tutto pronro, ieri ha insistito per mettere nel portapane 3 gallette di riso, eper farmi riempire il termos d'acqua. Be prepared, questo qui lo mando dagli scout appena posso. Mia madre direbbe che sembra dziadek, mio nonno polacco (il che conferma quanto scrive Helena Janeczek sulla possibilità di ereditare la fame patita nei campi dai nostri genitori, anche se noi cresciamo nell'abbondanza. La memoria genetica della fame).
Stamane prima delle 7 era nel mio letto, Papà ha fatto foto, Ennio anche (poi se riesco a scaricarle, magari le posto). Alle 8:05, mai successo, eravamo pronti per uscire. Pare abbia avuto un momento di insicurezza con suo padre di sopra, temeva che i bambini lo avrebbero preso in giro o avrebbero riso di lui.
Viene in bagno a spiegarmelo:
"Perché io sono piccolo, non sono grande".
"Amore mio, tu sei grandissimo, altrimenti mica potevi andarci a scuola".
In Olanda i bambini entrano a scuola il giorno che compiono 4 anni, ma fino ai 5 compiuti non c'è obbligo scolastico. Puoi tenerli a casa qualche giorno, se ti accorgi che la novità li stanca troppo. Prima di ciò ci sono le giornate di inserimento. Stanno solo la mattina per prendere confidenza con la scuola. Lui ne ha sette di queste mattine in un mese, intervallate dai giorni di asilo nido in cui potrà raccontare le sue prodezze ai piccoli. E cominciamo oggi.
Per prima cosa si entra in classe, si dà la mano alla maestra e si dice buongiorno, e poi si scorrazza in giro finché non suona la campanella. Mettiamo lo zaino con la merenda fuori nel cestone, nell'altro ci sono le borse da ginastica che ogni venerdi riportano a casa per il cambio. La maestra ci ha dato la mantellina per la giacca, pare sia un metodo per evitare eventuali contagi da pidocchi.
"Va bene blu?"
"Si", e ci scriviamo il suo nome. Poi gli fa vedere il suo banco e la sua sedia, raggruppato con altri in 5 tavoloni collettivi per 4-5 bambini, e poi lo porta alla lavagna per spiegargli cosa faremo. Lavorano molto con le immagini e i colori, ci sono cartellini colorati con i giorni della settimana e del mese, e la maestra tutte le mattine scrive la data e riordina il planning, cosi i bambini sanno sempre cosa resta da fare.
Esaminiamo il piano della giornata:
- sul primo cartellino magnetico ci sono due mani che si stringono, il saluto.
- sul secondo, i bambini in circolo. Si comincia sempre con la chiacchierata nel circolo, appena arrivati i bambini portano le loro sedie nel mezzo.
- sul terzo, una minicopia del planning settimanale. Il planning è un foglio plastificato in cui tutti i giorni della settimana sono indicati con gli stessi colori della lavagna (mercoledì è rosso e c'è solo la mattina, alle 12 tutte le classi escono). Il giovedi ogni bambino attacca sulle varie caselle del mattino o del pomeriggio un adesivo che indica cosa vorrà fare. Può essere leggere, o costruire o disegnare qualcosa, fare un compitino di calcolo, il computer.
- dopo c'è ricreazione. Mi manca, della vecchia scuola di Ennio, che per ricreazione si mangiava frutta, ognuno ne portava uno, si metteva nel cestino e la maestra sbucciava e tagliava tutta la frutta su un vassoio, così i bambini la mangiavano mista, e assaggiavano magari cose che a casa non entravano (da noi, i kiwi che a me non piacciono e mi scordo sempre di comprare). Da quando abbiamo cambiato scuola non sbuccio più al mattino, al massimo gli dò una banana, o carota, o verdura cruda. Peccato. I am a lousy mother.
- Dopo la ricreazione si va a giocare fuori.
- Dopo si può giocare con il compagno/a di quella settimana e decidere insieme cosa fare.
- Dopo si conclude con un circolo, per fare il riepilogo della giornata.
- Ci si saluta di nuovo.
I giorni che stanno a scuola fino alle 14:30 alle 12 mangiano mezz'ora in classe con la maestra. I bambini che hanno l'abbonamento al latte scolastico, ricevono il loro pacchetto di latte, yogurth o latte al cioccolato, che la ditta consegna ogni paio di giorni nel frigo apposito all'ingresso, e la maestra distribuisce le cannucce.
Poi vanno in cortile a giocare un'altra mez'ora (i grandi solo un quarto d'ora), sotto il controllo delle madri volontarie che a turno fanno la sorveglianza (tanto, è inutile essere politicamente corretti, la maggior parte sempre madri sono. I padri devo dire vengono a leggere o fare altre attività perdiodiche, o a fare buchi con il trapano quando ci sono decorazioni da appendere o piccole cose da riparare).
Nei giorni lunghi (escluso il mercoledi quindi) fanno anche ginnastica ogni giorno. I grandi vanno nella palestra di un'altra scuola, i piccoli hanno una salagiochi attrezzata sotto.
Alle 14:30 (15:00 altre scuole) i genitori aspettano fuori per riprenderseli, o vengono le maestre del doposcuola a ritirarsi i loro. A volte i bambini a ricrezione si sono già dati grandi appuntamenti per giocare a casa dell'uno o dell'altro e alcuni genitori se ne riportano un gruppetto.
Il punto è che gli olandesi durante la guerra sono stati neutrali. Gli uomini non sono andati al fronte e le madri sono rimaste a casa. Per questo qui il sistema scolastico è costruito pensando a una madre che porta i bambini a scuola al mattino, se li riprende alle 12 per fargli mangiare il tipico panino, li riporta a scuola alle 13 e li riprende alle 15, dove a casa li aspetta il the bello pronto. Magari nella pausa fa la spesa, che qui la spesa si fa tutti i giorni e dio ne liberi, se inviti qualcuno all'ultimo momento. "Non posso, ho già la spesa fatta per oggi". (cucinartelo domani no, vero?)
Per questo la sorveglianza è un discorso di madri volontarie che la fanno, per evitare questi spostamenti di massa tra le 12 e le 13. In certi paesini manco esiste, solo dal 1 gennaio di quest'anno per legge le scuole devono procurare la possibilità del tempo pieno e del doposcuola, che in genere vengono affidati ad organizzazioni su base commerciale. Nelle città ovviamente questo era già sviluppato bene, ma fare la madre che lavora, anche part-time, in Olanda, ti costringe a costruire contatti sociali con altri genitori, altrimenti è un disastro.
Quindi, cara signora Lungarotto, che lunedi ha esclamato: "Questo si che è un paese civile" al sentire che entro le 18:15 dovevo ritirare i figli da asilo e doposcuola, si, è vero che è un paese civile, ma lo stato non ci regala niente. È la domanda e l'offerta che hanno creato questa situazione e tra asilo e oposcuola io spendo quasi uno stipendio part-time. Nulla di strano che tante madri in carriera rinunciano, quando hanno figli in età scolastica. Ma questa è una storia che purtroppo conosciamo anche in Italia, che durante la guerra non siamo affatto stati neutrali.
1 commento:
Buongiorno, avrei un dubbio che non riesco a risolvere. Ho una bambina di 7 anni e con mia moglie vorremo trasferirci in olanda e precisamente in Frisia. Come possiamo fare per la scuola della bambina? esistono scuole dove danno un istruzione elementare in Italiano/Olandese? e se si, a quali scuole dovremmo rivolgerci? su internet non ho trovato molto e le sarei grato se potesse aiutarci. Grazie
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