venerdì 1 febbraio 2008

Computerdipendenza

Gnorpo One adora il computer. Che si tratti di guardare cartoni o video musicali su youtube, o giocare ai giochini di due siti di cui sa il nome, ma per fortuna ancora non sa scriverlo e qualcuno deve farlo per lui, una volta online si fa fatica a staccarcelo.

I primi tempi, preso dal gioco, evitava persino di andare in bagno, con risultati umidi. Poi veniva vergognoso: "mi sono fatto pipì nei pantaloni" e noi esplodevamo in sfuriate. Su minaccia di tagliargli i giochini adesso non lo fa più. Ma spiccicarlo dal computer, si continua a far fatica.

Il capo ha deciso da tempi immemorabili di cannibalizzare tutte le parti vecchie di computer che abbiamo in casa per fargliele uno loro, con un timer che regoli la durata di utiizzo, e ogni sorta di filtri e controlli. Io sono scettica, ma sapendo come funzionano le cose in questa casa, saggiamente taccio. Andrà a finire che uno degli Gnorpi imparerà a costruirselo da solo il computer, prima che il padre abbia tempo di mettercisi.

E poi, diciamocelo, a me fa comodo delle volte parcheggiarli davanti al computer, vito che non abbiamo TV e che io lavoro da casa. Tremo solo all'idea che fra poco sarà perfettamente capace di scriverselo solo il nome del sito dei giochini.
Ma anche quello delle lezioni di anatomia dei bambini, che è la sua ultima passione e mi sono rinfrescata recentemente la posizioneprecisa degli organi interni, per dire, il pancreas mica sapevo bene dove stava, così sui due piedi, e invece adesso lo so.

Oggi, dopo essere andati dal medico e a fare la spesa (si, ha un'otite e se la tiene senza antibiotici, solo anagesici), dovevo assolutamente finire una traduzione che mi trascino da troppo tempo per un signore siculo caruccio. Lo metto davanti al computer con il maxischermo e io con il laptop a letto a tradurre. Finita la traduzione, decido che mi merito un pisolo, che in fondo sono malaticcia anch'io, ho fatto controlare dal medico anche le orecchie di Orso che non voleva ("le mie orecchie non sono rotte", diceva) ma non le mie, che invece sono sicura di averle un po' scassate, lo sento contro la tonsilla dolorante. Vabbé, noi madri. Pisolo.

In quel momento arriva Gnorpo One. "Amore, hai finito di giocare?"
"Sai, io ho pensato che forse tu non vuoi che gioco così tanto, allora sono venuto qui".

Un'ondata di orgoglio materno, ma che bambin ragionevole che ho.

"E poi il computer si è un pochino rotto".

"Ti si è rotto a te?"

"No, si è rotto da solo, e io voglio un pochino dormire"

Si infila accanto a me, mi infila due piedi gelidi tra le gambe, e ci godiamo un'altro di questi splendidi pisoli abbracciati di quando stiamo male. Basta che non gli tocco l'orecchio. Mi prende però la mano e se la tiene sul couzzolo della testa.

Povero Gnorpo One, non solo è malato, ma le cose gli si rivoltano contro.

Nessun commento: